lunedì 31 dicembre 2012

lunedì 12 novembre 2012

PERDE L'INTER, VINCE IL NAPOLI, DERBY ALLA LAZIO, SCONFITTO ANCHE IL MILAN

Dopo l’exploit allo Juventus Stadium l’Inter cade all’Atleti Azzurri d’Italia, battuta 3-2 da un’arrembante Atalanta nel posticipo ed il distacco dai bianconeri torna a 4 lunghezze. Dopo il gol di Bonaventura ed il momentaneo pari di Guarin, giunge la doppietta di Denis, con il secondo su rigore, che taglia le gambe ai nerazzurri e rende inutile la seconda rete di Palacio. Nel pomeriggio, intanto, si era registrato il successo della Lazio nella stracittadina, la rimonta del Napoli sul campo del Genoa e la vittoria della Fiorentina a San Siro. Dopo lo straripante 6-1 di ieri della Juventus, questi i verdetti più importanti della 12esima giornata di serie A. Derby dalle mille emozioni nonostante black-out, pioggia torrenziale e campo pesante, ma alla fine è la sponda biancoceleste del Tevere a far festa con la Lazio che vince 3-2. La Roma si porta in vantaggio al 9’ con Lamela che si libera con le maniere forti di Lulic e mette dentro di testa, ma al 35’ Candreva trova il pareggio con la complicità di Goicoechea, al 43’ Klose firma il 2-1, poi nel recupero espulso De Rossi che, in area di rigore, colpisce Mauri con un pugno. A inizio ripresa proprio Mauri, su errore di Piris, segna il 3-1. Nel finale rosso per Mauri, subito dopo Pjanic accorcia le distanze, troppo tardi per la squadra di Zeman, finisce 3-2 per Petkovic e i suoi ragazzi. Vince 4-2 il Napoli a Marassi in casa del Genoa. Immobile porta in vantaggio il Grifone al 23’, al 54’ il pareggio dell’ex Mesto, ma due minuti più tardi Bertolacci riporta avanti i rossoblù. Al 71’ ci pensa Cavani, su assist di Hamsik, a saltare Frey e a firmare il 2-2, poi Hamsik e Insigne capovolgono il risultato e regalano i tre punti agli azzurri che vincono 4-2. Colpaccio della Fiorentina che espugna San Siro battendo 3-1 il Milan. Nel primo tempo le reti viola con l’ex Aquilani e Borja Valero, in mezzo il rigore fallito da Pato. Nella ripresa Pazzini riapre la gara, la chiude El Hamdaoui che fissa il risultato sull’1-3. In coda importante vittoria per il Toro che batte 1-0 in casa il Bologna (penultimo), grazie alla rete di D’Ambrosio. Nessun gol al Tardini, Parma-Siena finisce 0-0, mentre al Bentegodi pareggiano 2-2 Chievo e Udinese. Veneti in vantaggio con Andreolli, immediato pari di Angella, poi nella ripresa Luciano calcia sulla traversa un rigore, non sbaglia il secondo penalty Paloschi, ma i friulani, in 10 (rosso per Benatia), pareggiano ancora con il difensore Angella. Nell’anticipo delle 12.30 il 2-0 del Palermo sulla Sampdoria (doppietta Dybala), stasera, alle 20.45, Atalanta-Inter.
(ITALPRESS).

lunedì 22 ottobre 2012

lazio-milan 3-2


 Un’ottima Lazio supera 3-2 il Milan e si lancia alla rincorsa del 2° posto occupato del Napoli, distante ora appena un punto. Nonostante le ultime buone prestazioni, Allegri accantona a sorpresa il 4-2-3-1 e torna al 4-3-2-1 con Boateng ed El Shaarawy a sostegno di Pazzini, una scelta bocciata dal campo. Dopo una conclusione imprecisa tentata da De Jong al 7’, la Lazio alza infatti il baricentro, prende decisamente in mano le redini della partita e alla prima vera occasione si porta in vantaggio: al 25’ Mauri trova Hernanes libero sulla trequarti, il brasiliano sbilancia Bonera, conclude con il sinistro e trova la deviazione vincente dello stesso difensore rossonero. Il Milan prova a reagire e sfiora subito il pareggio: Nocerino trova El Shaarawy in area, l’attaccante rossonero supera Bizzarri con il sinistro, ma Dias interviene in scivolata e devia la traiettoria in angolo. La partita, però, rimane saldamente nelle mani della Lazio, che al 41’ trova il raddoppio: Nocerino perde palla a centrocampo, Candreva la raccoglie e sorprende Amelia con un potente destro dalla distanza. Al rientro dopo l’intervallo Allegri inserisce Emanuelson per Boateng, ma non cambia ancora modulo e al 4’ la Lazio trova anche il terzo gol: con un cross dalla destra Candreva trova Klose libero in area, per il tedesco è facile battere Amelia con il destro. La partita è chiusa, Allegri inserisce Pato per Nocerino, passa al 4-2-3-1 e il Milan si sveglia. Pazzini spaventa Bizzarri con due colpi di testa, poi De Jong (partito sul filo del fuorigioco sulla punizione di Emanuelson) sorprende la difesa della Lazio e in scivolata segna il 3-1. La partita si apre, Hernanes sfiora il 4-1, ma al 34’ El Shaarawy trova il 3-2 e riapre la gara. Allegri inserisce anche Bojan, Petkovic si copre con Cana e Brocchi, la Lazio resiste e festeggia una vittoria meritata.
(ITALPRESS).

juve-napoli 2-0


TORINO (ITALPRESS) – Una vittoria che arriva dalla panchina. La Juve batte 2-0 il Napoli e si aggiudica lo scontro diretto grazie alle reti di Caceres e Pogba, in gol all’80’ e all’82’. Due delle tre sostituzioni ordinate dallo staff di Conte, mentre Mazzarri ha fatto ricorso alla panchina quando la partita erà già decisa. Per i bianconeri gara numero 47 senza sconfitte e successo che li lancia da soli in testa alla classifica a +3 da un Napoli che non ha demeritato, ma che a parte un legno di Cavani, in avanti si è fatto vedere poco. Si comincia con Conte (in panchina va Alessio che ha scontato la squalifica e che ‘scalza’ Carrera) che deve rinunciare a Buffon e Vucinic. Tra i pali c‘è Storari, in attacco la coppia Giovinco-Quagliarella, per il resto solita Juve. Dall’altra parte il Napoli titolare con Hamsik qualche metro più avanti rispetto ai centrocampisti e alle spalle del tandem Pandev-Cavani. Ritmi alti, la gara la fa la Juve, il Napoli si chiude bene e aspetta il momento giusto per innescare le proprie micidiali ripartenze. Inizia bene Giovinco che mette in crisi Maggio (che soffre anche Asamoah) e che cerca di sfruttare i movimenti di Quagliarella. Gara dura, corretta e avvincente, ma con poche palle-gol. La più clamorosa al 27’, ma in realtà è un’invenzione di Cavani che colpisce l’incrocio con una gran punizione. L’ultima emozione al 47’, ma il sinistro di Marchisio sfiora la traversa. Nella ripresa nessun cambio e Napoli più propositivo. Al 10’ Pandev va via a Chiellini, Marchisio rientra e salva Storari. La Juve risponde con Giovinco che di destro sbaglia da ottima posizione. Non c‘è Vucinic e la Juve soffre l’assenza del montenegrino. Entra Matri per Quagliarella e l’ex Cagliari, al 21’, spreca sullo splendido lancio di Pirlo. Cavani prova un eurogol, ma al 35’ arriva il gol dell’1-0: angolo di Pirlo, stacca il neo-entrato Caceres che batte De Sanctis di testa. Due minuti dopo sinistro al volo vincente di Pogba (subentrato a Vidal) e partita chiusa. Finisce 2-0, la Juve si conferma imbattibile e prova ad andare in fuga staccando il Napoli.
(ITALPRESS).

L’Inter tiene il passo della Lazio e rimane agganciata alle altre di testa

L’Inter tiene il passo della Lazio e rimane agganciata alle altre di testa. La squadra di Stramaccioni, infatti, ha battuto non senza faticare il Catania raggiungendo i biancocelesti al terzo posto della graduatoria. Cassano (alla quinta rete stagionale) nel primo tempo e Palacio nella ripresa hanno regolato la pratica contro gli etnei. La Roma vince 4-2 a Marassi battendo un Genoa che dopo 15 minuti era gia’ sul 2-0 (Kucka e Jankovic), ma che poi si e’ piegato al cospetto di un 11 piu’ forte e che ha una fase offensiva (orchestrata da uno strepitoso Totti) da scudetto. E’ proprio il capitano a riaprire la partita firmando il 2-1, poi ci pensa Osvaldo a pareggiare e a portare in vantaggio i suoi, quindi e’ Lamela a completare l’opera. La Fiorentina recupera il gol del Chievo, ma non riesce a trovare la prima vittoria stagionale fuori casa: Thereau chiama, Rodriguez risponde per l’1-1 finale. Una doppietta di Amauri risveglia il Parma che torna alla vittoria grazie al successo sulla Sampdoria. L’ex juventino ha sbloccato la gara su rigore concesso per fallo del portiere Romero, espulso nell’occasione. ed ha poi successivamente raddoppiato, mentre la Samp ha trovato la forza per rimettersi in carreggiata grazie ad un rigore trasformato da Eder. Si rilanciano anche Atalanta e Udinese, entrambe vittoriose in altrettante gare casalinghe. Gli orobici passavo in svantaggio (Reginaldo per i senesi), poi ribaltano tutto con Cigarini e Bonaventura, mentre l’Udinese batte il Pescara grazie alla rete di Maicosuel. Infine, pareggio senza reti e punto che muove la classifica per Palermo e Torino, nell’anticipo delle 12.30 secondo successo di fila per il nuovo Cagliari targato Pulga-Lopez, Nainggolan stende il Bologna.
ITALPRESS

domenica 7 ottobre 2012

GENOA-PALERMO 1-1 CHIEVO-SAMPDORIA 2-1


Genoa-Palermo 1-1 (0-1) nel secondo anticipo della 7/a giornata di A.

Gasperini, tornato da avversario a Marassi, ha messo in campo un Palermo aggressivo e lucido, che ha trovato la rete del vantaggio con Giorgi al 14'. Il Genoa ha avuto buone occasioni per pareggiare, ma ha sprecato. Nella ripresa, i rossoblu' piu' tonici hanno pareggiato all'8' con Borriello, bravo a anticipare tutti di testa su cross lento dalla destra. Un punto per uno, ma un po' di rammarico per entrambe le squadre.


CHIEVO-SAMPDORIA 2-1 - Chievo batte Sampdoria 2-1 nel primo anticipo della settima giornata.


Debutto fortunato per Eugenio Corini sulla panchina del Chievo, che al Bentegodi torna alla vittoria. Veronesi avanti 1-0 al 47' del primo tempo con Thereau, poi ripresi dai blucerchiati con una prodezza su punizione di Maresca, al 16' della ripresa. Quando la gara pareva avviarsi sul pareggio, ecco l'infortunio del portiere sampdoriano Romero, che al 42' si vede sfuggire tra le mani l'innocuo tiro da lontano di Di Michele, che finisce in rete e fa 2-1.

FERRARA CRITICO, CORINI GUARDA AVANTI - Il sale, come spesso avviene è tutto nella coda: e nel dopo Chievo-Sampdoria non si parla di altro che dell'azione della rete decisiva che a pochi minuti dal termine ha permesso ai veronesi di aggiudicarsi l'incontro. Ferrara non cerca alibi facili tuttavia: "Siamo stati sfortunati nel capitare nell'unica occasione in cui una squadra non butta fuori la palla con un avversario a terra. Peccato". Mastica amaro però il tecnico blucerchiato soprattutto perché non gli è piaciuta la sua squadra. "L'errore di Romero ci sta - continua a ripetere - ci ha salvato tante di quelle volte non possiamo lamentarci. La verità è che la Sampdoria contro il Chievo non mi è piaciuta. Abbiamo giocato a ritmo troppo basso, soprattutto nel primo tempo. Ci siamo messi lì ad aspettare, molto attenti solo a difendere. Nel secondo tempo è andata meglio, la squadra - dice il tecnico - si è espressa meglio. Ma episodio finale a parte, non è la stessa squadra che ho visto nelle altre sei partite". Chiaramente diverso l'animo di Eugenio Corini nel dopo partita. In campo al fischio finale ha abbracciato uno ad uno i suoi giocatori, il pubblico ha apprezzato, ha sostenuto il Chievo anche quando la squadra, subita la rete di Maresca, è andata in difficoltà. "L'avevo detto il giorno della presentazione - afferma Corini - l'importante era vincere, fare punti, invertire la rotta, perché cinque sconfitte consecutive sono pesanti. La squadra aveva bisogno di un'iniezione di fiducia, questa è una vittoria fondamentale per ritrovare maggiore serenità, fiducia. Comunque a me la squadra è piaciuta. Adesso c'é la sosta, dobbiamo lavorare. Questa rimane una vittoria sulla quale costruire il nostro futuro. I ragazzi hanno dimostrato di avere le qualità per uscire da questo momento difficile. C'é da lavorare ma questa è una vittoria davvero importante

PSV-NAPOLI 3-0 UFFI


GENOA-PALERMO 1-1,CHIEVO-SAMPDORIA 2-1


domenica 30 settembre 2012

PARMA-MILAN 1-1, JUVENTUS-ROMA 4-1

Pirlo su punizione, Vidal su rigore e poi Matri, tutto tra l’11’ e il 19’, e la Roma va ko. La Juventus supera 4-1 i giallorossi (Osvaldo dal dischetto nella ripresa, nel finale gol di Giovinco) e in attesa del Napoli ritrova la testa solitaria della classifica. Inizio aggressivo da parte di ambo le squadre, ma tra l’11’ e il 19’ la Juve va a segno per tre volte: bianconeri in vantaggio con una punizione dal limite di Pirlo, raddoppio di Vidal sul rigore concesso per un mani di Castan, tris di Matri che, servito dal cileno, scatta in posizione regolare e a tu per tu con Stekelenburg torna al gol. La Juve va pure vicina al poker con Marchisio ma la traversa salva i giallorossi. La squadra di Zeman è un pugile suonato mentre per i bianconeri è tutto facile. Al 33’ Vidal ancora vicino al gol (destro alto), tre minuti dopo arriva la seconda traversa, stavolta colpita da Vucinic. La ripresa comincia con la Juve ancora all’attacco e Stekelenburg è prodigioso su una botta di Vucinic da fuori, mentre un minuto dopo si salva sul tentativo di pallonetto di Matri. Il calo dei bianconeri e gli ingressi di Destro e Perrotta per Totti e Tachtsidis ridanno linfa alla Roma, che al 24’ accorcia con Osvaldo su rigore (fallo di Bonucci su Destro). La Juve riprende in mano la gara (annullato per fuorigioco un gol a Bonucci dopo il palo colpito da De Ceglie), i giallorossi hanno qualche fiammata ma la partita è finita da tempo e nel finale c‘è gloria anche per Giovinco. Nel pomeriggio, al “Tardini”, Galloppa replica a El Shaarawy per l’1-1 nella sfida tra Parma e Milan, primo anticipo della sesta giornata di serie A. E’ il terzo pari con lo stesso punteggio per i gialloblù. Il Milan assapora il gusto del secondo successo consecutivo dopo il gol del suo talentuoso “Faraone” che con Bojan innalza il livello tecnico di un Milan con tanti muscoli, ma il Parma, ben corretto in corsa da Donadoni, riesce meritatamente a riagguantare il pari. Al 4’ della ripresa il Milan colpisce con El Shaarawy; il faraone riceve palla da Bojan, penetra in area da sinistra e con un rasoterra infila fra le gambe di Mirante. Al 21’ il Parma pareggia con Galloppa: il suo rasoterra su calcio di punizione passa la barriera e si infila nell’angolino alla sinistra di Abbiati.
(ITALPRESS). 

venerdì 21 settembre 2012

Europa League, Napoli-Aik Solna 4-0: un super Vargas trascina gli azzurri


Si riaccendono i riflettori sull’Europa League con il Napoli che ospita al San Paolo gli svedesi dell’Aik Solna. Mazzarri concede la vetrina europea alle cosiddette ‘seconde linee’ affidandosi alla coppia tutta estro e velocità formata da Edu Vargas e Lorenzo Insigne. Esordio dal primo minuto con la maglia azzurra per Mesto, El Kaddouri e Gamberini. Il tecnico azzurro attende delle risposte dal gruppo per capire su chi potrà fare maggiore affidamento durante l’arco della stagione. Dall’altra parte l’Aik arriva a questo appuntamento dopo aver eliminato i quotati russi del Cska Mosca. Il tecnico Alm punta su un 4-4-2 molto solido imperniato sul talento di Bangura e le geometrie di Borges. Buon impatto sulla gara del Napoli che nei primi minuti della gara chiude gli svedesi nella propria metà campo. Al 6’ Edu Vargas, servito con un preciso lancio di Gamberini, scatta sul filo del fuorigioco e con un preciso rasoterra batte l’estremo difensore ospite per il vantaggio azzurro. L’Aik accusa il colpo e fa una fatica enorme a contenere le offensive degli uomini di Mazzarri. All’11 i gialloneri si rendono pericolosi con Karikari che spreca un ottima occasione lasciato colpevolmente tutto solo, nell’area piccola, dalla retroguardia azzurra. Gli ospiti, dopo un iniziale imbarazzo, alzano la linea difensiva e creano una clamorosa occasione al 25’ con l’ex Celtic Bangura ma Rosati sventa la minaccia. Col passare dei minuti il Napoli arretra il proprio raggio d’azione concedendo campo agli svedesi che hanno in Mutumba l’uomo d’ordine. Al 30’ magia di Insigne: il piccolo attaccante napoletano si libera al limite dell’area e prova un tiro a giro che fa la barba al palo. Al 31’ si mette ancora in luce Mutumba che serve in area Bangura ma è bravissimo Rosati a uscire su piedi dell’attaccante. Il pubblico di casa comprende il momento difficile della squadra e aumenta l’incitamento. Al 37’ Rosati salva di nuovo il Napoli respingendo in angolo un bel rasoterra di Danielsoon. Si deve arrivare al 41’ per rivedere gli azzurri dalle parti di Turina: Mesto, uno dei più positivi nella prima frazione di gioco, semina il panico sulla corsia e mette un bel pallone in area che non trova la deviazione vincente. L’arbitro francese Turpin fischia la fine del primo tempo con venti secondi d’anticipo. La ripresa vede il primo cambio del Napoli con Hamisk al posto di un deludente El Kaddouri mentre il tecnico ospite non opera nessun cambio. Al 46’ arriva il raddoppio ancora con uno scatenato Vargas che batte Turina dopo un invenzione di Insigne. Il San Paolo esplode di gioia per la prima doppietta del calciatore cileno con la maglia del Napoli. L’ingresso di Hamsik sembra ridare nuove energie al Napoli che nei minuti iniziali della seconda frazione mostra il solito gioco che ha fatto le fortune del club negli ultimi anni. Al 54’ Dzemaili prende il posto di Donadel in evidente difficoltà a contenere la corsa dei centrocampisti avversari. L’Aik è arrivato all’appuntamento del San Paolo con 28 gare già disputate e mostra una condizione fisica invidiabile. Al 57’ brivido per i sostenitori azzurri: Bangura prova a pescare il jolly con una conclusione dalla distanza che finisce di poco a lato. Il Napoli controlla bene la gara e al 67’ chiude la gara ancora con Vargas. Il cileno fa valere le sue doti in velocità e, dopo aver seminato un paio di avversari, firma la sua tripletta personale con un destro di rara potenza e precisione. Mazzarri in panchina applaude la propria squadra capace di assestare il colpo del k.o proprio nel momento migliore degli svedesi. Però il calcio vive di colpi di scena e dopo due minuti l’arbitro Turpin manda Hamsik sotto la doccia sanzionando un fallo di reazione su Johansoon. Ingenuo lo slovacco che rimedia un espulsione a partita virtualmente chiusa. Al 78’ Mazzarri concede la standing-ovation a Vargas, autentico mattatore della gara. Al 90’ il Napoli cala il poker grazie a una conclusione potentissima di Dzemaili sul quale nulla può l’estremo difensore ospite. La gara scivola via senza grandi sussulti fino al fischio finale dell’arbitro Turin. Il Napoli supera l’esame svedese a pieni voti e si issa al vertice del girone in coabitazione con il Dnipro che supera il Psv. Adesso gli azzurri potranno preparare la delicata trasferta di Catania con la consapevolezza di avere una rosa ampia e competitiva.NAPOLI- AIK SOLNA 4-0
(6’, 46’, 69’ Vargas, 90’Dzemaili)
Napoli: (3-5.-2): Rosati, Fernandez, Aronica, Gamberini, Mesto, El Kaddouri(46’ Hamsik), Behrami, Donadel(54’ Dzemaili), Dossena, Insigne, Vargas(79’ Zuniga). All: Mazzarri
Aik Solna: Turina,Lorentzson, Karlsoon, Majstorovic, Johansoon, Atakora, Borges, Danielsoon, Mutumba, Bangura, Karikari(76’Goitom). All: Alm
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NAPOLI-AIK SOLNA 4-0 BY ALESSANDRO LUGLI 2012-2013






giovedì 20 settembre 2012

COMO-NAPOLI 1-1 1984 BY ALEX LUGLI 2012







CHELSEA-JUVENTUS 2-2

Ancora una rimonta, questa volta sul campo dei campioni d'Europa, non assicura la vittoria alla Juventus, ma il pareggio dello Stamford Bridge, nella notte del ritorno in Champions, ha un valore anche superiore. Perché se alla vigilia della trasferta di Londra c'era curiosità (e qualche incertezza) attorno alla caratura internazionale dei bianconeri, il ritorno a Torino è carico di ottimismo. Sotto di due gol la Vecchia Signora non si è persa, anzi una volta di più ha dimostrato personalità, temperamento e un'incrollabile fiducia nel proprio gioco. Che alla fine l'ha premiata con un pari nel nome di Fabio Quagliarella. L'inatteso protagonista della sfida con il Chelsea: entrato ad un quarto d'ora dal termine, l'attaccante campano ha firmato il pareggio, colpendo la traversa della possibile clamorosa vittoria. Ma se si allunga la striscia di gare senza vittorie in Inghilterra, 12, il pari contro i blues è propiziatorio per il proseguo della stagione europea della squadra di Antonio Conte. Al fischio d'inizio nessuna sorpresa nella formazione bianconera. L'unica è nel Chelsea, e impiega poco più di mezz'ora per spaccare la partita in due. Il tempo per segnare una splendida doppietta nel giro di 120 secondi. Roberto Di Matteo rinuncia a Juan Mata, non al meglio della condizione, e regala ad Oscar l'esordio dal primo minuto. Acquistato in estate dall'Internacional per circa 30 milioni di euro, trequartista insignito del titolo di "nuovo Kakà", il 21/enne brasiliano conquista la scena dopo un avvio di gara sonnolento. Di prevalenza Chelsea: grandi corse, ritmo asfissiante ma poca precisione e troppi lanci lunghi per la squadra di Di Matteo.
Giudiziosi quanto prevedibili i padroni di casa confermano qualità e limiti già note. E al di là di un tiro dai 25 metri di Frank Lampard, bloccato comodamente da Gianluigi Buffon (11'pt), i blues non pungono. Decisamente più cinica ed efficace la Juventus che appena si sveglia sfiora per due volte il vantaggio. Mirko Vucinic giostra mille palloni, ma troppi ne sbaglia. Sebastian Giovinco gira a vuoto, un peso piuma smarrito un un'arena di gladiatori. Così l'imbeccata che non ti aspetti arriva al 21'pt da Andrea Barzagli, che verticalizza per Claudio Marchisio: il controllo del centrocampista azzurro non è preciso, Petr Cech chiude in uscita. Subito dopo altra occasione bianconera, ancora in contropiede: Arturo Vidal libera sulla destra Vucinic che non trova lo specchio della porta. Nuova occasione malamente sprecata. E questa volta pagata cara, perché quando la Juve resta momentaneamente in inferiorità numerica - con Vidal infortunato a bordo campo - il Chelsea sblocca il risultato. E' il 31': Hazard libera Oscar che, complice la deviazione di Bonucci, beffa Buffon. I bianconeri non si sono ancora risistemati che Oscar concede il bis. Con un altro gol magnifico: spalle alla porta, il brasiliano riceve palla, indietreggia e con una parabola a giro firma il raddoppio. Ma la Juventus si ribella e già prima dell'intervallo trova il sussulto d'orgoglio che riapre la partita. Merito di Vidal che al 38' con un rasoterra dal limite dimezza lo svantaggio. La Juve ci crede, ma la punizione di Pirlo allo scadere di frazione non trova lo specchio. Anche i primi minuti della ripresa sono dei blues, pericolosi dalla distanza con Ivanovic e Lampard. Ma Buffon festeggia le 400 partite con la Juve con il solito impeccabile zelo. La Juve cresce e alza il baricentro. Ma Giovinco sia su punizione che dalla media distanza conferma di non essere in serata. Inevitabile, e provvidenziale, la sostituzione con Quagliarella. Perché non appena Juan Mata manca il colpo del ko, l'attaccante partenopeo, imbeccato da Marchisio, firma il pareggio. Lo spicchio dei tifosi in tripudio carica i bianconeri che si gettano all'attacco, all'inseguimento del colpaccio. Solo accarezzato perché la pennellata di Quagliarella sfiora la traversa di Cech. Ma per stasera può bastare un punto. La corsa in Europa della Juve si annuncia ricca di soddisfazioni.
sportitalia

mercoledì 19 settembre 2012

Champion's League: Milan-Anderlecht 0-0


Champion's League: Milan-Anderlecht 0-0
Fischi a "San Siro" per la prova dei rossoneri
0-0 fra Milan e Anderlecht nella prima sfida di Champion's Laauge 2012-2013.Una gara che ha visto i belgi, andare più volte al tiro, e sfiorare spesse volte la rete del vantaggio, mentre i rossoneri sono sembrati timorosi e incapaci di giostrare una azione corale. Male anche Boateng, uscito tra i fischi. Solo El Shaarawy, subentrato dalla panchina, nella ripresa ha cercato di infastidire la difesa belga. Ma senza costrutto.Guai, però, pensare che il Milan sia cotto.Ci ha sempre abituato a prodigiosi recuperi. Alla vigilia di questo match il Milan si apprestava a ospitare i belgi dell'Anderlecht, formazione che i rossoneri nella loro storia hanno già affrontato in quattro circostanze. Il bilancio attuale parla di un Milan ancora imbattuto, che contro la squadra di Bruxelles ha ottenuto due vittorie e due pareggi. I primi due confronti tra le due squadre risalvono alla stagione 1993-1994, quando entrambe sfide del girone di qualificazione terminarono a reti bianche. Gli altri due match tra Milan e Anderlecht risalvono alla stagione 2006-2007, con una duplice vittoria dei rossoneri: 4-1 a San Siro (tripletta di Kakà e gol di Gilardino) e 1-0 in Belgio, con rete ancora di Kakà. Nella sua storia, il Milan ha affrontato squadre belghe in 19 circostanze, con un bilancio complessivo di 7 vittorie, 9 pareggi e 3 sconfitte. Nella sua storia, invece, l'Anderlecht è riuscito a espugnare il Giuseppe Meazza in una circostanza: nelle semifinali della Coppa Uefa 1969-1970, infatti, i belgi vinnsero 2-0 contro l'Inter, ribaltando lo 0-1 maturato nella gara d'andata e qualificandosi per la finale della competizione, persa poi contro l'Arsenal.
Alessandro Lugli

domenica 16 settembre 2012

SERIE A, NAPOLI, JUVE E LAZIO A PUNTEGGIO PIENO

 Juventus, Napoli e Lazio, oltre alla Sampdoria che però partiva da -1, restano a punteggio pieno dopo le prime tre giornate di campionato, mentre la Roma fa un tonfo casalingo contro il Bologna. I bianconeri vincono in rimonta a Genova contro la quadra di De Canio: Immobile nel primo tempo ha portato in vantaggio i rossoblu’, nella ripresa Giaccherini ha pareggiato, poi Vucinic su rigore ed Asamoah hanno definito il punteggio in favore dei campioni d’Italia. Il Napoli non lascia scampo al Parma (3-1) grazie a Cavani (rigore), Pandev e Insigne in gol appena entrato, mentre la Lazio fa il colpo grosso al Bentegodi, stendendo 3-1 il Chievo con una doppietta di Hernanes e un gol di Klose, di Pellissier dal dischetto la firma per i clivensi. La Sampdoria vince a Pescara (3-2) grazie alla doppietta di Maxi Lopez ed alla rete di Estigarribia. Di Celik la prima rete pescarese della stagione, poi Caprari. Avanti 2-0 alla fine del primo tempo (a segno Florenzi e Lamela), la Roma di Zeman ha subito la rimonta bolognese guidata da Gilardino (doppietta) e Diamanti, che hanno ribaltato il punteggio espugnando l’Olimpico. La Fiorentina vince e convince contro il Catania segnando un gol per tempo: Jovetic poco prima dell’intervallo, Luca Toni dopo meno di 2’ dal suo ingresso in campo. A Siena, primo tempo di marca udinese e ripresa dei padroni di casa: Basta e Di Natale in 5’ si sono portati sullo 0-2, nella ripresa espulsi Guidolin e Lazzari in 7’ e’ il Siena con Calaio’ e Ze’ Eduardo su rigore a sistemare le cose per il 2-2 finale.

ANTICIPI SERIE A: PERDE IL MILAN, PAREGGIANO PALERMO E CAGLIARI


Seconda gara casalinga e seconda sconfitta per il Milan. A San Siro l’Atalanta fa il colpo grosso: decide Cigarini, rossoneri ko 1-0 mentre gli orobici, che nel primo tempo avevano colpito un palo con Denis, cancellano la penalizzazione. El Shaarawy vince il ballottaggio con Bojan per affiancare Pazzini, Abate torna titolare a destra mentre a centrocampo Ambrosini è supportato da De Jong ed Emanuelson. Formazione annunciata quella dell’Atalanta, con Brivio al posto dello squalificato Peluso, Raimondi esterno destro per Schelotto e in avanti Bonaventura ad agire alle spalle di Denis, con Moralez spostato sulla sinistra. Primo guizzo rossonero con Boateng, poi protagonista di un sospetto contrasto con Raimondi in area orobica. Al 21’, su una palla persa a centrocampo, l’Atalanta parte in contropiede, azione personale di Denis e solo il palo gli nega la gioia del gol. I nerazzurri prendono coraggio, il Tanque ci riprova ma senza fortuna mentre il Milan cerca la soluzione dalla media distanza, con Consigli che si oppone prima a El Shaarawy (e anche al rimpallo sfortunato su Bellini) e poi ad Ambrosini. Nel finale, Moralez impegna Abbiati, fuori invece il diagonale provato da Boateng. La ripresa vede ancora i nerazzurri pericolosi, col portiere del Milan che si salva in in paio di occasioni su Brivio, mentre El Shaarawy conferma di essere il più in palla fra i suoi. Ma al 19’ l’Atalanta sblocca il risultato: Denis serve Cigarini al limite dell’area, sinistro nell’angolino dove Abbiati non arriva. Entra Bojan per El Shaarawy, il Milan attacca a testa bassa ma sono gli ospiti a sfiorare il raddoppio con Moralez e alla fine la vittoria è più che meritata. Nell’anticipo pomeridiano, invece, Sau risponde a Rios nel finale e finisce 1-1 tra Palermo e Cagliari. Sfida tra due squadre non in grande forma, il gol dell’uruguaiano al 41’ aveva illuso i rosanero, ma all’88’ l’attaccante sardo ha trovato la rete del pareggio festeggiando al meglio il suo esordio in serie A. Finisce così tra i fischi del Barbera. Primo punto in tre gare per il Palermo, il Cagliari sale a 2.

Seconda giornata di campionato scoppiettante


Seconda giornata di campionato scoppiettante. Restano a punteggio pieno, oltre alla Juventus vittoriosa nel pomeriggio, Napoli e Lazio. Gli azzurri piegano la Fiorentina al San Paolo, i biancocelesti con un super Klose travolgono il Palermo per 3-0.

Fa rumore la vittoria della Roma a San Siro: i giallorossi di Zeman abbattono per 3-1 l'Inter grazie alle reti di Florenzi, Osvaldo, Marquinho e alla prestazione di un grande Totti. Vittorie casalinghe per Catania, Parma e Samp, pareggio a Quartu Sant'Elena tra Cagliari e Atalanta.

Cagliari-Atalanta 1-1

Esordio a Quartu Sant'Elena per i sardi, che dominano la partita contro l'Atalanta ma non riescono a passare a causa di un grandissimo Consigli e dell'imprecisione dei propri attaccanti. Il portiere della Dea para due rigori in mezz'ora, prima a Larrivey, poi a Conti, e si rende protagonista di altri spettacolari interventi. I nerazzurri, in dieci per più di un tempo per il doppio giallo a Peluso, trovano l'inatteso gol con il Tanque Denis all'80'. Nei minuti di recupero il Cagliari con orgoglio si butta in avanti e pareggia con Ekdal in mischia.

Catania-Genoa 3-2
Gli etnei dominano nel primo tempo ma sono imprecisi davanti e all'intervallo si trovano sotto, colpiti a affondati dal gol di Kucka, innescato da una genialata di Immobile nell'unica vera azione offensiva del Grifone. I rossazzurri continuano a macinare gioco e si riscattano nella ripresa. In appena tre minuti i siciliani ribaltano la sfida grazie a Bergessio, a segno al 65' su assist di Castro, e pochi secondi dopo approfittando di una distrazione della difesa ligure. L'undici di De Canio è tutt'altro che domo e a dieci minuti dal termine trova il pareggio con Jankovic. Poi Lodi, al 85', sfodera una delle sue punizioni gioiello e decide l'incontro.


Inter-Roma 1-3
Primo tempo piacevole e divertente. Parte forte la Roma, che concretizza il dominio nei primi venti minuti con la rete di Florenzi al 15', colpo di testa su cross di Totti. L'Inter reagisce, getta al vento due palle gol con Milito e Nagatomo prima di trovare il gol del pareggio a pochi secondi dall'intervallo con Cassano. Il barese è fortunato: dopo essersi bevuto Castan, fa partire un tiro centrale deviato involontariamente in gol da Burdisso.
Nel secondo tempo l'Inter prende campo, ma a sorpresa la Roma colpisce ancora, in contropiede. Totti con un lancio da urlo manda in rete Osvaldo, San Siro ammutolito. I nerazzurri cercano di reagire, ma è la squadra di Zeman ad avvicinarsi di più al tris con Florenzi, che svirgola da pochi passi la palla del possibile 3-1. Ma il tris è solo rimandato: all'80' Marquinho con un bel sinistro dà il colpo di grazia ai meneghini. Nel finale espulso Osvaldo per doppia ammonizione.

Lazio-Palermo 3-0
La Lazio regola il Palermo con un meritato 3-0 e si mantiene a punteggio pieno in classifica. Sannino è già a rischio. I biancocelesti tengono le redini del gioco e passano al 40' con Klose (gran girata), che ritorna al gol in biancoceleste dopo un digiuno lungo sei mesi. Nella ripresa gli uomini di Petkovic si mettono al sicuro con la rete di Candreva, una gran conclusione dai 25 metri che non lascia scampo a Ujkani. Poi all'83' Klose chiude i conti firmando la propria doppietta personale.


Napoli-Fiorentina 2-1
Primo tempo bruttino, condizionato dal pessimo campo del San Paolo, aggredito da un fungo. Gioca meglio la Fiorentina, che arriva spesso alla conclusione, mentre il Napoli fatica a produrre gioco. Pasqual impegna due volte De Sanctis, attento, anche Jovetic va vicino al vantaggio. Gli azzurri si affidano soprattutto alle azioni personali di Insigne. Nel secondo tempo la gara si sblocca fortunosamente in favore degli uomini di Mazzarri: su punizione Borja Valero nel tentativo di anticipare Hamsik colpisce con la schiena e manda la palla nella propria porta. I viola subiscono il colpo, e i padroni di casa sfiorano il raddoppio con Insigne, prima di trovarlo ad un quarto d'ora dal triplice fischio con una conclusione di controbalzo di Dzemaili. Jovetic realizza nel finale la rete del 2-1, ma è troppo tardi.


Parma-Chievo 2-0
Buona vittoria del Parma al Tardini contro il Chievo. I ducali lasciano sfogare gli ospiti nei primi minuti, poi colpiscono alla mezz'ora con Belfodil, al primo gol in Emilia con un gran colpo di testa all'incrocio dei pali, e raddoppiano nella ripresa con Rosi in contropiede.


Sampdoria-Siena 2-1
I blucerchiati schiacciano il Siena nel primo tempo e si portano avanti al 45' con l'ex rossonero Maxi Lopez, bel sinistro in girata a battere Pegolo. Nella ripresa al 62' il Siena guadagna un rigore con Calaiò, la punta toscana manda il tiro dagli undici metri sul palo, ma sulla respinta l'ex di turno Gastaldello segna l'1-1. La gioia degli ospiti dura solo pochi minuti: al 68' Gastaldello di testa segna il 2-1 definitivo.



Cagliari-Atalanta 1-1 84' Denis (A), 91' Ekdal (C)

Catania-Genoa 3-2
25' Kucka (G), 66' e 68' Bergessio (C), 82' Jankovic (G), 84' Lodi (C)

Inter-Roma 1-3
15' Florenzi (R), 46' pt Cassano (I), 67' Osvaldo (R), 81' Marquinho (R)

Lazio-Palermo 3-0 39' e 82' Klose (L), 56' Candreva (L)

Napoli-Fiorentina 2-1 55' aut. Borja Valero (N), 75' Dzemaili (N), 87' Jovetic (F)

Parma-Chievo 2-0
32' Belfodil (P), 86' Rosi (P)

Sampdoria-Siena 2-1 45' Maxi Lopez (Sa), 62' Vergassola (Si), 68' Gastaldello (Sa)


Juventus 6, Lazio 6, Napoli 6, Catania 4, Roma 4, Inter 3, Chievo 3, Genoa 3, Juventus 3, Fiorentina 3, Milan 3, Torino 3, Parma 3; Sampdoria 5, Cagliari 1, ; Udinese 0, Bologna 0, Palermo 0, Pescara 0; Atalanta -1; Siena -5.

libero.it

lunedì 2 luglio 2012

I STILL LOVE YOU PINO DANIELE 2012 LA GRANDE MADRE VIDEO FATTO DA ALEX LUGLI







SPAGNA CAMPIONE ITALIA SECONDA


Il sogno svanisce sul più bello. L’Italia perde, addirittura per 4-0, la finale di Euro 2012, a Kiev contro la Spagna. Gol di Silva e Jordi Alba nel primo tempo, Fernando Torres e Mata nel finale. La Roja, Invincibile Armata del pallone, conquista la leggenda: è il terzo successo di fila, dopo l’Europeo del 2008 e il Mondiale del 2010. Un triplete favoloso.
PECCATO ITALIA — Favola che diventa l’incubo azzurro. Perché ha sì vinto la squadra più forte, come spesso accade, nello sport, ma l’Italia ha toppato la partita. Di sicuro lo spessore dell’avversario ha contato, così come la stanchezza per gli impegni ravvicinati, ma rimane il rammarico di non aver visto l’edizione migliore della Nazionale, quella che aveva esaltato tutti. Di rimpianti specifici ce n’è uno solo, per quanto visto sul campo: l’occasione mancata da Di Natale a inizio ripresa, comunque sullo 0-2. Ma la Spagna ha giocato molto meglio, per lunghi tratti dominato. E l’Italia non è riuscita neanche a giocarsela sino alla fine, costretta in 10 uomini per l’ultima mezz’ora dal k.o. di Thiago Motta, a cambi esauriti. Il secondo infortunio azzurro: si era già rifatto male Chiellini. Anche la fortuna non ha aiutato. La finale davvero deludente non deve far dimenticare quanto di buono fatto, e in così poco tempo, da Prandelli, sulle macerie della spedizione mondiale in Sudafrica. Quest’Italia merita comunque applausi, per risultato e gioco espresso nel complesso. TANTA, TROPPA SPAGNA — La Spagna parte facendo possesso palla, tra gli olè del suo pubblico, in Ucraina in forze. E’ molto più autorevole di quella di Danzica, ha imparato la lezione dopo l’1-1 nello scontro diretto, all’esordio in Polonia, conosce gli Azzurri e non dà loro il tempo e il modo di fare gioco. L’Italia è costretta solo a contenere, non è più quello il suo pane, da quando c’è Prandelli in panchina. E si vede. Xavi, un portento, sfiora il vantaggio. Poi al 14’ la Spagna segna: Fabregas, strepitoso da centravanti di manovra - uomo sponda che svaria là davanti senza dare riferimenti -, se ne va sulla destra, seminando Chiellini, poi crossa dal fondo per la testa di Silva, che mette in rete indisturbato. 1-0 Roja. Italia sotto per la prima volta nel torneo.
 ORGOGLIO E MISCHIE — La Nazionale risponde subito. Alza il baricentro, d’improvviso, crea un paio di mischie in area avversaria. Ma balbetta gioco. Non è quella che ha incantato contro la Germania e dominato con l’Inghilterra. E nemmeno quella che ha messo alle corde questa Spagna, solo tre settimane fa. Si fa male Chiellini, dentro Balzaretti, che ha un impatto positivo sulla gara. Cassano è poco mobile, chiede palla sui piedi, invece che dettare il passaggio, ma almeno tira un paio di volte: Casillas non rischia, però.
 RADDOPPIO SPAGNA — La Spagna non solo non si scompone, ma dà sempre l’impressione di controllare la gara. Scambia palla a terra, trova geometrie impensabili. E raddoppia al 41’, con Jordi Alba, che cerca e trova il triangolo con Xavi, che lo lancia in profondità. Il terzino sinistro spagnolo evita il fuorigioco e, al termine di una lunga galoppata, supera Buffon in uscita. 2-0. Il risultato dell’intervallo. La Spagna ha fatto il bello e il cattivo tempo.
PRANDELLI CAMBIA — Fuori Cassano, dentro Di Natale. Subito pericoloso di testa, ma non inquadra la porta su bel cross di Abate. Poi Bonucci viene graziato dopo un mani in area, il rigore ci stava.
L’OCCASIONE — Montolivo inventa per Di Natale, solissimo davanti a Casillas, Totò si fa ipnotizzare dal portierone spagnolo, una calamita. Ma si è divorato l’occasione colossale di far rientrare l’Italia in partita, con un episodio slegato dal contesto. LA SOSTITUZIONE E L’INFORTUNIO — Prandelli inserisce Thiago Motta per Montolivo, che sembrava in crescita. Motta però si fa male subito, un problema muscolare. Italia in 10 uomini. Aver esaurito i cambi così presto si rivela un boomerang. In pratica è finita, anche se al 90’ manca mezz’ora.
LA SPAGNA DILAGA — Spinge e trova il terzo gol, col subentrato Torres, poi chiude i conti Mata: 4-0. L’Italia non riesce neanche ad evitare la brutta figura, nel punteggio. Peccato, perché non lo meritava, per quando dimostrato tra Polonia e Ucraina. Ma la Spagna è spietata, crudele come le grandi squadre. E si conferma campione d’Europa con un’impressionante prova di forza. Dal nostro inviato
Riccardo Pratesi
GAZZETTA.IT

lunedì 4 giugno 2012

lunedì 28 maggio 2012

tango di lucio dalla


Calcioscommesse: Arrestati Mauri e Milanetto


Calcioscommesse: Arrestati Mauri e Milanetto
Indagato l'allenatore della Juventus Antonio Conte
I calciatori Stefano Mauri e Omar Milanetto sono stati arrestati dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Cremona sul calcio scommesse.
Gli agenti hanno effettuato le perquisizioni nel ritiro della nazionale a Corveciano nel giorno delle convocazioni ufficiali per gli Europei e hanno consegnato a Domenico Criscito l’avviso di garanzia.
Da quanto si apprende, nell’ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse sarebbe indagato anche Antonio Conte, per vicende relative al periodo in cui era allenatore del Siena.
Il capitano della Lazio, Stefano Mauri, è stato arrestato dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse; Lo apprende l’ANSA da fonti qualificate, tra i destinatari del provvedimento d’arresto ci sarebbe anche l’ex giocatore del Genoa, ora al Padova Omar Milanetto.
A Mauri e a Milanetto, secondo quanto si apprende, gli inquirenti contesterebbero il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Gli investigatori avrebbero ricostruito che sia Mauri sia Milanetto erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Sarebbero stati anche accertati diversi contatti tra i giocatori e gli esponenti dell’organizzazione criminale.
Centrocampista atipico, un po’ attaccante un po’ trequartista. Col piacevole vizio del gol. Da sette stagioni veste la maglia della Lazio di cui e’ capitano: Stefano Mauri, 32 anni, brianzolo doc (e’ nato a Monza), entra nei verbali dell’inchiesta di Cremona sul calcio scommesse tirato in ballo da Carlo Gervasoni in merito alle presunte combine delle partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, nella scorsa stagione di Serie A.
Nella vicenda non gli giova nemmeno l’amicizia con Alessandro Zamperini, conosciuto ai tempi di Modena. Mauri inizia la gavetta in Brianza (da piccolissimo nel Casati Arcore, poi nel Monza, nel Brugherio e infine nel Meda).
Nel 2001 arriva al Modena dove esordisce in serie A. Poi veste le maglie di Brescia e Udinese. Nel 2004 arriva la prima convocazione nella nazionale di Marcello Lippi: il 17 novembre 2004, a 24 anni, nella partita Italia-Finlandia (1-0). In azzurro disputa 6 partite fino al 2007, convocato anche dai ct Roberto Donadoni. A tre anni di distanza dalla sua ultima presenza, Mauri torna nel gruppo degli Azzurri con il ct Cesare Prandelli contro l’Irlanda del Nord (0-0), valida per le qualificazioni a Euro 2012.
Alla Lazio Mauri arriva nella stagione 2005/2006. Il suo esordio con la maglia biancoceleste avviene in Coppa Italia nella partita Lazio-Inter 1-1. Ben presto conquista la maglia da titolare e diventa una colonna della squadra giocando sulla fascia sinistra del centrocampo. La stagione successiva e’ tra i protagonisti della qualificazione dei biancocelesti in Champions League.
Seguono un paio di stagioni poco brillanti. La stagione 2010-11, la sesta con la Lazio, inizia per Mauri sotto i migliori auspici: relegato in panchina nella prima uscita stagionale contro la Sampdoria, società che peraltro lo aveva a lungo ed invano corteggiato torna titolare contro il Bologna realizzando il primo gol della Lazio in campionato e servendo un assist per il raddoppio.
Nelle successive uscite si conferma su alti livelli. Anche nel campionato appena terminato Mauri e’ stato assoluto protagonista nonostante un infortunio che lo tiene fermo per diverso tempo, con un viaggio negli Usa per curarsi, proprio nei giorni in cui il suo nome comincia ad essere accostato all’inchiesta calcioscommesse.
Mauri torna, il 4 marzo 2012 firma la rete che regala alla Lazio la vittoria nel derby di ritorno. A rete va anche contro la Juve nel match di Torino che sembra essere un bivio scudetto, prima del gol vittoria di Del Piero. Il suo campionato si chiude con una rovesciata spettacolo nel 3-1 col Napoli. Quel giorno Mauri non sa che la stagione avra’ un epilogo ben piu’ amaro.
La bandiera, l’Insostituibile, il regista. E poi l’odiato dagli ultras del Genoa, costretto ad andar via per una storia mai chiarita. Omar Milanetto, centrocampista ora in serie B col Padova, e’ stato per anni giocatore simbolo del Genoa. E per gli anni in rossoblu’ e’ ora nei guai con la giustizia: era lui, secondo gli inquirenti, a incassare i soldi dagli slavi per vendere la partita con la Lazio.
Nato a Venaria Reale, in provincia di Torino, il 30 novembre 1975, Milanetto e’ cresciuto nelle giovanili della Juventus. E si e’ trasformato da rude centrocampista centrale in play, regista di gioco. L’esordio da professionista, dopo aver vinto uno scudetto Primavera, in C1 col Fiorenzuola nel ’94.
Il Modena e’ il suo trampolino di lancio, due stagioni dal 2000 al 2002 con altrettante promozioni, fino alla A. Ma anche qualche giorno nero, come quel 19 novembre 2001 in cui il compagno di squadra Francesco Bertolotti viene colpito al volto dal comasco Max Ferrigno, e va in coma.
Da Modena al Brescia in A, sono gli anni in cui Milanetto si guadagna un soprannome macabro, ‘Hannibal’, per la sua potenza fisica. I tifosi emiliani lo hanno ribattezzato anche ‘Insostituibile’. E’ piu’ o meno il rapporto di grande amore che il centrocampista istaurera’ rapidamente con la curva rossoblu’, quando nel 2006 arriva a vestire la maglia del Genoa. Sono cinque anni intensi e sanguigni.
Gol, vittorie, sconfitte, cori e contestazioni. Fino al derby di ritorno con la Samp, nel 2011: la vittoria del Grifone da’ una spinta verso la B ai cugini blucerchiati, al gol vittoria il n.77 corre sotto la propria curva e insulta i tifosi che avevano contestato la squadra.
Si rompe il rapporto. Le scuse non bastano. Il clima e’ pesante, Genova rossoblu’ isola il suo oramai ex simbolo. A fine stagione Milanetto lascia Genova, l’offerta del Lugano non lo convince, scende in B col Padova dove gioca tutta la stagione fino al limite dei play off per tornare in A. E dove lo rincorrono le voci sulle confessioni di Gervasoni al pm di Cremona: ‘fu lui a incontrare Gegic per truccare Genoa-Lazio, fu lui a fare da tramite con la squadra”.
Il gip di Cremona, Guido Salvini, ha firmato la richiesta di custodia cautelare anche per Cristian Bertani, centravanti della Sampdoria ed ex calciatore del Novara; Paolo Acerbis, portiere del Vicenza; Alessandro Pellicori, ex bomber del Torino; Marco Turati, difensore centrale del Modena; Matteo Gritti, portiere della formazione rumena del Petrolul Ploiesti; Ivan Tisci, ex centrocampista e attualmente direttore sportivo.
E’ stato chiesto anche l’arresto del bergamasco Vittorio Gatti, autotrasportatore, amico di Filippo Carobbio e di altri calciatori, e di cinque persone che farebbero parte della “cellula” ungherese dell’organizzazione criminale dedita al taroccamento delle partite in Italia: il capo Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Laszlo Schultz, Istvan Borgulya e Laszlo Strasser.
Il gip di Cremona Guido Salvini non ha accolto la richiesta di arresto avanzata dalla procura di Cremona nei confronti dell’attaccante del Genoa Giuseppe Sculli. Il giocatore e’ indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.
Cresciuto nella Juventus, natali calabresi e un passato ”scomodo” legato al nonno, Giuseppe Morabito, di Africo (Reggio Calabria) detto Tiradritto, finito in tante inchieste sui clan della ‘ndrangheta, Giuseppe Sculli, 31 anni, attaccante del Genoa, lui che durante la follia degli ultra’ rossoblu’ ha affrontato a tu per tu i ‘tifosi’, entra nella vicenda calcioscommesse tirato in ballo da Hristiyan Ilievski, figura di spicco degli ‘zingari’ che ha parlato del presunto coinvolgimento dell’attaccante in Lazio-Genoa del del 14 maggio del 2011.
Tutto carattere e determinazione, in campo come nella vita, uomo spogliatoio per eccellenza, Sculli e’ nato a Bruzzano nella Locride. Nipote prediletto di Tiradritto, quell’uomo ingombrante lo ha sempre difeso in modo netto anche quando disse: ”Vergognarmi? Io vado a testa alta, per me mio nonno non ha fatto nulla di male”. Si dice che durante la latitanza di Tiradritto, gli investigatori girassero gli stadi mezza Italia con la speranza di trovarlo a veder giocare il nipote, tanto era l’affetto per quel ragazzo. Sculli come non ha avuto esitazioni a difendere il nonno, cosi’ non ne ha avute nella domenica di follia degli ultras di Genova. Si e’ mosso deciso verso i tifosi per spiegare loro come stavano le cose. In nome della dignita’ personale, di quella dei suoi compagni di squadra, o soltanto in virtu’ di un sano istinto di ribellione, lui la maglia non se la toglieva. E non se l’e’ tolta.
Cresciuto nella Juventus, ha giocato col Crotone dal 2000 al 2002. Poi e’ stata A, con Modena, Chievo, Brescia e Messina, e soprattutto Nazionale Under 21, con cui ha conquistato un Bronzo alle Olimpiadi di Atene e il Campionato europeo del 2004.
Il Genoa lo ha preso nel 2006, ma, poche settimane dopo ha avuto otto mesi di squalifica con l’accusa di aver truccato assieme ad alcuni compagni del Crotone una gara con il Messina. Al Genoa, con Gian Piero Gasperini che lo conosceva dai tempi della Juventus, Sculli ha giocato alcune delle stagioni migliori. Dava carattere e temperamento a una squadra giovane e nuova che si affacciava nel massimo campionato. Non ha mai avuto paura degli avversari, del Milan, dell’Inter e della Juventus. E neanche di amicizie o parentele ‘scomode’.
Perquisizioni sono state compiute dalla polizia nei confronti dell’allenatore della Juventus, Antonio Conte, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. Secondo quanto si apprende, Conte e’ indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.
Il coinvolgimento dell’allenatore della Juventus Antonio Conte e’ dovuto al periodo in cui era allenatore del Siena. E’ stato in particolare il calciatore Filippo Carobbio a chiamarlo in causa per Novara-Siena del 30 aprile 2011. ”Lo stesso allenatore Antonio Conte – aveva raccontato Carobbio – ci rappresento’ che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio”.
Su mandato della procura di Cremona la squadra mobile della Questura di Aosta ha perquisito questa mattina, alle 4, l’abitazione di Fenis di Sergio Pellissier, attaccante del Chievo coinvolto nell’inchiesta sul calcioscommesse. Analoga ispezione è avvenuta nella casa di Verona del giocatore, che risulta essere indagato. All’interno della villa sulla strada statale 26 sono stati sequestrati computer, ipad e pennette usb che verranno messi a disposizione degli inquirenti.
L’abitazione ascolana dell’attaccante dell’Ascoli Andrea Soncin e’ stata perquisita dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. A quanto si e’ appreso, Soncin e’ indagato a piede libero per associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, in relazione a presunti illeciti commessi nello scorso campionato, quando militava nel Grosseto. Estranea alla vicenda l’Ascoli calcio.
All’ex bomber della Nazionale Beppe Signori la Procura di Cremona contesta anche il reato di riciclaggio, in concorso con l’ex calciatore Luigi Sartor, un suo amico, Luca Burini, e il suo commercialista Daniele Ragone. Questi ultimi due sono stati posti agli arresti domiciliari. L’accusa riguarda della movimentazione di denaro, attraverso una societa’ panamense, proveniente dalle scommesse. Signori e Sartor rimangono a piede libero in quanto erano gia’ stati arrestati nella prima tranche dell’inchiesta.
Alessandro Lugli

domenica 20 maggio 2012

l'isola di wight video di alex lugli 2012


Chelsea, trionfo ai rigori


E' Didier Drogba l'uomo che decide la finale di Champions League, regalando al suo Chelsea una prima, storica, coppa dalle grandi orecchie.

La squadra di Di Matteo trionfa ai rigori in casa del Bayern Monaco, che si illude con Muller, viene ripreso a due minuti dalla fine proprio dall'ivoriano sull'1-1 e all'epilogo dal dischetto viene tradito da Schweinsteiger.

La finale inizia col Chelsea sulla difensiva, come già successo al Camp Nou contro il Barcellona, e il Bayern Monaco può fare liberamente la partita anche se quando arriva al limite dell'area fatica a sfondare. I padroni di casa ci provano dalla distanza con Kroos, Ribery e Muller, senza fortuna, ma prima dell'intervallo hanno una grande chance con Robben: Cech però è bravo e fortunato nel deviare sul palo la conclusione ravvicinata dell'olandese. Si torna così negli spogliatoi con gli ospiti che hanno passato la metà campo sostanzialmente solo in un'occasione, con il solito Drogba, troppo isolato in avanti.

Nella ripresa l'andamento del match non cambia e solo il bomber ivoriano del Chelsea prova ad inventare qualcosa di diverso con una conclusione da trenta metri che si perde sul fondo. Il Bayern colleziona corner (al sessantesimo è già sul 13-0) ma se si esclude un gol giustamente annullato per netto fuorigioco a Ribery non riesce a rendersi realmente pericoloso. Negli ultimi dieci minuti però succede di tutto: prima Muller di testa sblocca il risultato con una deviazione aerea che sorprende Cech e tocca la traversa prima di superare la linea di porta e poi Drogba, quando ormai sembra finita, a due minuti dal termine, firma l'insperato 1-1 con una torsione di testa che non lascia scampo a Neuer e manda tutti ai supplementari.

L'overtime si apre con un ingenuo fallo di Drogba su Ribery che viene giustamente sanzionato con un calcio di rigore: Robben però, come successo a Messi in semifinale, viene tradito dalla tensione e si fa ipnotizzare da Cech. Proprio Ribery deve uscire dal campo al posto di Olic, che con un tiro-cross che sfiora il palo firma l'ultimo brivido: il Chelsea si salva e, come sembrava desiderare fin dal primo minuto, si va a giocare ai rigori la coppia più ambita.

All'epilogo dal dischetto, Mata sbaglia subito, il Bayern vola sul 3-1 con Lahm, Gomez e addirittura Neuer, ma Cech riapre i giochi, portando tutto all'ultima serie con la parata su Olic: Schweinsteiger calcio sul palo mentre Drogba completa la sua favola realizzando con freddezza il gol che regala al Chelsea la sua prima Champions League.

venerdì 18 maggio 2012

il cucciolo alfredo-lucio dalla


serie a il punto finale

Missione compiuta. Per il secondo anno consecutivo, l’Udinese è ai preliminari di Champions League. I friulani non si fanno sfuggire il terzo posto e vincono 2-0 al Massimino di Catania, chiudendo in bellezza un altro campionato strepitoso. A sbloccare il risultato è il solito Totò Di Natale, che al 19’ segna il suo 24° gol stagionale con un tocco da biliardo sull’uscita di Carrizo. Gomes al 39’ calcia fuori il rigore del possibile pareggio, poi nella ripresa i bianconeri mettono al sicuro la vittoria con il raddoppio di Fabbrini. Non basta alla Lazio la vittoria per 3-1 con l’Inter, che dopo essere passata in vantaggio con il rigore di Milito allo scadere del primo tempo ha un crollo stile Parma nella ripresa, con i biancocelesti che ribaltano in risultato in quattro minuti con Kozak e Candreva. Mauri al 90’mette il sigillo sul successo della formazione di Reja, che condanna l’Inter a fare il secondo turno preliminare di Europa League. Inutile anche il successo del Napoli, che supera 2-1 il Siena con la doppietta di Dossena intervallata dalla rete del momentaneo pareggio di Destro. Mancava un punto al Genoa per conquistare la salvezza, ne sono arrivati tre nel deserto di Marassi contro il Palermo, sconfitto 2-0 con le reti di Gilardino e Sculli. In Serie Bwin va il Lecce, battuto 1-0 dal Chievo. Il gol vittoria è stato segnato da Vacek al 78’.

napoli-siena 2-1

Il Napoli fa la sua parte, ma non basta. Gli azzurri battono il Siena (2-1), Udinese e Lazio fanno altrettanto contro Catania ed Inter. Ai preliminari di Champions ci vanno i friulani, la squadra di Reja chiude in quarta posizione. Il Napoli conclude al quinto posto, con 61 punti. Domenica si giocherà contro la Juventus la Coppa Italia e la possibilità di bypassare il playoff di Europa League di fine agosto, accedendo – in caso di vittoria del trofeo – direttamente alla fase ai gironi. Eroe per caso a Fuorigrotta Dossena. L’esterno sinistro apre le marcature al 3' su invito di Hamsik, poi firma al 34' la rete del 2-1 dopo una corta respinta del portiere Farelli. In mezzo la rete di Destro, al 6', grazie a un errore in uscita di De Sanctis che poi salverà il risultato nella ripresa, su girata volante di D’Agostino. Fischi (tanti) e applausi (pochi) per Lavezzi, tutti d’accordo invece nella standing ovation per Grava, in campo nel recupero al posto di Campagnaro. Napoli-Siena 2-1 TABELLINO Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro (45’ st Grava), Cannavaro (17’ pt Fernandez), Britos; Maggio, Inler, Gargano, Dossena; Pandev (23’ st Zuniga), Hamsik; Lavezzi. A disp.: Rosati, Fideleff, Dezi, Vargas. All.: Mazzarri Siena (3-4-2-1): Farelli; Vitiello, Contini, Terzi; Giorgi (17’ st Sestu), Bolzoni (9’ st Parravicini), Vergassola, Rossi; Brienza, D’Agostino; Destro (38’ st Larrondo). A disp.: Brkic, Gazzi, Belmonte, Grossi. All.: Sannino Arbitro: Celi di Bari Reti: 3’ pt Dossena, 6’ pt Destro, 34’ pt Dossena Note: ammoniti Destro, Campagnaro, Dossena, Hamsik, D’Agostino, Terzi, Lavezzi. Angoli 10-5. Recupero: 1’ pt, 3’ st. Spettatori 50mila circa.

domenica 22 aprile 2012

l'anno che verrà -lucio dalla

Napoli e Catania ripartono


Impegno facile per il Napoli contro il Novara, battuto 2-0 al San Paolo. Una vittoria che consente all’undici di Mazzarri di conservare il quinto posto con 51 punti, portandosi ad una sola lunghezza dall’Udinese dopo il pari a reti inviolate dei friulani in casa del Chievo, e a tre dalla Lazio, per l’ultimo posto valido per l’accesso in Champions. Per il Novara di Tesser una sconfitta che segna sempre di piu’ la strada verso l’addio alla massima serie. Il match si apre con un infortunio alla spalla dell’arbitro Doveri dopo soli 29”. Portate negli spogliatoi le cure mediche al direttore di gara, il gioco riprende dopo 20’ di sospensione. Il Napoli passa in vantaggio al 20’ con Cavani, ben servito da Dzemaili, dopo un corto rinvio del portiere novarese Fontana. Al 37’, su una ripartenza, Cavani si invola sulle sinistra e conclude a rete. Sulla respinta di Fontana, irrompe Paolo Cannavaro che, controlla e mette in gol per il 2-0. Gomez nel primo tempo, Seymour nella ripresa e il Catania regola con un secco 2-0 l’Atalanta. Dopo le due sconfitte consecutive gli etnei tornano al successo e si portano a quota 46 punti, a ridosso della zona delle squadre che sognano l’Europa. Restano a 40 i nerazzurri, non ancora salvi, ma abbastanza tranquilli anche se oggi hanno deluso sul piano della prestazione. Nel pomeriggio, Il Parma vince 3-0 e mette una seria ipoteca alla salvezza, mentre il Cagliari dovra’ ancora faticare per raggiungere la quota sicurezza. Decidono una punizione di Sebastian Giovinco e i rigori di Floccari e Okaka che regalano ai gialloblu’ tre punti pesanti. Risultato meritato al termine di una partita non bella, ma nella quale la squadra di Donadoni gioca decisamente meglio rispetto a un Cagliari poco reattivo e soprattutto inconcludente davanti. Nessun gol e Samir Handanovic grande protagonista. Finisce 0-0 Chievo-Udinese e il portiere sloveno mette il timbro sul match respingendo il rigore calciato da Thereau al 43’. Pari giusto anche se i padroni di casa, per il buon primo tempo giocato, avrebbero meritato di piu’, mentre i friulani danno l’impressione di aver finito la benzina. Si comincia con il ricordo di Morosini, i bianconeri entrano in campo con una maglia dedicata all’ex compagno di squadra e anche i tifosi affidano l’ultimo saluto a uno striscione.
Alessandro Lugli

sabato 21 aprile 2012

Classifica serie B: Torino solo in testa


Al Torino basta lo 0-0 al San Nicola di Bari per tornare da solo in testa alla classifica del campionato cadetto. Il Verona prende 3 gol a Crotone, mentre il Gubbio passa sul campo del Sassuolo. Successi esterni anche per Juve Stabia e Reggina. Risultati della 36/a giornata di serie B: Albinoleffe-Juve Stabia 1-2; Ascoli-Brescia 3-1, Bari-Torino 0-0; Crotone-Verona 3-1, Empoli-Modena 1-3; Nocerina-Reggina 0-4; Sassuolo-Gubbio 0-2; Vicenza-Sampdoria 1-1. Ieri: Padova-Pescara 0-6.


Dopo le partite odierne della 36/a giornata di serie B, il Toro torna da solo in testa alla classifica, nonostante due gare in meno. Lunedi (ore 20,45) Varese-Grosseto; martedi (ore 18) Livorno-Cittadella. CLASSIFICA: Torino 67; Verona 66; Pescara 65; Sassuolo 64; Varese e Padova 56; Sampdoria 55; Brescia 53; Juve Stabia (-4) 52; Reggina 51; Bari (-6) e Modena 45; Crotone (-2) e Grosseto 43; Cittadella 41; Livorno e Ascoli (-7) 38; Empoli e Vicenza 34; Nocerina e Gubbio 31; Albinoleffe 25.

sabato 14 aprile 2012

Anna e Marco (Lucio Dalla)

pino daniele gesù gesù live

napoli-ascoli 1-1 amarcord

napoli-siena 2-0

lucio dalla e pino daniele

Choc in campo a Pescara, Morosini crolla e muore

Dramma in campo a Pescara: il giocatore del Livorno Piermario Morosini e' crollato a terra per un malore e poi e' morto in ospedale. Stop a tutti i campionati di calcio nel fine settimana, a partire da Milan-Genoa prevista al Meazza alle 18.00. Il Coni inoltre ha invitato tutto il mondo dello sport per tutto il weekend ad osservare un minuto di silenzio.

La notizia del decesso del 25enne centrocampista del Livorno è stata data dal cardiologo dell'ospedale di Pescara Edoardo De Blasio. Subito dopo si sono viste scene di dolore straziante, con urla e pianti, tra i giocatori toscani.

Un'azione offensiva del Pescara, la corsa lontano dal pallone, e poi improvviso il crollo a terra sul vertice della propria area: è la terribile scena di cui Morosini è stato protagonista al 31'. Il giocatore è caduto in avanti, faccia a terra, apparentemente in preda a convulsioni, e immediatamente le due panchine e il guardalinee hanno attirato l'attenzione dell'arbitro Baratta che ha fermato il gioco. I medici hanno soccorso Morosini, ed è stato usato un defibrillatore.

L'ambulanza che ha soccorso Morosini è stata bloccata per qualche minuto da un'auto dei vigili urbani che ostacolava l'ingresso al campo. Attimi concitati: per rimuovere il mezzo è stato rotto un vetro. Ma, come ha sottolineato il cardiologo Paloscia, "un minuto in più o un minuto in meno nei soccorsi non sarebbe servito a nulla. Il cuore si è fermato e non ha più ripreso a battere. Abbiamo infatti provato a rianimarlo in ogni modo per un'ora e mezza, ma tutto è stato inutile".

Durante il trasporto in ambulanza verso l'ospedale Morosini era in arresto cardiaco. Il calciatore del Livorno è arrivato al pronto soccorso in fibrillazione ventricolare, cioé in uno stato di anomalia degli impulsi elettrici cardiaci. "Quando sono sceso in campo Morosini era in arresto cardiaco e respiratorio, abbiamo praticato il massaggio cardiaco per un'ora e mezza prima solo manualmente e poi con diversi strumenti, ma non c'é stato nulla da fare. Non si può dire se la causa sia cerebrale o cardiaca, questo può stabilirlo solo una eventuale autopsia". Lo ha affermato il dott. Paloscia, responsabile dell'Unità Coronarica dell'Ospedale di Pescara, che era allo stadio come tifoso e che per primo ha tentato di rianimare il giocatore.

Mentre il centrocampista veniva soccorso in campo con un defibrillatore e i suoi compagni scoppiavano in lacrime, il pubblico ha cominciato a chiedere a gran voce di sospendere la partita. Sugli spalti un tifoso ha avuto un malore, ed è stato soccorso. Le due squadre sono tornate negli spogliatoi, unico a rimanere in campo Zeman.

Piermario Morosini era cosciente quando è stato sollevato in barella dentro l'ambulanza, sul campo dello stadio del Pescara. "Mi ha guardato negli occhi quando è entrato nella vettura - ha raccontato a Sky l'ad del Pescara, Danilo Iannascoli - Stiamo vivendo un dramma. L'ambulanza in ritardo? Non so, ma so che l'ingresso in campo era ostruito da una vettura". "Morosini - ha raccontato il dirigente - è caduto, ha provato a rialzarsi ma è ricaduto. Il nostro massaggiatore si è reso conto del dramma".