mercoledì 30 settembre 2009

Marino: "Lascio il Napoli con la coscienza a posto"

Marino: "Lascio il Napoli con la coscienza a posto"







L'ex dg azzurro Pierpaolo Marino, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa nel giorno del suo commiato. Ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli.net: "Sono arrivato a Napoli quando non avevamo nulla, nemmeno un ufficio. Ricordo che ci fu messo a disposizione dal sign.Coppola un locale piccolissimo dove adesso sorge un negozio di abbigliamento. Lascio oggi dopo 5 anni rispettando in pieno il mandato conferitomi da Aurelio De Laurentiis. Lascio una società solida con uno dei migliori bilanci della Serie A, bilancio in attivo. Ringrazio tutti i miei collaboratori, Santoro, Baldari e Carpino. Ho commesso degli errori com'è normale che faccia chi lavora tanto come me in questi 5 anni, ho però la coscienza a posto, sono sereno e orgoglioso di quanto fatto. De Laurentiis è e resterà per sempre un amico e lo ringrazio per la fiducia che mi ha dato in questi anni. Abbiamo rescisso consesualmente il nostro legame, ho rinunciato a 5 anni di contratto. L'affetto che mi lega ad Aurelio traspare dal comunicato che lui stesso ha dettato alla segretaria della società, pubblicato sul sito ufficio, ci sono stati attimi di commozione. Sono consapevole di essermi comportato in maniera dittatoriale ed antipatica, ma l'ho fatto perchè credo che il Napoli in questi anni avesse bisogno di un dirigente che si comportasse così. dato che rappresentavo l'unica figura societaria a causa dei continui spostamenti del presidente. Era giusto che mi facessi da parte in questo momento. De Laurentiis ha delle idee molto innovative per il Napoli, mentre io avrei potuto continuare a lavorare solamente come so e come ho fatto sempre nella mia carriera. A maggio volevo andare già via perchè avevo offerte importanti dall'estero e soprattutto perchè pensavo che il mio ciclo a Napoli dopo 5 anni si fosse concluso. Dopo 4 anni e mezzo l'anno scorso mi ero reso contro che ormai nessuno mi seguiva più, neanche i calciatori. Non esercitavo più il mio carisma su di loro, forse anche perchè i miei argomenti si erano esauriti. Forse è anche normale nel calcio che i cicli si chiudano e che gli stimoli col passare del tempo siano differenti. Ho commesso sempre da solo i miei errori, ma mai come quest'anno, per la prima volta, il mercato è stato fatto collegialmente insieme a De Laurentiis e Donadoni. Cigarini è stato un calciatore fortemente voluto da Donadoni. Essendo bergamasco seguiva con attenzione l'Atalanta e così i primi calciatori che ci ha chiesto sono stati Cigarini e Floccari. Ma ritengo che il futuro del Napoli sia luminoso. In organico ci sono giocatori giovani come Hamsik, Lavezzi, Gargano e Santacroce che lasciano ben sperare oltre che Quagliarella e Campagnaro che sono giocatori importanti".

firenze sogna

FIRENZE - Tutti aspettano Fernando Torres, "El Nino", l' uomo delle meraviglie, ma in una sera magica per Firenze la Champions scopre un altro fenomeno: Stevan Jovetic, 19 anni da Podgorica, un montenegrino che Prandelli ha fatto crescere piano piano e ora ha consacrato alla gloria calcistica. E' lui che regala gol ed emozioni: con una doppietta stende il Liverpool. Ma il merito non è solo suo. La Fiorentina gioca da favola e il merito è del suo tecnico. Lezione di calcio a Benitez che prende due scoppole e torna a casa mesto. Mentre la Fiorentina, già bella, ma sfortunata a Lione, ora può fare sogni di gloria. Se sarà sempre quella di questa sera il futuro il cammino in Champions è garantito. Nei primi minuti di gara più Fiorentina che Liverpool, sia nel palleggio che nella pressione. Gli inglesi faticano a impostare: i viola sono compatti, organizzati e abili a ripartire. Il frutto del gioco della squadra di Prandelli si vede al 17', quando su invito di Jovetic, Marchionni, a centro area, calcia in rovesciata poco sopra la traversa, ma l' ala era di poco in fuorigioco. La Fiorentina gioca con personalità. La difesa è attenta e non va in sudditanza psicologica davanti a Torres e alle incursioni di Gerrard, che Benitez schiera dietro "El Nino". La cerniera di centrocampo, con Zanetti e Montolivo regge e costruisce; sulle fasce Marchionni e Comotto a destra e Vargas a sinistra dettano legge. Così la difesa dei Reds è sempre sotto pressione. Senza Gilardino, squalificato, la Fiorentina gioca palla a terra e tocca a Zanetti, con le sue verticalizzazioni, cercare di liberare Mutu e Jovetic. Insomma, la Fiorentina gioca da prima della classe: i campioni sono i viola e il Liverpool recita il ruolo della vittima sacrificale. Incredibile. Ma il campo dice questo: una squadra, quella di Prandelli, che domina; e il Liverpool alla corde come un pugile suonato. I colpi ai fianchi che porta la Fiorentina lo logorano fino all' uno-due tremendo. Protagonista Jovetic. E' lui il killer. Il ragazzo montenegrino, non ancora ventenne, con le sue realizzazioni dà lustro alla serata viola. "Benvenuti Reds, la vostra storia è per noi una leggenda". Ma da stasera i Reds saranno un po' meno leggenda e nella storia del calcio entrerà di diritto anche Stevan Jovetic, una montagna di riccioli portati a spasso per il campo, due piedi magici e una freddezza da attaccante di razza: un primo della classe. Segna al 28', Jovetic, sfruttando una verticalizzazione di Zanetti, con la difesa ferma a guardare la posizione di fuorigioco di Mutu, ma non attenta dalla sua percussione. Segna al 37', quando come un falco si getta sulla conclusione di Vargas e con il suo tocco beffa Reina. Un gol da rapinatore d' area, un colpo alla Paolo Rossi, alla Pippo Inzaghi. Insomma, come chi ha fatto e fa la storia del calcio. Tutta Firenze si stroppiccia gli occhio e si spella le mani per questo ragazzo che non ha patito l' ombra di Mutu e in una notte magica regala sogni a tutta Firenze. Per lui ci sono sei gol in dieci partite, quattro nelle ultime tre. Con Mutu non ancora brillante e Gilardino assente, Jovetic si è preso le responsabilità ed è divenuto decisivo in campionato e in coppa. Il Liverpool è brutto, ma dopo aver regalato un tempo torna in campo trasformato. Ora i reds giocano da campioni e la Fiorentina soffre, aggrappata al suo portiere (decisivo su Benayoun al 2'), ai salvataggi di Gamberini (19' frena Torres lanciato in porta), Dainelli (25' recupero in scivolata su Torres) e Gobbi (17' respinge una conclusione di Gerrard a due passi da Frey). Ma la squadra di Prandelli appena può gioca e tutte le volte che lo fa arriva sempre in modo pericoloso dalle parti di Reina, grazie alle folate di Marchionni, incontenibile, che scarica palloni al centro per Mutu, su cui Reina deve sempre stare attentissimo. Il Liverpool colleziona angoli, ma la difesa viola resta sempre concentrata. Benitez toglie un difensore, Insua, e mette Babel (27'), per aumentare la pressione. La 'viola' è anche fortunata quando al 31' la conclusione in girata di Torres su invito di Skrtel finisce di poco a lato. Ma é un premio all' ardore, alla concentrazione, alla sagacia tattica con cui la squadra di Prandelli sta in campo. Ma c'é bisogna di energia nuova e il tecnico toglie Mutu per Donadel dopo aver fatto entrare anche Jorgenses per Vargas. Il Liverpool continua nel suo arrembaggio, sfiora il gol con Gerrard (colpo di testa al 39'), ma la Fiorentina non si arrende. L' attacco bomba dei reds è reso sterile. Onore a Prandelli. E da stasera i complimenti di Benitez al collega non saranno solo fair play della vigilia, ma una medaglia vera. La Fiorentina ha dato lezione di calcio. Cesare Prandelli festeggia la sua 200/ma vittoria da allenatore. Batte ancora il Liverpool come nella maledetta notte dell'Heysel. Ma stasera evocare Liverpool significa solo gioia.

Calcio: Champions, Rubin Kazan-Inter 1-1

KAZAN (Russia) - Secondo pareggio nella fase a gironi di Champions League per l'Inter, costretta all'1-1 sul campo dei russi del Rubin Kazan. I neroazzurri, condizionati dall'espulsione di Mario Balotelli al 16' della ripresa, hanno rischiato piu' volte di subire il secondo gol nel secondo tempo. I padroni di casa si erano portati in vantaggio all'11' con un gran gol di Dominguez in serpentina tra i difensori interisti. La squadra di Mourinho ha pareggiato con un colpo di testa di Stankovic al 27'.

martedì 29 settembre 2009

Calcio, serie B: Ancona-Modena 2-0



Vittoria dell'Ancona sul Modena per 2-0 nel posticipo della settima giornata del campionato di serie B. Per l'Ancona doppietta di Mastronunzio al 34° e al 54° su rigore.

Calcio, serie B: Reggina-Piacenza 2-1

Vittoria della Reggina sul Piacenza per 2-1 nel posticipo della settima giornata del campionato di serie B. Per la Reggina gol di Cacia al 42° e Paganoal 64°. A segnare il gol del Piacenza Zammuto al 46°.

CALCIO, NAPOLI: DE LAURENTIIS E MARINO INTERROMPONO IL CONTRATTO CONSENSUALMENTE DOPO LA LUNGA RIUNIONE

Dopo il vertice avvenuto a casa di Aurelio De Laurentiis, il presidente del Napoli e Pierpaolo Marino hanno deciso di interrompere consensualmente il contratto.

lunedì 28 settembre 2009

napoli-siena 2-1


Un doppio Hamsik è tornato utile al Napoli per avere la meglio sul Siena, compagine toscana ben messa in campo. Un Hamsik che da solo però non può coprire le indiscusse carenze degli azzurri, ancora privi di quella velocità che serve ad una squadra di calcio. Il probabile addio di Pierpaolo Marino, lascia una scia di interrogativi sul futuro scenario che si prospetta in casa-Napoli. Un De Laurentiis deciso e voglioso di dare un cambiamento definitivo alla società e alla squadra. Nella gara contro il Siena ricorderemo la grinta di Gargano , la duttilità di Quagliarella la voglia di segnare di Lavezzi e la classe di Marek Hamsik.Il 2-1 finale (in gol per i senesi Maccarone) fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi che già intravedono un possibile cambiamento societario.Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un'intervista a: "Tutti quanti sono curiosi di sapere cosa faro'. Io sono tornato per fare. Ho grande rispetto per i tifosi del Napoli, ai quali voglio dare un calcio vincente. Sono il primo ad essere dispiaciuto. Sto seguendo due film importanti all'estero, per cui non dovevo tornare in Italia. Ho capito pero' che c'era qualcosa che non andava. Ho un incontro in programma con Marino nella giornata di lunedi' per chiarire il nostro rapporto. Io non voglio vincere con la ragione. E' un chiarimento per fare il bene del Napoli. Le mie decisioni saranno prese solo per il bene del Napoli. Non so cosa puo' venire fuori da questo incontro. Se mi aspetto le dimissioni? Non e' questo il punto. Mi aspetto delle spiegazioni. Se qualcosa non ha funzionato voglio capire cos'e' che non va. Negli ultimi anni quando chiedevo qualcosa le mie domande sono state disattese. Spesso e volentieri dicevo: "Perche' non facciamo così?", e mi si rispondeva che in base ai 35 anni di esperienza non era possibile fare in quel modo. Per me non e' una frattura, ma un'esigenza. Io non sono quello che mette sulla graticola e che ha bisogno di prendersi rivincite. Io sono per il gruppo di lavoro. Al momento in cui arrivai sottolineai la necessita' della figura del direttore sportivo, oltre al direttore generale: a suo tempo mi disse "se prendiamo il d.s. allora me ne vado". E per togliere occasione tolsi di mezzo. Il Napoli, nel tempo, e' diventato troppo un club monocratico. Io ho 30 societa'. Ho sempre avuto un grande rapporto con Reja: quando si sara' stancato, non ci sono problemi. Ho detto a Marino che volevo sfondare anche nel calcio scozzese e americano, ma non abbiamo mai fatto un tubo. Per cui ho capito che Marino lavorava a mezzo servizio o come d.g. o come d.s. Nella sede del club c'erano i pavimenti color vomito: in un attimo ho fatto cambiare tutto. Marino ha 52 anni e io 60. Non e' possibile gestire un club di A in maniera provinciale. Quest'estate, da maggio con il sig. Formisano, mi sono messo a lavorare sullo stadio: con un d.g. si fa squadra, si fa team. Se il d.g. e' in Lega, serve un d.s. sul campo di allenamento. Perche' non ci sono altre figure nel club? Bisognerebbe chiederlo a Marino. Io chiudo con un utile, quest'anno, di 18 milioni di euro: solo la Lazio e' riuscita ad andare bene come il Napoli. A livello direzionale io non ho in societa' una persona che parla in inglese e francese. Perche' a Roma non ho mai ricevuto il resoconto settimanale della rete degli osservatori? Io, prendendo il numero 1, pensavo di arrivare in alto, al primo posto. Devo ringraziare Formisano che ha creato 450 prodotti: gli ho fatto venire le emorroidi al cervello. Abbiamo inventato le biciclette, il profumo, l'auto, le barche e la motocicletta del Napoli. L'impostazione monocratica non l'ho data io. A un certo punto mi sono chiesto: perche' devo pagare i calciatori con un valore eccessivo e poi non riesco nemmeno a piazzarli ad altre squadre? Se nel cinema non riesco a vendere un film all'estero rimuovo in due minuti il responsabile. Non voglio attaccare Marino. A Castelvolturno ho fatto interventi precisi per evitare malattie: mancavano i bocchettoni alle docce. La palestra? L'ho pagata 110mila euro, me l'ha chiesta Donadoni ma doveva chiedermela Marino. La situazione e' chiara a tutti. Quest'anno ho fatto una settimana di vacanze. Non e' che si chiude il mercato e allora me ne vado 15 giorni in vacanza... Che uomo societa' sei? Cosi' non sei sul pezzo. A Marino diro' che forse l'entusiasmo e' finito, la mission si e' esaurita. Non e' che perche' ho scelto io Donadoni, allora me ne vado in vacanza. Che discorso e'? Non oserei mai pensare che uno come Marino, che ha dato tanto al Napoli, possa compromettere questa sua fede per sposare posizioni poco obiettive. Donadoni fa l'allenatore. Ho comprato i diritti dei Gormiti, per il film alle Hawaii: sono in concorrenza con la Disney e la Pixar. Il problema non e' Donadoni: Donadoni e' un professionista. Bisogna capire solo se il gioco va bene o no. Da anni chiedo di giocare con il 4-4-2 e non con il 3-5-2. Un allenatore libero che mi piace? Non ci ho pensato, lo faro' con calma. Un direttore libero che mi piace? Non ho pensato a un direttore, ma a una struttura societaria. Ad esempio su Obinna abbiamo aspettato inutilmente un mese per capire che non cedeva i diritti d'immagine. De Ceglie non e' arrivato cosi' come quell'altro esterno (Dossena, ndr), allora e' chiaro che scommetto su Datolo. Non mi fate ricordare il giro di campo con Datolo... Mannini? Nel 4-4-2 si esprime bene: se e' andato via solo al 50%, e non a titolo definitivo, e' stato perche' l'ho voluto io. Voglio parlare con Donadoni per capire come mai ha utilizzato Pia' e poi ha mandato Datolo in tribuna perche' gli ha risposto male. Era meglio se si risolveva tutto velocemente con uno schiaffetto. Il Napoli ripartira' il 6 ottobre, prima che ripartiro' per Los Angeles, con Donadoni o con un altro allenatore".Roberto Donadoni, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista : "Ringrazio Lavezzi per le belle parole che ha avuto nei miei confronti: lo ringrazio perche' si e' impegnato tantissimo, cosi' come Fabio Quagliarella. Hanno capito il momento particolare della squadra. Ringrazio il pubblico per l'affetto. So che la situazione non e' facile. Le dichiarazioni di De Laurentiis? Vado avanti per la mia strada, sia per la squadra che per il mio staff. Il primo tempo e' stato difficile: c'e' stato un gol annulato valido. Con le reti diventa tutto piu' facile. Siamo stati premiati in maniera eccessiva sul gol di Hamsik. Io cerco di avere sempre equilibrio. La vittoria? Sono molto felice per la squadra. Abbiamo fatto 3 punti. Ho visto Marino fino all'ultimo istante prima di entrare in campo, anche se poi non era in panchina con noi. Se penso di parlare con il presidente? Per me e' un piacere, sono a disposizione. Se mi vuole telefonare, non ci sono problemi. Se ho pensato di dimettermi? Non mi e' passato nemmeno per l'anticamera del cervello".Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista : "Per noi giocatori Donadoni non e' in discussione. Dopo questa vittoria lavoreremo piu' tranquilli. Ora pensiamo alla gara con la Roma. Non abbiamo giocato benissimo, ma abbiamo fatto risultato. Il calcio e' cosi'. Dobbiamo migliorare tantissimo. Contro l'Udinese abbiamo tirato tanto senza trovare la via del gol. In settimana cercheremo di lavorare sui nostri errori. Il rapporto con il presidente? E' buono, cosi' come quello con i tifosi. Quando si vince siamo piu' sereni e tranquilli: torniamo a casa con maggiore tranquillita'. La vittoria e' dedicata a tutti noi. Siamo stati criticati troppo. Non abbiamo giocato malissimo fino alla gara con l'Inter, dove invece siamo stati colpevoli. Fino al match con i nerazzurri sono mancati solo i risultati. Siamo al 100% con Donadoni: ha uno staff tecnico eccezionale. I giocatori sono contenti di avere Donadoni. Napoli in Europa? Dipende soltanto da noi. Contro il Palermo abbiamo giocato bene, come contro l'Udinese. Con il Siena abbiamo giocato male, ma abbiamo vinto. L'Argentina? Speriamo di riprenderci. Io lavoro anche per puntare al Mondiale. Io sto bene a Napoli: continuo a lavorare tranquillo. Ho un contratto da rispettare con il Napoli. Non sono scappato in estate: sono sempre stato tranquillo. Prima di andare via ho parlato prima con il mister. Magari molti non lo sapevano, ma io sono sereno. Mi manca il gol al San Paolo, ma sono piu' contento se la squadra vince".

FISCHI A BRUTTO MILAN, PARI STRETTO PER IL BARI

MILANO - Il Milan perde l'occasione di sfruttare le battute d'arresto di Inter e Juve per riavvicinarsi in classifica alle posizioni importanti. Un bel Bari gli impone il pari casalingo e alla fine a recriminare possono essere addirittura i biancorossi di Ventura. C'e', invece, tanto da preoccuparsi per Leonardo che si ritrova in mano una squadra che ha smarrito la via del gol (tre centri in sei gare sono media da retrocessione) e che non trova i correttivi giusti. Ronaldinho e Huntelaar - la soluzione tentata oggi - non parlano la stessa lingua calcistica, Pato e' leggero e discontinuo, Inzaghi si batte ma non e' sempre serata da Champions.La serata e' storta al punto che suona perfino un po' ridicola la lodevole intenzione di Leonardo di non puntare al terzo posto come traguardo della stagione. Se non arriva un attaccante vero a gennaio, questo Milan potrebbe naufragare pure fuori dall'Europa. Quella grande che ama tanto, ma anche quella piccola che non gradisce. Leonardo risolve i dubbi della vigilia scegliendo Ronaldinho al fianco di Huntelaar e destinando alla panchina Pato. E quando cambia, la musica resta piu' o meno la stessa: pochi pericoli per gli avversari. Il Bari fa subito la sua bella figura e lo zero a zero va sicuramente stretto alla squadra di Ventura. I biancorossi, con la velocita' di Alvarez e Barreto nelle ripartenze costringono gia' al 9' Ambrosini al fallo da giallo per impedire a Barreto di presentarsi in area. Il Milan con Seedorf che accusa pure problemi di stomaco, sbatte sempre contro la barriera predisposta ai 25 metri e, anche quando raramente la supera, non riesce a concludere pericolosamente. Al 20' un cross corto di Huntelaar potrebbe essere sfruttato meglio da Seedorf che invece spara a lato. Ma e' il Bari a comandare il gioco tenendo larghissimi gli esterni e trovandoli con precisi cambi di gioco. Rivas in slalom si beve Gattuso, Ambrosini e Nesta e tira alto di poco, Kaladze sfiora l'autogol e Pirlo leva di testa un pallone dalla sua porta vuota.Sull'altro fronte Ronaldinho trova conferme alla teoria dell'impenetrabilita' dei corpi non superando mai in dribbling un avversario in cento tentativi. Nella ripresa, Leonardo pazienta 10' e poi cambia Seedorf con Pato ma nel frattempo il Milan aveva ancora subito una percussione centrale di Barreto che, stretto tra Nesta e Abate chiedeva il rigore senza trovare d'accordo l'arbitro Brighi. Il Milan si era visto con un calcio di punizione battuto da Pirlo da 30 metri. Sulla respinta di Gillet, Ronaldinho in fuorigioco ha spizzato la traversa. Pato da' l'illusione di far cambiare passo ai rossoneri. Il baby brasiliano va in dribbling e poi scarica per Ronaldinho che gira verso l'incrocio. Stavolta il miracolo lo fa Gillet , ma quella di Pato sara' l'unica fiammata. Dentro anche Inzaghi per un Huntelaar che i compagni proprio non riescono a trovare mai. Il portiere piu' impegnato comuunque resta Storari che si disimpegna a dovere su Kutuzov e Barreto. E allora fuori Ronaldinho, fischiato a dovere dal suo pubblico come a fine partita il resto della squadra, e dentro Oddo per vedere se si riesce a dare ampiezza al gioco del Milan scalando Abate piu' avanti. Ma il risultato non cambia perche' Meggiorini, subentrato a Rivas, si divora un rigore in movimento consentendo a Storari di salvare coi piedi e lo stesso fa Abate che consente la presa a terra a Gillet dopo che Inzaghi aveva creato lo scompiglio nell'area pugliese. Bello il Bari che va prendersi gli applausi sotto la curva dei suoi tifosi, brutto il Milan che adesso deve sperare di nuovo di svegliarsi mercoledi' in Champions contro lo Zurigo. BOLOGNA FRENA JUVE, SAMP SOLA IN TESTAUn gol di Adailton, vecchio cuore genoano, gela la Juventus e regala il primato solitario in classifica alla Sampdoria confermando il grande momento del calcio sotto la Lanterna. La Juve non riesce a sfruttare appieno il passo falso dell'Inter, sconfitta a Marassi dai blucerchiati. Il rigenerato Trezeguet illude ancora una volta la squadra di Ferrara, che però prende un gol in pieno recupero da Adailton (ma al Bologna è stato anche annullato un gol). Il ko della banda Mourinho e il pareggio di della Juve hanno però il pregio di rendere più aperta la corsa scudetto rispetto agli ultimi tornei dominati dall'Inter. I campioni d'Italia scivolano addirittura al terzo posto e nelle prime posizioni ci sono quattro formazioni in due punti, con la Fiorentina che grazie a Jovetic raggiunge l'Inter.Dietro alle prime quattro si rivede l'Udinese dei tempi migliori. A spingere la squadra di Marino sono i gol di Di Natale, che con la rete al Genoa apre le porte della vittoria friulana e consolida il suo primato nella classifica marcatori (già otto i gol messi a segno dall'attaccante). Sempre a suon di gol Hamsik salva (per ora) la panchina di Donadoni: il presidente De Laurentiis ha lanciato oggi un segnale di sfiducia al tecnico affermando che se potesse tornare indietro non rifarebbe la stessa scelta, ma soprattutto 'congeda' il dg Marino: sofferto il 2-1 del Napoli sul Siena con Hamsik che segna una doppietta (il secondo gol sulla ribattuta di un calcio di rigore). Oltre a quella della Fiorentina a Livorno l'altra impresa della giornata è quello del Cagliari, che vince meritatamente a Parma 2-0 con il solito Jeda (già al suo terzo centro) e Dessena. Continua a stupire il Bari: contro la squadra di Ventura il Milan in casa non va oltre lo 0-0, i 70' di Ronaldinho in campo non incidono, anzi ad andare più vicino alla vittoria è proprio la neopromossa pugliese. Finisce invece in perfetta parità la doppia sfida tra Roma e Sicilia: 1-1 per la Lazio all'Olimpico contro il Palermo, stesso risultato per la Roma al Massimino con il Catania.Le due romane vanno ambedue sotto, rimediano Zarate per la Lazio e De Rossi per la Roma nei minuti di recupero. Clima al solito molto teso a Catania e il gol giallorosso è stato seguito dalle proteste dei padroni di casa (a loro giudizio l'angolo da cui è scaturito il pari romanista non c'era) con l'espulsione per proteste di Delvecchio. "Quella del primo tempo era una squadra morta", la dura analisi di De Rossi Ancora un pari (1-1), infine, per la nuova Atalanta di Conte, con gol dell'ex di Tiribocchi e pari del Chievo del solito Pellissier favorito da un clamoroso errore difensivo dei nerazzurri.

domenica 27 settembre 2009

VINCE IL NAPOLI


Clamoroso pareggio casalingo della Juve con il Bologna. Dopo il gol di Trezeguet nel primo tempo, i bianconeri soffrono e subiscono il pareggio in pieno recupero da parte di Adailton. De Rossi al 90' segna la rete dell'1-1 della Roma a Catania. Zarate salva invece la Lazio (1-1 col Palermo). Si risolleva il Napoli, 2-1 al Siena con doppietta di Hamsik. Cade in casa il Parma, 2-0 per mano del Cagliari. Vittoria casalinga per l'Udinese sul Genoa (2-0), ottavo gol stagionale segnato da Di Natale. Pari (1-1) tra Chievo e Atalanta. Stasera nel posticipo (ore 20.45) il Milan ospita a San Siro il Bari. Pato in panchina.

sabato 26 settembre 2009

Donadoni, penso solo al Siena

'Sono tranquillo e concentrato sulla gara di domani, il resto mi interessa poco'. Roberto Donadoni inquadra cosi' la partita col Siena. 'Per me la cosa piu' importante - dice il tecnico del Napoli, la cui panchina potrebbe essere a rischio - e' fare risultato. Mi aspetto miglioramenti sul piano della convinzione'. E il suo collega del Siena Marco Giampaolo dice:'Donadoni non pensi all'esonero. Quando capito' a me, non gli ho dato peso. Un allenatore non deve preoccuparsi di queste voci'.

Serie A: Sampdoria- Inter 1- 0


Sampdoria-Inter 1-0 nel primo anticipo della 6/a giornata del campionato di serie A. Incontro deciso da una rete di Pazzini al 72'. Ritmi alti nel primo tempo ma poche le palle gol. Nell'Inter meglio Milito di Eto'o, soliti lampi di genio di Cassano. Samp in vantaggio al 72': un errore in disimpegno di Santon libera Mannini che crossa per Pazzini. Facile la conclusione dell'attaccante.Annullato un gol all'Inter all'84' per fuorigioco. Samp momentaneamente da sola in testa.

Serie A: Livorno- Fiorentina 0- 1

Derby toscano alla Fiorentina che supera il Livorno 1-0 (rigore di Jovetic al 76') ed e' seconda in classifica a 13 punti con Inter e Juve. Partita piacevole ma senza reti per il primo tempo e meta' della ripresa. Padroni di casa generosi ma inconcludenti. Al 75' Diniz atterra Gilardino in area: rigore e ammonizione per il difensore del Livorno. Jovetic, entrato 10 minuti prima al posto di Mutu, realizza dal dischetto. Nel finale la Fiorentina resta in 10 per l'espulsione di Dainelli.

De Laurentiis è una furia


"Se si va avanti con Marino e Donadoni? Si va avanti con il Napoli. E il Napoli è rappresentato da me". Chiaro? san paolo europeo — Il presidente azzurro ha parlato in occasione di una riunione andata in scena in Comune, relativa alla situazione dello stadio San Paolo in vista di Euro 2016: "Esiste la possibilità che l'Italia organizzi l'Europeo - ha detto il produttore romano - e dunque siamo stati chiamati in causa dalle istituzioni: ovviamente Napoli è tra le città in lizza ad ospitare delle partite, e noi siamo pronti a collaborare". Tra l'altro, il Comune vorrebbe addirittura cedere a De Laurentiis la titolarità dell'impianto di Fuorigrotta, ma in attesa di capire le evoluzioni di un discorso complesso, meglio affrontare la questione tecnica. chi sbaglia paga — Il Napoli stenta: "Non sono arrabbiato, ma mi limito a fare delle valutazioni - continua il presidente -: il mio obiettivo non è dare colpe o fare processi, piuttosto mi limiterò a eliminare gli errori. Di certo il campionato era cominciato con premesse diverse, ma nel calcio esistono diecimila varianti: ho le spalle grosse, mi assumo io le responsabilità di tutti, ma poi deciderò io chi ha sbagliato e chi non ha sbagliato". De Laurentiis, insomma, indaga per capire ed eventualmente correggere: "Non me ne frega niente di cercare colpevoli, piuttosto provo a capire i discorsi di chi collabora con me. Poi, però, bisognerà essere obiettivi: nella vita si sbaglia, e chi ha sbagliato deve ammetterlo". Battuta finale sulla partita di domenica al San Paolo con il Siena: "E' importante". Molto importante.

INTER: MOU TACE ANCHE IN VETTA

(di Mauro Cortesi) APPIANO GENTILE (Como) - Zitto zitto, Mourinho ha acciuffato dopo la 5/a giornata la testa della classifica appaiando la Juventus a 13 punti anche se adesso, nell'ultima partita delle tre gare in una settimana, tocca all'Inter l'impresa piu' difficile. I nerazzurri fanno visita alla Sampdoria (che vincendo potrebbe scavalcarli) mentre la Juventus gioca domenica in casa contro il Bologna. Ci si domanda se una convincente vittoria dei suoi bastera' a far ritrovare la parola al tecnico portoghese, oppure bisognera' aspettare la conferenza stampa Uefa di lunedi' a Kazan vigilia del secondo turno di Champions League. Teoricamente Mourinho potrebbe disertare anche la conferenza-stampa di Genova, perche' non c'e' nessun obbligo contrattuale con Sky. Lo stesso vale per la Champions: ma, anche se non e' scritto un vero e proprio obbligo, almeno in Europa la consuetudine di presentarsi fa parte delle buone maniere. E poi, siccome gli chiederanno sicuramente di nuovo della partita col Barcellona, potrebbe essere l'occasione giusta per chiudere il ciclo. Infatti il ''non so ridere o arrabbiarmi'' di Mourinho deriva proprio dal non essere stato calcisticamente d'accordo col mezzo mondo della critica che aveva descritto la sua Inter dominata da Ibra e Messi. Lui, Mou - che in fondo aveva pareggiato con 'la squadra piu' forte del mondo' - ironizzava sulla fatica di Julio Cesar e non riteneva di aver subito piu' di tanto. Si vedra'. Intanto ci si chiede quanto durera' il silenzio. Il record - ha calcolato qualcuno - e' di due settimane durante il ritiro estivo. Ci si augura pero' che il primato non venga battuto: senza di lui vigilia e postpartita non sono certo gli stessi. Comunque il palcoscenico di Appiano, dopo Cambiasso, tocca a a Lucio. Il difensore centrale brasiliano ha giocato finora tutte le partite della stagione e nell'ultima, quella contro il Napoli, ha trovato anche il suo primo gol in nerazzurro. Crede che la Juventus sara' la rivale piu' accreditata per lo scudetto: ''e' una squadra di qualita' e l'ha dimostrato - dice - ma mancano ancora troppe partite fino alla fine del campionato per riuscire a dare un giudizio senza sbagliare''. E non ha temuto neanche il 'sorpasso' dei bianconeri ieri sera. ''Non posso esprimere opinioni sulla gara di ieri sera perche' non l'ho guardata'', ammette candidamente Lucio senza invocare neanche la coincidenza temporale con una cenetta succulenta come invece aveva fatto il suo allenatore. E non si fa stuzzicare neanche da chi prova fargli notare che, lui, come del resto i suoi compagni nerazzurri Julio Cesar e Maicon, sono solidissimi anche nelle convocazioni di Dunga, mentre in nazionale non sono stati convocati i connazionali cugini rossoneri Ronaldinho e Pato. ''Sinceramente - risponde Lucio - i miei pensieri sono sempre rivolti all'Inter. Credo sia chiaro che abbiano qualche difficolta', ma restano entrambi giocatori di grande qualita'''. Mourinho ha convocato per Genoa 21 giocatori. Non partono gli infortunati Motta, Materazzi e Sneijder e non c'e' neanche Muntari che, forse, il tecnico vuole tenere 'di scorta' vista la situazione del centrocampo per la trasferta di Russia col Rubin Kazan. A Genova dovrebbero quindi giocare dal primo minuto Cambiasso e Stankovic. Gli altri due potrebbero anche essere Zanetti e Vieira o forse addirittura Balotelli. Quello che conta e' che la' davanti ci saranno Milito (ex da incubo per il Grifone) ed Eto'o. Due che la settimana 'terribile' dell'Inter l'hanno risolta finora ottimamente da soli.

Juve: pari a Genova, Inter agganciata

GENOVA - Al quarto gol dei bianconeri il guardalinee non ha alzato piu' la bandierina e la Juventus e' riuscita a riagguantare il Genoa in extremis (2-2) e cogliere un punto prezioso al Ferraris, dove ha giocato una ottima partita che stava finendo pero' con una bruciante e immeritata sconfitta. Prima del pari per due volte il guardalinee aveva infatti fermato due azioni da rete juventine, una giustamente, l'altra sbagliando. Prima del 2-2 finale di Trezeguet, ai bianconeri era stato infatti negato il 2-1 per un fuorigioco segnalato in modo errato un attimo prima del tiro. Sul capovolgimento di fronte, la squadra di Ferrara e' subito andata sotto per il gol di testa di Crespo. L'assalto finale, lanciato con piu' disperazione che lucidita', ha portato a un altro gol annullato, questa volta giustamente, al nuovo entrato Trezeguet. Al terzo tentativo, Ferrara e i suoi hanno tirato un sospiro di sollievo.I bianconeri sono ora primi insieme con l'Inter e, vista la gara del Ferraris, con pieno merito. In casa del Genoa era iniziata bene, con il gol a freddo di Iaquinta dopo pochi minuti, ma la squadra di Gasperini era stata brava a soffrire e a rimettersi poi in piedi con le prodezze di Mesto e Crespo. A quel punto recuperare sembrava molto difficile.Sul fronte opposto c'e' la grande delusione per avere gettato tre punti che gli uomini di Gasperini avevano conquistato con grande fatica ma tutto sommato con merito. I rossoblu' hanno sofferto la maggiore forza fisica degli avversari ma nei momenti decisivi del match hanno saputo giocare al meglio le loro carte, a cominciare da una tecnica notevole in ogni reparto.Il Genoa rimette in squadra alcuni titolari come Zapater e Moretti e schiera Floccari dal primo minuto al posto di Crespo. La Juventus e' quella annunciata, con Diego a riposo e la coppia Amauri-Iaquinta davanti a cercare di sfruttare le invenzioni di Marchisio.Il Ferraris e' esaurito e in tribuna si vedono tra gli altri John Elkann, Marcello Lippi, Loris Capirossi.Il Genoa inizia alla sua maniera, veloce e aggressivo, ma dopo due affondi senza esito subisce subito il gol della Juventus. I rossoblu' sono sbilanciati in avanti e Amauri e' bravo al 6' a fare velo su un passaggio rasoterra per Iaquinta, che dal limite trafigge Amelia incrociando rasoterra sul primo palo.La Juventus cerca di approfittare di uno sbandamento degli avversari (che creano solo una occasione con Mesto), per dare il colpo del ko, ma l'imprecisione di Amauri e Iaquinta e' notevole. E' l'italiano a sprecare la palla migliore mandando a lato di testa un bel cross su punizione. Ripreso il filo del gioco, i rossoblu' pareggiano al 31' con una prodezza di testa di Mesto su cross di Sculli.Nella ripresa Gasperini mette Crespo per Floccari, che e' stato poco in partita.La Juventus inizia col piglio giusto e preme il Genoa nella sua meta' campo creando due pericoli con Marchisio (parato) e Amauri, che spreca davanti ad Amelia. I bianconeri riescono a giocare molto corti senza lasciare spazi agli avversari, fanno un pressing spietato con Poulsen e Marchisio e creano costante tensione a Moretti e Biava con Amauri e Iaquinta.Gasperini vede che i suoi non riescono piu' a spingere, capisce il pericolo e mette forze fresche in mezzo al campo: Sokratis per Modesto e Kharja per Milanetto. C'e' una fiammata rossoblu' che porta a un gran tiro di Sculli deviato da Buffon, poi di nuovo Juve, con il fuorigioco fischiato prima del possibile 2-1. Sul rovesciamento di fronte arriva la prodezza di Crespo, che infila nel set in corsa di testa il cross di Mesto.Nel finale la gara si infiamma: un gol di Trezeguet viene annullato per fuorigioco, ma un minuto dopo la difesa del Genoa rimane immobile su una punizione e Chiellini di testa fa ponte per Trezeguet che tutto solo di testa segna il 2-2.PRANDELLI RILANCIA FIORENTINA, DELLA VALLE LASCIALe dimissioni di Andrea Della Valle dalla carica di presidente della Fiorentina ricoperta dal 18 dicembre 2004 hanno inevitabilmente messo in secondo piano la bella vittoria ottenuta ieri dai viola con la Sampdoria riscattando così la figuraccia di Roma. Se Prandelli ha saputo, cambiando la formazione titolare per quasi il 50% rispetto a domenica, ritrovare la Fiorentina artefice di una delle migliori prestazioni di tutto il 2009, dall'altra parte la decisione di Della Valle annunciata stamani nel corso del Cda straordinario e le motivazioni da lui stesso addotte in una lunga lettera aperta ai tifosi diramata dal sito della società stanno provocando reazioni a catena. Andrea Della Valle fa capire che il legame con Firenze non è più idilliaco. "Da alcuni mesi ravviso in modo forte che non c'é più la necessaria condivisione del nostro 'Progetto' che con coerenza e serietà ho cercato di portare avanti in questi anni - scrive l'imprenditore - e sentire mancare la fiducia mi ha portato a questa pausa di riflessione nella gestione diretta del club". Ci sono in ballo la questione della Cittadella Viola, progetto da 300 milioni di euro cui i Della Valle legano la crescita autofinanziata della Fiorentina e il sì condizionato del sindaco Matteo Renzi. E come fecero capire giorni fa ad esempio il vicepresidente viola Mario Cognigni cui è stata affidata oggi la delega alla presidenza (ad ora non sarà nominato un nuovo presidente), il ds Corvino e Prandelli, c'él'amarezza per il malumore avvertito in una parte dei tifosi: l'episodio clou é riconducibile alle critiche lanciate da alcuni spettatori di tribuna sul mercato estivo durante Fiorentina-Sporting Lisbona il 25 agosto e riportate ai Della Valle, quella sera assenti. "Progetti ambiziosi come i nostri si possono realizzare solo se ci sono enorme fiducia e condivisione forte degli stessi obiettivi e degli stessi principi, altrimenti l'insuccesso, la confusione ed il malumore saranno sempre in agguato - scrive ancora Andrea Della Valle - Riguardo l'indispensabile rapporto di fiducia reciproca, con grande franchezza voglio che Firenze e tutti i tifosi sappiano che se si ritiene che ci sia qualcun altro più adatto di noi a portare avanti questo progetto si faccia avanti ora e, se avrà le necessarie garanzie per attuarlo, siamo pronti a farci da parte e consegnargli in mano la società se questo è ciò che serve. A me più di tutto sta a cuore che la Fiorentina raggiunga obiettivi sempre più alti". Persone vicine ai Della Valle hanno escluso che al momento ci sia da parte loro volontà di disimpegnarsi e allontanarsi dal club viola. Mentre tra i rappresentanti del tifo organizzato si avvertono stupore e perplessità anche perché una contestazione vera e manifesta nei confronti dei Della Valle in questi 7 anni non c'é mai stata: "Spero ci sia un ripensamento" dice Stefano Sartoni, uno dei leader della curva Fiesole. Su Facebook é nato un gruppo per ringraziare Andrea Della Valle mentre il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani propone la cittadinanza onoraria per Diego e Andrea in segno di riconoscenza da parte della città e Sebastien Frey, uno dei big viola, invita i tifosi perché ora stiano più che mai vicini alla squadra. Invito subito raccolto: a Livorno sabato saranno oltre duemila a sostenere una squadra sempre più trascinata da Gilardino e Vargas. Gli interpreti principali della rinascita viola. Il presidente non sente più la fiducia intorno a sé, ma Prandelli ha fiducia in un' altra impresa.

giovedì 24 settembre 2009

SERIE A: INTER IN VETTA, MA OGGI GIOCA LA JUVENTUS


ROMA - In attesa del posticipo di oggi fra Genoa e Juventus, l'Inter torna lì dove tutti i pronostici l'accreditavano, ovvero sola in vetta. La squadra di Mourinho regola infatti alla svelta la pratica-Napoli (ora la panchina di Donadoni è davvero sotto esame), squadra a cui non può certo bastare il primo gol, a giochi fatti, di Lavezzi per raddrizzare una stagione per ora nata storta. Non era certo facile prendere punti sul campo dell'Inter, ma quella partenopea è stata un'autentica resa. In campo nerazzurro nel giorno della squalifica a Mourinho va invece di nuovo sottolineato che Etò e Milito non stanno facendo rimpiangere Ibrahimovic, così la Beneamata continua a non essere il massimo dal punto di vista della spettacolarità del gioco ma anche terribilmente concreta, come negli anni scorsi.A facilitare il compito ai nerazzurri si è messa una Fiorentina, irriconoscibile in senso positivo rispetto a quella che, appena tre sere fa, si era fatta strapazzare dalla Roma e capace di battere una Sampdoria che finora aveva sempre vinto. Prandelli ha dato spazio a Jovetic, e il montenegrino ha risposto alla fiducia dell'allenatore con un gol (facilitato dalla disattenzione della difesa doriana). In più Gilardino continua a timbrare il cartellino, così i viola hanno mostrato, se non una manovra irresistibile, almeno spirito di reazione.La Roma ha raddrizzato nel finale, con un rigore realizzato da Totti (ora a due sole lunghezze da Batistuta nella classifica dei goleador 'all time' del campionato), una partita che sulla risaia di Palermo avrebbe dovuto essere sospesa, essendo più pallanuoto che calcio. Alcuni dei gol di stasera, sei in tutto, sono nati da situazioni che su un campo regolamentare non si sarebbero verificate. I rosanero hanno segnato anche stasera tre gol, mantenendo la media-partita delle loro ultime dieci esibizioni casalinghe. Quanto al loro vulcanico presidente Zamparini, evidentemente il dossier che ha preparato sui torti arbitrali subiti dai siciliani in queste prime giornate non è servito, visto che per il Palermo il pareggio di stasera è stato di rigore.Brutto ko per il Milan, con l'Udinese vincitrice grazie a un gol un po' fortunoso del capocannoniere Di Natale. Ronaldinho è rimasto ancora fuori, poi quando è entrato al posto dell'evanescente Pato non è riuscito a lasciare traccia. Se a ciò si aggiunge che Gattuso a centrocampo e Inzaghi (e poi Huntelaar) in attacco erano in serata-no, si capisce il perché del risultato e anche il fatto che per Leonardo il lavoro è ancora molto.Al quarto posto è salito il sorprendente Parma di Guidolin, corsaro all'Olimpico contro una brutta Lazio, che non sa più come si vince e sembra più debole di quella della scorsa stagione. Alla squadra di Ballardini non è bastato neppure il primo gol stagionale di Zarate, arrivato su rigore. La partita é stata comunque caratterizzata anche dall'incerta direzione di gara da parte di Velotto. In Atalanta-Catania e Siena-Chievo ha prevalso la paura di perdere, e quindi ha vinto la noia, mentre Di Vaio si è riscoperto trascinatore e ha trascinato al successo il Bologna.

Serie A: Inter ok, Samp ko


Nella 5/a di A, l'Inter batte il Napoli. La Samp cade a Firenze, perde anche il Milan. Pari Roma a Palermo. Colpo Parma in casa della Lazio. Atalanta-Catania 0-0; Bari-Cagliari 0-1; Bologna-Livorno 2-0; Fiorentina-Sampdoria 2-0; Inter-Napoli 3-1; Lazio-Parma 1-2; Palermo-Roma 3-2; Siena-Chievo 0-0; Udinese-Milan 1-0. Genoa-Juventus stasera ore 20.45.

mercoledì 23 settembre 2009

Donadoni, io punto su Lavezzi


'Contro l'Inter occorre bandire errori e regali agli avversari ed essere molto aggressivi e veloci nelle ripartenze': cosi' Roberto Donadoni.'Con i campioni d'Italia non mancano certo gli stimoli', aggiunge il tecnico del Napoli, confermando il 3-5-2. 'I ragazzi stanno lavorando tanto e bene, e sanno di essere in credito con la buona sorte'. L'uomo partita potrebbe essere Lavezzi:'Ha le caratteristiche giuste per trovare la giocata vincente, saltare l'avversario e creare superiorita' numerica'.

Liga: Santander- Barcellona 1- 4

Nel 2/o anticipo della 4/a giornata della Liga, il Barcellona ha espugnato il campo del Racing Santander con un perentorio 4-1. Reti: 20' Ibrahimovic, 24' e 63' Messi, 27' Piquet, 72' Serrano. Il largo successo permette al Barcellona di portarsi a 12 punti, tre in piu' di Real Madrid, Siviglia e Atletico Bilbao. Domani il Real Madrid sara' impegnato sul campo del Villarreal, mentre l'Atletico Bilbao giochera' a Tenerife.

TORNA LA SERIE A, MOURINHO SCEGLIE IL SILENZIO

APPIANO GENTILE (COMO) - José Mourinho, che sarà in tribuna domani sera al Meazza, si 'autosqualifica' pure per la conferenza stampa della vigilia di Inter-Napoli, seconda gara del trittico settimanale di campionato. L'allenatore portoghese evita così di dover commentare non tanto e non solo la sua espulsione a Cagliari ma anche la vittoria poco convincente dei nerazzurri e lo strascico di polemiche per i cori razzisti indirizzati dal pubblico del Sant'Elia a Mario Balotelli. Al suo posto compare Esteban Cambiasso, elemento indispensabile per gli schemi di Mourinho, ma ancora a mezzo servizio dopo il rientro dall'infortunio. "L'Inter migliorerà giocando e vincendo" è la sintesi del centrocampista argentino secondo il quale l'autocensura del suo allenatore è da attribuire anche alla voglia di "non piangersi addosso", dopo le lamentele di Mourinho per una presunta 'sfortuna coi calendari'' che infatti obbligano i nerazzurri - che hanno giocato domenica - a tornare in campo domani mentre la Juventus (che ha giocato sabato alle 18) potrà aspettare giovedì per affrontare il Genoa a Marassi. I convocati sono 20. In difesa dovrebbero giocare Lucio e Samuel centrali mentre Chivu dovrebbe essere preferito a Santon a sinistra. A centrocampo Mourinho deve rinunciare a Tiago Motta, infortunato (forse tocca a Vieira), e l'interrogativo riguarda ancora la condizione di Cambiasso che non ha ancora i 90' nelle gambe ed è uscito domenica applicando una borsa di ghiaccio sul ginocchio operato in estate.Queste le terne arbitrali (più il quarto uomo) designate per le partite della 5/a giornata di andata del campionato di calcio di serie A, in programma alle ore 20,45. Atalanta-Catania: De Marco di Chiavari (Segna-Stallone; quarto uomo Doveri) Bari-Cagliari: Calvarese di Teramo (Iannello-Di Fiore; Tozzi) Bologna-Livorno: Bergonzi di Genova (Bianchi G.-De Pinto; Nasca) Fiorentina-Sampdoria: Morganti di Ascoli Piceno (Grilli-Carrer; Brighi) Genoa-Juventus (giovedì 24/09 ore 20,45: Saccani di Mantova (Niccolai-Papi; Giannoccaro) Inter-Napoli: Trefoloni di Siena (Copelli-Padovan; Valeri) Lazio-Parma: Velotto di Grosseto (Ghiandai-Giordano; Pierpaoli) Palermo-Roma: Rocchi di Firenze (Romagnoli-Nicoletti; Russo) Siena-Chievo: Stefanini di Prato (Rubino-Altomare; Candussio) Udinese-Milan: Banti di Livorno (Cariolato-De Luca; Ciampi)

Serie B, volano Frosinone e Brescia

(ANSA) - ROMA, 22 SET - Passo falso interno del Torino: il Padova si impone con una rete di Di Nardo (50'). Ne approfittano Frosinone e Brescia che volano in testa. I risultati della 6/a giornata del campionato di calcio di serie B: Ascoli-Cesena 1-1, Brescia-Sassuolo 3-1, Cittadella-Vicenza 2-1, Crotone-Grosseto 0-0, Frosinone-Reggina 2-0, Gallipoli-Ancona 1-0, Mantova-Albinoleffe 1-2, Modena-Empoli 2-0, Piacenza-Salernitana 0-0, Torino-Padova 0-1, Triestina-Lecce 1-4.

lunedì 21 settembre 2009

Liga: Real, cinquina allo Xerez


Nella terza giornata di Liga, il Real Madrid travolge 5-0 lo Xerez. Doppietta di Cristiano Ronaldo e reti di Benzema, Guti e van Nistelrooy. Gli altri risultati del pomeriggio: Athletic Bilbao-Villarreal 3-2; Real Saragozza-Valladolid 1-2; Almeria-Getafe 1-0. In serata Valencia-Sporting Gijon.

Spagna, Valencia- Sporting Gijon 2- 2

Il Valencia ha pareggiato 2-2 con lo Sporting Gijon con doppietta di Villa. Classifica: Real Madrid, Barcellona e Athletic Bilbao 9 punti; Maiorca e Valencia 7; Siviglia 6; Almeria, Valladolid, Santander e Sporting Gijon 4; Malaga, Getafe, Deportivo, Espanyol, Real Saragozza, Tenerife 3; Villarreal 2; Osasuna e Atletico Madrid 1; Xerez 0.

Francia, Bordeaux primo da solo


Il Bordeaux (sabato vincente in casa del Boulogne) resta solitario al primo posto 16 punti grazie al pareggio per 1-1 tra Psg e Lione. Al secondo posto a 14 punti insieme al Lione c'e' il Marsiglia, che ieri ha superato 4-2 il Montpellier (11). Negli altri due posticipi odierni della 6/a giornata il Tolosa ha battuto il Le Mans, mentre Lens e Lilla hanno chiuso sull'1-1. La classifica vede Dietro al Bordeaux (16) e alla coppia Lione e Marsiglia (14) il Rennes e il Monaco a 12.

Bundesliga: Bayer, pari in casa


Bayern Leverkusen-Werder Brema 0-0 e Hertha Berlino-Friburgo 0-4 negli altri due posticipi della sesta giornata di Bundesliga. Il Bayer non riesce cosi' ad approfittare del pareggio di oggi dell'Amburgo in casa dell'Eintracht. A Berlino pesante ko dei padroni di casa che sono ora ultimi in classifica a 3 punti. Di Banovic (2), Idrissou e Makiadi i gol del Friburgo. Amburgo e Bayer L. 14; Bayern, Hoffenheim e Magonza 11; Eintracht e Schalke 10 Wolfsburg e Werder Brema 9.

SAMP IN VETTA CON LA JUVE, ROMA BATTE FIORENTINA 3-1


ROMA - Passa l'Inter a Cagliari. Il club di Mourinho batte 2-1 il Cagliari. Sampdoria attaccata alla vetta, vince 4-1 contro il Siena. Il Bari travolge l'Atalanta 4-1. Passa anche il Milan, 1-0 contro il Bologna. Nel posticipo la Roma batte la Fiorentina 3-1. Primo tempo con i giallorossi in vantaggio con Totti al 27' su calcio di rigore. Ancora Totti al 33' e De Rossi al 41 del primo tempo. Nei minuti finali la rete viola con Gilardino al 38' del secondo tempo. Ecco i risultati della 4/a giornata d'andata del campionato di calcio di Serie A.Bari-Atalanta 4-1Cagliari-Inter 1-2Catania-Lazio 1-1Chievo-Genoa 3-1Milan-Bologna 1-0Parma-Palermo 1-0Sampdoria-Siena 4-1Roma-Fiorentina 3-1Napoli-Udinese 0-0 (giocata ieri)Juventus-Livorno 2-0 (giocata ieri).LA CLASSIFICASampdoria 12 Juventus 12 Inter 10Fiorentina 7Parma 7 Lazio 7 Milan 7 Roma 6Bari 6Chievo Verona 6Udinese 5 Palermo 4 Napoli 4Siena 3Bologna 2Livorno 2Catania 1Cagliari 1Atalanta 0

domenica 20 settembre 2009

INTER PASSA A CAGLIARI, VINCE ANCHE IL MILAN


ROMA - Passa l'Inter a Cagliari. Il club di Mourinho batte 2-1 il Cagliari. Sampdoria attaccata alla vetta, vince 4-1 contro il Siena. Il Bari travolge l'Atalanta 4-1. Passa anche il Millan, 1-0 contro il Bologna. Stasera il posticipo, Roma-Fiorentina (ore 20,45)Ecco i risultati della 4/a giornata d'andata del campionato di calcio di Serie A.Bari-Atalanta 4-1Cagliari-Inter 1-2Catania-Lazio 1-1Chievo-Genoa 3-1Milan-Bologna 1-0Parma-Palermo 1-0Sampdoria-Siena 4-1Roma-Fiorentina (alle 20,45)Napoli-Udinese 0-0 (giocata ieri)Juventus-Livorno 2-0 (giocata ieri).

SERIE A: JUVE 2-0 AL LIVORNO

TORINO - Due gol di ottima fattura e cinque parate mondiali di Buffon: se questi dati valgono l'etichetta di Juventus spietata, come aveva chiesto Ferrara, il tecnico bianconero puo' essere contento. Il Livorno, modesto in difesa, ha cozzato contro la gigantesca bravura del superman dei guantoni, che il cinismo altrui se lo mette in tasca. Ancora Iaquinta e Buffon super, ancora Giovinco in negativo: dati che devono fare riflettere, ma almeno passa la grande paura che questa partita portava con se', quella cioe' di perdere punti in una serata di calendario favorevole ma falcidiati dalle pesanti assenze di Sissoko, Del Piero, Diego, Cannavaro, Melo. La risposta della squadra e' stata importante: ha subito preso il comando, con Poulsen bravo nel ruolo di fotocopia Melo, Camoranesi splendido in regia (entrambi suoi gli assist per i gol) e con buona gamba, Marchisio lucido non solo in occasione del gol, di fattura assai difficile, ma anche nel tamponare e rilanciare. Il vantaggio arrivava gia' dopo otto minuti, con l'uomo piu' in forma della squadra insieme a Buffon, Iaquinta, scattato puntualissimo sul lancio millimetrico dell'oriundo. Il raddoppio dopo un'altra decina di minuti, con il capolavoro Camoranesi-Marchisio. Nel frattempo la squadra aveva cercato di riscoprire Giovinco, ma la musica non e' cambiata rispetto al martedi' di Champions: il fantasista si avvita, perde l'attimo (anche quelli piu' favorevoli), si fa rimontare quasi sempre anche da avversari lenti ma di passo superiore, va a scontrarsi direttamente con loro consegnando la palla quando insiste nel dribbling. Questa sera si e' capito definitivamente che il vero vice Diego e' Camoranesi e probabilmente lo ha realizzato anche Ciro Ferrara. Ancora molte ombre su Trezeguet, che ha giocato dal primo minuto sacrificandosi anche in lunghi tratti del match: ma la sua forma e' scadente, i suoi movimenti macchinosi e il dialogo con la squadra difficile. Oltretutto, nel nuovo schema, mancano gli sbocchi esterni e quindi il falco delle aree non ha rifornimenti. La zampata c'e' ancora, pero', perche' nel finale ha colpito un palo. Bene Grosso, che ha margini di crescita notevoli, maluccio la coppia centrale con Chiellini spesso incerto nel tempo di intervento e nella posizione. Anche Grygera ha cominciato malissimo, sbucciando una palla e concedendo la prima clamorosa occasione gol agli ospiti. Nel bicchiere mezzo pieno c'e' il primo posto a punteggio pieno e con un calendario difficile, in quello mezzo vuoto le troppe assenze e lo zampino troppo decisivo di Buffon nelle ultime vittorie. Il Livorno, preso il gol a freddo, non credeva ai propri occhi quando al 21', 31' e 32' il portiere bianconero ha tolto palle incredibili (due di seguito nella stessa azione) a Candreva, Lucarelli e Tavano, oltre ad aver compiuto il miracolo del 2' sempre su Tavano, dopo errore di Grygera. E anche la ripresa, pur sotto di due gol, i toscani ci avevano creduto, ma vedendo quel mostro salvare sopra la traversa anche dopo essersi fermato perche' la palla era uscita, hanno capito che era meglio andare a casa. Nel finale ci ha provato ancora Candreva, ma Gigi questa sera era davvero spietato, per dirla alla Ferrara. Troppo debole la coppia centrale difensiva amaranto per reggere una Juve cosi' determinata, seppur prima del parco fuoriclasse al completo.

napoli-udinese 0-0


Azzurri sottotono


Oramai è da circa un'anno che siamo abituati a gare sottotono da parte degli azzurri, i quali non riescono più ad imbroccare la strada giusta per uscire dalla crisi. Un brutto e lento Napoli ha pareggiato contro l'Udinese per 0-0 nella gara valevole per la quarta giornata del campionato di serie A. Azzurri impacciati, lenti senza mordente , senza sprint vitale, messi male in campo, con giocatori svogliati come se si trattasse di una gara di fine stagione e un presidente lontano anni luce dalla realtà del momento in una società assente.Regolare la rete annullata ingiustamente a Di Natale. Comunque anche i friulani non sono sembrati in grande spolvero, e il pari fra due squadre molto mediocri è il risultato più giusto. Il tecnico del Napoli, Roberto Donadoni, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita. Ecco quanto evidenziato : "Il primo tempo contro il Genoa non credo sia stato inferiore a questo. Se poi per voi conta solo il risultato è evidente che cambia il discorso. Io la vedo come una prova molto positiva, i ragazzi hanno dato tutto e non posso che ringraziarli con un applauso. Meritavamo sicuramente qualcosa in più. Dopo queste partite posso restare sereno, le vittorie arriveranno. Due parate di De Sanctis? Se vogliamo metterla così io vi dico che il Napoli ha avuto 10 occasioni e l'Udinese, che è una grandissima squadra, ne ha avute 2. La difesa mi convince come l'attacco. 4-3-3? E' chiaro che giocare con un modulo, anzichè con un altro, cambia gli uomini in campo e qualche giocator potrebbe non avere più spazio da titolare. E' una opportunità che io ho sempre presente e, appena c'è la possibilità, cerco di applicare in campo a partita iniziata. E' ovvio che ci vuole equilibrio. Nel finale abbiamo rischiato qualcosa perchè volevamo vincere. Troppe critiche? Non ho mai detto che ci sono critiche eccessive. Se ci sono le critiche io sono pronto ad affrontarle. Il discorso cambia però se alla terza giornata mi viene chiesto se mi sento messo in discussione. Bilancio? Lo farò alla settima, come ha detto anche il presidente. Zuniga? Non è ancora al top, ma ha avuto un buon impatto".
Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita. Ecco quanto evidenziato: "Abbiamo giocato una buona partita. Le occasioni ci sono state, è mancato soltanto il gol. In questo periodo non siamo fortunati, anche a Genova nel primo tempo abbiamo fatto bene. Ritrovare il goal? Devo giocare più vicino alla porta, ma io sono tranquillo e cerco sempre di fare bene per la squadra, poi se arriva il gol tanto meglio"Al termine del match con l'Udinese, Quagliarella ha rilasciato alcune dichiarazioni : "Abbiamo avuto due ottime occasioni io e Marek. Potevamo segnare il gol partita ma non siamo stati fortunati. Oggi non è voluta proprio entrare. Il calcio è così. Ma ho visto un gran Napoli nell'arco dei 90 minuti e se c'era una squadra che doveva vincere, eravamo noi. Dobbiamo, però, essere consapevoli che giocando così possiamo mettere in difficoltà chiunque. Gli episodi sinora non ci sono stati favorevoli ma proseguendo su questa strada raccoglieremo i punti e le soddisfazioni che meritiamo"
Pasquale Marino, tecnico dell'Udinese, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita. Ecco quanto evidenziato: "Oggi siamo stati troppi remissivi, come prestazione dobbiamo ancora migliorare. Il Napoli è una grande squadra, ci ha messo in difficoltà. Per noi è un buon punto. Il gol di Di Natale era regolare, però non possiamo pensare a questo quando per 90' non siamo stati costanti, ci siamo difesi troppo bassi e non ripartivamo".

Serie B: Frosinone e Ancona ko

ROMA - Risultati della quinta giornata d'andata del campionato di calcio di serie B. Albinoleffe-Piacenza 0-1 Cesena-Triestina 4-1 Empoli-Frosinone 2-0 Grosseto-Modena 3-1 Lecce-Crotone 0-0 Padova-Ancona 2-1 Reggina-Cittadella 1-1 Sassuolo-Mantova 1-1 Vicenza-Gallipoli 2-2 Ascoli-Brescia 2-0 (giocata venerdì) Salernitana-Torino 0-3 (giocata venerdì).CLASSIFICATorino 12 Ascoli 11 Cesena 10 Frosinone 10 Brescia 10 Sassuolo 9 Ancona 9 Padova 9 Empoli 9 Vicenza 7 Triestina 7 Piacenza 7 Reggina 6 Lecce 5 Cittadella 5 Grosseto 5 Gallipoli 4 Modena 4 Mantova 3 Crotone 3 AlbinoLeffe 1 Salernitana 0

venerdì 18 settembre 2009

Europa League: Lazio beffata 2-1 dal Salisburgo

Una Lazio sprecona e disattenta regala al Salisburgo un'incredibile vittoria nella prima giornata della fase a gironi della Champions League. In vantaggio con Foggia in avvio di ripresa, la squadra di Ballardini si distrae nel finale. Al 37' pareggio di Schiemer sul doppio errore di Bizzarri e Diakitè, mentre al 48' un'amnesia di Cribari consegna a Janko la palla del 2-1.LE IMMAGINI PIU' BELLE DI LAZIO-SALISBURGOGuarda le foto della gara FOTO: Lazio-Salisburgo 1-2 FISCHIO FINALE, LAZIO KO 2-1Con un finale di gara scellerato, la Lazio regala la vittoria al Salisburgo. Finisce 2-1 per gli austriaci48' GOL DEL SALISBURGO!Incredibile errore di Cribari nell'area della Lazio. Arriva Janko che mette facilmente in rete. Salisburgo avanti 2-145' AMMONITO SCHWEGLERFallo a centrocampo: cartellino giallo per Schwegler43' AMMONITO ZARATESimulazione in area di rigore del Salisburgo: cartellino giallo per Zarate37' GOL DEL SALISBURGO!Pasticcio difensivo della Lazio: Bizzarri e Diakitè si ostacolano in area, ne approfitta Schiemer che gira di sinistro in rete35' ENTRA NELISSEUltimo cambio per il Salisburgo: fuori Svento, entra Nelisse28' ECCO VLADAVICAltro cambio nel Salisburgo: Vladavic prende il posto di Leitgeb25' ENTRA ELISEUTerzo cambio nella Lazio: esce Meghni, entra Eliseu18' TOCCA A CZIOMMERNel Salisburgo Cziommer sostituisce Pokrivac17' ENTRA MAURISecondo cambio nella Lazio: Mauri prende il posto di Cruz 16' AMMONITO CRUZCartellino giallo per Cruz: fallo su Sekagya14' GOL DELLA LAZIO!Foggia indovina l'angolo sinistro dai venticinque metri beffando il portiere del Salisburgo. Lazio in vantaggio 1-012' AMMONITO SCHIEMERCartellino giallo per una trattenuta a centrocampo 11' ANCORA ZARATE. LAZIO IN PRESSINGContinua il forcing della Lazio. Zarate sfiora il gol con un bel diagonale9' CI PROVA ZARATESinistro dal limite di Zarate: Gustaffson riesce a parare a terra 8' LAZIO VICINA AL GOL Grande accelerazione di Foggia, che di destro sfiora di poco il palo con un bel diagonale3' BRIVIDI PER BIZZARRICalcio di punizione per il Salisburgo: Pokrivac sfiora la traversa con un destro a giro1' ENTRA FOGGIA Primo cambio per Ballardini: Foggia entra al posto di Dabo1' INIZIA LA RIPRESA Calcio d'avvio del secondo tempo affidato alla Lazio46' FINISCE IL PRIMO TEMPO: 0-0Dopo un minuto di recupero, l'arbitro fischia la fine del primo tempo. Gara con poche emozioni: giusto finora lo 0-0 tra Lazio e Salisburgo 43' SALISBURGO PERICOLOSOCi prova Schiemer con un insidioso tiro dalla distanza, ma la palla finisce di poco a lato40' LAZIO, ANCORA CRUZCruz scatta in profondità e dal limite lascia partire un destro che Gustaffson blocca a terra senza grandi difficoltà 26' CRUZ VICINO AL GOL Bel sinistro di Cruz da posizione defilata: il portiere del Salisburgo respinge con difficoltà25' TESTA DI DIAKITE' Calcio d'angolo per la Lazio: Diakitè di testa impegna Gustaffson20' LEITGEB, PRIMO PERICOLO Il Salisburgo inizia a prendere coraggio: Leitgeb impegna Muslera in una parata a terra18' CI PROVA IL SALISBURGO Gli austriaci si affacciano verso la porta laziale: il tentativo dal limite di Pokrivac finisce a lato9' LAZIO CONCENTRATA Buona partenza dei biancocelesti, che prendono subito in mano il gioco. Il Salisburgo resta sulla difensiva1' CALCIO D'INIZIO Lazio in campo con la classica maglia biancoceleste, Salisburgo in tenuta bluTORNA ZARATE - Tra i biancocelesti torna Zarate, che affianca Cruz in attacco. A supporto Meghni, con il trio Dabo-Baronio-Matuzalem a coprire la difesa. Davanti a Bizzarri, scelto come portiere dell'Europa League, Lichtsteiner, Diakitè, Cribari e Radu. Queste le formazioni ufficiali: LAZIO (4-3-1-2): Bizzarri; Lichtsteiner, Diakitè, Cribari, Radu; Dabo, Baronio, Matuzalem; Meghni; Cruz, Zarate. A disp. Muslera, Siviglia, Mauri, Eliseu, Foggia, Faraoni, Perpetuini. All. BallardiniSALISBURGO (4-1-4-1): Gustafsson; Shwegler, Sekagya, Afolabi, Ulmer; Schiemer, Tchoyi, Leitgeb, Pokrivac, Svento; Janko. A disp. Arzeberger, Dudic, Augustinussen, Nelisse, Opdam, Cziommer, Vladivac. All. Stevens ARBITRO: Ennjmi (Fra)

La Roma ko 2-0 a Basilea Ranieri: Brutta sconfitta


Poco convinta e molto confusa, la Roma perde 2-0 a Basilea nella prima giornata della fase a gironi della Champions League. Decidono un tiro dalla distanza di Carlitos all'11' e un contropiede di Almerares nel finale. Per Ranieri è la prima sconfitta sulla panchina giallorossa.

Europa League, il Genoa vola

Un'altra punizione magica di Zapater, dopo quella con la Roma, e una zampata al volo di Sculli su bella azione del giovane Tomovic, regalano al Genoa la vittoria nella prima gara di Europa League contro lo Slavia Praga. I rossoblù sono in testa al girone grazie al pareggio tra Valencia e Lille. Le perle dei due genoani hanno illuminato un Ferraris bardato a festa per questo esordio (22.000 spettatori) e hanno impreziosito una prestazione eccellente contro un avversario apparso nel complesso meno pericoloso di quanto ci si aspettava. Gli ospiti hanno subito per lunghi tratti la supremazia avversaria, hanno avuto subito una occasione per pareggiare il gol iniziale di Zapater (ma il tiraccio di Senkerik ha salvato Amelia) ma nel primo tempo non hanno creato altro. Solo nel finale di gara, sotto di due gol, i cechi sono riusciti a premere il Genoa nella sua area ma senza esito. La gara è stata così corretta che l'arbitro non ha dovuto ammonire nessuno. L'AVVIO - Poco operosi e mai determinanti anche i due nuovi arbitri d'area. Gasperini cambia due uomini in difesa rispetto a domenica e mette Tomovic e il recuperato Bocchetti al posto dello squalificato Biava e di Sokratis. A centrocampo c'è l'esordio dal primo minuto di Kharja, accanto a Zapater, sulle ali Criscito e Rossi. Davanti gioca Crespo (Floccari non è convocato perchè ha appena recuperato da un infortunio), con Sculli e Palacio. Lo Slavia Praga si schiera col modulo abituale, il 4-4-2, e in attacco giostrano Senkerik e Hlousek, che cercano subito la profondità. Non c'è tempo per studiarsi perchè una prodezza di Zapater porta subito in vantaggio il Grifone: al 4', Bocchetti subisce fallo al limite dell'area e sulla punizione, un pò spostata a sinistra, lo spagnolo mette la palla in rete sul primo palo con un tiro a girare. Dopo un minuto Palacio sfiora il 2-0, e poco dopo lo Slavia manca clamorosamente il pari con Senkerik, che tutto solo davanti a Amelia tira alle stelle. LA VITTORIA - Il vantaggio consente al Genoa di giocare a un ritmo meno alto e di accelerare quando è il momento di affondare l' azione. Le invenzioni di Palacio e Zapater, gli inserimenti di Criscito, Tomovic e Rossi, le incursioni di Sculli creano pericoli frequenti alla retroguardia ceca, che non ha punti di riferimento. I difensori e i centrocampisti si scambiano i ruoli con automatismi precisi anche se da perfezionare, le punte arretrano in difesa. Sculli sfiora due volte il colpo vincente e alla terza non sbaglia: poco prima del riposo segna su un cross pennellato dal bravo Tomovic, scagliando la palla in rete al volo per il 2-0. Nella ripresa il Genoa controlla senza affanno e negli affondi è pericoloso con uno scambio Crespo-Rossi e con Zapater che colpisce la parta alta della traversa. I cechi provano ad accorciare con il nuovo entrato Naumov ma Amelia salva in uscita, poi Criscito salva con la faccia una girata avversaria da distanza ravvicinata e poco prima della fine Janda manda fuori di un soffio. La gara ha dato ottime indicazioni a Gasperini, a cominciare dal giovane serbo Tomovic, un pò macchinoso sulla linea di difesa ma imperioso e preciso negli affondi sulla fascia, e il gioco corale, in cui si è inserito bene Kharja, nonostante i molti cambi ha fatto ancora una volta la differenza.GENOA-SLAVIA PRAGA, TABELLINO E STATISTICHE

giovedì 17 settembre 2009

Lione-Fiorentina 1-0, ingiusta espulsione per Gilardino


La Fiorentina torna sconfitta da Lione nella prima partita della fase a gironi di Champions League, dopo aver disputato un'ottima partita. Nel primo tempo la squadra viola ha mantenuto alto il ritmo della gara mettendo in difficoltà i francesi, poi al 46' minuto del primo tempo l'arbitro Vink ha espulso Alberto Gilardino per una presunta gomitata a Toulalan. Purtroppo, l´espulsione costerà al bomber la sfida di Firenze con il Liverpool. Nella ripresa naturalmente è il Lione a tenere in mano le sorti della gara approfittando della superiorità numerica. La squadra di Prandelli riesce a reggere bene gli attacchi dei francesi anche grazie ad uno strepitoso Frey, ma al 76' Miralem Pjanic insacca in tap-in la palla del 1-0. Resta l'amarezza per una gara giocata con orgoglio e determinazione che probabilmente non avrebbe visto sconfitta la squadra gigliata senza quella discutibile decisione arbitrale.

Champions League - Super Barça, l'Inter difende e si salva


Il Barcellona si presenta a San Siro da campione d'Europa in carica, Lionel Messi da quasi Pallone d'Oro 2009. Ed è proprio del fantasista argentino la prima occasione della partita: passano solo due minuti e una sua conclusione con il mancino costringe Julio Cesar alla prima di una serie di parate salva-risultato.L'ex Ibrahimovic, fischiato dai suoi vecchi tifosi, all'ottavo ha sul destro la palla del vantaggio azulgrana: il controllo con il petto è fantastico, non altrettanto però il destro al volo che non inquadra la porta. Un giro di orologio più tardi ed è ancora Messi a provarci, ma il suo colpo di testa è ben neutralizzato da Julio Cesar. Al 12' si vede l'Inter: è Maicon a provare la conclusione dalla destra, ma il suo tiro si perde alto sopra la traversa. L'Inter prende coraggio: alla mezz'ora Milito si smarca benissimo nell'area di rigore avversaria, ma il suo destro da ottima posizione è ben bloccato da un attento Valdes. Sneijder in posizione di trequartista si muove bene, e al 33' avrebbe anche la possibilità di far male, ma l'olandese non si fida del suo sinistro, si porta la palla sul piede preferito e calcia alto sopra la traversa dal limite dell'area.Il finale del primo tempo è di marca azulgrana: prima Keita manda alle stelle l'ottimo invito di Dani Alves dalla sinistra, quindi è ancora una volta Messi a chiamare alla gran parata Julio Cesar con un potente sinistro dal limite dell'area.La ripresa si apre con l'Inter pericolosa: Sneijder questa volta prova la conclusione mancina dal limite dell'area, ma il suo sinistro sfila a lato con Valdes che era comunque sulla traiettoria della sfera. Ibra ha voglia di farsi rimpiangere dai suoi ex tifosi e ci prova costantemente: una sua conclusione acrobatica sugli sviluppi di un assist al bacio di Xavi scavalca Julio Cesar, ma non inquadra la porta. L'Inter alleggerisce la pressione con il destro di Motta dal limite dell'area (parata sicura di Valdes), ma la ripresa è praticamente tutta di marca azulgrana. Xavi continua a disegnare parabole invitanti per Ibrahimovic e Messi corre e dribbla come fosse il protagonista di un videogioco. L'occasione più ghiotta, tuttavia, capita sui piedi di Keita, con il maliano che però non sfrutta lo scarico di Ibrahimovic e manda alto sopra la traversa un invitante pallone. Mourinho manda in campo Stankovic al posto di Muntari, e il centrocampista serbo mette ancora una volta in chiaro il motivo per il quale il tecnico portoghese non può fare a meno di lui. Milito difende palla in mezzo a tre avversari prima che Stankovic si inventi una conclusione a giro con il destro improvvisa: alta, ma di pochissimo.Nel finale, il Barcellona schiaccia l'Inter nella propria metà di campo, con i nerazzurri che si difendono alla grandissima sorretti dalla tempestività dei propri difensori (Lucio e Samuel su tutti), ma il risultato non cambierà più. Finisce 0-0, con il Barça che recrimina per un fallo di mano in area di Stankovic sugli sviluppi di una palla messa "dentro" da Dani Alves. Dopo il triplice fischio, tutti ad abbracciare l'ex Ibrahimovic; che scherza con i suoi vecchi amici, mentre il pubblico di San Siro, man mano che il tempo passa, esaurisce i fischi e finisce per lasciare lo stadio con aria "indifferente"...

mercoledì 16 settembre 2009

CHAMPIONS LEAGUE: JUVE PARI, MILAN OK

TORINO - Comincia davvero male la Champions League della Juventus, che stecca la prima in casa con un Bordeaux superiore e colpevole di non aver creduto in una vittoria che ci stava tutta Adesso, tenuto conto anche del facile successo del Bayern in casa del Maccabi Haifa (doppietta del ventenne Muller, un cognome che ai tifosi della squadra bavarese fa venire i brividi) serve un'impresa in Francia per non perdere il secondo posto che vale la qualificazione. Sara' un'impresa difficile, a giudicare dal valore degli uomini di Blanc, campioni di Francia, e da quello dei ragazzi di Ferrara, tornati di colpo una squadra mediocre, incapace di imporre il gioco e fragile in difesa (Buffon e' stato infatti il migliore dei suoi) di fronte ai rapidi scambi e sovrapposizioni senza palla che hanno permesso a Gourcuff e compagni di trovarsi almeno cinque volte di fronte al portiere bianconero. La Juve aveva rimediato nel finale, con tanta fortuna, il gol da tre punti (prodezza isolata di Iaquinta), ma ha subito incassato il pari su calcio piazzato, confermando mai risolte amnesie difensive. E piove sul bagnato, non solo in campo: ci risiamo con gli infortuni, come lo scorso anno, nonostante la preparazione atletica sia cambiata. Cannavaro e Tiago ko per traumi muscolari, vanno ad aggiungersi a Diego (senza di lui la squadra perde il cinquanta per cento), Sissoko e Del Piero. Insomma, una catastrofe da infermeria in una squadra che ha pochissimi ricambi ed e' in un momento molto delicato della stagione. La Vecchia Signora e' stata anche sfortunata perche' ha colpito una traversa allo scadere con Marchisio, mentre Amauri a meta' ripresa si era elevato a colpo sicuro su calcio d'angolo, ma la palla e' rimbalzata goffamente sul portiere Rame' che si e' salvato in modo fortunoso. Anche Grosso (su punizione) e Melo da fuori si sono visti deviare la palla in modo avventuroso, ma la squadra di Ferrara non ha mai costruito gioco, non ha mai mostrato dinamismo e coralita' senza palla, le qualita' speculari messe in mostra dai francesi, oltre alle individualita' di Gourcuff (superbo), l'ex senese Fernando e Diarra, padroni del centrocampo, i buoni piedi di Plasil e degli esterni Tremoulinas e Chalme', la sicurezza dello statuario Ciani. Un discorso a parte merita Giovinco, apparso ancora una volta imbarazzante, come catapultato in un calcio troppo superiore fisicamente per lui. Se questo e' il sostituto di Diego, i tifosi juventini si augurano che il brasiliano guarisca non presto, ma prestissimo. Tiago lo segue a ruota, essendo tornato ai livelli negativi di due anni fa: nel primo tempo il portoghese non l'ha vista mai, mentre nella ripresa ha concesso la liberta' fatale a Plasil. Ma anche gli altri, Buffon a parte e Iaquinta per la straordinaria caparbieta', hanno mostrato limiti preoccupanti, come l'Amauri che non va piu' via all'avversario e il Camoranesi che gioca, svogliato, non piu' di un quarto d'ora. Adesso sara' il Bayern, tra due settimane, a decretare se questa Juventus ha ancora qualche chance un Europa o rischi di finire peggio dello scorso anno. Alzi la mano chi l'avrebbe previsto, dopo la sontuosa campagna acquisti. SEEDORF E INZAGHI RIACCENDONO LUCI DI MARSIGLIAMARSIGLIA - Pippo Inzaghi e Clarence Seedorf riaccendono le luci del Velodrome e procurano la prima vittoria del Milan contro il Marsiglia e i primi tre pesantissimi punti nel girone di Champions League. Non c'e' proprio dubbio che l'aria d'Europa faccia bene a Inzaghi, che segna la doppietta decisiva e sale a quota 68 tra i cannonieri europei, a un solo gol dalla leggenda Gerd Mueller. Cosi' come era successo a Livorno, e' ancora un Milan a due facce, ma questa volta arriva nella ripresa il momento difficile per i rossoneri, che pero' hanno il grande merito di non crollare di fronte alla migliore forma atletica dei francesi e, una volta raggiunti sull'1-1, trovano la forza per colpire ancora e conservare la vittoria fino in fondo. Non c'e' Ronaldinho e, sara' un caso, ma la prima panchina stagionale del brasiliano coincide anche con la miglior prestazione della squadra di Leonardo nella stagione. In campo c'e' infatti un Milan decisamente piu' tonico rispetto alle ultime uscite, con tutti i giocatori che si muovono in campo, come il gioco del calcio di solito esige. L'inizio e' ovviamente prudente, piove forte sul Velodrome e i rossoneri temono l'arrembaggio iniziale del Marsiglia. La squadra di Deschamps e' pero' tutt'altro che una potenza, come lo stesso tecnico francese aveva fatto capire ieri, e vive sulle accelerazioni di Niang, l'unico a mettere un po' di paura a Storari. Per il resto, la difesa e' poca cosa e deludono anche Mbia e Lucho che dovrebbero essere i due playmaker dei francesi, ma il confronto con Pirlo e Seedorf e' impietoso. L'olandese prende piano piano il controllo della partita e diventa decisivo con il passare dei minuti: non solo per gli assist perfetti per Inzaghi, ma anche per le giocate da leader nei momenti difficili della gara. Il Marsiglia rischia di prendere gol gia' al 10', quando un tocco maldestro di Mbia su corner viene respinto sulla linea da Kabore', mentre al 13' Niang conclude con un pallonetto alto un'azione che poteva essere ben piu' pericolosa. Il Milan riesce quindi a prendere il controllo del centrocampo e non si affida piu' solo a lanci lunghi verso le punte. E cosi' arriva in gol, al 28', grazie a Seedorf, che scambia con Pato e, appena entrato in area, serve un liberissimo Inzaghi, che e' in fuorigioco ma l'assistente lascia correre: e Superpippo da due passi realizza con il suo piattone destro. Al 37' Pato potrebbe raddoppiare e chiudere la partita ma non colpisce bene da centro area. Poi al 40' e' Inzaghi a non trovare il pallone di testa su una punizione di Pirlo che viene respinta da Diawara non lontano dalla linea di porta. Il primo tempo si chiude con il primo vero brivido per Storari, che e' bravo a respingere un destro potente di Cheyrou. La ripresa inizia con un altro Marsiglia in campo ed e' un tempo di sola sofferenza per il Milan. Il primo pericolo per la difesa rossonera viene sventato da Nesta, che e' bravo e fortunato a deviare il destro di Lucho quel tanto che basta per farlo uscire di un centimetro a lato, ma il pareggio arriva subito dopo. Su una punizione battuta da Cheyrou, Heinze salta piu' in alto di Oddo e segna di testa al 4'. E il Velodrome si risveglia con 60mila marsigliesi che iniziano a gridare forte. Leonardo dalla panchina si sbraccia per predicare la calma, Gattuso prende il posto di Ambrosini ma la squadra torna a spezzarsi in due, con la coppia di attaccanti isolata dal resto dei compagni. Flamini rischia grosso al 16' con un'entrata a due piedi che il benevolo arbitro Larsen giudica solo da ammonizione, ma tutta la squadra e' in debito d'ossigeno, primo fra tutti Zambrotta, che non vede piu' Niang sulla sua fascia. Ma la premiata ditta Seedorf-Inzaghi e' ancora in campo e basta un attimo di distrazione all'Om per essere punito. La posizione di Inzaghi questa volta e' piu' che buona, la velocita' e l'intuito non li ha mai persi e cosi' al 29' mette dentro da centro area il secondo assist di Seedorf anticipando il difensore. E il tabu' Marsiglia viene cosi' cancellato. IBRA A SAN SIRO DA EX, CURVA NORD INDIFFERENTEZlatan Ibrahimovic e' tornato a Milano, dove domani sfidera' l'Inter con il suo Barcellona nella prima gara della Champions League. Lo svedese e' sbarcato a Malpensa con i compagni poco dopo le 12.30. ''E' una buona sensazione tornare a Milano - ha detto - sara' una grande partita''. Alla domanda se abbia seguito l'inizio di stagione dell'Inter ha risposto: ''non ho visto le partite, ma ho visto i risultati, sta facendo molto bene''. E sull' ottimo rendimento di Samuel Eto'o ha aggiunto: ''Sono contento per lui''. A Ibrahimovic e' stato infine chiesto che accoglienza si aspetta dai tifosi. ''Niente - ha replicato -. Se parlano bene di me sono contento''.Ma la Curva Nord interista ha gia' deciso la strategia da adottare. ''Niente fischi e...niente applausi'', in una parola: indifferenza. Nei giorni scorsi la Curva ha deciso che durante la gara ''non vi sara' quindi alcuna considerazione per il ritorno di Ibrahimovic. Ibra non ha mai capito l'affetto che abbiamo sempre provato per lui e per cio' che ha fatto per l'Inter per tutto il corso della sua permanenza nerazzurra''. ''In occasione degli ultimi incontri avuti con lui prima della cessione al Barca - si legge sul sito della Curva Nord - ha sempre ribadito come fosse un professionista e fosse sempre pronto a lottare per la maglia che avrebbe indossato a prescindere dai colori. Questo 'rispettabile' atteggiamento professionale ha consentito all'Inter di ottenere immensi risultati sul campo e non possiamo che essergliene riconoscenti; ma per noi una maglia non vale l'altra e per questo non possiamo certo tributargli alcun bentornato come invece meriterebbe qualunque ex-giocatore che avesse dimostrato un minimo di riconoscenza a chi l'ha sempre sostenuto''. Un gestaccio del campione svedese in una delle sue ultime partite in nerazzurro ha segnato il rapporto con il tifo organizzato, che ora promette di trattarlo ''alla stessa stregua di cio' che e' adesso: un avversario come gli altri 10 che affronteranno la Nostra amata Inter''.

martedì 15 settembre 2009

Serie B, Ancona- Empoli 2- 0


Ancona batte Empoli 2-0 nel posticipo della 4/a giornata del campionato di Serie B. Le reti: al 7' Mastronunzio e al 43' Colacone. Grazie a questa vittoria l'Ancona aggancia il Torino a quota 9 punti ad un punto dalla coppia capolista formata da Frosinone e Brescia.

lunedì 14 settembre 2009

genoa-napoli 4-1


Un Napoli troppo lezioso e poco pratico ha perso in quel di Genova contro il Grifone ligure col netto risultato di 4-1. Il solo Hamsik è apparso in forma, mentre il tecnico Donadoni, non ha voluto schierare nell' undici titolare nè Lavezzi nè Gargano, optando per Pià e Pazienza.Scelta peggiore non poteva esserci. E' altresì giusto ricordare che l'arbitro Tagliavento ha espulso in questa gara, due giocatori azzurri (Campagnaro e Aronica) e uno del Genoa (Criscito). Inoltre ha assegnato due rigore , molto dubbi ai liguri realizzati entrambi da Floccari e Kharja. A chiudere la gara le segnature di Mesto (eurogol, ma De Santis dove era?), e di Crespo.Roberto Donadoni, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato : "Dobbiamo fare un mea culpa. Perdere 4-1 e' un risultato troppo tondo. Non c'era l'espulsione di Campagnaro? Questo fa aumentare il rammarico. Resta il 4-1, che ci brucia tanto. Non mi interessa giudicare l'operato dell'arbitro, giudicate voi. Sono dispiaciuto per i ragazzi, perche' potevamo sfruttare meglio la situazione. Dopo 48 minuti dovevamo gestire meglio la gara. Il gol subìto sul rilancio di Amelia? Non c'e' una logica. Sono errori che capitano. Hamsik? Ha giocato bene, come il resto della squadra. Ho dato spazio a chi ha giocato meno; nel primo tempo hanno giocato bene. Il Napoli non vince in trasferta da tanti mesi? Abbiamo preso una bella batosta. Dobbiamo fare in modo di non ripetere gli stessi errori. Ci manca quel pizzico di cinismo in fase conclusiva, per essere determinanti come ha fatto il Genoa. Lavezzi e Gargano in panchina? Una rosa e' composta da 24-25 giocatori. Prima di porre una domanda del genere, sapete gia' la risposta. Bisogna considerare il lavoro svolto dai ragazzi. Ci sono state le Nazionali. E' una sconfitta che ci rode e che ci fa male. Mi dispiace se i tifosi l'hanno presa male, figuratevi come stiamo noi. A nessuno fa piacere perdere 4-1. Lavezzi e Gargano non erano in perfette condizioni fisiche, per questo non hanno giocato dal primo minuto. L'espulsione di Campagnaro e' stato un grosso errore arbitrale, che ci ha penalizzato parecchio. Da quando sono a Napoli non mi e' mai successo di prendere 4 gol. Dobbiamo lavorare per limare gli errori. Ripartiremo subito in vista della sfida in anticipo contro l'Udinese".Sergio Floccari, attaccante del Genoa, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato: "E' stata una grande partita con il Napoli. Siamo soddisfatti. La scelta di non andare al Napoli? Non ho detto di no al Napoli, ma ho scelto il Genoa perche' c'ero gia' stato. Ho colto l'occasione al volo di giocare in Europa. Non e' stato un rifiuto al Napoli. Sono contento per la vittoria. Il Genoa gioca un bel calcio. Lavoriamo tanto in settimana".Enrico Preziosi, presidente del Genoa, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato: "Gli acquisti fatti? Abbiamo un grandissimo allenatore: Gasperini e' uno dei migliori d'Europa. E' un ottimo direttore d'orchestra. C'e' stato un momento in cui la partita poteva essere falsata, ma non abbiamo perso la lucidita'. Siamo stati bravi a restare in partita. Abbiamo speso tanto. La nostra e' una dimensione familiare. Speriamo di continuare cosi'. Lo scudetto? Rispondo con un sorriso. Vedere Lavezzi in panchina puo' sembrare una bestemmia, ma bisogna guardare alle condizioni fisiche. Auguro al Napoli tanta fortuna. Non sempre spendere tanti soldi porta dei risultati; ce lo ha insegnato l'Inter. Reja? Aveva esaurito un po' il suo percorso".

Calcio: Samp e Genoa agganciano la Juve


ROMA - Un'idea di Cassano, il gol di Mannini e la Sampdoria a punteggio pieno aggancia in testa la Juve. Con nove punti in tre giornate i blucerchiati si godono l'aria rarefatta dei piani alti: c'é ancora una volta lo zampino del fuoriclasse barese dietro al terzo successo della squadra di Gigi Del Neri, che, seppure in inferiorità numerica per l'espulsione di Tissone, riesce a superare a Bergamo l'Atalanta. Nel posticipo serale a Marassi il Genoa targato Gasperini annienta il Napoli di Donadoni. Dopo il primo tempo terminato sull' 1-1 il Grifone si scatena segnando tre reti e chiudendo l'incontro con un perentorio 4-1. Le reti gialloblu' sono state siglate da Floccari, Mesto, Crespo e Kharja. Il momentaneo vantaggio partenopeo era stato segnato da Hamsik.Il turno della serie A dopo la pausa per la Nazionale, regala emozioni anche a Mourinho: l'Inter soffre per un tempo, ma poi supera in casa il Parma per 2-0 e resta così in scia delle capolista a quota sette punti. La cartolina di san Siro la offre la magia di Etòo che con un gol-capolavoro sveglia l'attacco nerazzurro. Completa l'opera l'altro gioiello voluto dal tecnico portoghese: Milito sigla infatti il 2-0 che spegne qualsiasi speranza alla squadra di Guidolin. Decisivo anche l'ingresso in campo di Balotelli: l'Inter con il giocatore dell'Under 21 cambia volto. Primi punti in classifica per la Roma che festeggia l'esordio in panchina di Claudio Ranieri con 2-1 a Siena tutto in rimonta. I giallorossi avevano pensato a un film già visto quando Maccarone in avvio di gara aveva portato in vantaggio i toscani: a svegliare la Roma, tutt'altro che brillante però, ci hanno pensato prima Mexes e poi Riise, bravo a mettere dentro la palla che vale i primi tre punti in classifica. Finale con polemica, Giampaolo accusa: dai grandi campioni della Roma insulti all'arbitro per 90'. Vittoria anche per la Fiorentina: il Cagliari resiste fino al decimo della ripresa quando un bellissimo colpo di testa di Gilardino su cross di Vargas mette il sigillo sulla preziosa vittoria dei viola. L'Udinese, in casa, travolge 4-2 il Catania, che pure era andato in vantaggio per primo. Lo show tra i friulani è tutto di Antonio Di Natale autore di una tripletta.Vince pure il Chievo di Di Carlo che in trasferta al Dall'Ara batte il Bologna 2-0. Chiude il quadro della terza giornata il pareggio per 1-1 tra Palermo e Bari, gara cominciata con mezzora di ritardo per un forte temporale che aveva reso impraticabile il campo siciliano. Di Budan nel recupero la rete del pari. Classifica del campionato italiano di calcio di serie A, dopo la terza giornata Juventus 9 Genoa 9Sampdoria 9 Inter 7 Fiorentina 7 Lazio 6 Udinese 4 Palermo 4 Parma 4 Milan 4 Napoli 3 Siena 3 Chievo 3 Bari 3 Roma 3 Bologna 2 Livorno 2 Cagliari 1 Atalanta 0 Catania 0

domenica 13 settembre 2009

CALCIO: LA SAMP AGGANCIA LA JUVE


ROMA - Un'idea di Cassano, il gol di Mannini e la Sampdoria a punteggio pieno aggancia in testa la Juve. Con nove punti in tre giornate i blucerchiati si godono l'aria rarefatta dei piani alti: c'é ancora una volta lo zampino del fuoriclasse barese dietro al terzo successo della squadra di Gigi Del Neri, che, seppure in inferiorità numerica per l'espulsione di Tissone, riesce a superare a Bergamo l'Atalanta. In attesa del posticipo tra Genoa e Napoli (che potrebbe portare anche l'altra squadra della città della Lanterna al comando), il turno della serie A dopo la pausa per la Nazionale, regala emozioni anche a Mourinho: l'Inter soffre per un tempo, ma poi supera in casa il Parma per 2-0 e resta così in scia delle capolista a quota sette punti. La cartolina di san Siro la offre la magia di Etòo che con un gol-capolavoro sveglia l'attacco nerazzurro. Completa l'opera l'altro gioiello voluto dal tecnico portoghese: Milito sigla infatti il 2-0 che spegne qualsiasi speranza alla squadra di Guidolin. Decisivo anche l'ingresso in campo di Balotelli: l'Inter con il giocatore dell'Under 21 cambia volto. Primi punti in classifica per la Roma che festeggia l'esordio in panchina di Claudio Ranieri con 2-1 a Siena tutto in rimonta. I giallorossi avevano pensato a un film già visto quando Maccarone in avvio di gara aveva portato in vantaggio i toscani: a svegliare la Roma, tutt'altro che brillante però, ci hanno pensato prima Mexes e poi Riise, bravo a mettere dentro la palla che vale i primi tre punti in classifica. Finale con polemica, Giampaolo accusa: dai grandi campioni della Roma insulti all'arbitro per 90'. Vittoria anche per la Fiorentina: il Cagliari resiste fino al decimo della ripresa quando un bellissimo colpo di testa di Gilardino su cross di Vargas mette il sigillo sulla preziosa vittoria dei viola. L'Udinese, in casa, travolge 4-2 il Catania, che pure era andato in vantaggio per primo. Lo show tra i friulani è tutto di Antonio Di Natale autore di una tripletta.Vince pure il Chievo di Di Carlo che in trasferta al Dall'Ara batte il Bologna 2-0. Chiude il quadro della terza giornata il pareggio per 1-1 tra Palermo e Bari, gara cominciata con mezzora di ritardo per un forte temporale che aveva reso impraticabile il campo siciliano. Di Budan nel recupero la rete del pari. La Samp si gode il primato, ma stasera i cugini rossoblù potrebbero allargare a tre il condominio, per una testa della classifica insolita e a tinte genovesi.Classifica del campionato italiano di calcio di serie A, dopo la terza giornata (Genoa-Napoli questa sera alle 20.30)Juventus 9 Sampdoria 9 Inter 7 Fiorentina 7 Genoa 6 Lazio 6 Udinese 4 Palermo 4 Parma 4 Milan 4 Napoli 3 Siena 3 Chievo 3 Bari 3 Roma 3 Bologna 2 Livorno 2 Cagliari 1 Atalanta 0 Catania 0 Genoa-Napoli una partita in meno