venerdì 30 settembre 2011

udinese pareggia col cuore

Un’Udinese “costretta” a sfidare il Celtic nella sua tana di Glasgow con una formazione che definire giovane è un eufemismo, strappa in extremis un preziosismo pareggio ed evita di dover interrompere la sua striscia positiva fra campionato (dove è addirittura in vetta dopo quattro giornate) e coppa, dopo il buon esordio nella fase a gironi di Europa League col 2-1 al Friuli sui francesi del Rennes, ma la squadra bianconera non sfigura al cospetto dei biancoverdi di casa dopo essersi trovata sotto a freddo (nemmeno 2') per un rigore concesso dal direttore di gara per fallo di Ekstrand su Hooper e trasformato da Ki, crescendo col passare dei minuti sino all’1-1 poco prima del 90', sempre dal dischetto, di Abdi.
Non c’è Di Natale, ma le assenze nemmeno si contano in casa bianconera, giocano, davanti ad Handanovic, Basta, Ekstrand, Danilo e Danilo Pereyra, Doubai, Battocchio, Badu e Neuton, con Fabbrini trequartista per Abdi, che proprio attaccante di ruolo non è. Eppure un minimo di reazione c’è, dopo aver rischiato di incassare anche il raddoppio, pungendo Zaluska con Badu e Abdi. Dopo la mezzora però torna a far paura l’undici di Lennon, Handanovi è fenomenale su Hooper e un piazzato di Ki sfiora l’incrocio dei pali.

Ripresa, dentro Isla e Benatia, il marocchino pareggerebbe anche, ma il suo gol, fra le proteste ospiti, viene annullato per un offside che in effetti sembra esserci, ultima mezzora anche per Armero, e l’Udinese è di fatto padrona del campo, gli scozzesi non trovano più modo di farsi vedere dalle parti di Handanovic, solo Ki dalla distanza crea qualche grattacapo, ma solo dopo un mezzo rigore non concesso a Badu.

A 10' dalla fine ci vuole il miglior Zaluska per dire no a Isla, poi il secondo penalty di serata, Hooper, sceso a dare una mano in difesa, affonda Neuton, dagli 11 metri Abdi è gelido, Handanovic sigilla tutto in pieno recupero su bolide di Mulgrew su punizione, finisce così, pari meritatissimo ed ennesimo esame superato dalle “zebrette”, che se sono competitive anche con le seconde e terze linee, quelle verdi per di più, vuol proprio dire che il progetto funziona.

Alessandro Lugli

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