domenica 29 settembre 2013

Serie A: la Juventus vince il derby, steccano Inter e Lazio. Vola il Verona


ROMA – Sesta giornata del campionato italiano di calcio di Serie A.

La Juventus ha vinto il ‘derby della Mole’ tra le polemiche: 1-0 al Torino con un gol irregolare di Pogba. Successo prezioso per i bianconeri che hanno agganciato il Napoli a quota 16 punti.

Pomeriggio amaro per Lazio e Inter. I nerazzurri di Mazzarri non sono andati oltre all’1-1 a Trieste contro il Cagliari. Nainggolan ha risposto a Icardi.

Male la Lazio sul campo della matricola Sassuolo. I biancocelesti hanno subito una clamorosa rimonta: Schelotto e Floro Flores hanno risposto a Dias e Candreva.

Sogna il Verona. Gli scaligeri hanno vinto 2-1 contro il Livorno grazie ad un rigore trasformato da Jorginho e si sono portati nelle zone alte della classifica.

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Tutte le partite del giorno.

TORINO-JUVENTUS 0-1 Pogba 54'.

Il gol di Pogba è stato viziato dal fuorigioco di Tevez. Clicca qui per guardare le immagini.

Per guardare le foto con gli striscioni e le coreografie del derby della Mole (clicca qui)

La Juventus di Antonio Conte ha agganciato il Napoli di Rafael Benitez a quota 16 punti in classifica.

E’ questo il verdetto della sfida delle 12.30 della quinta giornata del massimo campionato, il derby di Torino, dove i bianconeri hanno battuto per 1-0 i cugini granata al termine di una gara molto “tattica” e molto combattuta.

Una sfida che ha visto il solito coriaceo Torino rispondere colpo su colpo alla Juventus, senza pero’ impensierire mai Buffon (6-0 per i bianconeri i tiri in porta al termine del match).

A condizionare il risultato finale, pero’, ancora una volta, una svista arbitrale in occasione del gol decisivo dell’incontro, siglato da Pogba al 9' della ripresa.

Sugli sviluppi di un corner, Bonucci ha anticipato Darmian e ha “spizzato” il pallone: a quel punto Tevez, che era in chiara posizione di off side, non segnalata, ha colpito la traversa da due passi.

La sfera è poi tornata nel cuore dell’area piccola e il francese ha insaccato di testa.

TORINO: (3-5-2): Padelli; Glik, Rodriguez, Moretti; Darmian, Brighi, Vives, El Kaddouri, D’Ambrosio; Cerci, Immobile.
A disp.: Gomis, Berni, Basha, Pasquale, Farnerud, Bovo, Masiello, Maksimovic, Bellomo, Meggiorini. All.: Ventura.

JUVENTUS (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Marchisio, Asamoah, Tevez, Giovinco.
A disposizione: Storari, Citti, Ogbonna, De Ceglie, Peluso, Motta, Padoin, Pirlo, Isla, Quagliarella, Vucinic, Llorente.

ATALANTA-UDINESE 2-0 Denis 45' e 63'

Una doppietta del tanque Denis piega l’Udinese (2-0): vittoria meritatissima per l’Atalanta.

Da segnalare una curiosità: ad inizio ripresa l’arbitro Giacomelli assegna un rigore all’Udinese e ammonisce Stendardo, l’autore del fallo.

Poi l’arbitro torna sui suoi passi dopo aver ascoltato il guardalinee: c’era un fuorigioco precedente.

Atalanta (4-3-3): Consigli; Raimondi, Stendardo, Lucchini, Del Grosso; Carmona, Baselli, Cigarini; Moralez, Denis, Bonaventura.
A disp.: Sportiello, Polito, Scaloni, Bellini, Brivio, Livaja, Canini, Brienza, Marilungo, Kone, De Luca, Nica, Gagliardini. All. Colantuono
Squalificati: Yepes (1)
Indisponibili: Cazzola, Giorgi, Migliaccio

Udinese (3-5-2): Kelava; Heurtaux, Danilo, Naldo; Basta, Lazzari, Allan, Badu, G.Silva; Di Natale, Maicosuel
A disp.: Benussi, Scuffet, Bubnjic, Widmer, Douglas, Pinzi, Mlinar, Pereyra, Merkel, Fernandes, Ranegie, Zielinski, Lopez. All. : Guidolin
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Domizzi, Brkic, Muriel

CAGLIARI-INTER 1-1 Icardi 74' , Nainggolan 83'

L’Inter rallenta la corsa in testa alla classifica portando a casa solo un punto dalla sfida con il Cagliari. A Trieste finisce 1-1 dopo una partita giocata più dall’Inter che dai rossoblù, molto attendisti.

L’Inter parte con più grinta: la prima occasione arriva dopo due minuti, con un esterno di Nagatomo che costringe Agazzi in corner. All’11' i nerazzuri insistono sulla destra, con uno scambio Nagatomo-Belfodil, il giovane attaccante crossa: in mezzo Guarin calcia bene, ma il portiere cagliaritano salva.

La palla gol più ghiotta è per Belfodil: Nagatomo crossa bene da destra, l’algerino incrocia bene di testa, ma Agazzi respinge, e sulla replica l’attaccante calcia fuori. Nella prima mezz’ora, insomma, si vede solo l’Inter. Poi il Cagliari si fa notare: Pinilla calcia bene al 30', ma Handanovic para in due tempi, e al 33' un contropiede bruciante di Ibarbo costringe Juan Jesus al fallo. Sulla punizione, Conti buca la barriera ma Handanovic trattiene senza problemi.

Nella ripresa Mazzarri aumenta la capacità d’attacco con le due punte: esce Alvarez, autore di una buona prova, e entra Icardi che va a fare coppia con Belfodil. Il pubblico del Rocco è più di fede interista che rossoblu – quella di oggi dovrebbe davvero essere l’ultima gara dei sardi a Trieste – e sostiene gli uomini di Mazzarri. L’Inter guadagna terreno minuto per minuto: si gioca per lo più nella metà del Cagliari, ma le occasioni non sono mai nitide.

Al 19' entra Palacio e le cose cambiano: l’argentino ha qualità anche sul terreno appesantito dalla pioggia, e in poco arriva il vantaggio. I nerazzurri trovano un bello scambio sulla destra dopo un’azione insistita: Palacio crea lo spazio per Nagatomo che crossa forte in mezzo, Icardi è davanti alla porta e non puo’ sbagliare. Gli ospiti sembrano avere la partita in pugno e anche in buona forma fisica, nonostante Mazzarri continui a lamentarsi del gioco troppo arretrato.

Al 38', però, un Cagliari poco convinto trova l’insperato pareggio. Nainggolan, il migliore tra i suoi con Agazzi, prova la botta dai trenta metri, Rolando la devia e Handanovic non può nulla. Mazzarri prova a vincere togliendo un difensore, Ranocchia, concedendo i minuti finali a Milito. Le occasioni arrivano, nel cuore dell’area, ma non il gol, lasciando i nerazzurri a recriminare per i 2 punti buttati.

Cagliari (4-3-1-2): Agazzi, Perico, Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Conti, Nainggolan; Cabrera; Pinilla, Ibarbo
A disp: Avramov, Ariaudo, Avelar, Ibraimi, Oikonomou, Rui Sampaio, Eriksson, Nenè, Sau. All.: Diego Lopez
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Cossu, Pisano, Ekdal

Inter (3-5-1-1): Handanovic; Juan Jesus, Ranocchia, Campagnaro; Nagatomo, Kovacic, Cambiasso, Guarin, Jonathan; Alvarez; Palacio
A disp.: Castellazzi, Andreolli, Samuel, Rolando, Pereira, Wallace, Taider, Kuzmanovic, Belfodil, Icardi, Milito. All.: Mazzarri
Squalificati: nessuno
Indisiponibili: Mariga, Chivu, Zanetti

CATANIA-CHIEVO 2-0 Plasil 22' , Castro 50'

La sesta è quella buona. Dopo cinque tentativi andati a vuoto, il Catania riesce a sbloccarsi. La prima vittoria stagionale arriva contro il Chievo ed è una boccata di ossigeno puro per il morale e la classifica dei padroni di casa, ora a quota quattro in compagnia dei veronesi, che non trovano la benzina necessaria per ripartire dopo la tanto discussa sconfitta interna con la Juventus.

Punti pesanti, quelli incamerati contro i gialloblù, e non solo perchè permettono agli etnei di interrompere un digiuno che li aveva portati in fondo alla graduatoria.

I rossazzurri rompono il ghiaccio in una domenica difficile, complicata dalla numerose assenze che costringono Maran a schierare una difesa del tutto inedita e a forzare l’impiego dal 1' di Izco, reduce da uno stop di venti giorni a causa di un infortunio.

Nonostante l’emergenza, il Catania mostra quei segnali di crescita, sul piano del gioco e della tenuta mentale, che la piazza si attendeva. Il ritorno al 4-3-3, storico modulo di riferimento, è producente e restituisce alcuni punti fermi sui quali basare la manovra.

Che non è ancora brillante, complice la regia con troppe sbavature di Tachtsidis, ma in fase di miglioramento grazie ai progressi nell’inserimento di nuovi acquisti come Plasil, bravo a sbloccare il risultato con un sinistro calibrato su appoggio di Bergessio e poco dopo a un soffio dal bis con un colpo di testa ravvicinato fuori bersaglio su cross di Castro.

Il ritorno tra i titolari di Legrottaglie, sempre puntuale nel dare sicurezza al reparto arretrato, e di uomini come gli stessi Castro e Bergessio fa il resto.

Già pericoloso sullo 0-0 con un tiro cross di Castro e un sinistro a giro di Barrientos, il Catania rischia poco e raddoppia in avvio di ripresa proprio con Castro, il cui cross dal vertice dell’area finisce direttamente in fondo al sacco con l’aiuto di un mancato intervento di Bergessio che inganna Puggioni.

Rischiano poco, gli etnei. Sotto il sole del Massimino, il Chievo non ingrana mai la marcia giusta. Il 4-4-2 di Sannino non decolla perchè gli mancano le ali: Estigarribia e Sestu si vedono poco, si scambiano inutilmente di posizione e finiscono sostituiti entrambi. In avanti Pellissier non trova spazi e Thereau svaria a lungo in cerca di palloni e spazi vitali.

Andujar resta inoperoso per 90' o quasi limitandosi a mandare in angolo un tiro di Radovanovic da trenta metri e a liberare l’area un paio di volte in uscita alta.

E’ invece il Catania con Barrientos, ben imbeccato da Plasil, a sfiorare la terza rete: Puggioni si oppone alla conclusione poco convinta del Pitu. Al Catania, dopo tanto penare, può comunque bastare così.

Catania (4-2-3-1): Andujar; Rolin, Legrottaglie, Spolli; Alvarez, Plasil, Almiron, Guarente, Monzon, Barrientos, Bergessio
A disp.: Frison, Ficara ,Capuano, Biraghi, Gyomber, Castro, Tatchsidis, Freire, Keko, Leto, Izco, Petkovic, Maxi Lopez All: Maran
Squalificati: Bellusci (1), Lanzafame
Indisponibili: Peruzzi
Chievo (4-4-2): Puggioni; Sardo, Papp, Cesar, Dramé; Sestu, Radovanovic, Rigoni, Estigarribia; Théréau, Pellissier
A disp: Silvestri, Squizzi, Bernardini, Claiton, Bentivoglio, Lazarevic, Hetemaj, Pamic, Improta, Frey, Acosty, Samassa, Paloschi, Ardemagni. All.: Sannino.
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Dainelli, Kupisz

SASSUOLO-LAZIO 2-2 Dias 49', Candreva 53', Schelotto 54', Floro Flores 76'.

Il Sassuolo dopo il pari di Napoli rivitalizzante è un’altra squadra, viva e pericolosa, la Lazio no. E’ sempre la stessa. Un’incompiuta che Petkovic riesce a raddrizzare solo a tratti. Non bastano due gol di vantaggio, maturati ad inizio ripresa, alla squadra biancoceleste: la meritata rimonta degli emiliani – che potevano anche vincere nel finale – mette a nudo i difetti di una Lazio che senza Klose soffre troppo davanti e che concede sempre troppo in difesa.

Finisce 2-2 e va bene più agli ospiti. Ci si aspetta la Lazio che deve dare continuità al successo sul Catania ma è il Sassuolo a fare la partita. È bugiardo lo zero a zero del primo tempo, visto che Zaza ha fatto venire spesso i brividi a Marchetti mentre i biancocelesti sono resi realmente pericolosi solo poco prima dell’intervallo con un colpo di testa di Ciani che termina di un amen a lato.

Cambia tutto nella ripresa perché con una fiammata di quattro minuti la Lazio si ricorda di essere qualitativamente superiore e piazza un 1-2 da possibile ko. Segna prima Dias con un colpo di testa che supera Pegolo e raddoppia Candreva con un sinistro dal limite dell’area. Niente goleada, però, proprio perché questo è un altro Sassuolo e quella è la solita Lazio.

Così si riaprono i giochi già al 9', quando Schelotto anticipa Cavanda di testa e mette in rete il gol della speranza. I sogni diventano realtà al 32' quando il neo-entrato Floro Flores con una punizione spettacolare dalla distanza beffa Marchetti. Il portiere laziale sarà decisivo subito dopo ed eviterà la beffa ancora su un tentativo di Floro Flores ed il risultato non cambierà più.

Sassuolo (3-5-2): Pegolo; Marzorati, Acerbi, Ziegler; Kurtic, Magnanelli, Missiroli; Longhi, Schelotto; Berardi, Zaza.
A disp.: Pomini, Rosati, Rossini, Masucci, Bianco, Chibsah, Laribi, Pucino, Floro Flores, Alexe, Farias. All.: Di Francesco
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Marrone, Gomes, Valeri, Terranova, Gazzola
Lazio (4-5-1): Marchetti; Cavanda, Ciani, Dias, Pereirinha; Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Ederson; Floccari
A disp.: Strakosha, Guerrieri, Vinicius, Onazi, Keita, Lulic, Tounkara, Crecco, Biglia, Felipe Anderson, Perea. All.: Petkovic
Squalificati: Mauri
Indisponibili: Radu, Biava, Novaretti, Konko, Klose

VERONA-LIVORNO 2-1 Iturbe 40' , Rinaudo 45' , Jorginho 73'

Un primo tempo di pura sofferenza, una ripresa garibaldina: il Verona batte il Livorno che recrimina. La squadra di Nicola gioca una grande prima frazione, sfiora ripetutamente il vantaggio che non trova solo perche’ Rafael e’ in vena di prodezze, spettacolare quella su Paulinho.

A far saltare in aria il Bentegodi ci pensa una magia del talentuoso sudamericano Iturbe. Punizione da trenta metri e palla che sorvolando la barriera si insacca alla sinistra di Bardi. E’ un vantaggio bugiardo perche’ il Livorno dopo un primo quarto d’ora di studio ha letteralmente preso in mano il match.

Un Livorno bene organizzato, ma un Verona anche privo di idee con una sola opzione, la palla lunga a cercare Toni troppo solo e in balia dei centrali toscani.

Il calcio e’ bugiardo, ma la bugia dura poco. Il Livorno riprende il Verona grazie ad una capocciata in mischia di Rinaudo proprio all’ultimo secondo dei 60' concessi di recupero.

Ma chi si attende la stessa prima frazione, assiste a tutt’altra partita. Il Livorno cede campo, il Verona cambia modulo tornando al tradizionale 4-3-3, allargando Gomez e Iturbe, ma soprattutto appoggiando maggiormente con il centrocampo l’unica punta Toni. Vero e’, tuttavia, che il Verona guadagna solo metri, ma non infastidisce piu’ di tanto Bardi.

A farlo e’ una decisione di Tommasi che reputa falloso il contatto tra Schiattarella e Toni. Rivisto, defire il rigore generoso e’ corretto. Jorginho ha freddezza e batte Bardi.

Qui il Verona costruisce con merito il successo perche’ non permette piu’ al Livorno di ripartire, fa ottimo possesso palla e sfiora anche il tris. Il Verona vince e conquista tre ottimi punti, il Livorno resta al palo, ma certamente non demerita.

Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Moras, Gonzalez, Agostini; Romulo, Hallfredsson, Jorginho; Jankovic, Toni, Martinho.
A disp.: Nicolas, Mihaylov, Bianchetti, Laner, Longo, Cirigliano, Albertazzi, Iturbe, Cacia, Marques, Toni, Donadel. All.: Mandorlini.
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Maietta
Livorno (3-5-2): Bardi; Coda, Emerson, Ceccherini; Schiattarella, Luci, Greco, Duncan, Mbaye; Paulinho, Emeghara.
A disp.: Anania, Aldegani, Decarli, Valentini, Rinaudo, Lambrughi, Mosquera, Piccini, Belingheri, Benassi, Borja, Siligardi. All. Nicola
Squalificati: De Lucia
Indisponibili: Botta, Biagianti, Gemiti

ROMA-BOLOGNA ore 20.45 PROBABILI FORMAZIONI

Roma (4-3-3): De Sanctis; Dodò, Benatia, Castan, Balzaretti; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi, Totti, Ljajic
A disp.: Skorupski, Lobont, Ricci, Burdisso, Romagnoli, Jedvaj, Torosidis, Taddei, Marquinho, Caprari, Gervinho, Borriello. All: Garcia
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Destro, Bradley, Maicon, Lobont
Bologna (4-2-3-1): Curci; Garics, Antonsson, Mantovani, Morleo; Pazienza, Della Rocca; Kone, Diamanti, Laxalt; Cristaldo
A disp.: Agliardi, Stojanovic, Cech, Crespo, Christodoulopoulos, Moscardelli, Perez, Gimenez, Acquafresca. All: Pioli
Squalificati: Natali (2)
Indisponibili: Bianchi, Cherubin, Sorensen

Arbitro: Russo.

video genoa-napoli 0-2 by alex lugli 2013








giovedì 19 settembre 2013

NAPOLI, BUONA LA PRIMA IN CHAMPIONS: ESAME SUPERATO!

Buona la prima in Champions per il Napoli targato Benitez. Al San Paolo impresa dei partenopei, che vincono 2-1 col Borussia Dortmund e conquistano tre punti preziosi nel complicato Gruppo F. Il primo gol lo firma Higuain, che al 29' insacca di testa. Poi al 67' perla di Insigne su punizione. Brividi nel finale dopo l'autorete di Zuniga all'87'. Tedeschi in dieci per tutta la ripresa per l'espulsione di Weidenfeller.

LA PARTITA
Esame superato. Il Napoli di Benitez vince, soffre nel finale, ma convince anche in Europa, ritagliandosi un ruolo da protagonista. Battere il Borussia, del resto, è roba "galactica". In Bundesliga i tedeschi questa stagione viaggiano infatti a punteggio pieno dopo cinque giornate e in pochi avrebbero scommesso su una sconfitta della banda di Klopp al San Paolo. Rafa però l'aveva detto: "Non abbiamo paura di nessuno". E così è stato. Hamsik & Co. scendono in campo senza timori reverenziali, giocando fin dall'inizio alla pari con i vicecampioni d'Europa. Maggio e Callejon da una parte e Zuniga e Insigne dall'altra accerchiano i tedeschi, allargando la manovra e puntando la porta. In mezzo Behrami e Inler fanno il lavoro sporco: corrono, contrastano e recuperano, aggredendo i portatori di palla. Solo Hamsik resta fuori dal gioco.

La partita è subito molto intensa, con rapidi capovolgimenti di fronte. La prima palla gol ce l'ha Lewandowski, ma Reina devia di ginocchio, salvando il risultato. Poi tocca al Napoli. Zuniga sale in cattedra e pennella un cross per Higuain, che di testa non perdona e fa esplodere il San Paolo. E non solo. Klopp se la prende col quarto uomo per aver ritardato l'ingresso in campo di Subotic e viene espulso. Lontano dalla panchina, il tecnico del Borussia manda in campo subito Aubameyang per dare più peso alla fase offensiva, ma è ancora il Napoli a rendersi pericoloso, affidandosi al pressing alto e alle ripartenze. Higuain si muove bene, sfrutta lo spazio e al 45', lanciato a rete, viene fermato da Weidenfeller con un fallo di mano fuori dall'area. Proenca estrae il cartellino rosso: tedeschi in dieci.

Nella ripresa, anche se in inferiorità numerica, il Borussia prova ugualmente a fare la partita e a pareggiare. Gli uomini di Klopp non mollano e sono pericolosi soprattutto con Aubameyang. E' però ancora il Napoli, cinico, a passare. Al 67' ci pensa Lorenzo Insigne, che al debutto in Champions firma una rete meravigliosa su punizione, gelando le speranze dei vicecampioni d'Europa e dando il via alla girandola dei cambi forse troppo anticipata da Benitez. Avanti di due reti, infatti, i partenopei calano di intensità soprattutto in mezzo al campo e lasciano spazio a un finale da brividi. All'87' un'autorete di Zuniga fa tremare Rafa e il San Paolo, ma Reina mantiene i nervi saldi fino al triplice fischio. Il Napoli vola anche in Europa. Deve ancora crescere, ma il primo passo è fatto.

Milan-Celtic 2-0, Zapata e Muntari in gol

Un Milan non bello ma volitivo riesce a battere il Celtic per due reti a zero e inizia bene il cammino in Champions League. Nella "notte delle stellè a firmare il successo sono due "gregari", Zapata e Muntari, che in tre minuti sanciscono una vittoria sofferta. Massimiliano Allegri manda in campo una formazione praticamente obbligata, decimata da assenze eccellenti: Kakà, Montolivo, De Sciglio, Abate ed El Shaarawy. L"attacco è affidato a Matri, più arretrati Balotelli e Birsa, titolare nell"emergenza come Christian Zaccardo, chiamato a dare il suo contributo in difesa. Sull"altro fronte Lennon si affida al 4-4-1-1 ma deve rinunciare a Forrest, Mouyokolo e anche a Ledley, che non riesce a recuperare in tempo. La partita non è stata nè bella nè avvincente, ma il risultato è quello che conta. Nel Milan si distingue ancora una volta un grande De Jong, pilastro davanti alla difesa.

L"esordiente Birsa, dopo un discreto avvio, si spegne quasi subito e lascia il campo ad Emanuelson dopo poco più di un"ora. Balotelli non si presenta al meglio ma è sempre decisivo, come in occasione del raddoppio rossonero. Sua la punizione deviata sul palo da Forster e ribattuta in rete da Muntari. L"attaccante azzurro è l"uomo su cui poggia l"azione offensiva assieme ad Alessandro Matri, schierato da punta centrale. L"intesa tra i due è ancora da perfezionare, le occasioni non sembrano fioccare anche a causa di un centrocampo in cui manca qualità.

Pesa moltissimo l"assenza di un regista come Montolivo. Muntari e Nocerino ci mettono impegno ma non dispongono della necessaria tecnica. Il Milan, non eccelso anche in difesa, non prende gol più per mancanza di cinismo da parte degli ospiti. Ne viene fuori un primo tempo mediocre, nel quale il Celtic usufruisce di una punizione a due in area regalata da Abbiati e non sfruttata da Stokes (17") mentre il Milan riesce ad impensierire Forster con una conclusione al volo di Balotelli al 4" e un colpo di testa di Matri da buona posizione al 21".

Nocerino e Muntari ci provano solo dalla distanza, mentre Birsa desta una buona impressione fino a quando non regala una grande chance a Stokes al 40": retropassaggio sbagliato verso Zapata, lo scozzese si libera del colombiano e Mexes ci mette una pezza. Il Milan, partito aggressivo, si perde quasi subito e non riesce a sfondare. Pesano le assenze come i cambi di modulo e di uomini. I meccanismi non sono ancora oliati, l"azione risulta prevedibile e poco incisiva, soprattutto in avanti. Escluso il lampo al 4" anche Balotelli fatica ad entrare in partita, tocca pochi palloni e non trova adeguati spazi.

Ad inizio ripresa il momento più difficile: al 6" Samaras va via in dribbling a tre uomini e sfiora il gol dalla distanza, il greco ci riprova al 16" e al 19" ma non riesce mai a centrare la porta. Dalla parte opposta l"occasione migliore capita sulla testa di Muntari, che raccoglie un cross di Zapata dalla sinistra ma mette alto. Allegri prova a dare maggiore vivacità inserendo Emanuelson per Birsa, ma deve ringraziare prima De Jong (23"), autore di uno straordinario recupero su Brown, e poi la traversa al 35" sulla punizione velenosa di Stokes. La partita sembra avviarsi verso lo 0-0, tra qualche fischio del pubblico, tanti errori e una certa apatia in campo. A sbloccare la situazione al 37" è un tiro dalla distanza di Zapata deviato dall"incolpevole Izaguirre alle spalle di Forster.

È la sveglia per i rossoneri, che tre minuti dopo chiude la partita: punizione di Balotelli deviata sul palo dal portiere avversario e ribattuta vincente di Muntari a porta vuota. Secondo gol consecutivo in pochi giorni per il centrocampista ghanese dopo quello segnato a Torino. È un Milan che fatica tanto a centrare l"obiettivo ma in condizioni di emergenza era difficile chiedere e ottenere di più. I rossoneri sono stati comunque bravi a non farsi sopraffare dalla negatività citata alla vigilia da Adriano Galliani. Risultato a parte, Allegri attende con ansia il rientro di alcuni uomini chiave, anche se Montolivo e Kakà ne avranno per almeno un mese. Il brasiliano, tanto atteso in Champions, dovrà attendere tempi migliori per tornare nella competizione che più ama. Il girone H, dove il Barcellona ha dilagato contro l"Ajax, non è complicatissimo ma il Milan deve stare attento. La squadra di Allegri deve mostrare carattere e orgoglio per superare il turno e vincere la sfortuna.



«Kakà? Credo si tratti di un episodio. È un grandissimo giocatore, noi ci aspettiamo molto da lui, è un giocatore maturo e speriamo di riaverlo disponibile al più presto». Lo ha detto Barbara Berlusconi, membro del cda del Milan, ai microfoni di Sky Sport, prima di Milan-Celtic. «Il nostro è sicuramente un girone di grande fascino, ma anche di grande tradizione, infatti le quattro squadre che vi partecipano sono squadre che hanno conquistato tutte la Champions League, se non sbaglio sono più o meno sedici in totale i trofei conquistati. Io penso che per noi questo sia il nostro naturale palcoscenico, in queste occasioni mostriamo grande determinazione e concentrazione, quindi sono sicuramente ottimista».


Milan (4-3-2-1): Abbiati; Zaccardo, Zapata, Mexes, Constant (30" st Robinho); Nocerino, De Jong, Muntari; Balotelli, Birsa (18" st Emanuelson); Matri (42" st Poli). (1 Amelia, 36 Iotti, 31 Benedicic, 24 Cristante). All.: Allegri
Celtic (4-4-1-1): Forster; Lustig, Ambrose, Van Dijk, Izaguirre; Matthews (30" st Boerrigter), Brown, Mulgrew (44" st Biton), Samaras; Commons (32" st Pukki); 10 Stokes 6. (24 Zaluska, 17 Baldè, 18 Rogic, 46 McGeouch, 6 Biton). All.: Lennon
Arbitro: Stark (Germania)
Reti: nel st 37" Zapata, 40" Muntari
Angoli: 9-6 per il Celtic
Ammonito: Brown per gioco falloso
Spettatori: 54.623 per un incasso di 1.522.939,33 euro.

mercoledì 18 settembre 2013

Champion's League: Copenaghen-Juventus 1-1

Champion's League: Copenaghen-Juventus 1-1

Quagliarella salva la Juventus
La Juventus, al suo esordio stagionale in Champion's League, ha pareggiato 1-1 in trasferta contro la squadra danese del Copenaghen.Un pareggio ottenuto in modo faticoso dalla Vecchia Signora che nel primo tempo ha subito le avanzate dei danesi,atleticamente più in palla dei bianconeri.La rete danese di Jorgensen, siglata al 14' del primo tempo è il giusto compenso, al gioco sviluppato dalla squadra di casa, che ha impegnato e molto la retroguardia juventina; difesa bianconera molto approssimativa,in occasione della rete danese,e deconcentrata.Anzi troviamo strano,come la Juventus, fosse cosi poco attenta e precisa in una gara importante come l'esordio di Champion's League. Il pareggio bianconero è stato siglato da Fabio Quagliarella su crosso di Peluso al 54'.


Comunque sembra altresi strano che una squadra come la Juventus, debba schierare in una competizione cosi importante giocatori di seconda fascia quali Peluso e Quagliarella. Soprattutto quest'ultimo,era stato messo sul mercato nella sessione estiva e non ceduto solo perchè è stato lui a rifiutare alcune offerte importanti da altri club. Notiamo anche come Fernando Llorente acquistato quest'anno dalla società juventina, sia letteralmente scomparso dalle preferenze del tecnico Antonio Conte, che nella gara contro il Copenaghen lo ha fatto accomodare nuovamente in panchina.

Stephan Lichtsteiner,esterno difensivo della Juventus,Intervistato da Mediaset Premium, ha cosi commentato il pareggio contro il Copenaghen: "All'inizio fai sempre un po' più fatica quando inizi una nuova competizione. Volevamo vincere, ma non ci siamo riusciti. Quella del secondo tempo è la strada giusta. Il pallone stasera non voleva entrare. Non siamo preoccupati, ci sono ancora cinque partite. Sicuramente non è mai facile giocare la prima contro un avversario meno forte. Il secondo tempo abbiamo giocato molto meglio, peccato per il mancato gol".

Anche Paul Pogba, centrocampista bianconero, intervistato da Sky Sport, ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni, nelle quali ammette che è mancata un pò di cattiveria alla Juventus, contro il Copenaghen: "Abbiamo fallito tante occasioni, questa era una gara da vincere. Siamo fiduciosi per il futuro e sono certo che ci rifaremo nella prossima gara, questa sera ci è mancata la solita cattiveria".

Ecco di seguito il tabellino della gara:

Copenaghen (4-4-2): Wiland; Jacobsen, Bengtsson, Mellberg, R. Sigurdsson; Claudemir (86' Margreitter), Delaney, Bolaños (79' Toutouh), Adi (69' Gislason); N. Jørgensen, Braaten. A disposizione: Jensen, Remmer, Kristensen, Santin. All.: Solbakken

Juvenuts (3-5-2): Buffon; Chiellini, Ogbonna, Peluso (73' De Ceglie); Bonucci, Lichtsteiner (87' Isla), Pogba, Pirlo, Vidal; Tévez, Quagliarella (76' Giovinco). A disposizione: Storari, Padoin, Asamoah, Llorente. All.: Conte

Arbitro: Bebek (Cro)

Marcatori: 14' Jorgensen (C), 54' Quagliarella (J)

Ammoniti:Lichtsteiner, Peluso, Vidal (J), Peluso, Mellberg (J)

Alessandro Lugli

lunedì 16 settembre 2013

VIDEO VERONA-SASSUOLO 2-0 BY ALEX LUGLI 2013


Serie A, Risultati e classifica dopo la terza giornata di campionato

E' il Napoli, la squadra rivelazione del campionato di serie A, dopo la terza giornata. Una giornata caratterizzata dal pareggio nel Derby d'Italia, fra Inter e Juventus. E dalla brutta sconfitta nel derby genovese, da parte della Sampdoria, per 3-0 contro il Grifone genoano.
Sugli scudi il tecnico ligure Fabio Liverani, che è riuscito a mettere in campo una squadra molto competitiva.
Ma la vetrina di questa giornata di campionato, aspettando Parma-Roma, è tutta del Napoli di Benitez, capace di realizzare tre vittorie di fila nelle prime tre giornate.
Si ferma invece la Fioentina di Montella e resterà fermo ai box per un paio di mesi anche MARIO GOMEZ, infortunatosi seriamente nella gara contro il Cagliari, pareggiata 1-1 dalla squadra viola.
Vincono Lazio, Livorno e Verona, rispettivamente contro Chievo, Catania e Sassuolo.
Ecco i risultati e la classifica della serie A dopo la terza giornata di campionato:
Inter-Juventus (giocata sabato) 1-1; Napoli-Atalanta (giocata sabato) 2-0; Torino-Milan (giocata sabato) 2-2; Fiorentina-Cagliari  1-1; Lazio-Chievo 3-0; Livorno-Catania 2-0; Udinese-Bologna 1-1; Verona-Sassuolo 2-0. Questa sera ore 20.45: Sampdoria-Genoa 0-3: Parma-Roma lunedì alle 20:45
La classifica della serie A: Napoli 9 punti; Inter, Juventus e Fiorentina 7; Roma, Lazio, Livorno e Verona 6; Milan, Torino, Udinese e Cagliari 4; Atalanta e Genoa 3; Bologna 2; Parma, Chievo e Sampdoria 1;Catania e Sassuolo 0.
Alessandro Lugli

derby della lanterna al genoa

ROMA – Terza giornata del campionato italiano di calcio di Serie A.  Riflettori sul derby della Lanterna
SAMPDORIA-GENOA 0-3, gol: Luca Antonini 9' (G), Emanuele Calaiò 50' (G) e Francesco Lodi 66' (G).

Tre gol di tre esordienti in maglia rossoblù regalano al Genoa una vittoria nel derby contro la Sampdoria che mancava da due anni.

Primo successo in carriera da allenatore per Fabio Liverani sulla panchina del Grifone in Serie A; tre punti che arrivano  nell’occasione più sentita e più voluta: la sfida ai cugini della Samp.

Luca Antonini, Emanuele Calaiò e Ciccio Lodi scacciano i fantasmi dell’ultimo posto in classifica e rilanciano le amibizioni genoane. Deludente la Sampdoria, quasi mai pericolosa e apparsa a  tratti anche sfiduciata.

Basti pensare che il primo vero tiro dei blucerchiati arriva a due minuti dal 90' con il neoentrato Sansone. Tribuna grandi firme a Marassi, dal ct Prandelli agli emissari di grandi club europei. Un temporale caduto su Genova nel tardo pomeriggio, però, mette a rischio la disputa della partita. La clemenza di Giove pluvio e l’ottimo lavoro degli addetti al campo fanno sì che lo spettacolo possa andare in scena.

Una prodezza dell’ex di turno Luca Antonini dopo nove minuti consente al Genoa di incamerare il derby sui binari giusti. Il terzino, all’esordio in maglia rossoblu, non segnava da 3 anni e mezzo, ma non si direbbe visto il gran destro al volo con cui fulmina Da Costa, su cross di Biondini.

I grifoni  giocano una gara molto attenta e pudente, chiudendo tutti gli spazi a una Samp con poche idee e dipendente esclusivamente dalle iniziative di Obiang a centrocampo, Eder e Gabbiadini. I due attaccanti però ci provano soltanto con dei tentativi da fuori area che non mettono in difficoltà un attento Perin. La sapiente regia di Lodi consente al Genoa di disimpegnarsi e provare ad innescare un Gilardino nervoso che nel finale si fa anche ammonire.

L’avvio di ripresa sembra una fotocopia del primo, con il Genoa che al primo affondo trova il gol del raddoppio. Sono passati appena cinque minuti, quando Gilardino innesca con una splendida sponda volante Vrsaljko sulla destra: cross al centro per l’accorrente Calaiò che di prima intenzione batte Da Costa.

Gol all’esordio in rossoblu anche per l’ex attaccante di Palermo e Napoli. Per la Samp è notte fonda, la squadra di Rossi non  riesce a reagire e anzi al 20' subisce anche il gol del 3-0.

Gilardino viene atterrato da Palombo al limite, dalla sua mattonella preferita Lodi non sbaglia e fulmina Da Costa con un preciso sinistro a giro. Gol all’esordio anche per l’ex regista del Catania. La partita di fatto finisce qui, inutili nella Samp gli ingressi di Pozzi e Sansone. Il Genoa controlla e porta a casa tre punti pesantissimi per la classifica e soprattutto per il morale.

SAMPDORIA (3-5-2): Da Costa; Gastadello, Palombo, Costa; De Silvestri, Obiang, Krsticic, Bjarnason, Regini; Eder, Gabbiadini. Allenatore: Delio Rossi. In panchina: Fiorillo, Castellini, Mustafi, Barillà, Salamon, Soriano, Renan, Sansone, Pozzi, Gentsoglu, Rodriguez, Gavazzi

GENOA (3-5-2): Perin; Gamberini, Portanova, Manfredini; Vrsaljko, Kucka, Lodi, Matuzalem, Antonini; Gilardino, Calaiò. Allenatore: Fabio Liverani. In panchina: Donnarumma, Bizzarri, Blaze, Biondini, De Maio, Cofie, Fetfatzidis, Centurion, Stoian, Santana, Konate, Bertolacci

Arbitro: Rizzoli di Bologna. Assistenti: Galloni e Preti. Quarto uomo: Padovan. Arbitri di porta: Mazzoleni e Ciampi

FIORENTINA-CAGLIARI 1-1 Borja Valero 71' (F) e Pinilla 90' (C)

 La Fiorentina manca l’aggancio al Napoli capolista frenando in casa con il Cagliari (1-1).

Per i viola, una vittoria che sfuma nel finale dopo il vantaggio siglato da Borja Valero nonostante un primo tempo scialbo. A tenere in apprensione Montella, anche le condizioni di Cuadrado e Mario Gomez.

Primo tempo equilibrato e senza vere emozioni. L’unica vera occasione la costruisce la squadra sarda, con Astori che, al 43', fallisce di testa la rete del possibile vantaggio sul corner di Conti: palla alta sulla traversa. Ad inizio ripresa, al 4', si rende pericolosa la squadra di casa con Mario Gomez:

il tedesco salta Agazzi ma non inquadra la porta. Ulteriore beffa per Montella, l’infortunio dell’attaccante tedesco, dolorante al ginocchio e fuori in barella dopo lo scontro con il portiere rossoblù. Alla mezz’ora era già toccato a Cuadrado lasciare il campo anzitempo.

I viola, comunque, si avvicinano al vantaggio: Agazzi deve rifugiarsi in angolo sul sinistro dai 30 metri di Rossi, quindi sul successivo corner Rodriguez spedisce fuori di testa (14').

La replica dei sardi è affidata, due minuti dopo, ad un destro al volo di Nainggolan. Lopez getta nella mischia Pinilla per dare vivacità all’attacco, fuori Cossu. Ma è la Fiorentina a regalare un brivido alla difesa ospite con un cross di Pasqual sul quale Rossettini rischia l’autogol centrando la traversa (24') e, soprattutto, sbloccando il risultato due minuti dopo:

il gol porta la firma di Borja Valero che approfitta di un rimpallo su un colpo di testa di Rossi per insaccare da due passi. Il Cagliari raddrizza però la situazione in extremis:

manca un minuto alla fine quando Ibarbo scatta sulla destra e mette in mezzo, dove Pinilla sovrasta di testa Roncaglia per l’1-1. Nel recupero, saltano i nervi a Pizarro, espulso per proteste in merito ad un dubbio contatto Murru-Rossi.

Fiorentina (3-5-2): Neto, Roncaglia, Gonzalo, Tomovic, Cuadrado (29' Joaquin, 70' Pizarro), Aquilani, Ambrosini, Borja Valero, Pasqual (51' Iakovenko), Gomez, Rossi. All. Montella. A disposizione: Munua, Alonso, Commper, Bakic, Rebic, Fernandez, Wolski, Matos, Vargas, Iakovenko.

Cagliari (4-3-1-2): Agazzi, Dessena (75' Cabrera), Astori, Rossettini, Murru, Perico, Conti, Nainggolan, Cossu (65' Pinilla), Sau (91' Ekdal), Ibarbo. All. Lopez. A disposizione: Avramov, Ariaudo, Avelar, Nenè.

Arbitro: De Marco

DERBY DELLA LANTERNA BY ALEX LUGLI


mercoledì 11 settembre 2013

Italia qualificata a Mondiali in Brasile

(ANSA) - ROMA, 10 SET - L'Italia si qualifica ai Mondiali 2014 in Brasile, con due gare d'anticipo, grazie alla vittoria per 2-1 sulla Repubblica Ceca a Torino. Due errori (con una traversa) di Balotelli e la rete di Kozak al 18' hanno chiuso il primo tempi in favore degli ospiti. Nella ripresa, un colpo di testa di Chiellini (6') e Balotelli su rigore (9') hanno ribaltato il risultato e regalato agli azzurri il pass per Rio.

lunedì 9 settembre 2013

AMARCORD : SAMP-NAPOLI 1-2 1986-87 BY Alessandro Lugli


Higuain e il video bufala; le scuse di Pasquale Petricelli autore dello scherzo di pessimo gusto

Tutto quello che avevamo detto nell'articolo di ieri, relativo ad un cattivo comportamento, dell'attaccante del Napoli, Gonzalo Higuain, è totalmente falso, come avevamo anche anticipato ieri. Infatti l'autore  del video incriminato è uscito fuori e ha chiesto pubblicamente scusa ad Higuain e ai napoletani per lo scherzo, indubbiamente di cattivo gusto.

Quindi,Pasquale Petricelli, autore della polemica riguardante Higuain smascherata da Canale Napoli, ha pubblicato sul proprio profilo facebook un messaggio di scuse, probabilmente temendo conseguenze legali in seguito alla pubblicazione di quel video dal contenuto diffamatorio:

“Chiedo scusa a Higuain, al ristorante “I re di Napoli” e a tutto il popolo napoletano, ma quel video è un falso. Chiedo scusa, era una grande bufala e smentisco tutto.”

Alessandro Lugli

domenica 8 settembre 2013

Napoli: Higuain insulta il gestore di un ristorante napoletano? Notizia falsa ???

Si sa il calcio, come la vita ed il gossip, sono piene zeppe di notizie che sembrano vere ed invece si rivelano poi false o non vere come sembrano.

Sembra che Higuain, ieri dopo essere stato a cena in un noto ristorante napoletano, abbia avuto un diverbio con il gestore di un locale. La vicenda, ripresa da un video, è poco chiara, ma sembra che all’origine della lite ci sia una questione legata al fatto che Higuain non abbia voluto scattare una foto con qualche personaggio presente nel ristorante, magari rispondendo anche in maniera scortese…. Nel finale del video si vede il gestore del ristorante, inveire contro il calciatore dicendo ” Tu non vieni più qui, tu non vieni più qui”. Secondo la testimonianza di alcuni, addirittura il calciatore si sarebbe lasciato sfuggire un esclamazione molto forte come “questi napoletani di m**** ” Logicamente tutte queste testimonianze vanno valutate e non ce la sentiamo di darle per certe, ma se fossero vere darebbero sicuramente una cattiva immagine al bomber argentino, che forse a Madrid non era così abituato al calore dei tifosi.

 

Una notizia tutta da verificare cosiccome la fonte che sarebbe poco attendibile. Già arrivano smentite a gogò. Meglio cosi.....un'episodio sgradevole in meno, fa sempre bene al nostro calcio.

Alessandro Lugli

venerdì 6 settembre 2013

Benitez: vero trascinatore vincente del Napoli

E’ lui la vera nuova anima del Napoli, lui che in poche settimane è riuscito a dare un nuovo gioco agli azzurri, riuscendo già nelle prime due partite di campionato a dare un nuovo assetto organizzativo alla squadra campana. Stiamo parlando diRafa Benitez, nuovo trainer del Napoliche sta cercando di dare nuova linfa a questa squadra, troppo prigioniera degli schemi difensivi e contropiedisti del pur bravo tecnico Walter Mazzarri, illustre predecessore del tecnico spagnolo.
Rafa Benitez si è raccontato senza fronzoli ai taccuini della Gazzetta dello Sport. Ecco quanto evidenziato: “A furia di ripetermi: io devo vincere per i tifosi, loro ci incoraggiano sempre: la città di Napoli è unica al mondo, vive in simbiosi con il calcio, e confermo quanto già detto; se devo fare un paragone, mi ricorda molto Liverpool. Anche qui ho capito che “non camminerò mai da solo” (lo dice in inglese ndr, “I’ll never walk alone”, ricordando l’inno dei reds)”.
L’allenatore spagnolo è anche una persona ricca di cultura e subisce anche il fascino e il piacere del cibo: “In fondo mi sento un po’ come a casa mia: ho letto la storia, Napoli ha molto di spagnolo. E di Napoli adoro la cucina, ma ora devo dire basta alla mozzarella: tutti i ristoratori me la offrono, è sempre buonissima. Ma così, altro che dieta…”.
Benitez ha voluto esprimere la sua opinione anche sulla questione riguardante Paolo Cannavaro, che non riesce più a trovare un posto da titolare: “Ho solo fatto turn over. La stagione è lunga, e noi vogliamo lottare su tutti i fronti. Non fatemi la domanda trabocchetto, se preferisco campionato o Champions. Forse qualcuno, come fecero già gli inglesi, si è dimenticato che io in carriera ho vinto tutto ciò che si poteva vincere: dai campionati alle Champions, dalle Supercoppe ai Mondiali per club”.
Poi su Hamsik: “E’ grandissimo, ma nel calcio si gioca in undici: la squadra vale sempre più del singolo”.
Il Napoli si aspetta dal tecnico spagnolo grandi cose, ossia continuare quel discorso vincente appena intrapreso dal suo predecessore Walter Mazzarri.
Alessandro Lugli

giovedì 5 settembre 2013

Amarcord: Napoli-Torino 3-1 1986 video by Alessandro Lugli 2013






CANNAVARO SI SFOGA SU TWITTER: "DURO A MORIRE NEL BENE E NEL MALE"

 
Il messaggio su twitter è uno sfogo per uscire dall'angolo. Paolo Cannavaro reagisce sul social network ad un periodo difficile. La bandiera del Napoli, del resto, è stata ammainata in questa prima parte della stagione: da protagonista a comprimario con una situazione contrattuale - se quest'anno non colleziona almeno 25 presenze da 45', l'ingaggio sarà dimezzato nel 2014/2015 - che di certo non contribuisce a migliorare il suo umore. "Vuole sentirsi considerato", hanno spiegato spesso i procuratori del difensore della Loggetta che però non si arrende. "Per giocare nel Napoli ci vogliono 2 p..... enormi (esplicito il riferimento agli attributi, ndr).... io a volte ho pensato che addirittura ne avevo 4..... ora invece mi accorgo che ne ho 6 !!!!!!duro a morire nel bene e nel male!!!!!". Il capitano, dunque, proverà a riconquistarsi il posto sul campo e convincere così Benitez a puntare su di lui assieme ad Albiol. L'occasione propizia potrebbe arrivare già dopo la sosta contro l'Atalanta considerando che Britos non ha convinto contro il Chievo. SKRTEL: ''VEDREMO A GENNAIO'' - Da un difensore all'altro. Martin Skrtel ha spiegato il suo futuro ai microfoni del portale sport.sk: "Ho pensato sicuramente all'addio perché non è facile questa situazione al Liverpool, dove ci sono tanti difensori. Il club - però - non ha voluto e io sono felice di giocare in una delle squadre più importanti al mondo. Il Napoli? Non ho mai preso in considerazione l'ipotesi del prestito, la trattativa non è stata così avanzata rispetto a quanto riportato dai media. Il mio nome è stato accostato alla maglia azzurra per la presenza di Rafa Benitez. Ci sono state delle proposte, ma ripeto il Liverpool ha detto no ad un'eventuale cessione. Novità a gennaio? Vedremo, io non voglio mettere pressione ai Reds, da qui alla riapertura del mercato ci sono tante partite. Chiaramente la concorrenza è stimolante, ma io punto ad essere protagonista". Tra qualche mese, dunque, se ne riparlerà ed il Napoli sarà pronto ad approfittarne.
LA SQUADRA SI ALLENA SENZA RAFA - Gruppo ridotto a Castel Volturno per gli allenamenti. Mancano i tredici nazionali e Rafa Benitez, a Nyon per la quindicesima edizione dell'Uefa Elite Club Coach Forum. E' rientrato in gruppo Duvan Zapata che ha risolto le ultime pendenze in Argentina: il colombiano si è allenato regolarmente come da programma. (repubblica)

mercoledì 4 settembre 2013

Amarcord : Avellino-Napoli 0-0 1986-87


AMARCORD: NAPOLI-UDINESE 1-1 1986-87 BY ALESSANDRO LUGLI VIDEO









AMARCORD: BRESCIA-NAPOLI 0-1 1986-87 DI ALESSANDRO LUGLI VIDEO






 
 
 
 

Catania-Inter 0-3 2013 by alex lugli

 
 
 

Napoli, i tifosi non sono contenti della campagna acquisti: volevano un difensore e un centrocampista

Dopo la chiusura del calciomercato in casa-Napoli, la delusione dei tifosi è tangibile. Tutti i supportes azzurri si aspettavano almeno altri due acquisti, ossia un difensore e un centrocampista. Ma nulla da fare; almeno fino a gennaio, Aurelio De Laurentiis, patron azzurro, non spenderà più un euro. E il malcontento dei tifosi partenopei sale. Malcontento leggibile nei vari social-network e nei discorsi da bar.

Il gap, con la Juventus, non è stato ancora annullato, e la fase difensiva campana, è molto lacunosa, coi vari Britos e Cannavaro che non ci sembrano all'altezza della situazione. Soprattutto l'ex-capitano azzurro, ancora non è stato utilizzato dal tecnico Rafa Benitez, e ciò vuol significare qualcosa ? O no?

I due goal subìti contro il Chievo, gridano vendetta e lo stesso portiere Reina, non sembra offrire garanzie assolute.

E per lottare per lo scudetto ci vuole una squadra completa in ogni reparto.

E come riporta il sito del giornale la "Repubblica, Benitez sa che è solo l'inizio, questo, della sua avventura in azzurro e si è concesso una breve vacanza in quel di Posillipo: " Ringrazio i tifosi per il consiglio, sono davvero contento - ha spiegato al suo sito internet - di averlo seguito. Ho visitato posti meravigliosi, sto imparando a conoscere la città. Domani si torna a lavoro: sarà una settimana particolare perché molti giocatori non ci saranno, ma questo è un dato che deve renderci orgogliosi. Siamo in testa alla classifica, ma abbiamo appena cominciato. Dobbiamo analizzare i nostri difetti per ridurli al massimo".

Intanto Gaetano Fedele, procuratore di Paolo Cannavaro ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo il suo assistito: "Ci sono stati dei contatti forti tra il Napoli e altre squadre che però il club azzurro ha, quasi immediatamente spento. Mi auguro che le cose si sistemino al meglio e mi farebbe piacere vederlo nel posto che occupava l’anno scorso con la fascia sul braccio. C’è un po’ di dispiacere perché quando un giocatore ha sempre fatto parte della squadra è brutto vederlo messo in secondo piano. È stato proprio questo che ha dato modo alle altre squadre di pensare a Cannavaro come un possibile rinforzo. Cannavaro di fronte a queste offerte ha voluto immediatamente sapere quello che era il pensiero del Napoli. Se il club azzurro avesse accettato di parlare con altre società, sarebbe stata evidente una bocciatura. Cannavaro vuole essere la bandiera azzurra quale è sempre stata. Il mercato di oggi è fatto, principalmente, di scambi. Paolo è un giocatore importante e oltretutto, nella lista Champions non rientra per cui questo aspetto doveva essere valutato. Come uomo, Cannavaro è anche più forte di quanto lo è da calciatore. Il mercato del Napoli è stato positivo soprattutto sul piano delle uscite perché, cedere giocatori, anche concorrendo nell’ingaggio, è molto difficile e un plauso lo faccio a Bigon che è stato capace, soprattutto nelle ultime ore, di sistemare la situazione cessioni. Il Napoli è forse la squadra che ha ceduto di più. Rinnovo di Cannavaro? Ora inizia una nuova fase in cui bisognerà sistemare ogni cose e anche in campo le cose possono cambiare. Cannavaro vuole rimettere le cose nel giusto ordine e tutto il resto arriverà di conseguenza. Sapere che il Napoli ha rifiutato offerte importanti, gratifica. Bisogna valorizzare ciò che si ha in casa perché Cannavaro è molto stimato e non è che resta al Napoli perché nessuno lo vuole. L’importante è sentirsi uomini gratificati per la società e per le persone a cui dai il cuore".

Alessandro Lugli

martedì 3 settembre 2013

CALCIOMERCATO: CHIUSO SENZA ALTRI COLPI, SE NE RIPARLA A GENNAIO


Alle 23 in punto, in simultanea europea, si e’ chiuso il calciomercato. Se ne riparla a gennaio, con il cosiddetto (impropriamente) ‘mercato di riparazione’. Diversi affari sono stati conclusi, primo fra tutti quello del ritorno di Kaka’ al Milan; ma altri sono sfumati, come l’ipotetica girandola di attaccanti fra Roma, Genoa e Juventus. Per la trattativa piu’ importante, e anche la piu’ attesa, la fumata bianca e’ arrivata questa notte, verso le 2.50. Intorno a quell’ora Ricardo Kaka’ ha dato il suo assenso all’offerta del Milan. Il club rossonero si era accordato nel tardo pomeriggio di ieri con il Real Madrid, che, per risparmiare sull’ingaggio del calciatore, ha accettato di cedere gratuitamente il brasiliano, per il quale il club di Berlusconi potrebbe pagare semplicemente dei bonus (fino a 5 milioni di euro) in caso di raggiungimento di determinati obiettivi. Poi c’e’ stata la trattativa fra il Milan e Kaka’, terminata a notte fonda. Il brasiliano e’ quindi arrivato a Milano oggi alle 12:40 insieme a Galliani, con un volo privato. Sonmo seguite le rituali visite mediche e verso le 19 il calciatore e’ andato in via Turati, sede del Milan, per firmare il contratto: un biennale a 4 milioni di euro a stagione, piu’ bonus, a fronte dei 10 che guadagnava in Spagna. Una “drastica riduzione” a livello economico per Kaka’, che ora si giochera’ le sue carte per disputare il prossimo anno i Mondiali in Brasile. Nulla di fatto, invece, sul fronte dei passaggi di attaccanti da un club all’altro. Si lavorava, in molti, a una triangolazione per riportare Borriello dalla Roma al Genoa e quindi spostare Gilardino dal Genoa alla Juve, con Quagliarella a sua volta diretto verso la Roma. Girandola rimasta solo sulla carta, causa diverse motivazioni economiche e tecniche. Sulla tracce di Quagliarella si era inserita anche la Lazio, che oggi ha ceduto Kozak all’Aston Villa, ha visto sfumare l’ingaggio di Ylmaz e ha tesserato Perea. I giallorossi, che erano in vantaggio sui cugini, non hanno pero’ trovato l’accordo con Quagliarella e, non avendo alternative pronte, non hanno lasciato andar via Borriello. E a catena il Genoa non ha ceduto Gilardino e la Juve e’ rimasta cosi’ com’e', congelando Quagliarella, che non va neppure alla Lazio. Il club di Preziosi (che aveva provato a prendere anche Hernandez dal Palermo) si e’ comunque consolato subito, ingaggiando Calaio’, Stoian, il greco Fetfatzidis, Centurion e Bizzarri. Di contro, ha dato Floro Flores al Sassuolo e Jorquera al Parma, che ha preso anche Obi (in prestito) dall’Inter. Il Sassuolo ha preso anche Marrone e Pegolo, inizialmente diretto verso il Torino, che invece ha tesserato lo svincolato Berni. Il Verona ha preso Iturbe (oltre a Rubin e Doandel), il Chievo ha preso Ardemagni (assieme a Bernardini e Kupisz) e la Samp Petagna (assieme alla meta’ di Bjarnason). Infine, Kempf ha rifiutato la Juventus; Dossena ha raggiunto al Sunderland il tecnico Di Canio e Borini; il presidente del Cagliari, Cellino, ha detto no a tutti, tenendosi Ibarbo, Astori e Nainggolan e ha preso in prestito Ibraimi; il Palermo ha ceduto Viviano all’Arsenal (dove e’ arrivato Ozil dal Real Madrid) e ha ingaggiato Verre e Belotti, mentre il Catania ha trattenuto Bergessio (per il quale si studia il prolungamento del contratto), ha resistito alle offerte dal Qatar per Barrientos e a quelle dal Tottenham per Spolli (che oggi ha firmato fino al 2016) e ha preso Plasil e Biraghi.

lunedì 2 settembre 2013

Roma-Verona 3-0 video









Serie A: affollamento al vertice

Dopo la Roma, anche Inter e Fiorentina raggiungono Napoli e Juventus in testa. I nerazzurri passano per 3-0 a Catania, i viola per 5-2 col Genoa in trasferta. Si riscatta il Milan, battendo 3-1 il Cagliari. L'Atalanta ha la meglio sul Torino per 2-0, pari 2-2 tra Bologna e Sampdoria con papera di Curci. Il Livorno passa nettamente a Reggio Emilia per 4-1 col Sassuolo, l'Udinese supera per 3-1 il Parma
La Roma batte 3-0 il Verona ed e' capolista dopo due giornate, alla pari di Juve e Napoli.
La Juve risponde al Napoli: 4-1 alla Lazio nel secondo anticipo della 2/a giornata. Due gol di Vidal, poi Klose accorcia le distanze nel primo tempo. Nella ripresa ancora Vucinic e poi Tevez per i bianconeri.
Il Napoli batte 4-2 a Verona il Chievo nel primo anticipo della seconda giornata. Nel primo tempo ad Hamsik e Callejon risponde Paloschi due volte. Poi Higuain e ancora Hamsik nella ripresa decidono per gli azzurri.
Il quadro della seconda giornata:
Chievo-Napoli 2-4
Juventus-Lazio 4-1
Roma-Verona 3-0
Atalanta-Torino 2-0
Bologna-Sampdoria 2-2
Catania-Inter 0-3
Genoa-Fiorentina 2-5
Milan-Cagliari 3-1
Sassuolo-Livorno 1-4
Udinese-Parma 3-1
Classifica di Serie A dopo la 2/a giornata: Napoli, Inter, Roma, Fiorentina e Juventus 6; Livorno, Milan, Udinese, Atalanta, Torino, Cagliari, Lazio, Hellas Verona 3; Sampdoria, ChievoVerona, Parma, Bologna 1; Catania, Sassuolo e Genoa 0

domenica 1 settembre 2013

video juventus-lazio 4-1 e commento della gara

 
 
Altro successo contro la Lazio per la Juventus, che si conferma in questo momento decisamente superiore. Come già successo in Supercoppa, i biancocelesti vengono spazzati via dai bianconeri, vittoriosi 4-1: doppietta di Vidal, gol di Vucinic e sigillo finale di Tevez. Inutile la prima rete in carriera di Klose alla Vecchia Signora.
 
La Lazio, con ancora nella testa il pesantissimo 4-0 patito in Supercoppa, prova a giocarsela con Gonzalez al posto di Ledesma in mezzo al campo ma dopo quattordici minuti è già sotto 1-0: Pogba regala un assist morbidissimo a Vidal che si inserisce in area e batte Marchetti di esterno. La reazione ospite è tutta in un colpo di testa fuori bersaglio di Cana, mentre al 26' arriva il raddoppio bianconero: Bonucci da centrocampo lascia partire un lancio che sorprende tutta la difesa di Petkovic, messa malissimo, e ancora Vidal ha il tempo di controllare e gonfiare la rete per il 2-0. La partita sembra già chiusa ma due giri di lancette dopo ci pensa Klose, mai a segno contro la Juventus, a riaprire tutto, approfittando di una respinta corta di Buffon su un siluro dalla distanza di Hernanes. Il 2-1 innvervosisce i ragazzi di Conte che perdono il controllo del match è rischiano prima dell'intervallo di subire anche il pareggio.
 
In avvio di ripresa però a rimettere la situazione in discesa per la Juventus ci pensa Vucinic che prende posizione su Novaretti e con un tocco felpato devia alle spalle di Marchetti il secondo assist della serata di Bonucci. Sulle ali dell'entusiasmo, i bianconeri tornano a costruire occasioni in serie tentando di andare in porta con triangolazioni in stile-Barcellona ma è al 18' del secondo tempo che possono rilassarsi: Hernanes, già ammonito, colpisce di mano un cross da sinistra e Tagliavento da regolamento non può che espellerlo, lasciando la Lazio in 10 per la mezz'ora finale. Nel finale si scatena anche Tevez che prima colpisce una clamorosa traversa e poi timbra ancora il cartellino, con un tiro potente e preciso che fissa il risultato finale sul 4-1.
libero.it
a.lugli