lunedì 31 gennaio 2011

SERIE A: JUVE-UDINESE 1-2


SERIE A: JUVE-UDINESE 1-2
I friulani volano
Nel posticipo serale del 22 giornata del campionato di Serie A TIM 2010/2011, l' Udinese di Francesco Guidolin espugna l’Olimpico di Torino battendo per 2-1 la Juventus di Delneri. Ennesima prestazione negativa della Vecchia Signora, illusa dal vantaggio di Marchisio al 60′ e rimontata dai centri di Zapata al 66′ e Alexis Sanchez all’84′.

In avvio, Delneri punta sul classico 4-4-2 con Grygera e Grosso esterni difensivi e Martinez accanto a Del Piero in attacco. Nell’Udinese consueto 3-5-2: in avanti spazio al temibilissimo tandem Sanchez-Di Natale.

Al 9′ prima chance del match: cross di Isla dalla destra e incornata sul fondo di Sanchez. Al 26′ ci prova Alex Del Piero su punizione, ma la conclusione del capitano termina alta sopra la traversa.
Ancora Del Piero ci prova dalla distanza al 35′: Handanovic si rifugia in corner. Occasionissima Udinese al 44′ con Mauricio Isla che va al tiro da ottima posizione spedendo a lato di un soffio. In avvio di ripresa la gara si vivacizza: Del Piero fa la barba al palo al 46′, e 2′ più tardi Buffon respinge in calcio d’angolo una gran bella conclusione di Pinzi.
Al 55′ pallagol ospite: gran palla di Asamoah per Di Natale che tutto solo davanti a Buffon calcia sul fondo.
Solo una giocata individuale può sbloccare il risultato, e al 59′ un meraviglioso destro al volo di Marchisio beffa Handanovic e fa esplodere l’Olimpico. Juve in vantaggio, ma raggiunta dopo una manciata di minuti: al 66′ Di Natale prova un tiro al volo, Buffon si oppone miracolosamente e Zapata approfitta della respinta insaccando senza problemi.
Al 69′ Guidolin fa fuori Di Natale: Totò, furioso, se la prende col tecnico e lascia spazio ad Abdi, ma il cambio, dati alla mano, non penalizza l’Udinese: all’84′ splendida combinazione cilena Isla-Sanchez e colpo letale del ‘nino maravilla’.
Nel giro di due minuti le squadre restano in dieci uomini: espulsi lo juventino Bonucci per fallo di frustrazione e l’autore del 2-1 Sanchez per doppia ammonizione.
Finisce e l’udinese vince un’altra importante partita ed in classifica, i friulani (36 punti) scavalcano proprio la Juventus (ferma a 35).
Tabellino Juventus-Udinese 1-2
JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Grygera, Bonucci, Chiellini, Grosso, Krasic, Melo, Aquilani (83′ Sissoko), Marchisio (89′ Libertazzi), Martinez, Del Piero.
A disposizione: Storari, Sorensen, Barzagli, Salihamidzic, Giannetti. All.: Delneri
UDINESE (3-5-2): Handanovic, Benatia, Zapata, Domizzi, Isla, Pinzi, Inler (66′ Denis), Asamoah, Armero (91′ Coda), Di Natale (70′ Abdi), Sanchez.
A disposizione: Belardi, Pasquale, Badu, Corradi. All.: Guidolin
Ammoniti: Grosso, Martinez (J), Benatia (U)
Espulsi: Bonucci (J) all’86′ per fallo di frustrazione e Sanchez (U) all’88′ per doppia ammonizione
Reti: 60′ Marchisio (J), 66′ Zapata (U), 84′ Sanchez (U)
Alessandro Lugli

domenica 30 gennaio 2011

serie a: giornata favorevole a napoli e inter


SERIE A: GIORNATA PRO-INTER E NAPOLI
Il Napoli è al secondo posto dietro il Milan a -4 dai rossoneri
Il Milan fa la lepre e corre, ma dietro le inseguitrici mantengono il passo. Nel pomeriggio domenicale della terza giornata di ritorno il Napoli e l’Inter rispondono alla capolista, che dopo la vittoria di ieri sul Catania per 2-0 vola a quota 47. Gli uomini di Mazzarri al “San Paolo” strapazzano la Sampdoria con un eloquente 4-0 e si riportano a -4. La tripletta di Cavani (capocannoniere a quota 17) e il gol di Hamsik regalano al Napoli la seconda vittoria di fila. A 40 punti terzo posto per la Lazio, che nell’anticipo di ieri pomeriggio ha regolato la Fiorentina per 2-0 con una doppietta di Kozak. La risposta della Roma ai cugini biancocelesti viene rinviata dalla neve, che cade copiosa su Bologna e fa sospendere la partita tra rossoblu’ e giallorossi. La squadra di Ranieri con una gara da recuperare e’ a quota 38 punti, e viene almeno momentaneamente agganciata dalla pazza Inter di Leonardo, che al “Meazza” contro il Palermo chiude il primo tempo sotto di due gol (Miccoli e Nocerino), nella ripresa rischia lo 0-3, ma poi rimonta e vince 3-2. Decisivi Julio Cesar, che sullo 0-2 para un rigore a Pastore, e Pazzini, che nella ripresa entra, segna 2 gol (i primi con la maglia dell’Inter) e si procura il rigore che poi Eto’o trasforma per il definitivo 3-2. A 35 punti la Juve che stasera ospitera’ l’Udinese, a sua volta a quota 33. In mezzo c’e’ il Palermo, fermo a 34 punti dopo la rocambolesca sconfitta di Milano. A quota 29 il Cagliari, che in casa supera il Bari per 2-1 (doppietta di Matri, gol di Okaka per gli ospiti, in una gara segnata anche da due rigori parati da Agazzi e Gillet a Rudolf e Acquafresca), ed e’ seguito dal Chievo, che travolge il Brescia al Rigamonti per 3-0, con la doppietta di Pellissier e il gol di Mandelli. Vince anche il Genoa, che in casa ha la meglio sul Parma per 3-1 (rigore di Palacio, pareggio di Crespo, allungo dei padroni di casa con l’autorete di Paletta e il gol di Kaladze). Liguri e veneti agganciano a 27 punti la Sampdoria sconfitta nettamente a Napoli, e superano Parma, Fiorentina e Bologna (i viola e i rossoblu’ pero’ devono recuperare una partita, rispettivamente con Inter e Roma). A 22 punti il Catania che ieri ha rimediato la seconda sconfitta di fila e deve seriamente guardarsi le spalle. A 21 punti incalza il Lecce, che nello scontro diretto con il Cesena pareggia 1-1 (gol di Corvia e pareggio nel finale di Bogdani, dopo un rigore parato a Budan da Rosati). I bianconeri sono a quota 20, due punti in piu’ del Brescia, mentre chiude la classifica il Bari a quota 14.
Alessandro Lugli

NAPOLI-SAMP 4-0


NAPOLI-SAMP 4-0
Napoli entusiasmante contro la Samp
Non è stata una partita, è stata una vera vendemmiata di reti azzurre. Tripletta per Cavani, che sale a quota 17 reti in campionato e marcatura pregevolissima di Hamsik restituito agli antichi splendori. Un Napoli che ha giocato molto bene nel corso di tutta la gara, con un sontuoso Lavezzi, autore di splendidi assist. Per la Sampdoria l'onore delle armi e una squadra che ha forse ceduto i suoi pezzi migliori , senza il ricambio necessario.
Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita. Ecco quanto evidenziato : "Il rigore sbagliato con l'Inter? Peccato, è un episodio che mi ha segnato e che mi farà crescere. Ci tenevamo a restare in corsa anche in Coppa Italia. Dobbiamo continuare così, tutta la squadra deve fare sempre meglio. Cavani? E' importante avere un giocatore con le sue caratteristiche, che mette la palla dentro. Ammonizione che mi farà saltare il Chievo? Ci penserà la squadra, chi mi sostituirà farà bene"

Continua ad essere un bunker il San Paolo, non solo perché il Napoli macina punti da oramai 7 gare consecutive di campionato, ma anche perché gli avversari non riescono ad infilare in nessun modo la porta azzurra. Con i 94 minuti del match di oggi contro la Samp, De Sanctis porta a 571' la propria imbattibilità tra le mura amiche. L’ultimo calciatore avversario riuscito nell’impresa di segnare nell’impianto di Fuorigrotta è stato Meggiorini del Bologna, il 21 novembre 2010, nel match terminato per 4-1 a favore degli azzurri.
Mentre, in assoluto, il Napoli non subisce una rete in campionato da 417’, ovvero dal match del 6 gennaio contro l’Inter. In quell’occasione, gli azzurri uscirono sconfitti dal San Siro per 3-1.
Agli azzurri basta un'ora per chiudere il confronto con la Sampdoria e continuare la corsa al Milan. Il tridente di Mazzarri è in gran giornata. Hamsik non sbaglia una giocata, serve tre assist, realizza un bel gol, lascia il rigore a Cavani che non si ferma più. Lavezzi è la scintilla del trio con le sue folate, le sue incursioni che fanno male alla retroguardia ligure che, all'inizio dell'incontro, non sfigura. Parte subito forte la squadra di Mimmo Di Carlo che presenta una variante tattica rispetto alla vigilia. Guberti si sistema a ridosso delle punte per un 4-3-1-2 in luogo del consueto 4-4-2 dei blucerchiati. La squadra ligure va in pressing e rischia anche il vantaggio dopo pochi minuti con Cannavaro costretto al salvataggio sulla linea. Gli azzurri soffrono un pò ma escono alla distanza. Yebda è un leone in mezzo al campo e proprio dal suo piede parte l'azione dello splendido gol di Cavani. L'uruguaiano salta l'avversario in area con un dribbling a rientrare e capitalizza l'assist di Lavezzi. Un lampo che frena i doriani e tira su il Napoli, un pò in affanno nei minuti iniziali dove la difesa e il centrocampo erano un pò lunghi. Passano una manciata di minuti e Yebda prova anche il raddoppio sull'ottima imbeccata di Hamsik. E' un Napoli galvanizzato dal gol e si avvicina più volte il raddoppio. Un 2-0 voluto a tutti i costi da Cavani e Lavezzi prima della pausa. E' proprio il pocho nel finale a rubare palla al compagno Yebda per velocizzare l'azione del raddoppio, confezionata da Hamsik con un assist morbido per Cavani che viene messo giù: è lo stesso bomber ad incaricarsi della battuta vincente per il doppio grazie al tiratore scelto Hamsik. Lo slovacco ha modo di rifarsi ad inizio ripresa. Sulla prima ripartenza azzurra, Lavezzi parte come un treno sulla corsia sinistra per l'assist dal fondo a favore dello slovacco che supera Volta e mette nell'angolo. La squadra di Mazzarri è un fiume in piena con il tridente che fa a pezzi la difesa doriana, orfana anche dei titolari Gastaldello e Lucchini. Il tecnico toscano lascia il tempo ad Hamsik di servire ancora un assist, ancora per Cavani, che serve il poker. Spazio alla standing ovation per Hamsik e Cavani che già possono pensare al Chievo. Un Napoli superbo, cinico, forte fa a pezzi la Samp in meno di un'ora. Il tridente è una meraviglia, Hamsik inventa, Lavezzi infiamma, Cavani segna. Oj vita oj vita mia canta il San Paolo, il Napoli c'è.
Alessandro Lugli

SERIE A: GLI ANTICIPI DI IERI FAVOREVOLI AL MILAN


SERIE A: GLI ANTICIPI DI IERI FAVOREVOLI AL MILAN
Milan prove da scudetto, Lazio super seconda in classifica
Il Milan espugna il Massimino. La capolista vince 2-0 sul campo del Catania nell’anticipo serale della 22esima giornata. Di Robinho e Ibrahimovic le reti che decidono la partita e che arrivano al 13’ e al 40’, con i rossoneri in 10 per l’espulsione di Van Bommel. Una vittoria meritata che lancia la fuga del Milan, adesso a quota 47 punti. Secondo sconfitta consecutiva, invece, per Simeone oggi al debutto casalingo sulla panchina rossazzurra. Al 9’ della ripresa il Milan resta in 10 per l’espulsione di Van Bommel (severo il secondo giallo). Quattro minuti piu’ tardi, pero’, Robinho ribadisce in rete la respinta di Andujar sulla punizione di Ibrahimovic. Simeone inserisce Ricchiuti che, al 29’, sfiora il gol di sinistro. Si fa male Ambrosini, il Catania insiste, ma rischia di subire lo 0-2 con Ibra ed Emanuelson che impegnano Andujar. Il raddoppio arriva al 40’, lo sigla Ibrahimovic su assist di Robinho. Finisce 2-0, Milan in fuga a quota 47, il Catania resta a 22. Nel pomeriggio con la doppietta di Kozak e la Lazio torna a volare. I due gol dell’attaccante ceco, schierato dal primo minuto da Reja, stendono la Fiorentina di Mihajlovic sconfitta con un secco 2-0 all’Olimpico, nell’anticipo pomeridiano della 22esima giornata. Vittoria meritata per i biancocelesti che si portano a 40 punti, affiancando momentaneamente il Napoli al 2^ posto e scavalcando la Roma. Al 23’ della ripresa Kroldrup atterra Kozak in area: rigore che lo stesso Kozak trasforma per l’1-0 biancoceleste. Passano appena 4 minuti e i padroni di casa raddoppiano ancora con Kozak che, di testa, mette dentro il perfetto cross dalla sinistra di Sculli. E’ la rete del 2-0 e del ko per i viola che restano a quota 25.
Alessandro Lugli

venerdì 28 gennaio 2011

PRESENTAZIONE NAPOLI-SAMPDORIA


PRESENTAZIONE NAPOLI-SAMPDORIA
Il Napoli tenta di rialzarsi
Dopo l'immeritata eliminazione nei quarti di Coppa Italia con l'Inter, il Napoli è pronto a ricattarsi al San Paolo contro la Sampdoria che dopo Cassano ha perso anche Pazzini ceduto all'Inter. Mazzarri non dovrebbe rivoluzionare l'undici titolare. Due i dubbi: Yebda che, dopo le ultime buone prestazioni, dovrebbe trovare spazio dal primo minuto per far rifiatare probabilmente Gargano che ha giocato 120' con l'Inter. Non è escluso che Yebda possa alla fine sostituire Pazienza nella rotazione di Mazzarri mettendo poi fuori Gargano nella sfida successiva con il Chievo. L'altro dubbio è Lavezzi che non è al meglio e non è escluso che possa essere inserito a gara in corsa.
La formazione di Di Carlo si ritrova senza Pozzi, Gastaldello, Semioli e Padalino infortunati. In dubbio anche Lucchini al centro della difesa. Davanti a Curci linea difensiva d'emergenza con Volta e Accardi al centro, Zauri a destra e Ziegler a sinistra. A centrocampo Poli e Palombo al centro, Koman e Guberti sugli esterni. In attacco scelte obbligate dopo la partenza di Pazzini: giocheranno Maccarone e Macheda.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Yebda, Pazienza, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani.
A disposizione: Iezzo, Cribari, Santacroce, Gargano, Zuniga, Sosa, Lucarelli. All. Mazzarri
SAMPDORIA (4-4-2): Curci; Zauri, Volta, Accardi, Ziegler; Koman, Poli, Palombo, Guberti; Maccarone, Macheda. A disposizione: Da Costa, Laczko, Dessena, Cacciatore, Obiang, Tissone, Mannini. All. Di Carlo
ARBITRO: Rocchi di Firenze (Padovan-Petrella)
Alessandro Lugli

precedenti napoli-samp


NAPOLI-SAMPDORIA: I PRECEDENTI
Ecco i precedenti fra campani e liguri
Le 62 edizioni di Napoli-Sampdoria
(nel 2000/01, in Coppa Italia, si giocò ad Avellino e nel 2001/02, in B, a Benevento)
51 in serie A, 3 in B ed 8 in Coppa Italia
(3 contro la Sampierdanerese, 4 contro il Liguria e 55 contro la Sampdoria)

27 vittorie del Napoli
25 pareggi
10 vittorie degli ospiti
78 gol del Napoli
54 gol degli ospiti

L’ultima vittoria del Napoli:
1-0 il 10 gennaio 2010
26’ s.t. Denis (N)
L’ultimo pareggio:
1-1 il 5 ottobre 2002
35’ p.t. Volpi (S), 14’ s.t. Montezine (N)

L’ultima vittoria della Sampdoria:
0-2 il 19 aprile 1998
33’ p.t. e 42’ s.t. Laigle (S)
- L'ARBITRO -
Gianluca Rocchi di Firenze, 37 anni, internazionale, è all’ottava stagione nella Can di A e B.
L'esordio in serie A in Lecce-Reggina 2-1 del 16 maggio 2004
Vanta 98 presenze in serie A e 81 in B
Gli undici precedenti con il Napoli, dieci in campionato e uno in Coppa Italia:
cinque vittorie, tre pareggi e tre sconfitte:
6 gennaio 2004: Bari-Napoli 0-0
8 ottobre 2006: Napoli-Rimini 1-0
10 giugno 2007: Genoa-Napoli 0-0
9 dicembre 2007: Napoli-Parma 1-0
20 gennaio 2008: Napoli- Lazio 2-2
16 marzo 2008. Juventus-Napoli 1-0
24 settembre 2008: Napoli-Palermo 2-1
2 novembre 2008: Milan-Napoli 1-0
10 novembre 2010: Cagliari-Napoli 0-1
6 gennaio 2011: Inter-Napoli 3-1
In più, in Coppa Italia: 23 agosto 2006: Napoli-Ascoli 1-0 d.t.s.
COSI’ IN CARRIERA:
179 presenze (98 in A e 81 in B)
78 vittorie interne (il 43,6%)
47 pareggi (il 26,2%)
54 vittorie esterne (il 30.2%)
978 ammonizioni (più di 5 partita)
80 espulsioni (meno di una ogni 2 a partite)
72 rigori (meno di uno ogni 2 partite)
6.394 falli fischiati (circa 36 a partita)
Alessandro Lugli

NAPOLI: OGGI VISITE MEDICHE PER RUIZ


NAPOLI: OGGI VISITE MEDICHE PER RUIZ
Ruiz è a NAPOLI per le visite mediche
Una calda accoglienza e' stata riservata Victor Ruiz dai tifosi azzurri che lo hanno accolto ieri sera alle 20.30 allo scalo internazionale di Capodichino. Il difensore azzurro dopo aver passato la notte nella struttura alberghiera del Holiday Inn a Castelvolturno, si sottoporra' oggi alle visite mediche. "Speriamo domenica di averlo allo stadio, dalla prossima settimana sara' a disposizione''. Cosi' l'intermediario Fifa, Filippo Fusco, che ha condotto la trattativa per l'acquisto dello spagnolo. ''Non si deve caricare di aspettative questo ragazzo, che e' giovane e di grande prospettiva. E' titolare nell'under 21 spagnola ma deve ancora crescere tanto''.
Alessandro Lugli

tim cup : roma ok


TIM CUP: PASSA LA ROMA
Eliminata la Juve
Sara’ ancora Roma-Inter. Nell’ultimo quarto di finale di Coppa Italia in programma, i giallorossi espugnano l’Olimpico di Torino superando 2-0 la Juventus grazie alle prodezze di Vucinic e Taddei. Prossimo ostacolo i nerazzurri di Leonardo, nella rivincita della scorsa finale. Del Neri lascia Buffon in tribuna e Krasic, Aquilani e Marchisio in panchina. Centrocampo con Pepe e Martinez larghi e Sissoko e Melo in mezzo, in avanti Amauri e Del Piero, con Iaquinta che parte dalla panchina. In panchina finiscono anche Juan e Borriello, c’e’ Burdisso con Mexes mentre Perrotta supporta Menez e Vucinic. Buona Roma nella prima parte e pericolosa al 19’, quando Storari non trattiene una conclusione di Vucinic e il pallone messo in mezzo da Simplicio non trova nessun compagno. La Juve fatica a contenere le iniziative giallorosse ma soprattutto a costruire gioco, tanto che l’unico vero pericolo per Julio Sergio arriva da una conclusione dalla distanza di Del Piero che il portiere brasiliano devia in angolo. Nel finale di tempo esce per infortunio Brighi, sostituito da Taddei, ma la Roma perde anche Menez (al suo posto Borriello) mentre la Juve si ripresenta con Krasic e poi Iaquinta (fuori Amauri e poi l’acciaccato Pepe). La gara, pero’, resta bruttina, di occasioni non se ne vedono (un debole colpo di testa di Simplicio al 3’ e un pallonetto di Krasic gli unici sussulti). Per scuotere la gara ci vuole una magia e al 20’ se la inventa Vucinic, che entra in area e lascia partire un destro a giro che sorprende Storari. I giallorossi sfiorano il raddoppio tre minuti dopo con Mexes (bravo stavolta il portiere bianconero sull’incornata), poi prova a scuotersi la Juve. Ma la reazione dell’undici di Del Neri e’ confusa e inefficace, la Roma rischia nel finale (sospetta trattenuta in area di Mexes ai danni di Del Piero) ma nel recupero trova anche il raddoppio con una bella girata di Taddei. E’ semifinale contro l’Inter.
Alessandro Lugli

pazzini all'inter


PAZZINI E' DELL'INTER
Cessione che fa riflettere quella del giocatore ligure
Nelle edicole liguri, le copie superstiti del calendario 2011 della Sampdoria conservano sulla copertina un futuro già trascorso, scintillante come la luce di una stella spenta ma persistente nel gioco della distanza: dei tre giocatori effigiati, tutti nazionali, soltanto Palombo infatti è ancora blucerchiato. Gli altri due, ovvero gli attaccanti titolari in azzurro Cassano e Pazzini, si ritroveranno il 3 aprile da avversari nel derby di Milano. Se il barese era già stato ripudiato molto prima del plateale strappo di mercoledì sera, la rinuncia al neointerista infonde sconforto e confusione in una tifoseria sottoposta a una brusca depressurizzazione del desiderio. La Sampdoria dello scorso 16 maggio, quarta forza del calcio italiano, ha fatto la fine di quei vincitori alla lotteria incapaci di sostenere il peso di un’inattesa fortuna, secondo il canone della drammaturgia classica che indicava come il più infelice tra gli uomini quello che avesse visto realizzati i propri desideri.

L’accesso alla Champions League ha infranto i presupposti di una stabilità gestionale ormai consolidata, secondo il pieno equilibrio tra le ambizioni di società, giocatori e tifosi. La proprietà ha comunque ritenuto di non modificare i programmi di austerità, anche per via del pesante passivo (16 milioni) dell’ultimo esercizio, dato non estraneo alla separazione dall’amministratore delegato Beppe Marotta, congedato a vantaggio di Sergio Gasparin, peraltro anch’egli dimissionario dopo soli otto mesi.
Alcuni osservatori, eccedendo forse in malizia, fissano in un congetturale malumore di Garrone verso il suo ex plenipotenziario le reali ragioni dell’improvvisa partenza di Pazzini: se la scorsa estate il patron aveva detto «alla Juve nemmeno per cento milioni», man mano che la società bianconera – difatti protagonista di un affannoso quanto inutile rilancio in extremis – si profilava come la sola pretendente, l’idea di confutarsi pareva insopportabile. Così l’irruzione dell’Inter è parso il modo migliore di perfezionare comunque una buona operazione di mercato, negando al tempo stesso il giocatore alla società bianconera.

Pazzini, tra l’altro, l’estate scorsa era stato indicato tra i protagonisti di una civile ma ostinata “battaglia del grano”, che aveva visto i protagonisti del quarto posto rivendicare adeguamenti retributivi fermamente negati dalla società. Lo stesso presidente, in base all’esperienza di industriale, aveva esplicitamente giudicato inaccettabile quella che purtroppo nel calcio è una prassi consolidata, con i calciatori pronti a battere cassa nei giorni di sole, salvo rinserrarsi nelle tutele contrattuali in caso di fiacco rendimento. Giusta e condivisibile nelle premesse culturali, la questione di principio posta da Garrone (l’osservanza bilaterale dei contratti di lavoro secondo un equilibrio di diritti e doveri) si scontra con la realtà: quanto sia unanime e compatto nell’etica il fronte presidenziale, infatti, è plasticamente emerso nelle more del procedimento disciplinare chiesto dallo stesso patron doriano a carico di Cassano.
A parole, tutti a elogiare Garrone per la scelta di alto valore morale; nei fatti, nemmeno era stato emesso il lodo sulla richiesta di rescissione che già c’era la fila per ingaggiare, e quindi premiare, il reprobo. Mai davvero appassionato, il presidente blucerchiato – sempre franco e leale, nel sottolineare come il suo avvento alla guida della società, in quel febbraio 2002 che vedeva la Sampdoria sull’orlo della C1 e del fallimento, non fosse stato che un puro atto di responsabilità, dovuto al rispetto per la propria storia familiare – pare consolidato nell’usuale pessimismo della ragione: in nove anni l’unica apertura di credito sentimentale, verso un campione che pareva umanamente redento, cui il patron si era offerto a maggio come testimone di nozze e ai primi di ottobre, a pochi giorni dalla lite, come padrino del primogenito atteso in primavera, si è risolta nella più amara delle delusioni.
Tanto che nelle ultime settimane, ben prima della cessione di Pazzini e di quella – non meno indicativa, trattandosi di uno dei migliori giovani del nostro calcio – di Marilungo, Garrone ha più volte ammesso di non escludere, in linea di principio, il disimpegno dalla società blucerchiata, di cui prima di diventare presidente era stato sponsor per sette anni, ai tempi di Mantovani. Un’ epoca che mai come oggi pare arduo ripetere, non meno di indovinare quale sarà la copertina del calendario doriano 2012.


Alessandro Lugli

giovedì 27 gennaio 2011

NAPOLI: DE LAURENTIIS "NIENTE DELUSIONE"


NAPOLI: DE LAURENTIIS "NIENTE DELUSIONE"
De Laurentiis: "Nessuna delusione. Ho premiato i ragazzi con metà dell'incasso"
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, intervenuto ai microfoni di “Marte Sport Live” su Radio Marte, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato: “Devo ringraziare tutti i miei giocatori. Negli spogliatoi, sul finire della partita, li ho visti un po’ tristi, quasi delusi. Non mi è andata giù questa cosa. I ragazzi devono essere fieri di quanto fatto. Si è lottato contro i campioni del mondo. Non ci siamo mica misurati con Cetto La Qualunque. Metà dell’incasso, la parte che spettava a me, l’ho regalata a loro a riprova di quanto sia soddisfatto dalla prestazione. I tifosi poi sono fantastici. Un forte grazie al nostro pubblico".

Il discorso cade sul mercato: "Sono un tipo coerente. Non faccio il prestigiatore di professione. Lavoro per la nostra gente. Non ci sono show. Avevo promesso di rinforzare la difesa ed è quanto sta accadendo. Anzi, ho addirittura anticipato un po’ i tempi (riferimento a Fernandez, ndr.). La mia filosofia la si conosce. Finora non ci ha mai traditi. Basti guardare il rendimento della squadra. Non ragioniamo sulla basi di traguardi colossali. Quelli stanno lì. Meglio giocarci ogni partita come fosse una finale. Quanto a ieri, non mi pronuncio sull’operato arbitrale. E’ molto difficile giudicare certi episodi. I due club hanno messo in campo sangue e cuore. Lo spettacolo è stato di quelli maschi”.

Ha una parola per il pocho?: “Gli ho già detto di non farsene un cruccio. Nella vita si vince e si perde. Deve solo restare tranquillo. Ha dato tutto in campo ed io non gli chiedo altro. Davanti a noi c’è l’Europa League adesso. Pensate cosa significherebbe superare il turno”.

Si parla (non parlandone) di Victor Ruiz: "E' il migliore mancino che c'è sul mercato. Non aggiungo altro. Potevamo prenderne altri, ma a quel punto ci saremmo soltanto accontentati. Voglio puntare forte sui giovani, alla Cavani e Lavezzi per intenderci".

Tanti quelli che vorrebbero De Laurentiis sindaco di Napoli: "Sono un creativo e in quanto tale non credo le mie idee si sposerebbero con quella che è la realtà politica italiana. Meglio continuare a fare il produttore e il presidente del Napoli".

Domenica è già tempo di Sampdoria: "Sfida molto delicata. Abbiamo speso molto, sia dal punto di vista fisico che psicologico. C'è da riprendersi in fretta. La presenza del pubblico allo stadio ci darebbe una grossissima mano".

In chiusura, il presidente commenta l'incontro con Platinì: "E' innamorato del calcio. Lavora in un grande ambiente circondato da gente competente. Ha capito della necessità di un piano innovativo, da qui l'apertura verso il Qatar. Anche Emirati e Cina sono realtà da non trascurare".
Alessandro Lugli

NAPOLI: ECCO LE DICHIARAZIONI DI MAZZARRI E ARONICA


NAPOLI: ECCO LE DICHIARAZIONI DI MAZZARRI E ARONICA
Il tecnico viareggino è amareggiato per la sconfitta contro l'Inter
Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, intervenuto ai microfoni di Rai Sport, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. Ecco quanto evidenziato : Leonardo è apparso vistosamente soddisfatto della prestazione dei suoi uomini, affermando peraltro di aver meritato la vittoria: “Leo è un bravo ragazzo, ho grande stima di lui, ma non capisco che partita abbia visto. È sufficiente guardare il numero di palle gol costruite dal Napoli per comprendere quanto poco giusto sia il risultato. Ho seri dubbi riguardo alcune decisioni arbitrali. Sul tiro di Campagnaro, c’era fallo di mano da parte di Lucio; su Maggio, lanciato in porta da Cavani, la spinta di Cordoba era palese. Per quanto riguarda il gol annullato, ammesso si tratti di fuorigioco, sarebbe questione di millimetri. Di solito, in situazioni poco chiare come questa, il gol viene convalidato. Sono cose che un allenatore non può controllare; inutile starne a parlare. Sono molto deluso per com’ è andata, ma non dai miei ragazzi. A loro non ho nulla da rimproverare. Avremmo meritato la vittoria”.
Salvatore Aronica, difensore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita ai microfoni della Rai. Ecco quanto evidenziato : "Resta il rammarico per non aver sfruttato le occasioni avute. Sul piano del gioco si è visto il Napoli di sempre. Errori arbitrali? A volte gli arbitraggi incidono sul risultato finale, ma da parte nostra resta solo il rammarico per non aver passato il turno. Ora pensiamo al campionato. Lavezzi era dispiaciuto per il rigore fallito"
Alessandro Lugli

TIM CUP: PASSA L'INTER


TIM CUP: PASSA L'INTER
I neroazzurri ai rigori hanno la meglio sul Napoli, in semifinale anche il Milan
Dopo i calci di rigore, l’Inter si qualifica per le semifinali della Tim Cup. I nerazzurri hanno superato al San Paolo il Napoli al termine di un incontro finito 0-0 anche dopo i supplementari: decisivo il rigore del 5-4 siglato da Chivu. Leonardo schiera Ranocchia accanto a Cordoba a comporre la difesa nerazzurra. Mazzarri si affida alla coppia offensiva Lavezzi-Cavani. Al 12’ Maicon perde palla, Lavezzi serve Dossena, pallone sul secondo palo per Cavani che va in gol ma in fuorigioco millimetrico. Grande esterno destro di Stankovic al 16’: il serbo ci riprova al 36’ ma la sua conclusione, ‘sporcata’, finisce tra i guanti di De Sanctis, che poco prima era uscito di testa per interrompere un break nerazzurro. Chivu, al 37’, fallisce da angolo il piu’ semplice dei colpi di testa, un minuto dopo il Napoli e’ pericoloso in contropiede ma Lavezzi preferisce la soluzione personale al passaggio per Cavani. Occasionissima Inter al 40’: Maicon mette al centro, la volee di Cambiasso e’ a botta sicura ma De Sanctis devia sulla traversa con un balzo felino. Nella ripresa il match resta vivo ma si accende davvero solo nel finale: Cannavaro al 32’ opta per l’assist invece dell’inzuccata e, soprattutto, Hamsik al 38’ si vede prima respingere il tiro da Castellazzi e salvare il tap-in sulla linea da Ranocchia. Prima dei supplementari, Pazienza sfiora il bersaglio di testa. Il Napoli domina il primo over-time: al 3’ Lucio tocca di braccio in area un tiro di Campagnaro, al 10’ Campagnaro e’ super su Lavezzi. Nel secondo supplementare da segnalare una conclusione di Pandev e due stacchi pericolosi di Cavani e Ranocchia. Inevitabili i rigori, con errore di Lavezzi e tiro decisivo di Chivu. L’Inter sfidera’ in semifinale la vincente di Juventus-Roma, in programma domani sera.

Sara’ invece il Milan l’avversario del Palermo nell’altra semifinale. A Marassi, i rossoneri nel pomeriggio superano la Sampdoria per 2-1 con doppietta di Alexandre Pato. Di Guberti la rete blucerchiata. Subito in campo i nuovi acquisti, Maccarone in avanti con Macheda fra i liguri, Van Bommel ed Emuanelson a centrocampo nel Milan, dove l’ex di turno Cassano (fischi per lui sia all’inizio che all’ingresso in campo nella ripresa) parte dalla panchina assieme a Ibrahimovic. In avanti tocca infatti a Pato e Robinho. Sara’ dunque la formazione di Allegri a giocarsi un posto in finale contro il Palermo, vittorioso ieri ai rigori sul Parma.
Alessandro Lugli

mercoledì 26 gennaio 2011

NAPOLI: RUIZ IN ARRIVO , SI TENTA MAXI LOPEZ


NAPOLI: RUIZ IN ARRIVO , SI TENTA MAXI LOPEZ
Maxi Lopez tentato dal Napoli
Si continua a lavorare in casa Napoli per concludere il trasferimento di Victor Ruiz. Il club partenopeo avrebbe già raggiunto da giorni l’accordo con il giocatore mentre manca quello con l’Espanyol. Il Napoli ha offerto la metà del cartellino di Datolo, valutata circa 2,5 milioni di euro, più 6,5 milioni di euro, ma i catalani vorrebbero arrivare almeno a 7.
C’è comunque un clima sereno e disteso e lo si capisce chiaramente dalle dichiarazioni rilasciate ieri dal direttore sportivo Riccardo Bigon: «Il sito della Uefa dà Ruiz per ufficiale al Napoli? Beati loro che hanno queste certezze. Siamo molto vicini, nelle prossime ore potrebbe sbloccarsi qualcosa. Credo che più che stasera, la giornata decisiva sia domani».
Il ds ha parlato anche di altri giocatori in entrata e uscita da Castelvolturno: «Santacroce? Il Lecce lo sta cercando, ma il problema è sostituirlo. Non è cosi facile, dato che Grava è infortunato e Papastathopoulos non mi risulta si muova da Milano. Ma questo bisogna chiederlo al Milan. Acerbi è un giovane che seguiamo molto, ma Foti sta cercando di piazzarlo ad altre squadre già in questa sessione. Maxi Lopez ha espresso la sua preferenza per il Napoli in vista di giugno? Non lo sapevo, vedremo».
Alessandro Lugli

MILAN: PRESO VAN BOMMEL


MILAN: PRESO VAN BOMMEL
Anche Van Bommel è del Milan
Cotti e mangiati, presi e subito in campo. Il Milan crede che lo scudetto possa essere molto più di una semplice ipotesi di lavoro, agendo di conseguenza in fase di mercato. Antonio Cassano sembra già un veterano di Milanello, ed è arrivato da un mesetto. Urby Emanuelson esordirà sabato sera a Catania dopo essere stato appena appena strappato dall'Ajax. E Mark Van Bommel presto darà respiro a un centrocampo andato in sofferenza causa infortuni, in cui i giovani (Strasser e Merkel) possono – e devono – essere adoperati con giudizio e le soluzioni estemporanee (Thiago Silva visto contro il Cesena) devono essere per l'appunto tali, per non indebolire altri settori e per evitare di alterare gli equilibri complessivi.
Cassano, Emanuelson e Van Bommel: tolto l'esterno, tutta gente di grande esperienza. Tutti affari, poi, fatti in virtù dell'immediato e non come prospettiva futura. D'altra parte il mercato invernale serve soprattutto a questo e il Milan vi si adegua. Con la capacità, poi, di agire con intelligenza: i due olandesi sarebbero andati in scadenza a giugno, i rossoneri hanno saputo inserirsi con tempismo nelle loro insofferenze con Ajax e Bayern per assicurarli ad Allegri. Ancora più clamorosa e nota era, poi, la rottura di Cassano con la Sampdoria. Anche in questo caso Galliani ha giocato al meglio le sue carte visto che, al tempo stesso, ha saputo liberarsi di Ronaldinho: un cambio vantaggioso, al momento, per il Milan, visto che il barese si è rivelato ben più reattivo del brasiliano nell'adattarsi alle esigenze rossonere. Milan che va decisamente in controtendenza rispetto a Inter e Juventus, altre due grandi particolarmente attese alla campagna d'inverno e per ora a dir poco deludenti. A dire il vero i nerazzurri si erano mossi con rapidità, ingaggiando Ranocchia dal Genoa. Peccato, poi, che Leonardo abbia letteralmente inchiodato il centrale alla panchina invece di utilizzarlo come alternativa difensiva: magari dopo la botta di Udine...
E anche la Juventus qualcosa ha comunque fatto, visto che ha preso Barzagli dal Wolfsburg. Peccato, però, che le esigenze di Del Neri fossero in tutt'altro settore che non in difesa. Ora entrambe le società sono alla ricerca di un attaccante, una ricerca in cui paiono destinate a pestarsi i piedi, visto che vengano segnalate su identici obiettivi quali Pazzini e Luis Fabiano. Un mercato in cui l'Inter si muove con decisione negli ultimi giorni, dopo che Moratti soltanto adesso si è deciso ad aprire la cassaforte: Udine gli ha fatto riaprire gli occhi a fronte di un gruppo ancora forte, ma con parecchi acciacchi (fisici e mentali). Un mercato su cui la Juventus si muove con lentezza, legata dall'impossibilità di investire se prima non vende, dopo aver bruciato quasi tutto il suo tesoretto nelle operazioni estive. Esitazioni di fronte a cui il Milan se la gode, e non soltanto per il primo posto in classifica.

Alessandro Lugli

TIM CUP: PRESENTAZIONE NAPOLI-INTER


TIM CUP: PRESENTAZIONE NAPOLI-INTER
Il Napoli cerca le semifinali della Tim Cup contro la corazzata Inter
Leonardo deve rinunciare a Julio Cesar, Milito, Samuel e Sneijder. Non è al meglio neanche Chivu che però è partito con la squadra. Quest'ultimo, insieme a Stankovic e Cordoba sono squalificati in campionato e il tecnico li impiegherà per tutti i 90'. Ranocchia in difesa dovrebbe rilevare Lucio, a centrocampo Mariga in leggero vantaggio su Thiago Motta leggermente affaticato. In attacco obbligato il tridente con Pandev in supporto a Biabiany e Eto'o.
Mazzarri confermerà gli stessi undici che persero a San Siro in campionato per 3-1. Non ci sarà Iezzo in porta per uno stato influenzale, quindi confermato De Sanctis anche in Coppa. Unico dubbio sull'out sinistro legato alle condizioni di Dossena che sembra essersi ripreso dopo l'attacco influenzale ed è in vantaggio su Zuniga.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena; Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disposizione: Gianello, Cribari, Santacroce, Yebda, Zuniga, Sosa, Lucarelli. All. Mazzarri
INTER (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Ranocchia, Cordoba, Chivu; Mariga, Cambiasso, Stankovic; Pandev; Biabiany, Eto'o. A disposizione: Orlandon, Lucio, Materazzi, Santon, Obi, T.Motta, Coutinho. All. Leonardo
ARBITRO: Paolo Valeri di Roma
I TRE PRECEDENTI IN COPPA ITALIA
6 gennaio 1938: 0-2: 11’ p.t. Meazza (I), 15’ p.t. Frossi (I)
25 dicembre 1938: 1-1 d.t.s.: 1’ p.t.s. Candiani (I), 6’ s.t.s. Fabbro (N)
29 gennaio 1997: 1-1 d.t.s.: 11’ p.t. Zanetti, 32’ s.t. Beto (N) 5-3 d.c.r.

Le 3 partite di coppa a Milano:
2 vittorie dell’Inter e un pareggio

La finale a Roma del 1978:
Inter-Napoli 2-1

Le 67 partite di campionato a Napoli
32 vittorie del Napoli

17 pareggi
18 vittorie dell’Inter
79 gol del Napoli
66 gol dell’Inter

- L'ARBITRO -
Paolo Valeri di Roma, 33 anni a maggio, è alla quarta stagione nella Can di A e B. L’esordio in serie A il 23 dicembre 2007 in Udinese-Empoli 2-2. Vanta finora 35 presenze in Serie A e 39 in serie B.

Per il Napoli cinque vittorie nei cinque precedenti:
Napoli-Lecce 3-0 il 13 dicembre 2008
Napoli-Siena 2-1 il 27 settembre 2009
Napoli-Catania 1-0 il 28 marzo 2010
Sampdoria-Napoli 1-2 il 19 settembre 2010
Brescia-Napoli 0-1 il 31 ottobre 2010

Quest’anno ha diretto due volte l’Inter:
due pareggi in trasferta:
30 agosto: Bologna-Inter 0-0
10 novembre: Lecce-Inter 1-1
All’esordio stagionale in coppa Italia.
l’ultima in Catania-Empoli 2-0 del 2 dicembre 2009
Alessandro Lugli

TIM CUP: PALERMO AMMESSO ALLE SEMIFINALI


TIM CUP: PALERMO AMMESSO ALLE SEMIFINALI
Il Palermo batte ai rigori il Parma
La maratona Palermo-Parma la vincono i rosanero di Delio Rossi dopo i calci di rigore. 120' non sono bastati per decidere l'avversaria della vincente di Milan-Sampdoria, nella semifinale di Coppa Italia. Un errore di Valiani ai rigori finali e la rete del giovane Martinez consegnano ai siciliani un traguardo importantissimo.

Il Palermo scende in campo con una formazione tipo, da Serie A: nessun turn over per il tecnico Rossi che presenta dal 1' i suoi gioielli, da Pastore a Ilicic. Diversamente fa Marino che schiera alcune riserve come Modesto, Marques e Bojinov. I primi 45' vivono in sostanziale equilibrio: meglio il Palermo nella prima parte, poi viene fuori bene il Parma. Una chance a testa: Pavarini dice di no a Ilicic mentre Palladino verso lo scadere del tempo spara alto da ottima posizione.

Il secondo tempo è tutta un'altra cosa. La gara si infiamma e assistiamo a occasioni da una parte e dell'altra con esaltanti capovolgimenti di fronte. Ma a tutti difetta la mira oppure manca l'ultimo dribbling decisivo. Così sprecano chance ghiotte Migliaccio, Ilicic e Bojinov. Marino al 20' si gioca la carta Giovinco che rileva Marques. Al 25' è proprio Giovinco a sfiorare il vantaggio, ma Sigiru è super nella parata.

La seconda parte della ripresa è caratterizzata dalle giocate del 'Flaco' che finalmente decide di dare il suo contributo al quarto di finale. In ombra sino a circa la mezz'ora del secondo tempo, l'argentino fa diventare matta la difesa emiliana dopo l'uscita dal campo di Miccoli (Rossi lancia il ragazzino Martinez al posto del capitano). Ma a negare la gioia del gol a Pastore c'è per due volte Pavarini. Il brivido finale lo concede Kasami, subentrato da poco a Ilicic: all'ultimo minuto di recupero ha la palla decisiva, appena dentro l'area, con lo specchio della porta libero. Ma Morrone recupera e lo spinge a defilarsi sul fondo.

I 30' dei tempi supplementari non regalano le emozioni viste nel secondo tempo. Ma è normalissimo: le formazioni sono stanche, i ritmi si abbassano e si tende a fare possesso palla per non rischiare nulla. Un gol subito sarebbe mortifero.

Si va allora ai calci di rigore che iniziano male per entrambe le squadre. Sbagliano infatti i primi penalty sia Crespo sia Cassani che si fanno parare i tiri dai portieri. Poi non fallisce più nessuno e, giunti a cinque rigori calciati, siamo 4-4, sempre in parità. Oltranza quindi. Per il Parma viene chiamato sul dischetto Valiani che, forse impreparato mentalmente (non era nei 5 rigoristi designati), spara la palla altissima sopra la traversa. Il Barbera esulta e accompagna Martinez sul dischetto. Il classe '93 rosanero ha l'incoscienza del ragazzino e la mente sgombra: segna e consegna al Palermo la semifinale di Coppa Italia.

"Da parte mia c'è stata un pizzico d'incoscienza". Delio Rossi è sincero quando spiega perché ha assegnato al diciassettenne Martinez il rigore che poi si è rivelato decisivo. Il tecnico del Palermo è contento per la bella partita dei suoi ("noi siamo una squadra seria") e poi parla anche della sostituzione di Miccoli, che è uscito dal campo scontento: "Non fa mai piacere uscire, ma l'allenatore deve prendere le decisioni, sono pagato per questo". Rossi poi scherza sui rigori: "Ha sbagliato Cassani? Non lo so, io non li guardo".

Pasquale Marino è amareggiato: "Siamo amareggiati perché dispiace uscire da uno stadio così pieno di gente dopo aver giocato bene - dice il tecnico del Parma - E' stata una bellissima gara è stata dura giocare 120' a distanza di tre giorni da un'altra gara, le squadre a volte si allungavano e per questo c'è stata qualche occasione di troppo". Marino ha anche spiegato alcune scelte, in particolare quella di schierare Crespo e Giovinco nella ripresa. "Io devo gestire le forze, tra cinque giorni abbiamo un'altra gara importante di campionato. Crespo non può fare tutte le gare, dobbiamo alternarlo, non può giocare tre gare a settimana. Giovinco aveva avuto sabato qualche piccolo problema muscolare". Infine una battuta sul mercato: "Stiamo bene così".

Palermo-Parma 5-4 (0-0) dopo i calci di rigore
Palermo (4-3-2-1): Sirigu, Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti, Migliaccio, Bacinovic, Nocerino, Ilicic (47' st Kasami), Pastore, Miccoli (27' st Jara Martinez ). (12 Brichetto, 36 Darmian, 66 Andelkovic, 11 Liverani, 77 Kurtic). All.: D. Rossi
Parma (4-3-3): Pavarini, Zaccardo, Paci, A. Lucarelli, Modesto, Galloppa (1' pts Valiani), Candreva, Morrone, Marques (20' st Giovinco), Bojinov (33' st Crespo), Palladino. (83 Mirante, 18 Gobbi, 29 Paletta, 20 Calvo). All.: Marino
Arbitro: Brighi di Cesena
Angoli: 7-7 per il Parma.
Recupero: pt 0', st 3', pts 0', sts 0'.
Ammoniti: Modesto, A. Lucarelli e Bovo per gioco falloso; Bacinovic per gioco scorretto; Crespo per fallo di mano; Pavarini per ostruzionismo.
Spettatori: 15.335, per un incasso di 101.900,00 euro.
SEQUENZA RIGORI: Crespo parato, Cassani parato, Palladino realizzato, Bovo realizzato, Modesto realizzato, Balzaretti realizzato, Candreva realizzato, Nocerino realizzato, Giovinco realizzato, Pastore realizzato, Valiani sbagliato, Jara Martinez realizzato.
Alessandro Lugli

martedì 25 gennaio 2011

NAPOLI: TRATTATIVE IN CORSO


NAPOLI: TRATTATIVE IN CORSO

Si trattano molti giocatori

Manca davvero poco, pochissimo anche se la fumata bianca non arriva mai. Victor Ruiz è un giocatore ormai del Napoli anche se mancano ancora alcuni dettagli da limare. Il Napoli ha inviato i suoi emissari a Barcellona per accelerare la chiusura dell’operazione e mettere a disposizione di Mazzarri un giocatore dalle indubbie qualità. All’Espanyol andrebbero 6 milioni di euro più il cartellino di Jesus Datolo. Giornata intensa anche sul fronte Angelo Ogbonna. Sembra che il giocatore sia sta avvistato domenica a Napoli ma ufficialmente il Toro smentisce un buon esito dell’affare. "Siamo ancora fermi, non ci sono – dice a Tuttotoro Gianluca Petrachi - stati ulteriori sviluppi negli ultimi giorni, non credo si possa concludere alla fine l'affare con il Napoli".

Infine da non trascurare la pista che porta ad Edgar Barretto dell’Atalanta. La società orobico ha più volte fatto sapere che il suo giocatore non è sul mercato ma sotto sotto il presidente Percassi starebbe valutando con attenzione il possibile affare. Nelle casse bergamasche entrerebbero quasi 7 milioni di euro, una cifra importante. Si tratta e non è detto che negli ultimi giorni di mercato possa arrivare la chiusura.




Alessandro Lugli

CALCIOMERCATO JUVE: L E TRATTATIVE


CALCIOMERCATO JUVE: L E TRATTATIVE
I bianconeri cercano ancora alternative al proprio mercato
E’ glaciale l’intervento del direttore generale Beppe Marotta riguardante il futuro del calciomercato bianconero. Il dirigente della Vecchia Signora ha di fatto chiuso il mercato di Madama liquidando la questione con le seguenti parole: «Intervenire sul mercato? Non faremo operazioni tanto per fare anche perchè al momento non ci sono nomi importanti, da Juventus».

Chiaro quindi il pensiero di Marotta: nessuno sul mercato è da Juve e quelli che il club vorrebbe acquistare costano troppo o non sono in vendita. La Vecchia Signora potrebbe quindi abbassare le serrande delle trattative con l’ufficializzazione di Andrea Barzagli, attesa ad ore. L’ex difensore del Palermo più Luca Toni completeranno così un mercato di riparazione a dir poco scialbo. Il club torinese necessita infatti di altre forze fresche, in particolare, in attacco.
Se la difesa potrebbe essere sistemata con l’arrivo del centrale del Wolfsburg e il recupero di Rinaudo diversa è la situazione del reparto avanzato composto dagli acciaccati Iaquinta e Amauri e dall’infortunato Quagliarella. Marotta si è soffermato anche sul futuro del capitano Alessandro Del Piero: «Alessandro è una leggenda della Juventus, un serio professionista che merita il massimo rispetto. Quanto prima affronteremo il tema legato al suo rinnovo».


Alessandro Lugli

ruiz è del napoli


NAPOLI: FATTA PER RUIZ
Ruiz è ormai del Napoli
Manca pochissimo per il trasferimento in Italia di Victor Ruiz. Ieri il Napoli e l’Espanyol hanno continuato a trattare ma il più sembra ormai fatto. Basta ascoltare le dichiarazioni rilasciate ieri pomeriggio dal direttore sportivo dei catalani, German De La Cruz, per capire come l’operazione sia ormai prossima alla chiusura: «Le parti stanno raggiungendo gli accordi necessari, credo che in serata – ipotizzava in maniera ottimistica il dirigente - Ruiz potrebbe essere un giocatore del Napoli».

Sulla questione è intervenuto anche l’agente spagnolo di Victor Ruiz, Javier Diaz, che ha esclamato: «Il ragazzo ancora non ha firmato, i due club stanno trovando l’accordo. Noi siamo in attesa, per correttezza non posso dire su quali basi stiano trattando i due club, posso solo affermare che sono in piena trattativa e noi siamo in attesa come voi».

La situazione è molto semplice e chiara. Ruiz ha già trovato e firmato l’accordo con il Napoli ed attende solo che le due società trovino l’intesa. Resterebbero però da limare soltanto alcuni dettagli, in particolare, il compenso monetario che De Laurentiis dovrà versare all’Espanyol oltre al cartellino di Datolo.


Alessandro Lugli

CALCIOMERCATO NAPOLI: SI PUNTA SU OGBONNA


CALCIOMERCATO NAPOLI: SI PUNTA SU OGBONNA
Il Napoli vuole Ogbonna
Victor Ruiz potrebbe non essere l’ultimo arrivo di casa Napoli per il mercato di riparazione. Conscio del potenziale offensivo della propria squadra, il patron Aurelio De Laurentiis, di concerto con il direttore sportivo Riccardo Bigon, starebbe lavorando alacremente per sistemare la retroguardia. All’arrivo di Fernandez (già ufficializzato) e di Ruiz potrebbe essere aggiunto quello di Angelo Ogbonna, centrale roccioso del Torino. Ieri sono circolate nel primo pomeriggio delle voci molto interessanti che annunciavano un imminente arrivo al San Paolo del centrale dei Granata.
Il noto giornalista napoletano Auriemma, tuonava: «Stamattina sono stato a Capodichino, ho incontrato Angelo Ogbonna. Il ragazzo ha soggiornato ieri a Napoli per cercare casa, ha visitato parecchi appartamenti in vista del suo passaggio al Napoli, se Cairo e De Laurentiis troveranno l’accordo economico, l’acquisto del difensore porebbe essere ufficializzato oggi stesso, massimo domattina, il Napoli ha l’accordo con l’entourage del calciatore resta da trovare l’intesa economica col Torino, se poi dovesse saltare questa trattativa allora il Napoli annuncerà Ruiz che è stato già bloccato dall’Espanyol».
Dichiarazioni che sono state smentite dai fatti e dalle parole del ds del Torino Petrachia (“Resterà a Torino!”). In realtà sembra che il Napoli possa tentare un ultimo “disperato” assalto del giovane difensore. Un arrivo che completerebbe nel migliore dei modi il reparto arretrato degli azzurri e che aprirebbe ad una seconda metà stagione davvero importante, ancora meglio di quanto si è visto da agosto ad oggi.


Alessandro Lugli

lunedì 24 gennaio 2011

SERIE A: MILAN-CESENA 2-0


SERIE A: MILAN-CESENA 2-0
Milan sempre più primo
Il Milan batte 1-0 il Cesena nel posticipo della 19/a giornata del massimo campionato. A decidere il match un'autorete di Pellegrino al 45' pt e il gol di Ibrahimovic al 48' st. Grazie a questo successo i rossoneri consolidano il primato portandosi a 44 punti, mentre i romagnoli restano terzultimi a quota 19.
Infortunio alla spalla sinistra per il milanista Alessandro Nesta. Il difensore si è fatto male al 21' del primo tempo contro il Cesena, in seguito a un intervento in scivolata per fermare un avversario che gli è anche costato l'ammonizione per gioco falloso. Sostituito da Sokratis, Nesta ha lasciato il campo con una smorfia di dolore, mentre il medico rossonero cercava di immobilizzargli la spalla sinistra. Allo stesso arto il difensore ha subito un infortunio che lo ha costretto a un lungo stop fra il 2006 e il 2007. Per valutare l'entità dell'infortunio alla spalla, Nesta è stato subito trasportato all'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano.
Si tratta del secondo infortunio della serata per il Milan, che nel prepartita ha perso Gattuso, fermato da un fastidio muscolare alla coscia destra.
Alessandro Lugli

domenica 23 gennaio 2011

SERIE A: GIORNATA PRO-NAPOLI


SERIE A: GIORNATA PRO-NAPOLI
In attesa di Milan-Cesena il NAPOLI si porta ad un solo punto dai rossoneri
Alla brusca frenata di Lazio e Inter, rispondono Napoli e Roma che vanno a mille. Il Milan quindi non puo’ permettersi distrazioni stasera a
San Siro contro il Cesena se vuole restare in vetta con un margine di 4 punti sulla seconda. La squadra di Allegri tentera’ di sfruttare il turno casalingo per salire a 44 punti, rispondendo cosi’ al Napoli, che a Bari si impone 2-0 (in gol Lavezzi e
Cavani) e vola a quota 40, piazzandosi da sola al secondo posto. I partenopei hanno due lunghezze di vantaggio sulla Roma, che ieri all’Olimpico ha travolto 3-0 il Cagliari con i gol di Totti (rigore), Perrotta e Menez. I giallorossi superano i cugini della Lazio, fermi a quota 37 dopo una brutta sconfitta per 3-1 a Bologna, conclusa anche con una poco edificante rissa tra i giocatori dopo il fischio finale. In vantaggio con Floccari in avvio, i biancocelesti subiscono la rimonta dei felsinei con le reti di Ramirez e la doppietta di Di Vaio. Dello stop della Lazio non approfitta l’Inter, che nell’anticipo delle 12.30 crolla a Udine (3-1) e si ferma dopo 4 vittorie di fila in campionato. La prima sconfitta nerazzurra di Leonardo arriva sotto i colpi di Zapata, Di Natale e Domizzi, che vanificano il vantaggio iniziale siglato da Stankovic. I nerazzurri, che comunque devono ancora recuperare una partita, vengono agganciati a 35 punti dalla Juventus, che a Genova con la Sampdoria non va oltre lo 0-0. Il duo Inter-Juve viene incalzato dal Palermo (34 punti), vittorioso ieri sul Brescia al “Barbera” con il gol partita di Bovo, e dalla lanciatissima Udinese, che sale a 33 punti con la vittoria proprio sugli uomini di Leonardo. Di Natale vince la sfida con Eto’o e vola a 15 reti, rafforzando il suo primato nella classifica cannonieri, e trascina i compagni al terzo successo nelle ultime quattro gare. Sei punti dietro l’Udinese c’e’ la Samp (che deve pero’ recuperare una partita), fermata sullo 0-0 interno dalla Juve, mentre il Cagliari sconfitto a Roma e’ a 26 punti. Uno in piu’ del Parma, che ieri al “Tardini” ha regolato il Catania con un netto 2-0 (gol di Candreva e Giovinco), del Bologna vittorioso sulla Lazio, e della Fiorentina, che in casa contro il Lecce va in svantaggio con un gol di Di Michele, rischia di subire il secondo gol (protagonista ancora Di Michele, che calcia un rigore sulla traversa), ma pareggia nella ripresa con Gilardino. A 24 punti Chievo e Genoa, che nello scontro diretto a Verona pareggiano 0-0. Si mette male per il Catania, che nella gara d’esordio del tecnico Simeone perde a Parma, resta a 22 punti e deve guardarsi le spalle dal Lecce, che con il pareggio di Firenze va a quota 20, un punto in piu’ del Cesena, che stasera e’ atteso dal proibitivo impegno sul campo del Milan capolista. Chiudono la graduatoria il Brescia (che ha perso ieri a Palermo) a 18 punti e il Bari, che resta a quota 14 dopo la sconfitta di oggi contro il Napoli. Sia per i lombardi che per i pugliesi e’ arrivata la sconfitta numero 13.
Alessandro Lugli

BARI-NAPOLI 0-2


BARI-NAPOLI 0-2
Napoli vola

Tre punti fondamentali conquistati dal Napoli sul campo di un Bari sempre più in difficoltà, sia per la classifica che per il gioco espresso. La squadra di Ventura oggi è parsa la caricatura della formazione ammirata nello scorso torneo ed anche nella gara di andata del San Paolo. Il loro proverbiale possesso palla oggi si è trasformato nella migliore arma degli azzurri, che hanno potuto sfruttare i numerosissimi errori in fase di appoggio degli avversari, poco tranquilli e per niente precisi in fase di costruzione. Il Napoli da parte sua è stato abilissimo a chiudere tutte le fonti di gioco, portando una pressione costante in mediana e annichilendo le iniziative sulle corsie laterali grazie alle ottime prestazioni di Maggio e Zuniga. Preziosa è stata la prova dei tre centrali, praticamente perfetti ad annullare qualsiasi tentativo di penetrazione in area dei baresi. D’altra parte, paradossalmente, gli azzurri non hanno avuto nemmeno bisogno di una grande prestazione in attacco per vincere la gara. Le iniziative migliori per gli uomini di Mazzarri sono arrivate, nel primo tempo, grazie a penetrazioni sulla destra di Maggio, vero e proprio tormento per Parisi, costretto anche all’espulsione dall’esterno partenopeo. Hamsik, Lavezzi e Cavani invece non hanno brillato particolarmente. Lo slovacco è stato abbastanza avulso dalla manovra, come spesso gli accade, mentre ai due sudamericani è invece bastata una singola giocata per sbloccare una partita in cui le due squadre erano rimaste per lo più a studiarsi fino a quel punto, e risultare decisivi.

Nel secondo tempo il Napoli si è limitato a controllare il risultato, facendo un costante possesso palla e addormentando il ritmo e la voglia di reagire del Bari, in possesso di troppa poca qualità e convinzione per far male agli azzurri oggi. La colpa del Napoli nella ripresa –se colpa c’è stata- è stata quella di non avere la cattiveria adeguata a finire un Bari sulle gambe. La rete dello 0-2 è infatti arrivata solo nei minuti finali, dopo una serie di possibili occasioni per il raddoppio gettate alle ortiche, per mancanza di precisione e di determinazione nell’ultima giocata. Significative sono state le sostituzioni di Mazzarri, in particolare le prime due. Yebda al posto di Hamsik per togliere dal campo un elemento in ombra e dare più sostanza al centrocampo; Sosa per Gargano per inserire un elemento più preciso negli appoggi, al posto di uno che fino a quel momento aveva sbagliato di tutto e di più. L’aggravante per l’uruguayano però è stata sicuramente il modo in cui ha polemicamente lasciato il campo. Il duro richiamo di Mazzarri e l’invito a non discutere le sue decisioni, sono state sacrosante così come sono sembrate fuori luogo le proteste di un giocatore mai messo in discussione, nonostante le sue prestazioni non sempre esaltanti.
Al di là di questo piccolo screzio gli azzurri dovranno dimostrare la maturità necessaria a gestire il momento di euforia che potrebbe scaturire dal secondo posto solitario. Come abbiamo avuto modo di dire nelle scorse settimane la squadra (così come tutto l’ambiente napoletano) dovrà essere brava a mantenere l’equilibrio, non esaltandosi dopo le vittorie e non deprimendosi dopo possibili sconfitte. Serenità dovrà essere la parola d’ordine, con la convinzione di avere i mezzi per raggiungere obiettivi importanti (magari con l’aiuto di qualche innesto nell’ultima settimana di mercato), in un campionato che si presenta ancora lunghissimo e pieno di insidie.


Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita. Ecco quanto evidenziato: "Il gol? Abbiamo vinto, questa è la cosa più importante. Secondo posto? Siamo felici. Dobbiamo continuare a lavorare, cercare di diventare più squadra, e sicuramente lo stiamo facendo. Maglia numero 10? Non ci penso, era soltanto una confidenza che ho raccontato dopo aver parlato con Diego"

Ecco alcune dichiarazioni di Walter Mazzarri a Sky:“Dobbiamo continuare così e non pensare ad altro, l’episodio di Gargano è comunque un episodio di crescita, la squadra ha dimostrato che anche l’ultimo arrivato è all’altezza della squadra. Ragazzi giovani che devono capire il rispetto per i compagni, devono pensare prima alla squadra e poi a loro stessi, certe cose fanno sì che la mentalità della squadra tra qualche tempo ci darà ragione. Di fronte avevamo un avversario che al di là dell’annata ci è riuscita a mettere in difficoltà, del resto hanno messo in difficoltà anche la Juventus. Siamo stati bravi a non farli giocare ma forse abbiamo sbloccato troppo tardi la partita ed a chiuderla, è un difetto della squadra.

Lavezzi-Cavani dipendenti? Gli attaccanti devono fare gol, noi abbiamo anche Hamsik che si sacrifica per metterli in condizione di segnare ed è già a quota 7 con un rigore sbagliato. Gli esterni creano i presupposti per i due finalizzatori che beneficiano il lavoro di tutta la squadra.
Lavezzi determinante anche se non segna? Oggi abbiamo cercato di fargli capire che se fa certe giocate in altre zone del campo, al di là della tattica lui ha la dote di saltare l’uomo anche se raddoppiato, deve giocare più vicino alla porta. E’ maturato e senza l’infortunio sarebbe stato ancora più determinante.
Crescita definitiva dopo Inter e Fiorentina? Sono state due partite strane, contro i viola ci è mancata l’intelligenza di Hamsik e non siamo riusciti a sbloccare la partita, contro l’Inter mi piacque di meno ma credo che non riuscimmo a carburare anche per via del ritorno dalle vacanze natalizie. Ci sta una partita dove ci sono 4-5 giocatori sotto tono, contro quella Inter si poteva perdere.”

Alessandro Lugli
tag: Lavezzi, Napoli, Bari, Mazzarri

AMARCORD: BARI-NAPOLI 1-2 (1985)


AMARCORD: BARI-NAPOLI 1-2 (1985)
Il Napoli vinse anche senza Maradona
Domenica, seconda giornata di ritorno, il Napoli sarà di scena al San Nicola di Bari per un impegno niente affatto facile. Entrambe le squadre hanno bisogno di punti, gli azzurri per restare sulla scia della capolista Milan, i pugliesi per non farsi staccare dal Brescia penultimo in classifica: obiettivo, questo, sicuramente meno nobile ma di certo non meno importante. Pensando all’andata, nessuno avrebbe detto che questo Bari sarebbe stato rincontrato da ultimo in classifica visto come aveva giocato a Fuorigrotta.
Napoli-Bari esordio casalingo della squadra di Mazzarri: i biancorossi fecero soffrire non poco gli azzurri sciorinando un’ottima manovra soprattutto nella prima parte della gara. Dopo venti minuti il Bari poteva essere sul 2-0, Barreto si stava rivelando un furetto imprendibile e dopo aver firmato l’1-0, sfruttando un errato piazzamento della difesa azzurra su un corner, con un fulmineo contropiede aveva colpito un palo che poteva stroncare i primi segnali di risveglio del Napoli. Ma fu proprio quel palo a dare una scossa ai padroni di casa che, spinti dal pubblico, si ricordarono di essere in grado di allestire una parvenza di gioco. Cavani, perfettamente servito da Hamsik, agguantò il pari che resistette sino ai minuti finali quando Cannavaro, sfruttando un rimpallo, portò in vantaggio i suoi. Ma il Bari non si diede per vinto; due minuti dopo Castillo, subentrato a Barreto, ristabilì la parità strozzando l’urlo di un San Paolo che già pregustava un esordio vittorioso.
Anche domenica le due squadre dovranno giocoforza cercare di superarsi. Matematicamente parlando è possibile dividere la torta in due fette uguali ma si tratterebbe di una pozione minima; molto meglio prendersela tutta e lasciare a digiuno l’avversario. Andando indietro negli anni il Napoli di Maradona colse, con Maradona in tribuna, la prima vittoria stagionale lontano dal San Paolo proprio a Bari (tra Diego e i pugliesi non doveva esserci molto feeling dato che il Pibe in sette anni ha segnato loro solo una volta, su rigore, senza dimenticare la positività all’antidoping dopo Napoli-Bari del’91). Tornando al quel 1° dicembre 1985, il Bari passò per primo con Sola poi ci pensò un certo Giordano con doppietta (e palo) a dare la vittoria al Napoli di Bianchi. Era la squadra che si preparava ai trionfi a venire mentre il Bari con i semisconosciuti britannici Gordon Cowans e Paul Rideout non aveva particolari velleità.
Per le statistiche il Bari non vince al San Paolo dal dicembre 1959 quando s’impose per 2-1: la rete dei partenopei fu firmata dal compianto Gennaro Rambone mentre il primo Bari-Napoli disputato in serie A il 21 febbraio 1932 vide la vittoria degli azzurri per 2-0. In tempi più recenti, ma soprattutto di magra per le due squadre, Bari-Napoli si disputa in serie A nella stagione 2000-01 con gli azzurri di Mondonico che si imposero con una rete di Jankuloski in zona Cesarini, vittoria che non li salverà dalla retrocessione in compagnia proprio dei biancorossi.
Tra i cadetti, tre affermazioni consecutive per il Napoli e sempre per 1-0 : nel novembre 2001 con rete di Magoni e nel settembre 2002 con rete di Sesa. Il 6 gennaio 2004 la partita terminò a reti inviolate con, a fine stagione, i pugliesi ripescati causa il fallimento della società partenopea. Ultimo successo nel novembre 2006 grazie alla rete firmata da Calaiò.
Il Bari, dal canto suo, non supera gli azzurri sul proprio campo dal 25 gennaio 1998, reti di Marcolini e Sala. Il resto è storia recente; Ventura, attuale tecnico barese, fu il primo allenatore dell’era De Laurentiis e Lavezzi castigò il Bari con una doppietta (2-1) lo scorso aprile. La partita è anche ricordata per l’aggressione verbale subita in tribuna dalla soubrette Lisa Fusco inviata di “Quelli che il calcio”: segno, questo, che il gemellaggio di una volta non è più nemmeno un ricordo.
Alessandro Lugli

NAPOLI: NOVELLINO "NAPOLI SUPER"


NAPOLI: NOVELLINO "NAPOLI SUPER"
Novellino: “Il Napoli è l’unica squadra in Italia ad avere un ritmo da far paura”
Walter Novellino, ex tecnico del Napoli e attuale opinionista, ha parlato del momento vissuto dai partenopei, ai microfoni di “Radio Goal” . Ecco quanto riportato : “La squadra di Mazzarri da nove partite a questa parte ha raggiunto un livello di autostima le permette di essere protagonista in tutte le gare. Il Napoli è l’unica squadra in Italia ad avere un ritmo impressionante, davvero da paura. Contro il Bologna in Coppa Italia non mi aspettavo tanta aggressività e un pressing così alto, questo dimostra che il collettivo crede nella conquista di questo trofeo. Credo che la coppa nazionale sia alla portata degli azzurri . La prossima insidia per il cammino in campionato si chiama Bari, bisogna fare molta attenzione ai contropiedi, in attacco i puliesi hanno calciatori molto veloci come Alvarez. Ma il gup tecnico è davvero rilevante, se i partenopei giocano con la sicurezza e la convinzione di vincere, si può fare risultato anche al San Nicola”.
Alessandro Lugli

SERIE A: NEGLI ANTICIPI VINCONO ROMA, PARMA E PALERMO


SERIE A: NEGLI ANTICIPI VINCONO ROMA, PARMA E PALERMO
Giallorossi a -3 dal Milan
La Roma, come chiedeva Ranieri, resta attaccata al carro, anzi, al locomotore. Nel terzo e ultimo anticipo della seconda giornata di ritorno, i giallorossi superano 3-0 il Cagliari, inanellano la quinta vittoria in sei partite e si portano provvisoriamente al secondo posto in classifica, a -3 dal Milan capolista. I sardi, invece, si fermano dopo due successi di fila e restano noni, a quota 26. Partita che si sblocca al 21’: cross dalla sinistra di Totti, Canini trattiene De Rossi e Gava indica il dischetto. Dagli undici metri il numero 10 giallorosso non sbaglia (terzo gol in campionato) e padroni di casa in vantaggio. Il raddoppio arriva nella ripresa, al 26’, con Perrotta, bravo a ribattere in rete dopo una difettosa parata di Agazzi su un colpo di testa di Juan. Nel recupero arriva anche il tris di Menez che, su assist di Vucinic, aggira il portiere dei sardi e chiude definitivamente i conti.
Fattore campo rispettato anche nei due anticipi pomeridiani. Il Palermo supera al “Barbera” il Brescia per 1-0; così come il Parma, davanti al pubblico del “Tardini” rifila un secco 2-0 al Catania che presentava per la prima volta in panchina il neo tecnico Simeone. Il Palermo di Delio Rossi conquista la sesta vittoria consecutiva in casa ma il muro del Brescia crolla soltanto all’86’. Una punizione vincente di Bovo permette al Palermo di portare a casa i tre punti. Un successo meritato e a lungo inseguito per i rosanero che le hanno provate tutte e che soltanto al 41’ della ripresa sono riusciti a sbloccare il risultato con la punizione di Bovo. Dopo la sconfitta di Cagliari il Palermo torna alla vittoria e si porta a quota 34 punti, insieme alla Juventus; il Brescia resta a 18. Il Parma, invece, conquista la sesta vittoria stagionale (dopo due ko consecutivi) con il 2-0 inflitto al Catania. Le firme del successo degli emiliani sono di Candreva e Giovinco. Le reti dei ducali nel secondo tempo. All’11’, colpo di testa di Angelo, palla sulla traversa e tocco vincente di Candreva. Al 17’ il raddoppio: calcio di punizione di Giovinco imprendibile per Andujar. Fase finale del match senza particolari sussulti. Tre punti meritati ai gialloblu’, nona sconfitta per il Catania e primo stop per il tecnico Simeone.
Alessandro Lugli

sabato 22 gennaio 2011

IL MILAN VUOLE LAZZARI


IL MILAN VUOLE LAZZARI
Sfumati Criscito e Ziegler
Colpo di scena in casa Milan. Il calciomercato rossonero, iniziato a fine dicembre con l’acquisto di Antonio Cassano, subisce un’importante battuta di arresto. Il Diavolo era dato sulle tracce di Mimmo Criscito e Reto Ziegler rispettivamente terzini di Genoa e Sampdoria, ma le due trattative sembrano definitivamente sfumate.
Ad ammetterlo è l’amministratore delegato Adriano Galliani intervistato dai cronisti in Lega Calcio: «Credo che non arriverà né Criscito né Ziegler – spiega il dirigente - non c'è l'accordo economico per prendere loro. E' solo un problema di costi, perché riteniamo le richieste eccessive, quindi secondo me restiamo così». Smentito seccamente anche lo scambio Bonera-Grosso, ventilato nelle ultime ore: «Lo scambio Bonera-Grosso? Fantascienza, non fosse altro per motivi anagrafici anche se ho stima e rispetto per Grosso che a Berlino mi ha regalato una gioia immensa».
Il Milan sarebbe a questo punto tornato sulle tracce di Andrea Lazzari, smentito anch’esso da Galliani, ma non dai fatti. Ieri è infatti intervenuto il direttore generale del Cagliari, Francesco Marroccu, che ai microfoni di Sky Sport 24, parlando del centrocampista, ha spiegato: «Al momento si stanno muovendo in prima persona i presidenti, il suo valore è comunque alto».

Alessandro Lugli

bari-napoli


PROBABILI FORMAZIONI BARI-NAPOLI: TORNA RAGGI, DOSSENA A RISCHIO
Bari in forte emergenza per una gara che può rivelarsi fondamentale per l'esito del campionato. Ventura deve fare a meno di Ghezzal, S. Masiello, Barreto, D'Alessandro e Rivas oltre allo squalificato Donati. Non sono al meglio neanche Okaka e Almiron che non dovrebbero partire dall'inizio mentre c'è qualche speranza di recuperare Pulzetti uscito con qualche problemino dalla sfida di Coppa con il Milan.
Mazzarri conferma il solito undici titolare, l'unico dubbio è rappresentato da Dossena che ha accusato un leggero stato influenzale. Se non dovesse recuperare, considerando l'assenza anche di Vitale, si adatterebbe in quella zona Zuniga. Dubbio in panchina dove ci sarà, con ogni probabilità, solo uno tra Dumitru e Lucarelli.
BARI (4-4-2): Gillet; A. Masiello, Belmonte, Glik, Parisi; Alvarez, Pulzetti, Gazzi, Romero; Kutuzov, Rudolf. A disposizione: Padelli, Rossi, Raggi, Rinaldi, Crimi, Okaka, Castillo. All. Ventura
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Cribari, Yebda, Zuniga, Sosa, Dumitru. All. Mazzarri
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo (De Luca-Di Liberatore. IV uomo: Doveri).
Alessandro Lugli

precedenti bari-napoli

PRECEDENTI STATISTICI FRA BARI-NAPOLI
Precedenti Bari - Napoli, scopriamo i numeri e le curiosità
Domenica pomeriggio allo stadio S. Nicola di Bari, il Napoli dovrà affrontare una trasferta molto insidiosa contro la squadra di casa allenata da Giampiero Ventura, ex tecnico azzurro, che allenò il Napoli nella stagione 2004 - 2005 nell'allora campionato di serie C. I precedenti tra Bari - Napoli sono 34, se consideriamo le sfide disputate sia in serie A, che in serie b, che in Coppa Italia. Il bilancio generale delle sfide è leggermente a favore della squadra pugliese, la quale è riuscita a vincere 11 incontri contro i 10 del Napoli e 13 pareggi. Anche il bilancio delle reti realizzate è in sostanziale equilibrio, visto che i galletti baresi ne hanno realizzate 33 mentre il Napoli 35.
L'ultima volta che la sfida si è conclusa con l'esito 1, eravamo nel gennaio del 1998, e il Bari si impose per 2 reti a 0 con le reti realizzate da Sala e Marcolini. Per ricercare l'ultimo segno X dobbiamo retrocedere ancora di più nel tempo, e più precisamente all'agosto del 2005, quando il match terminò per 1 a 1 con reti di Protti e Julio Cruz. L'ultima vittoria del Napoli risale invece allo scorso campionato, quando i ragazzi di Mazzarri conquistarono l'intera posta in palio sconfiggendo il Bari per 2 a 1 grazie ad una bella doppietta di Lavezzi.
Entrambe le formazioni sono state impegnate in questa settimana in gare di Coppa Italia, ma mentre il Napoli ha centrato la qualificazione ai quarti di finale sconfiggendo il Bologna per 2 a 1, il Bari ha subito una sconfitta netta per 3 a 0 contro il Milan. Questo turno della Coppa nazionale non ha fatto altro che confermare il trend stagionale delle due squadre, con il Napoli lanciatissimo, ed il Bari al contrario che sta vivendo un'annata veramente disgraziata.
I due tecnici, Ventura e Mazzarri, sono alle prese con alcune defezioni importanti che condizionano gli schieramenti in campo. Il tecnico dei galletti, colpiti sempre da una miriade di infortuni, deve rinunciare in questa occasione al contributo di Barreto, Ghezzal e S. Masiello oltre che a quello dello squalificato Donati, mentre Walter Mazzarri oltre a Grava out per tutta la stagione, non potrà disporre dei due esterni di fascia sinistra Dossena e Vitale. La sfida in onda domenica, sarà il quinto incrocio tra i due tecnici, con l'allenatore del Napoli in vantaggio per 2 vittorie ad 1, e con un pareggio, quello verificatosi all'andata, quando al S. Paolo Napoli e Bari diedero vita ad un pirotecnico e spettacolare 2 a 2.
Ventura punta sul suo classico modulo 4 - 4 - 2 , schierando in attacco i due nuovi arrivi di gennaio Okaka e Rudolf, mentre il tecnico del Napoli risponde con il 3 - 4 - 2 - 1 con il probabile impiego di Zuniga sulla sinistra e con il tridente Hamsik, Cavani e Lavezzi. A parte Ventura, tra le due squadre non figurano ex giocatori.
L'arbitro dell'incontro sarà Pier Silvio Mazzoleni di Bergamo, con il quale il Napoli vanta 5 precedenti, con 2 vittorie, 2 pareggi ed 1 sconfitta. L'ultima apparizione risale a questo campionato, quando il Napoli sconfisse in casa per 2 a 0 il Parma.
Alessandro Lugli

venerdì 21 gennaio 2011

uovo sodo zucchero

napoli-ruiz quasi fatta


CALCIOMERCATO-NAPOLI: QUASI FATTA PER RUIZ
Si attende il si di Bigon
II Napoli è ad un passo da Victor Ruiz dell'Espanyol. Il Napoli si è rituffato prepotentemente sul difensore dell'Under 21 spagnola, classe '89, che è seguito da Bigon praticamente da più di un anno, dopo le difficoltà nell'arrivare a Britos e Ogbonna, giocatori che avevano la priorità più che per il loro valore (non superiore sicuramente a quello dello spagnolo) per la certezza di un ambientamento veloce, elemento fondamentale per un giocatore che arriva in corsa a gennaio. Dopo il forte pressing sul Bologna neanche quello sul Torino ha dato i frutti sperati. L'offerta di 7mln di De Laurentiis per Ogbonna (che in realtà era già oltre il reale valore del difensore) è stata rifiutata da Cairo che poi ha chiuso la telenovela con dichiarazioni di chi è praticamente sotto assedio da critica e tifoseria (che vede la serie A allontanarsi sempre di più anno dopo anno): "Non sono alla canna del gas, non è vero che ho bisogno dei soldi della compra­vendita di Ogbonna per muover­mi sul mercato in entrata. Ag­giungo: non bastano neanche 10 milioni, il prezzo è più alto. Ribadisco: 10 milioni sono pochi, tenuto conto del grande valore del nostro di­fensore".
Nella trattativa con l'Espanyol il Napoli ha inserito Jesus Dàtolo che è apprezzato dal club spagnolo che vuole riconfermarlo. Così si spiegherebbe la presenza di Bigon a Barcellona (rivelata dai media spagnoli che però raccontarono di un interessamento per Gaby Milito che non c'è mai stato). Dàtolo è in prestito oneroso (circa 350mila euro) con riscatto fissato a 6,3mln ma difficilmente il giocatore sarà valutato più di 3mln. Una carta comunque da sfruttare considerando che nelle ultime ore si è inserita la Juventus. La clausola rescissoria è di circa 13mln, il club valutava il giocatore intorno ai 9mln che potrebbero diventare 10 per convincere il presidente Daniel Sánchez Llibre a lasciarlo andare subito e non a giugno e per superare la concorrenza della Juventus. Nelle prossime ore potrebbero esserci sviluppi importanti.
Tutto fermo per il centrocampista. La società attende una decisione di Manuele Blasi che ha richieste da Brescia, Fiorentina e Genoa. Con queste ultime due ci sono ipotesi di scambio con Zanetti e Kharja. Giocatori che, al pari di Blasi, Mazzarri inserirebbe nella rosa idealmente come quarte scelte alle spalle dei suoi tre "titolarissimi": Pazienza, Gargano e Yebda. Appare difficile, in questo momento, l'acquisto di Gokhan Inler. De Laurentiis sarebbe anche intenzionato ad "anticipare" uno degli acquisti promessi per giugno per tentare di consolidare la zona Champions che significherebbe tantissimo in termini di bilancio, ma la posizione di Pozzo è nel trattenere il giocatore (al pari di Sanchez richiesto dall'Inter) per poi monetizzare a giugno sperando che continui il momento magico della sua squadra che potrebbe giocarsi anche un posto in Europa League. Non ci sarà un arrivo di un rincalzo neanche a sinistra perchè l'infortunio di Vitale è meno grave del previsto (20 giorni di stop) e, con l'arrivo del difensore mancino, Aronica potrebbe diventare in caso di emergenza una alternativa a Dossena come successo nella scorsa stagione per diverse gare.
In uscita probabile prestito per Maiello che potrebbe avere maggiore spazio in serie B. Sembra sfumare, invece, l'operazione Santacroce che aveva deciso di andare al Lecce per cercare di giocare con continuità per rilanciarsi ma l'infortunio di Grava gli permetterà di farlo con la maglia del Napoli a cui è legatissimo. Proprio per lo sfortunato Grava è arrivato il rinnovo di contratto annuale voluto fortemente da De Laurentiis come premio per il suo spirito di abnegazione e il suo amore per la maglia. Per Cannavaro, invece, come ampiamente detto manca solo la formalizzazione dell'accordo così come per Vitale (fino al 2014) mentre aumentano ogni giorno le possibilità che Pazienza possa svincolarsi a giuno: le parti rimangono distanti, il Napoli ha presentato la sua proposta quasi sei mesi fa dopo aver avuto parere positivo da Mazzarri e non intende rilanciare ma spera in extremis di poter giungere ad un accordo.
Alessandro Lugli

L'INVERNO CALDO DEL SAN PAOLO


L'INVERNO CALDO DEL SAN PAOLO
"San Paolo" amico degli azzurri dopo un'inizio difficile
Il San Paolo come amico. Un rullo compressore il Napoli che dopo un avvio di stagione con qualche impaccio, sul terreno di Fuorigrotta da novembre in poi si è trasformato in una corazzata. Sette i successi del team di capitan Cannavaro, uno dietro l’altro, tra campionato Europa League e Coppa Italia, con un solo pareggio, quello con la Fiorentina domenica scorsa, un risultato che nulla toglie alla straordinaria serie positiva. Dal Parma in poi, giocata il sette novembre dello scorso anno, la squadra del cuore non ha concesso più nulla, ripristinando la legge del S. Paolo. «In casa – puntualizza Mazzarri - non dobbiamo lasciare nulla, se vogliamo diventare veramente grandi», un imperativo onorato dagli azzurri: in campionato oltre al Parma hanno lasciato punti il Bologna, il Palermo, il Lecce, la Juventus, mentre la Steaua si è fatta sfuggire una qualificazione che a qualche minuto dalla fine del match, pensava di avere ormai in tasca. Ma non aveva fatto i conti con il Matador e il San Paolo, un fattore determinante anche l’altra sera contro il Bologna in Coppa Italia. L’inverno, un inferno, per un altro mese almeno: Mazzarri punterà sul fattore campo contro l’Inter (26 gennaio) nei quarti di Coppa Italia, così il 17 febbraio con il Villareal in Europa League, mentre in campionato il mister aspetterà punti importanti con Samp, Cesena e Catania. Roba da brividi.
Alessandro Lugli

tim cup: milan-bari 3-0


TIM CUP: MILAN-BARI 3-0
Passa il Milan
A San Siro il Milan sconfigge il Bari per 3-0, qualificandosi per i quarti di finale di Coppa Italia. Allegri aveva dichiarato di tenere a questa partita e ne ha dato prova schierando dal 1' minuto Cassano, Ibrahimovic e Robinho. La squadra di Ventura ha cose ben più importanti rispetto alla Coppa Italia a cui pensare, come ad esempio dare una svolta ad un campionato assolutamente sottotono.

1° Tempo - Il Milan gestisce il gioco molto, forse troppo, facilmente, mentre il Bari si dimostra quasi arrendevole, cercando e trovando la conclusione solamente dalla distanza.

Il primo vero pericolo per la porta difesa da Padelli arriva al 17': Merkel serve in verticale Cassano, il quale appoggia per Robinho, ma il diagonale del brasiliano esce di poco.

Due minuti più tardi arriva il vantaggio rossonero: verticalizzazione di Robinho per Ibrahimovic, il quale di piatto destro batte Padelli.

Il Bari ci prova al 33' con una conclusione dalla distanza di Donati, ma il tentativo, velleitario e debole, finisce fuori.

Al 46' ecco il raddoppio del Milan: è ancora Robinho a propiziare la rete, servendo il giovane Merkel, che di sinistro insacca.

2°Tempo - La ripresa vede lo stesso copione della prima metà di gioco: Milan che impone ritmo e gioco, Bari con poche idee e solamente qualche tentativo da fuori.

Al 47' Donati tenta nuovamente la conclusione, scaldando le mani a Roma, che para in tuffo.

Al 51' viene annullato un autogoal di Yepes per fuorigioco di Parisi.

Al minuto 65 il Milan chiude definitivamente i giochi: Merkel rende il favore a Robinho, servendolo di prima in area, dove per il brasiliano non è difficile battere l'estremo difensore barese.

Nei restanti 25 minuti succede poco o nulla, da sottolineare l'ingresso e il successivo stop di Pirlo, unica nota negativa della serata.

Tabellino:

Milan (4-3-1-2): Roma; Oddo, Nesta, Yepes, Antonini; Gattuso (1' s.t. Abate), Ambrosini, Merkel (28' s. t. Pato); Robinho; Cassano (20' s.t. Pirlo), Ibrahimovic. A disposizione: Abbiati, Bonera, Montelongo, Pirlo, Pato, Oduamadi. Allenatore Allegri.

Bari (4-4-2): Padelli; Raggi, Rossi, Glik (25' Crimi), Parisi; Alvarez, Pulzetti (1' s.t. A. Masiello), Donati, Romero; Kutuzov (30' s. t. Caputo), Castillo. A disposizione: Gillet, Rinaldi, Gazzi, Belmonte, Caputo. Allenatore Ventura.



Marcatori: 19' Ibrahimovic, 44' Merkel, 65' Robinho

Ammoniti: Gattuso

Alessandro Lugli