lunedì 27 febbraio 2012

Lotta Champions: vincono Lazio, Udinese e Napoli. Inter e Roma affondano


Udinese e Lazio ci sono, il Napoli prende l’ultimo treno mentre affondano Inter e Roma. Sono i responsi, in chiave terzo posto, della venticinquesima giornata.

L’Inter si presenta al San Paolo con il piglio di una provinciale di bassa classifica in casa del Barcellona: tutti dietro, muro e che “Dio ce la mandi buona”. Lo stratagemma, non esattamente da buongustai del calcio, funziona per un tempo: l’Inter barcolla ma non molla. Poi, in avvio di ripresa, Claudio Ranieri decide di esagerare: fuori Forlan e Sneijder e dentro Pazzini e un altro difensore, Cordoba.

L’Inter, insomma, si mette a specchio, ma è uno specchio deformante. Per qualche minuto c’è persino l’illusione che funzioni, poi Cavani ruba palla, serve Dzemaili che inventa per Lavezzi: 1-0. L’Inter, a quel punto, non ha più gli uomini per fare gioco e il Napoli rischia più volte di dilagare. Poi il Napoli resta in dieci per l’espulsione di Aronica ma l’Inter spaventa il Napoli una sola volta con un colpo di testa di Pazzini. Il Napoli, insomma, prende l’ultimo treno per il terzo posto. L’Inter affonda sempre più e se non dovesse arrivare la rimonta Champions col Marsiglia l’aria, per Ranieri, diventerebbe irrespirabile.

All’Olimpico di Roma, invece, la prima notizia è che dopo una settimana di quadriglia, sulla panchina della Lazio c’è ancora seduto Edy Reja. La seconda è che la Lazio, pur senza strafare, ha la meglio per 1-0 sulla Fiorentina. A decidere è il solito Miroslav Klose, innescato da Hernanes. La Fiorentina, nella ripresa, ci prova un po’ in tutti i modi: tanti corner e un gol annullato a Cerci. Il pari però non arriva e la classifica per la viola inizia a diventare pericolosi: i punti sono solo 28, e la serie b è solo 4 punti più giù. Vista come è finita l’anno scorso per la Samp i viola farebbero bene a darsi una svegliata.

A Bologna l’Udinese ritrova contemporaneamente Totò Di Natale, gol e vittoria. Finisce 3-1 per i friulani: il primo gol, però, è dubbio visto che arriva su un calcio di rigore trovato e trasformato proprio da Di Natale per un fallo che sembra avvenuto qualche centimetro fuori dall’area. Nella ripresa, poi, Basta trova uno dei gol più belli della giornata e sembra archiviare la pratica. A meno di 10 minuti dalla fine, poi, arriva il gol di Kone che illude il Bologna ma subito dopo è Floro Flores a chiudere i giochi. Morale: se c’è Di Natale l’Udinese può correre ancora per il podio.

A Bergamo la Roma affonda travolta da German Denis (tripletta), dalle ripartenze dell’Atalanta, dal nervosismo e da scelte di Luis Enrique che non mancheranno di far discutere. Doveva essere la partita per il rilancio in chiave terzo posto e invece è la partita che affossa la Roma e consegna la prima stagione americana alla definizione ufficiale di “anno di transizione”. Non il massimo prima del derby.

Poi ci si mette anche l’allenatore che esclude “misteriosamente” De Rossi. Nel dopo partita Luis Enrique parla di “scelta tecnica”, dice che “non ha visto pronto il giocatore”. Un po’ di luce la fanno Sabatini e Baldini: De Rossi si presenta in ritardo alla riunione tecnica e il tecnico sceglie la linea dura. Durissima, visto che un ritardo viene giudicato e sanzionato in modo analogo a un pugno a un compagno (quello di Osvaldo a Lamela di qualche mese fa). Con le punizioni ritorna l’arbitro Damato (lo stesso della disfatta di Firenze) e delle espulsioni: allora furono tre gol e tre rossi, oggi sono 4 gol e due rossi (Osvaldo e Cassetti). Come la si rigiri per la Roma è una giornata da incubo. Nel derby, oltre a Osvaldo, non ci sarà neppure Gago: era diffidato, ha preso il giallo.

Altra partita altro “affondamento”, quello del Palermo: condizionato però da un’espusione record, quella di Balzaretti dopo un minuto appena. In Siena il casa vince 4-1 e prende tre punti ossigeno per la salvezza. Nonostante l’uomo in meno il Palermo con Budan trova anche il vantaggio. Poi, però, è un monologo bianconero. La squadra di Sannino pareggia con un rigore di Terzi e poi affonda con Bogdani, Rossettini, e Brienza. Troppi, per la squadra di Mutti, 89 minuti con l’uomo in meno. Anche il rigore del pareggio, va detto, è discutibile.

Sale, invece, il Catania che vince netto 3-1 con il Novara. Dopo un primo tempo di spazi chiusi i siciliani sbloccano con Bergessio, poi raddoppiano con Marchese (capolavoro al volo da calcio d’angolo) e archiviano la pratica con Gomez. Per il Novara, alla fine, accorcia Rubino. La squadra di Mondonico è anche sfortunata, coglie due pali, ma il Catania di Montella sembra di un’altra categoria.

Chievo Cesena finisce invece 1-0: un risultato che sa di quasi salvezza per i veronesi e quasi di condanna per i romagnoli. Certo, di partite ne mancano ancora: ma con 33 punti il Chievo è a -7 dalla salvezza sicura mentre per il Cesena, ultimo a 16, sono 10 i punti che lo dividono dalla permanenza in A. Troppi per una squadra che continua a cambiare giocatori e allenatori senza trovare il bandolo della matassa. Oggi, poi, prima del gol di Moscardelli, a complicare la vita ai romagnoli, anche l’espulsione di Lauro.

Colpo grosso, in zona salvezza, per il Lecce che va a vincere 2-1 in casa del Novara. La squadra di Cosmi prima soffre e poi, in chiusura di primo tempo, trova il vantaggio grazie a Muriel in contropiede. In avvio di ripresa, però, il Cagliari pareggia: rigore concesso per un fallo di mano (da rivedere) e trasformato da Larrivey. Dieci minuti dopo, però, è Bertolacci a segnare il gol partita. Certo, il risultato di Siena non aiuta, ma il Lecce è vivo e la salvezza resta a soli due punti. Con 14 partite da giocare, si può fare.

Sull’1-1 di sabato sera tra Milan e Juventus, invece, è stato scritto di tutto. La novità è che la notte non ha portato consiglio a nessuno. Anzi. Il giorno dopo gli animi sono ancora tesissimi. Mentre il presidente degli arbitri Nicchi si dice “addolorato” per gli errori di Tagliavento & co, il Milan butta nuova benzina sul fuoco mettendo nero su bianco che con la Juve si parte sempre in svantaggio. Vecchie storie, insomma. Storie che ci accompagneranno, purtroppo, fino a fine campionato a meno che una delle due non decida di andarsene in fuga per tempo. Forse sarebbe meglio.

Sempre sabato, nel primo anticipo, è arrivato un pari in rimonta per il Genoa. In casa con il Parma ci ha messo una pezza Palacio, capace con una doppietta di rimediare lo 0-2 iniziale. Il risultato, però, non risolve i problemi della squadra di Marino che rimane troppo fragile dietro. Per il Parma, a conti fatti, un punto può andare bene. Certo, per come si era messa…

domenica 26 febbraio 2012

napoli-inter 1-0


Napoli-Inter 1-0
Decide Lavezzi
Un buon Napoli, ha battuto l'Inter col risultato di 1-0, e si proietta cosi in piena zona Champion's League, traendo molte speranze da questa importante vittoria, su un'Inter poco motivata, ove Ranieri forse non è riuscito, ad inculcare la spinta mentale vincente, necessaria. Di Lavezzi, nel secondo tempo , su caparbia azione di Dzemaili, la rete che ha sancito la vittoria azzurra.
Un Napoli, non bellissimo ma combattivo, che ha ottenuto quello che cercava: la vittoria per continuare, ad aspirarare ad un posto Champion's.
L'attaccante del Napoli, Ezequiel Lavezzi, ha parlato a "Sky Sport" dopo la vittoria sull'Inter grazie ad una sua rete: "E' una vittoria importante. Stiamo facendo di nuovo bene in campionato, vogliamo tornare a competere per i primi posti. Bisogna lavorare con umiltà, gara dopo gara, senza pensare all'obiettivo finale. Gol? Non è cambiato nulla, forse mio figlio qui mi porta fortuna. Mi manca essere preciso in fase di finalizzazione ma lavoro ogni giorno anche per questo. Mercato? Penso solo al Napoli.Per un attaccante è importante fare gol. Sono felice per le parole di Zanetti, ma io lavoro per fare bene a Napoli. Speriamo di continuare a fare bene"
Nelle altre due gare relativi ai posticipi della 25ma giornata del campionato di serie A, importante successo in trasferta dell'Udinese, che travolge il Bologna 3-1. Vittoria casalinga per la Lazio grazie al solito Klose.
Alessandro Lugli

Serie A: Milan-Juventus 1-1


Milan-Juventus 1-1 nel secondo anticipo della 25/a giornata di Serie A. Rossoneri avanti al 15' con un tiro da fuori di Nocerino deviato da Bonucci, il quale nella stessa azione aveva gia' regalato palla ai rossoneri. Al 25' Tagliavento non vede un gol di Muntari, con il colpo di testa del ghanese respinto oltre la linea da Buffon. Al 79' proteste juventine per un gol di Matri annullato per fuorigioco, ma il bianconero si rifa' 4' dopo deviando in gol dall'area piccola.

All'89' espulso Vidal.

sabato 25 febbraio 2012

GENOA-PARMA 2-2


Il Genoa evita in extremis la quarta sconfitta consecutiva pareggiando 2-2 con il Parma nel primo anticipo della 25/a giornata di Serie A. A Marassi, gli emiliani vanno avanti di due reti con Gobbi (6') e Floccari (53'). I padroni di casa rimontano con una doppietta di Palacio (ora a 14 gol in classifica marcatori): al 79' ribattendo in rete il rigore paratogli da Mirante e al 5/o dei 7 minuti di recupero concessi dall'arbitro Romeo. In classifica i liguri salgono a 31 punti, gli emiliani a 29.

Europa League, Udinese ok


SALONICCO - L'Udinese ha battuto per 3-0 il Paok Salonicco in Grecia nel ritorno dei 16/i di finale di Europa League. Quindi qualificazione conquistata per i friulani, in vantaggio al 6' con Danilo, al raddoppio al 15' con Floro Flores e al terzo gol al 51' con Domizzi su rigore.

Udinese batte Paok 3-0 (2-0) nella gara di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League.

Paok Salonicco (4-2-3-1): Kresic 5; Stafylidis 4.5 (31'pt Georgiadis 6), Malezas 6, Cirillo 6, Snauzcner 5 (9'st Apostolopoulos 6); Lazar 6, Garcia 6; Lino 6, Giannou 5.5 (19'st Nimani 6), Salpingidis 5.5; Athanasiadis 5 (1 Chalkias, 4 Balafas, 14 Papazoglou, 28 Tsoukalas). All. Boloni 5.

Udinese (3-5-1-1): Handanovic 6.5; Benatia 6.5 (42'st Ferronetti sv), Danilo 7.5, Domizzi 7; Basta 7, Pazienza 6.5, Abdi 6 (1'st Battocchio 6), Asamoah 7, Pasquale 6; Fabbrini 5.5 (24'st Armero sv); Floro Flores 6.5 (21 Padelli, 13 Neuton, 24 Ekstrand, 32 Ferronetti, 43 Marsura). All. Guidolin 7. Arbitro: Hagen (Nor) 5.5

Reti: 6' pt Danilo, 15' pt Floro Flores, 6' st Domizzi (rig.)

Recupero: 4' e 3'

Angoli: 13-2 per il Paok

Ammoniti: Cirillo, Sznaucner, Garcia, Fabbrini per gioco scorretto; Malezas, Benatia per proteste.

Spettatori: 26 mila circa. ***I GOL: - 6' pt: calcio d'angolo di Pasquale dalla sinistra e colpo di testa di Danilo in area. Palla che si infila nell'angolino alla sinistra di Kresic. - 15' pt: punizione dai venticinque metri. Domizzi tocca per Floro Flores; gran botta che si insacca sotto l'incrocio dei pali. - 6' st: Floro Flores viene atterrato in area da Sznaucner. L'arbitro assegna un rigore all'Udinese trasformato da Domizzi sul dischetto spiazza Kresic.

SALONICCO - Il sogno europeo continua. L'Udinese conquista il pass per gli ottavi di Europa League a Salonicco e sfata i tabù. Undici anni dopo l'eliminazione dall'allora Coppa Uefa, patita proprio per mano del Paok con un 3-0 al termine dei supplementari nel ritorno in Grecia, l'Udinese trova la rivincita, rompe il digiuno dal gol anche senza il suo bomber Di Natale e centra la vittoria al termine di una prestazione bella e convincente anche lontano dalle mura amiche.

Lo zero a zero dell'andata al Friuli lascia aperte tutte le possibilità di qualificazione sia per il Paok, trascinato dal suo pubblico, sia per l'Udinese, che ha dalla sua doti tecniche senza dubbio superiori. Per passare il turno ai bianconeri friulani, questa sera in divisa arancione, basta un pareggio con gol. L'importante è segnare il prima possibile.

Ed è con questo spirito che i ragazzi di Francesco Guidolin scendono in campo, nella bolgia del Toumba, oltre 25 mila spettatori che sostengono ininterrottamente la propria squadra, accompagnando con i fischi ogni tocco di palla avversario. La gara si accende immediatamente. La prima conclusione è del Paok al 3': Lazar ruba palla a centrocampo e serve Giannou che dal limite costringe Handanovic alla respinta. E' l'Udinese però a sbloccare il risultato al 6' con il primo calcio d'angolo della partita.

Pasquale dalla bandierina scodella in area per l'inserimento di Danilo che di testa insacca alla sinistra di Kresic. Al 15' l'Udinese raddoppia: Fabbrini costringe Cirillo al fallo da ammonizione e si procura una punizione dai 25 metri. Domizzi tocca il pallone in avanti per Floro Flores che calcia una gran botta sotto l'incrocio dei pali. Kresic intuisce, ma non riesce a togliere la palla dal sette. L'Udinese, che finalmente ritrova a centrocampo l'apporto decisivo di Asamoah, vede la qualificazione a un passo. Ma con l'intera gara ancora da giocare il Paok continua a crederci e si rovescia in avanti.

Alla mezz'ora Boloni gioca la carta Georgiadis. Il tecnico rumeno del Paok toglie Stafylidis, in evidente sofferenza sulle incursioni di Basta, e arretra al suo posto Lino, riportandolo nel suo ruolo tradizionale di terzino. L'Udinese si difende in maniera attenta e ordinata, senza correre rischi troppo grossi. In avvio di ripresa l'Udinese prende il largo: Floro Flores entra in area e cade dopo un contatto con Sznaucner. Il direttore di gara assegna il rigore all'Udinese, tra le proteste locali che costano l'ammonizione al capitano del Paok Malezas e a Benatia. Sul dischetto si porta Domizzi che spiazza Kresic e chiude il discorso qualificazione

EUROPA LEAGUE, LAZIO FUORI


L'Atletico Madrid si qualifica per gli ottavi di Europa League battendo la Lazio 1-0 (and.3-1). Ospiti in avanti, ma migliori occasioni per i Colchoneros: al 12' miracolo di Bizzarri che devia una botta in diagonale di Salvio. 3' dopo ancora Salvio colpisce il primo palo sempre con un tiro da destra. Lazio volenterosa ma si perde negli ultimi metri. Ripresa e gol dell'Atletico (3'): corner di Gabi, colpo di testa vincente di Godin. L'Atletico sfiora il raddoppio; Matuzalem impegna Courtois.

inter, l'incubo continua


Campionato o Champions League, poco cambia per l''Inter: i nerazzurri hanno dovuto incassare un'altra sconfitta, questa volta per mano dell'Olympique Marsiglia, che rende più difficile il cammino nella competizione europea. Ha deciso un gol di Andrè Ayew a pochi secondi dal termine.

Ranieri sorprende tutti e manda in campo dal primo minuto sia Zarate che Forlan, lasciando in panchina Milito e Pazzini. Ma Zarate appare sin dai primi minuti troppo estraneo al gioco, perdendo moltissimi palloni anche su invitanti azioni in contropiede, mentre Forlan si mangia un gol già fatto solo davanti al portiere dell'OM Mandanda.

Nella ripresa entra in campo Nagatomo, che risulterà uno dei più attivi del secondo tempo interista, al posto di uno zoppicante Maicon, ma i francesi continuano a difendersi in maniera ordinata. Fino agli ultimi minuti, in cui sale in cattedra Andrè Ayew, che impegna diverse volte Julio Cesar. La doccia fredda arriva all'ultimo minuto di recupero: corner, il ghanese di passaporto francese salta più in alto di tutti e mette in rete. Ora la panchina di Ranieri è appesa ad un filo.

NAPOLI-CHELSEA 3-1


Un trionfo. Una serata indimenticabile, indipendentemente da come andrà a finire a Stamford Bridge. La festa è appena cominciata e per completare l'opera si dovrà aspettare il ritorno 14 marzo. Basterà il 3-1? Quel che è certo è che ci vorrà l'impresa anche in Inghilterra, ma il Napoli di Mazzarri ha abituato a stupire e la sua gente ha fondati argomenti per sperare nella qualificazione ai quarti di finale di Champions League. La vittoria è giusta, una gioia immensa per i giocatori e per il pubblico. Alla fine della partita il canto di gioia dei napoletani, "oj vita, oj vita mia", risuona nello stadio come un nuovo inno della Champions League. Una serata indimenticabile dunque, per la città e per la squadra, a conclusione di una grande partita, caratterizzata dal record d'incasso di tutti i tempi (oltre tre milioni di euro) per lo stadio San Paolo. L'entusiasmo del pubblico è tutt'uno con il cuore della squadra di Mazzarri che riesce a fare il miracolo ed ora spera in un'impresa storica, da realizzare il 14 marzo prossimo a Londra. Sarà difficile, molto difficile ma a volte anche nel calcio i miracoli si possono realizzare. La partita è molto tattica. Mazzarri (in tribuna a causa della squalifica) schiera i suoi 'titolarissimi' e non cambia il consueto modulo.

Villas Boas risponde con il suo solito 4-3-3. Il tecnico portoghese, però, oltre a dover fare a meno di Terry infortunato, manda in panchina Lampard, schiera dal primo minuto Malouda e, come è ormai consuetudine, preferisce Drogba a Torres, che va in panchina. Il Napoli comincia subito a schiacciare gli avversari con il suo caratteristico ritmo frenetico. Lo slancio alla squadra di Mazzarri viene soprattutto dalle fasce laterali dove Maggio e Zuniga costringono Malouda e Ramires, che dovrebbero supportare il loro attacco, ad arrancare ed a tamponare per evitare che le loro devastanti incursioni mettano a rischio l'incolumità della retroguardia. Ma il Chelsea è una squadra di grande esperienza internazionale, e si vede. Quando aumenta il sacrificio di Sturridge e Mata ed i loro ripiegamenti a sostegno dell'azione dei centrocampisti si fanno più continui, i blues riescono a produrre trame più incisive ed in qualche occasione la difesa del Napoli traballa. Tuttavia nonostante i ripiegamenti delle due punte esterne, il Napoli con i suoi quattro uomini è sempre in superiorità numerica sui tre del Chelsea in mezzo al campo.

Tale situazione, alle lunga, incide sull'esito della partita e costringe Villas Boas ad imboccare una strada senza uscita. Il Napoli è veloce ed aggressivo e il Chelsea ha sempre grosse difficoltà a contenere il gioco dei padroni di casa. Cech si deve superare due volte nel primo quarto d'ora per ribattere le conclusioni di Cavani e Maggio. Poi, all'improvviso, accade quello che non ti aspetti. Cannavaro svirgola la palla in area di rigore e serve a Mata il pallone dell'inaspettato vantaggio degli inglesi. E' una botta terribile che abbatterebbe un toro. Ma il Napoli ha un cuore da leone e sette vite come i gatti. Piano piano, dopo qualche minuto di evidente sbandamento, comincia nuovamente a tessere la sua tela a centrocampo ed a tentare le incursioni offensive con i suoi 'tenori'. Ed è così che trova prima il pareggio con Lavezzi e in fase di recupero addirittura il vantaggio con Cavani. La scena non muta nella ripresa. Il Napoli tende a lasciare il predominio del gioco al Chelsea, ma è una tattica voluta. Appena l'azione degli inglesi s'infrange sulla linea difensiva, gli azzurri fanno valere le loro doti di contropiedisti e per il Chelsea sono dolori. Così nasce il terzo gol degli azzurri, ancora con Lavezzi. Così i padroni di casa sfiorano la quarta marcatura con Maggio il cui tiro viene respinto sulla linea di porta da Cole. Sarebbe stato il trionfo dei trionfi, ma anche così può andar bene lo stesso. Il sogno continua.

lunedì 20 febbraio 2012

Lazio travolta a Palermo, solo pari per l’Udinese. Milan torna in testa


La Lazio si liquefà in casa del Palermo, l’Udinese non sfonda il muro del Cagliari. I due posticipi della domenica fanno sorridere soprattutto Roma e Napoli che vedono riavvicinarsi il terzo posto. In testa, invece, il Milan replica alla Juve tenendosi, almeno per qualche altro giorno, la testa della classifica.

A Palermo la Lazio subisce un umiliante 5-1 che, sommandosi al ko interno in Europa League, non può non aprire una piccola crisi. La classifica, per ora, dice ancora che i biancocelesti sono terzi e in corsa per l’ultimo posto Champions ma i segnali non sono dei migliori. Troppi infortuni e una squadra non rinforzata a dovere nel calciomercato di gennaio che ora appare in debito d’ossigeno. Reja può contare solo su 13-14 effettivi: troppo pochi per una stagione con due impegni.

A Udine, invece, i friulani non vanno oltre lo 0-0 con il Cagliari. Senza Di Natale, per l’Udinese, il gol è un problema. Se poi ci si aggiunge un arbitraggio discutibile (Guidolin esce dal campo gridando vergogna all’arbitro) e un pizzico di sfortuna, il conto è fatto. Per l’Udinese, in ogni caso, lo 0-0 vale almeno l’aggancio al terzo posto.

Il Milan, anche senza Ibrahimovic, fa il suo a Cesena e difende il primato (con una gara in più). Tra le due squadre la differenza è troppa e si vede subito. I rossoneri per archiviare la pratica ci mettono mezz’ora: segnano prima Muntari e poi Emanuelson. In avvio di ripresa il terzo gol lo piazza Robinho. Quando segna il Cesena la partita è oramai già decisa. Come la classifica che dice Milan avanti, attendendo il recupero della Juve a Bologna.

Nell’anticipo di sabato sera la Juventus si era ripresa per una manciata di ore la testa della classifica battendo 3-1 il Catania. Risultato che non deve ingannare: la squadra di Montella, per due terzi di partita almeno, ha messo in difficoltà la Juventus presentando anche un discreto calcio. Non solo: in avvio di gara è stato proprio il Catania ad andare in vantaggio con un gol di Barrientos. Per raddrizzare la partita serve la prima rete con la Juventus di Andrea Pirlo. Calcio di punizione imparabile. Nella ripresa la svolta arriva con l’espulsione di Motta: col Catania in 10 il fortino non regge e arrivano i due gol decisivi che valgono qualche ora di primato.

Segnali di ripresa e un quinto posto che sa ancora di speranza invece per la Roma di Luis Enrique che vince di misura 1-0 con il Parma. Per i giallorossi, che ritrovano a pieno regime Osvaldo, decide ancora Borini, al sesto gol stagionale. Il Parma nel primo tempo non c’è: subisce gol e domino della Roma. Nella ripresa prova a fare qualcosa ma nel finale è ancora l’undici di Luis Enrique a sfiorare due volte il raddoppio. A fine gara la Roma si ritrova al quinto posto ma per puntare più in alto serve continuità a cominciare da Bergamo e proseguendo con un derby, tra due settimane, che sa di spareggio.

E’ notte fonda, invece, in casa Genoa. A Marassi contro il Chievo, i grifoni perdono 1-0 e incassano la terza sconfitta di fila. A decidere è Thereau alla mezz’ora del primo tempo. Per i veronesi sono tre punti che hanno quasi il sapore della salvezza anticipata: il Chievo ha già 30 punti, proprio come il Genoa.

Nella gara del pranzo di domenica, invece, il Lecce vince lo scontro diretto contro il Siena e respira. Per la squadra di Serse Cosmi il 4-1 in rimonta significa che la quota salvezza, ora, è lontana solo due punti: i 23 del Siena. Non male per una squadra che solo qualche settimana fa era lontana 9 punti dalla “luce” della serie A.

La salvezza resta invece lontana per il Novara di Emiliano Mondonico che, in casa con l’Atalanta, non ripete quanto di bello fatto a San Siro. Finisce 0-0 ma sono i bergamaschi a cercare fino all’ultimo il gol vittoria. Il Novara, invece, contiene alla Mondonico. Per salvarsi, però, serve di più.

La serata di venerdì, invece, è stata soprattutto quella del grande crollo dell’Inter. A San Siro succede di tutto. C’è in primo luogo il risultato: Inter 0 Bologna 3. Poi c’è il settimo posto in classifica, la terza sconfitta consecutiva in campionato, il gol che non arriva più e la difesa da incubo. Poi c’è il presidente Massimo Moratti che scende dalla nave sullo 0-2 abbandonando contrariato lo stadio a inizio secondo tempo. Poi ci sono i tifosi che sullo 0-3 se ne vanno all’esterno e inneggiano a Josè Mourinho. Poi c’è persino uno sputo, quello di Castaignos al bolognese Raggi, con tanto di rischio di prova tv. E c’è anche l’aggiustatore Claudio Ranieri che aveva anche dato l’impressione di averci messo una toppa. Illusione amarissima: non serve un aggiustatore ma un prete, la barca Inter è già affondata. Infine c’è persino l’elemento umano: un bimbo, Filippo, che va allo stadio, supplicando i giocatori di non perdere, sennò lo prendono in giro a scuola. Si può deludere un bambino? L’Inter e Ranieri possono.

Sempre venerdì, altra partita e altro tracollo 0-3 della squadra padrona di casa. E’ successo alla Fiorentina di Delio Rossi travolta dal Napoli di Walter Mazzarri. A Cavani (doppietta) e Lavezzi è bastato sentire profumo di Champions per risvegliarsi. Ed è proprio una dichiarazione “innocente” dello stesso Cavani a fine partita a far capire come stiano le cose in casa Napoli: “La vittoria? E’ fondamentale in chiave Champions”. Forse se il Napoli avesse giocato “in chiave Champions” un pezzetto di campionato in più la classifica sarebbe stata diversa. In ogni caso il terzo posto, almeno quello, è ancora possibile.

domenica 19 febbraio 2012

JUVENTUS-CATANIA 3-1


JUVENTUS-CATANIA 3-1
Vince la Juve
Vittoria in rimonta e, almeno per una notte, Juventus di nuovo in testa. La squadra di Conte soffre, va subito sotto con il Catania (Barrientos al 4’), ma non molla, pareggia con Pirlo (22’) e poi porta a casa i tre punti grazie alle reti di Chiellini (74’) e Quagliarella (81’). Vittoria meritata (3-1) contro un Catania ottimo per un tempo, poi penalizzato dall’espulsione di Motta al 20’ della ripresa.
A una settimana dallo scontro diretto con il Milan e tre giorni dopo la gara di Parma, Conte cambia la sua Juve. Spazio al 3-5-2 con Padoin e Giaccherini a centrocampo e in attacco la coppia Borriello-Quagliarella. Montella risponde con il 4-3-3 e il tridente Gomez-Bergessio-Barrientos, in mezzo la qualita’ di Lodi e dell’ex Almiron. Catania per nulla intimorito, la squadra rossazzurra gioca e anche bene: possesso palla e convinzione nei propri mezzi, cosi’ dopo i tentativi di Izco e Almiron, al 4’, gli etnei passano con lo splendido sinistro a girare di Barrientos che beffa Buffon. Non ci sta la Juve, Borriello ha una gran voglia di gol, ma la difesa catanese tiene bene, arrendendosi soltanto al 22’ sulla punizione di Pirlo che segna il suo primo gol in campionato: 1-1. La Juve insiste, al 30’ Quagliarella centra la traversa, ma due minuti piu’ tardi e’ Bergessio a colpire il legno. Partita bella, ritmi alti, finale di marca juventina con Quagliarella scatenato ma sfortunato. Nella ripresa il Catania soffre la pressione della Juve che ha in Pirlo e Quagliarella i giocatori piu’ pericolosi. Al 20’ siciliani in 10 per l’espulsione dell’ex Motta (doppia ammonizione), ma un minuto dopo e’ Buffon a salvare sul destro di Almiron. Pericolo scampato e Juve a testa bassa in attacco con il solito Pirlo a inventare calcio: al 29’ sulla sua punizione Kosicky non e’ perfetto nell’uscita e Chiellini non perdona firmando di testa il gol del 2-1. Al 36’ arriva il tris di Quagliarella ancora su assist di Pirlo. Finisce 3-1 la Juve si porta a quota 49, a +2 sul Milan domani impegnato a Cesena.
Alessandro Lugli

sabato 18 febbraio 2012

Fiorentina-Napoli 0-3 2012 by Alessandro Lugli 2012

Serie A: Inter-Bologna 0-3


Terzo ko consecutivo per l'Inter, il secondo in casa, in uno degli anticipi della 24/a giornata di Serie A: il Bologna s'impone 3-0 a S. Siro grazie ad una doppietta di Di Vaio (37' e 38') e al sigillo di Acquafresca (85'). Inevitabile la contestazione del pubblico nerazzurro, mentre il patron Moratti ha lasciato la tribuna ad inizio ripresa. Anche molti tifosi hanno abbandonato in anticipo.

L'Inter non perdeva 3 gare di fila in campionato dal 2004. I rossoblu' non vincevano a S. Siro da 14 anni.

Serie A: il Napoli sale al 5/o posto


Il Napoli scavalca l'Inter al 5/o posto dopo gli anticipi della 24/a giornata di Serie A: 37 punti per i partenopei, 36 per i nerazzurri. Balzo del Bologna, che sale a quota 25. Classifica provvisoria: Milan 47 punti; Juventus* 46; Lazio 42; Udinese 41; Napoli 37; Inter 36; Roma 35; Palermo 31; Cagliari e Genoa 30; Fiorentina* e Parma* 28; Catania** 27; Atalanta (-6) e Chievo 27; Bologna* 25; Siena* 23; Lecce 18; Cesena* e Novara 16. (*: una gara in meno. **: due gare in meno).

Serie A: Fiorentina-Napoli 0-3


Ottimo viatico in prospettiva Champions per il Napoli che, in uno degli anticipi della 24/a giornata di Serie A, va a vincere 3-0 sul campo della Fiorentina. Al 3' azzurri gia' in vantaggio: Lavezzi serve Hamsik che imbecca Cavani; l'attaccante scatta sul filo del fuorigioco e trafigge Boruc. Al 55' raddoppio partenopeo ancora con Cavani che, tenuto in gioco da Cassani, concretizza al meglio un suggerimento di Hamsik. Al 91', infine, Lavezzi s'invola verso la porta viola e segna il tris.

giovedì 16 febbraio 2012

Europa League, Lazio ko Udinese pareggio


Una sconfitta e un pari, questo il bilancio per le due italiane impegnate oggi nell’andata dei sedicesimi di Europa League.
Serata da incubo per la Lazio, ormai a un passo dall’eliminazione dopo la sconfitta subita per 3-1 all’Olimpico contro l’Atletico Madrid dell’ex Simeone. Dopo una buona partenza dei colchoneros, la formazione biancoceleste trova il vantaggio al 19’ con Klose, bravo a ribattere in rete la respinta tutt’altro che perfetta di Courtois sul destro da fuori di Candreva. Ma la gioia laziale e’ effimera: al 25’ gli spagnoli trovano il pari con Adrian Lopez, che sulla sponda di Falcao anticipa Diakite’ e infila Marchetti. Undici minuti dopo gli spagnoli trovano addirittura il raddoppio, con Diego che penetra in area sulla destra e sul suo tiro-cross Falcao sfrutta al meglio i mancati interventi di Marchetti e Konko. Nella ripresa il tris dell’Atletico: e’ il 18’, Adrian semina il panico sulla fascia destra e mette in mezzo, Marchetti e Diakite’ non riescono a intervenire sulla palla e ancora Falcao non manca l’appuntamento col gol. Il 3-1 taglia le gambe alla Lazio, che non riesce piu’ a reagire e nel finale rischia anche di subire la quarta rete. Al “Vicente Calderon”, tra una settimana, ci vorra’ un miracolo.
L’Udinese sbatte invece sul muro del Paok. Non è bastata una gara tutta d’attacco ai friulani per avere la meglio sui greci, arrivati al “Friuli” con il chiaro intento di non subire gol. Missione compiuta, con l’Udinese che – al di là del palo colpito da Abdi in avvio – ha impegnato a più riprese Kresic senza però trovare la stoccata vincente. Lo 0-0 lascia tutto aperto: a Salonicco sarà dura, ma l’obiettivo ottavi e’ ampiamente alla portata, scesi questa sera in campo al Friuli senza Di Natale, Isla e Asamoah. Una gara generosa quella dei friulani, che hanno attaccato per 90’ senza però trovare il guizzo vincente. Una buona Udinese insomma, poco concreta al momento di concludere, contro un Paok molto attento ma del tutto assente in fase offensiva, fatta eccezione per le conclusioni da fuori di Fotakis (non ci sarà al ritorno per squalifica). Tra sette giorni a Salonicco la resa dei conti.

Recuperi 21ma Giornata-Serie A: Pareggia la Juventus a Parma, vince l'Atalanta


Recuperi 21ma Giornata-Serie A: Pareggia la Juventus a Parma, vince l'Atalanta
Molto dubbio il rigore non concesso alla Juventus nel finale di gara
La Juventus fallisce l’operazione contro-sorpasso. In testa alla classifica resta il Milan perché i bianconeri, nel recupero della seconda giornata di ritorno, non vanno oltre lo 0-0 al ‘Tardini’ contro il Parma. Gia’ al 4’ l’incornata di Chiellini sulla punizione di Pirlo e’ perfetta, ma il palo salva Pavarini. Aggressivi e lucidi, gli ospiti ci provano con Pirlo (punizione dal limite appena alta) e metteono in mostra un ispirato Vucinic. Le fiammate di Giovinco non bastano per i locali e il primo tempo si chiude con un triangolo Vucinic-Matri che Pavarini sventa in uscita bassa. Nella ripresa Parma piu’ propositivo con Giovinco che in due occasioni (al 4’ e al 20’) spaventa Buffon. C’e’ spazio anche per due rigori che Mazzoleni non vede: il primo per fallo di Biabiany su Giaccherini, il secondo per una lieve trattenuta di Barzagli su Giovinco che, al 33’, impegna Buffon su punizione. La risposta bianconera e’ affidata a Pirlo (bravo Pavarini), Marchisio (tiro deviato) e Giaccherini che, al 39’, lanciato da Pirlo si fa respingere il sinistro da un grande Pavarini. Nel finale Santacroce atterra Pirlo, ma Mazzoleni non interviene. A Bergamo, invece, nell’altro recupero l’Atalanta ritrova il successo casalingo battendo per 1-0 il Genoa con la rete decisiva, al 34’ della ripresa, di Marilungo, che regala cosi’ ai suoi tre punti d’oro sulla strada di una salvezza tranquilla. La gara offre gli spunti migliori nella ripresa, con Kucka (7’) e Denis (24’) che colpiscono la traversa e l’arbitro Doveri che lascia correre, al 29’, su un presunto tocco di mano di Carvalho in area.

Pareggiano quindi, Parma e Juve (0-0) nel recupero della 21ma giornata del campionato di serie A. Ma all’ultimo istante di gara, analizzando più approfonditamente la gara, la Juve recrimina su un rigore, non concesso dall’arbitro Mazzoleni per un fallo, di Santacroce su Andrea Pirlo. Con questo punto i bianconeri si portano a quota 46 punti in classifica ad un solo punto dal Milan, a quota 47 e con una gara ancora da recuperare col Bologna. Mentre il Parma con questo punto si porta a quota 28 agganciando la Fiorentina.
Rissa quindi sfiorata nel finale di Parma-Juventus. I bianconeri reclamano per un presunto rigore su Pirlo in pieno recupero, al 93′, e dopo il triplice fischio e’ parapiglia al Tardini: animi agitati soprattutto sulla panchina juventina, con il tecnico Antonio Conte che viene trattenuto e diversi giocatori nervosi e polemici. "Mi sembrava un rigore evidente: coprivo la palla, ho sentito un calcio o una ginocchiata da dietro": anche Andrea Pirlo perde la tradizionale calma, e reclama per la mancata concessione di un rigore alla Juve a Parma. "Sì, anche noi abbiamo la sensazione che non ci fischino i rigori - ha detto a Sky - ne abbiamo avuto solo uno in 22 partite. Non vogliamo regali da nessuno, ma solo equità''. Molto arrabbiato anche Antonio Conte: ''C'e' paura a fischiare qualsiasi cosa a nostro favore''.


Vittoria , invece, come detto, dell’Atalanta di Colantuono, contro il Genoa di Marino, che fuoricasa è un vero disastro.Marilungo al 78mo minuto ha siglato il goal della vittoria.Con questo successo i bergamaschi si portano a quota 27 punti in graduatoria (con ben sei punti di penalizzazione) mentre il Genoa resta dov’era, ossia a quota 30 punti.
Alessandro Lugli

Champion's League:Andata Ottavi di finale, Milan-Arsenal 4-0

Champion's League:Andata Ottavi di finale, Milan-Arsenal 4-0
Straripa il Milan contro gli inglesi
Il Milan supera in scilotezza i temuti avversari dell'Arsenal, con un rotondo 4-0. In rete, nel primo tempo Boateng e Rubinho. Nella ripresa ancora in rete Robinho e poi Ibrahimovic su calcio di rigore. Arsenal quasi mai pericoloso, contro un Milan aggressivo e pronto a lanciarsi all'attacco, anche sul 3-0. Forse un atteggiamento che gli inglesi non si aspettavano.
Due gol, tantissima corsa e sacrificio, ma soprattutto lucidità ed efficacia, Robinho ha stregato San Siro, tanto da meritarsi la standing-ovation concessagli dal tecnico Allegri. Una prestazione di cuore e carattere, come sottolineato da Luca Marchegiani (Sky). "Robinho davvero molto ispirato, eccellente prova del brasiliano che ha messo in mostra una grande freschezza e dopo alcune critiche, ha ritrovato la vena realizzativa migliore. Lo scorso hanno ha dato un contributo importantissimo in quanto a reti realizzate, quest'anno non è ancora riuscito a ripetersi, ma la serata di Champions è il giusto appuntamento".
Zlatan Ibrahimovic, dopo la vittoria sull'Arsenal ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "La squadra sta bene, abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. Abbiamo fatto una grande partita, abbiamo avuto una grande mentalità. Il risultato è molto importante per la prossima partita. Robinho? L'importante è che continua a fare questi gol, l'importante è che si vinca. Il Mister ora ha più alternative. Quando non porti risultati positivi questa rabbia ti entra e vuole uscire, e oggi è uscita. Cassano e Rino? Quando siamo compatti e uniti e ci sono più alternative per il mister siamo i più forti di tutti. Spero di esserci con la Juve, vediamo cosa succede. Ho sbagliato, nessuno è perfetto al mondo. Sto passando la squalifica, spero di tornare in campo il più presto possibile. I tifosi? Li ho sentiti per 90 minuti. Secondo me oggi ci hanno aiutato tanto e stimolato la squadra e dato adrenalina ad ogni giocatore. Quando c'è questa combinazione nessuno ci batte".
Anche Adriano Galliani regala a nel post partita alcune dichiarazioni: “Mi ha ricordato molto la gara perfetta contro lo United, l’unica volta che abbiamo battuta un’inglese con 4 gol fu nel 1958 sempre contro il Manchester United in semifinale. E’ da tanto tempo che non vincevamo una partita negli ottavi, dai tempi del 2007 quando vincemmo il trofeo. Godiamoci questa partita meravigliosa, al futuro ci penseremo da domani. Noi abbiamo avuto un mare di infortunati all’andata e nel ritorno ma siamo vivi e giochiamo bene al calcio. Boateng segna sempre grandi gol, è strepitoso ma è importante vedere tanti ritorni. Adesso vedo uno spogliatoio affollato e sono contento, speriamo di recuperare anche Cassano”.
Alessandro Lugli

martedì 14 febbraio 2012

vince il napoli, perde la roma


Seconda sconfitta consecutiva in trasferta per la Roma, che dopo Cagliari resta a mani vuote anche a Siena: 1-0 il finale a favore dei toscani (4 punti nelle ultime due gare con Juve e giallorossi), decide il rigore trasformato da Calaio’. Sannino conferma in blocco l’undici che ha fermato la Juventus a Torino. I giallorossi appaiono troppo leziosi e poco incisivi ed il match si sviluppa sotto il segno del Siena che al 5’ della ripresa si guadagna un rigore per un fallo di Kjaer, subentrato a Juan, su Destro: dal dischetto Calaio’ non fallisce. Il Siena porta a casa una vittoria d’oro, mentre la Roma manca invece il sorpasso all’Inter e vede arrivare il Napoli ora ad un punto dopo la vittoria di questa sera contro il Chievo. La zuccata di Britos, il rigore di Cavani. E un’attenta gestione del possesso palla. Senza strafare, 54 giorni dopo il 6-1 al Genoa un Napoli cinico torna alla vittoria casalinga contro la bestia nera Chievo: 2-0 in salsa uruguaiana, con il risultato che matura interamente nel primo tempo, tra il 15’ e il 38’. Al quarto d’ora il vantaggio: colpo di testa su angolo di Lavezzi e gara che si incanala nei binari voluti da Mazzarri, mentre Di Carlo mastica amaro soprattutto per la scarsa concentrazione dei suoi (Britos ha saltato tutto solo nel cuore dell’area). Pellissier alla mezz’ora prova a spaventare il fin li’ inoperoso De Sanctis; dall’altra parte Zuniga sbaglia un appoggio facile facile per Cavani, solissimo in area. Mazzarri si dispera ma al 38’ torna a sorridere. Con Cavani, che trasforma il rigore che lui stesso si era guadagnato per un ingenuo fallo di Sorrentino: 2-0 e Napoli in pieno controllo.

clamorosa sconfitta dell'inter


In una strana domenica “falcidiata” dal maltempo in cui sono andate in scena appena tre gare, il risultato piu’ clamoroso e’ la sconfitta interna dell’Inter contro il fanalino di coda Novara. L’airone Caracciolo ha trovato la rete

con un tiro da fuori area al 10’ della ripresa ed e’ bastata alla squadra di Mondonico per portare a casa tre punti importanti per la propria classifica. Sommati ai tre dell’andata, il Novara ha portato via sei punti all’Inter in questa stagione. La squadra di Ranieri ha ancora evidenti problemi (un punto nelle ultime 4 gare) e neppure il contemporaneo utilizzo nel finale di Milito, Pazzini, Snejider e Forlan ha permesso di agguantare almeno un pari. Sconfitta senza attenuanti del Genoa a Catania. La squadra di Montella ha letteralmente annichilito i rossoblu’ portando a casa un rassicurante 4-0 frutto delle reti di Lodi (rigore), doppietta di Barrientos e Bergessio. A Bergamo, finisce senza reti la sfida tra gli orobici e i salentini del Lecce, un punto che permette ad entrambi di fare un passettino avanti in classifica. Domani si completa il programma della giornata con due posticipi: il Napoli affronta in casa il Chievo, mentre la Roma sara’ di scena a Siena.

cagliari-palermo 2-1

Pinilla si prende una bella rivincita sul Palermo.

Il grande ex decide l'anticipo serale vinto 2-1 dal Cagliari: gol pure per Dessena e inutilmente Hernandez, su calcio di rigore.

Il primo tempo si apre con l'infortunio di Cossu che dopo pochi minuti costringe Ballardini a fare un cambio non previsto, inserendo Ibarbo. La sostituzione condiziona i padroni di casa che per mezz'ora faticano a trovare le distanze ma si rendono comunque pericolosi con una deviazione di Pinilla miracolosamente parata da Viviano. Prima dell'intervallo, anche Agazzi si esalta, con il risultato che resta così sullo 0-0.

In avvio di ripresa a sbloccare il risultato ci pensa proprio Pinilla, che devia da pochi passi un perfetto tiro-cross di Ibarbo sul secondo palo. Proprio il colombiano si divora il raddoppio ma, dopo l'uscita dal campo di Conti per un brutto colpo alla testa, il 2-0 arriva ancora per merito di Pinilla: su una punizione dell'ex Grosseto, Viviano fa quel che può e Dessena ribadisce in rete. Il Palermo riapre subito i giochi con un rigore di Hernandez per fallo di mano di Perico ma nel finale non completa la rimonta.

il milan vince a udine


Il Milan espugna Udine, nell'anticipo della 23/a giornata di campionato di serie A, e si porta momentaneamente in vetta alla classifica, con 47 punti, superando la Juventus. I friulani vanno in vantaggio al 19' con il solito Di Natale. Il Milan in affanno, riesce a rimontare e ribaltare il risultato solo nel finale di partita. Al 77' ci pensa Maxi Lopez ad insaccare su una respinta di Handonovic.

Sette minuti dopo e' la volta di El Shaarawy, con un tiro al volo di destro.

Napoli-Chievo 2-0


Campionato italiano di calcio di Serie A 23a giornata – Dopo tanto freddo, e non solo atmosferico, una serata che riscalda i cuori azzurri. Il Napoli batte la ‘bestia nera’ Chievo, si riappropria del San Paolo, dove non vinceva dallo scorso mese di dicembre, fa pace con i propri tifosi e, in un certo senso, riapre il suo campionato. O almeno si riavvicina al terzo posto, quello valido per la qualificazione Champions, che era l’obiettivo di inizio stagione e che sembrava del tutto abbandonato.

Ora la Lazio, terza, e’ distante otto punti: una rimonta difficilissima (anche perche’ in mezzo ci sono altre tre pretendenti), quasi impossibile, ma non del tutto irrealizzabile. La formazione di Mazzarri trova il bandolo della matassa contro una squadra che non e’ schierata (come ormai fanno tutte o quasi le avversarie del Napoli) in maniera eccessivamente prudente. Di Carlo, infatti, forse un po’ avventatamente, se la gioca eccome: piazza quattro uomini sulla linea di difesa, tre a centrocampo e due punte, con Thereau a sostegno.

Non c’e’ dunque in campo per il Napoli un avversario con una disposizione tattica che, in passato, e’ sempre riuscita ad inaridire il gioco offensivo dei partenopei; i quali, complice anche qualche loro calo di tensione o un deficit atletico, in piu’ di una circostanza hanno finito per fare brutta figura e uscire dal campo senza punti o, al massimo, con un pareggio. Questa volta, pero’, il destino della partita e’ diverso. Gli azzurri sembrano piu’ risoluti e concentrati. Mazzarri rifonda la difesa (un po’ per la squalifica di Cannavaro, un po’ per il precario stato di forma di Campagnaro) e si riaffida, dopo quasi un anno di assenza, a Gianluca Grava, un veterano, uno dei pretoriani della rifondazione napoletana dopo il fallimento. Aronica scala al centro e sulla sinistra trova spazio Britos.

A centrocampo il tecnico toscano lascia a riposo Maggio e da’ fiducia ad Inler, al fianco di Gargano; mentre in attacco nessuno, tantomeno Mazzarri, oserebbe mettere in discussione i tre tenori. Il Chievo se la gioca ed il Napoli si trova a suo agio. La difesa azzurra regge bene e sulle ripartenze Hamsik, Lavezzi e Cavani fanno sentire la loro velocita’.

La partita la sblocca al 14′ Britos con un colpo di testa su calcio d’angolo e la gara si mette subito al meglio per i padroni di casa perche’ il Chievo, gia’ predisposto all’offensiva, deve ancor di piu’ tentare di recuperare. Non e’ un caso che il rigore del raddoppio Cavani se lo procuri a conclusione di una rapida verticalizzazione di Hamsik.

Nella ripresa latitano le emozioni. Il Napoli contiene i veneti e le occasioni da gol scarseggiano. Ma quel che conta per gli azzurri, pur non avendo fatto stropicciare gli occhi, e’ l’aver ritrovato il passo giusto.

sabato 11 febbraio 2012

A TT B


Aspettando il Pescara e il Sassuolo il Torino c'è. La conferma è arrivata oggi con una vittoria convincente su una Nocerina sempre più sola sul fondo. L'Hellas batte l'Ascoli con due reti dei suoi gioielli, Hallfredsson e Tachtisdis. La Sampdoria inanella la seconda vittoria consecutiva contro un AlbinoLeffe che, grazie ad Offredi, limita il passivo. Passivo che avrebbe potuto incrementare la Reggina che vince 3-2, rischiando anche qualcosa nel finale. Torna alla vittoria a Masnago il Varese a cui basta Rivas per avere la meglio sul Gubbio. Il Brescia passa al "Tombolato" con una doppietta di Jonathas e con Arcari che allunga la sua imbattibilità a 650'. Un Crotone tutto cuore, sotto di un uomo e di un gol a cinque minuti dal termine prima pareggia (Calil) e poi va sotto (Curiale). Al 94' è Florenzi però a sfoderare una punizione magistrale che regala un punto prezioso ai calabresi. Appuntamento a domani, con due posticipi importantissimi. Bari-Sassuolo e Livorno-Vicenza. La Bwin non si ferma...

Hellas Verona-Ascoli 2-0 (4'st Hallfredsson, 46'st Tachtsidis)
Reggina-Empoli 3-2 (7'pt Campagnacci, 5'st Viola (rig), 16'st Ceravolo, 28'st Tavano (E), 39'st Dumitru)
Crotone-Grosseto 2-2 (11'pt Mancino(G), 40'st Calil(C), 42'st Curiale(G), 49'st Florenzi)
Torino-Nocerina 3-1 (8'pt D'Ambrosio, 33'pt Vives, 3'st Stevanovic, 8'Castaldo(N))
Cittadella-Brescia 0-2 (9'pt, 40'st Jonathas)
Sampdoria-Albinoleffe 1-0 (26pt 'Pozzi)
Varese-Gubbio 1-0 (6'pt Rivas)Domani ore 12.30

Bari-Sassuolo
Livorno-Vicenza

Rinviate a data da destinarsi

Modena-Padova
Pescara-Juve Stabia

coppa italia favorevole al siena


Va al Siena il primo round della semifinale di Coppa Italia. In un Franchi semideserto per il freddo e la diretta tv, i toscani si sono imposti per 2-1, nonostante il turn-over e un Napoli che schierava la formazione titolare. Ad aprire le marcature e’ stato al 42’ del primo tempo Reginaldo. Il brasiliano ha preso d’infilata tutta la retroguardia del Napoli con una volata al termine della quale ha scavalcato De Sanctis con un pallonetto per poi mettere a terra la sfera e depositare in rete. Nella ripresa Mazzarri ha provato il tutto per tutto per trovare il pareggio e prima del quarto d’ora ha buttato dentro Lavezzi al posto di Aronica, modificando l’assetto in un 4-3-3 cui ha immediatamente risposto Sannino posizionando il Siena con il 4-4-2, ma nel momento migliore dei partenopei e’ arrivato il raddoppio senese con D’Agostino che al 21’ ha sfruttato un assist dalla sinistra di capitan Rossi e dal centro dell’area ha battuto De Sanctis con il mancino. Nel finale, palo al 40’ colpito da Cavani, autorete di Pesoli un minuto piu’ tardi, che nel tentativo di anticipare il “Matador” uruguayano ha battuto il proprio portiere, e traversa nel recupero di Campagnaro a pochi secondi dal termine.


Al termine della partita il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, è intervenuto ai microfoni della Rai rilasciando le seguenti dichiarazioni evidenziate : "Nel primo tempo abbiamo creato 3-4 occasioni da gol, ma purtroppo quest'anno sciupiamo tanto e siamo anche sfortunati. E' stato un assedio con pali, traverse e salvataggi sulla linea, poi al primo errore nostro abbiamo subito gol. E la partita si è messa in salita. Il mio Napoli ha fatto una grande prova fino alla fine, non ho nulla da rimproverare ai ragazzi. Dal punto di vista del gioco avremmo meritato addirittura la vittoria"

Ritorno al San Paolo: "Al ritorno sarà una gara da giocare con le gambe e con la testa. La qualificazione resta aperta per noi. Speriamo che gli episodi comincino a girare dalla nostra parte.

Condizione della squadra: "Si gioca tanto: dall'inizio dell'anno non abbiamo una pausa, giochiamo ogni tre giorni, è normale perdere la lucidità in certi momenti. Poi contro di noi tutti giocano la gara della vita"

Su Vargas: "E' giovane, sta crescendo bene. L'inserimento deve essere graduale, deve capire ancora diverse cose. Nel suo ruolo ho tre giocatori importanti più Pandev"

Su Lippi: "E' il top, l'allenatore ideale per una piazza ambiziosa come il Napoli"