martedì 26 marzo 2013

Morto Claudio Lippi, giornalista di Milan Channel

Claudio Lippi, giornalista di Milan Channel, è morto nella mattinata di martedì 26 marzo a causa di un incidente stradale. Lippi aveva 42 anni, lascia la compagna e la loro figlia di un anno e mezzo. Sul proprio sito il Milan ha pubblicato un messaggio di cordoglio.
”Il Presidente Onorario Silvio Berlusconi, i Vice Presidenti Adriano Galliani e Paolo Berlusconi, il Consiglio d’Amministrazione, i Tecnici, i Calciatori e il Personale tutto di A.C. Milan si stringono affettuosamente alla famiglia per la scomparsa del caro amico Claudio Lippi”, si legge nella nota.

domenica 17 marzo 2013

serie A-vincono milan e napoli (ANSA)

Le doppiette di Cavani e Balotelli consentono a Napoli e Milan di rispondere al successo della Juventus nell'anticipo, ma per partenopei e rossoneri sembra più un testa a testa per il secondo posto, visto il distacco e la personalità della capolista. Per il Napoli il successo è tutt'altro che una passeggiata considerato che l'Atalanta rimonta due volte e ci vuole il sigillo di Pandev per chiudere i giochi in una gara nervosa che finisce con l'espulsione di Mazzarri e Bigon. Più facile il compito dei rossoneri, che si riprendono psicologicamente dal crollo in Champions, e regolano facilmente un Palermo virtualmente retrocesso mentre per Balotelli sono sette gol in sei partite.
In attesa dei posticipi Roma-Parma e Torino-Lazio (Samp-Inter rinviata per il maltempo) il turno pomeridiano vede il sofferto successo della Fiorentina sul Genoa 3-2 in una gara piena di errori difensivi. In zona retrocessione Siena inconcludente in casa col Cagliari mentre il Chievo brucia le speranze del Pescara vincendo 2-0 negli ultimi minuti. Sembra mettersi tutto bene per il Napoli: dopo 4' Giorgi stende Zuniga, Cavani trasforma il rigore e si sblocca dopo 6 turni di digiuno. I partenopei dominano ma non trovano il raddoppio e l'Atalanta pareggia con una sfortunata deviazione di Cannavaro, spiazzato da una papera di Bonaventura. Poi Carmona prende una traversa su punizione, ma ancora Cavani, con uno spunto di rapina, riporta avanti il Napoli siglando il 20/o sigillo in A.
Sembra l'inizio della fine per l'Atalanta ma entra in gioco Denis che con una prodezza fissa il 2-2 chiedendo poi scusa ai suoi ex tifosi. Ma poi tocca a Pandev, su assist di Zuniga, il gol della vittoria. Il Milan passa subito nel confronto col Palermo: Aronica butta giù Balotelli che trasforma il rigore. I siciliani protestano per un mani di Zapata che meriterebbe l'espulsione (ammonito). Poi su cross di Niang Balotelli firma il raddoppio e rimangono due i punti di distacco dal Napoli. La Fiorentina passa con il Genoa: su azione di Ljajic che mette in condizione Aquilani di realizzare. Ma il ralenti dimostra che il centrocampista si libera con un fallo, per cui il gol andava annullato. Nella ripresa il Genoa preme e Portanova pareggia di testa. I viola poi sfruttano una papera di Tzorvas e per Cuadrado è facile siglare il 2-1, ma poco dopo Antonelli fa il secondo pari. Il Genoa chiude l'incontro in 10 per l'espulsione di Bertolacci ma la Fiorentina si riporta definitivamente in vantaggio su autogol di Cassetti sugli sviluppi di un angolo. In zona retrocessione il Siena perde un'occasione per continuare il suo recupero non riuscendo a superare il muro difensivo del Cagliari. Il Pescara fine viene punito dal Chievo: Stoian e Thereau a segno, con gli abruzzesi avviati in B col Palermo. Siena e Genoa si giocheranno in volata la salvezza.
Rinviata invece a causa del maltempo la partita di campionato di serie A Sampdoria-Inter in programma questa sera al Ferraris a Genova. Lo ha deciso il comitato operativo comunale di Genova dopo l'allerta 1 diramata ieri dalla protezione civile regionale.

Serie A, Catania-Udinese 3-1

Serie A, Catania-Udinese 3-1
Catania sente profumo d'Europa
Il Catania si rialza dopo i ko contro Inter e Juventus e riprende la corsa per un piazzamento in Europa.
Nell’anticipo della 29/a giornata gli etnei battono 3-1 l’Udinese, diretta concorrente per l’obiettivo.
I friulani, privi di Di Natale, affondano sotto i colpi di Gomez e Lodi: non basta la rete di Muriel per tentare la rimonta.
La gara si sblocca nella ripresa dopo un primo tempo equilibrato. Dopo il rientro in campo, il Catania si porta in vantaggio al 4′: uno-due in area tra Gomez e Castro, con il ‘Papu’ bravo a trafiggere Brkic sul secondo palo.
Nella panchina di casa momento di nervosismo con Potenza, che chiede l’ammonizione di Muriel e viene espulso da De Marco.
Ancora Gomez firma il raddoppio per gli etnei al 22′, deviando di testa il cross di Barrientos.
Il tris rossoazzurro non si fa attendere: è il 26′ quando Lodi beffa Brkic con un impeccabile punizione a giro.
L’Udinese reagisce ed accorcia le distanze al 36′ con Muriel, che lascia partire un preciso diagonale dopo un indecisione tra Marchese e Bellusci. Per il colombiano, sesto centro in campionato, ma buono solo per le statistiche.
Alessandro Lugli

Serie A,Bologna-Juventus 0-2

Serie A,Bologna-Juventus 0-2
Un altro passo verso lo scudetto.
La Juventus supera anche l’ostacolo Bologna ottenendo una vittoria importantissima che avvicina ulteriormente l’obiettivo tricolore.
Il 2-0 firmato nella ripresa da Vucinic e Marchisio proietta la squadra di Conte a +12 sul Napoli, atteso domani dall’Atalanta. La strada ormai sembra spianata.
Reduci da tre vittorie consecutive, gli emiliani di Pioli lottano ma non riescono, sotto gli occhi di un Dall’Ara da tutto esaurito, a trovare i punti che avrebbero archiviato il discorso salvezza.
Primo tempo all’insegna del gran ritmo. In avvio prova a rendersi pericoloso il Bologna. Al 6′ Buffon deve uscire in scivolata su Gilardino, la palla arriva a Diamanti ma il sinistro del fantasista è deviato da Chiellini.
Poi è la Juventus a sfiorare il vantaggio: al 18′ Peluso innesca Giovinco in area, ma il destro dell’attaccante bianconero è bloccato da Curci senza problemi.
Un minuto dopo, tentativo di Vucinic ma il suo destro è alto. I bianconeri crescono e impensieriscono ancora il Bologna con Vucinic: Padoin mette in area per il montenegrino sul quale è provvidenziale l’anticipo di Antonnson (36′).
In chiusura di tempo, altra opportunità per Vidal, lanciato in contropiede da Vucinic: ancora una volta la conclusione del cileno è imprecisa.
Partono forte i bianconeri nella ripresa: dopo due minuti ci prova Giovinco, destro alto. Dopo la rete annullata a Gilardino per fuorigioco, Curci è bravissimo ad opporsi con i pugni al sinistro della ‘Formica Atomica’ (9′).
Niente può invece il portiere rossoblù al 16′, sullo spunto vincente di Vucinic che, servito da Marchisio, si libera di Naldo ed insacca per il vantaggio della Juventus.
I due bianconeri si scambiano il favore in occasione del raddoppio: stavolta è l’ex romanista, vicino alla doppietta al 21′ con un destro che si spegne a lato, a servire Marchisio bravo a battere Curci con un tocco di esterno (28′).
Nel finale gli emiliani tentano generosamente l’assedio, ma la retroguardia bianconera non ha problemi a controllare.

Alessandro Lugli

mercoledì 13 marzo 2013

Il Milan si arrende a Messi: 4-0

La "remontada" è compiuta. Il Barcellona travolge il Milan per 4-0 con una partita praticamente perfetta ed elimina i rossoneri, che erano arrivati in Spagna con grandi speranze dopo il successo per 2-0 all'andata. Doppietta di Messi nel primo tempo, Villa e Jordi Alba nella ripresa. Difficile parlare di rimpianti per la squadra di Allegri (nonostante il palo di Niang e le occasioni nel finale), è passata la squadra nettamente più forte. Barça ai quarti di Champions insieme al Galatasaray, vittorioso in Germania.


I primi venti minuti sono l'inferno in terra per il Diavolo. I blaugrana giocano ad un'altra velocità rispetto alla partita del Meazza, e i rossoneri vanno subito in crisi di fronte alle rapide trame di gioco dei catalani.


Al 5' arriva, immediato, il vantaggio dei padroni di casa: Messi triangola con Xavi e con un maestoso sinistro a giro mette il pallone nel sette lasciando di stucco Abbiati. Il gol scalda il Camp Nou, una bolgia, e terrorizza gli uomini di Allegri, in balia del possesso palla degli avversari. Il Barça crea altre tre palle gol nitide, al 13' Abbiati si supera deviando sulla traversa un tiro di Iniesta.


Il Milan si fa vedere solo in contropiede, i padroni di casa concedono spazi ed El Shaarawy crea qualche brivido a Victor Valdes con una girata. Il monologo catalano sembra spezzarsi al 38': Niang, pescato da Montolivo con un lancio, approfitta del buco di Mascherano per involarsi verso la porta del Barcellona, il suo diagonale supera Valdes ma finisce sul palo.


Neanche il tempo di riprendersi dalla delusione e il Milan si ritrova sotto 2-0. Ancora Messi a segno: Ambrosini perde palla a centrocampo, Iniesta serve l'argentino che con un sinistro da fuori area buca Abbiati. I rossoneri vanno negli spogliatoi quasi sotto choc.


Ripresa, i meneghini iniziano meglio ma al 55' subiscono la mazzata del 3-0. Combinazione Iniesta-Xavi per Villa che con un sinistro a giro batte per la terza volta Abbiati. 3-0 e sorpasso blaugrana.


Abbassano i ritmi i culé di Roura, Allegri cerca di dare la scossa ai suoi inserendo Muntari, Bojan e Robinho. Proprio il brasiliano all'82', approfittando di un Barcellona evidentemente stanco, si avvicina al 3-1 con un tiro deviato all'ultimo momento da Alba.


Il Milan, incoraggiato dalla crisi fisica degli avversari, tenta il disperato forcing finale, facendo soffrire il Barcellona. Ma ormai è troppo tardi. E allo scadere, grazie ad una ingenuità di Muntari, arriva il 4-0 in contropiede dei padroni di casa, firmato Jordi Alba.
 
libero.it

lunedì 11 marzo 2013

serie a , il punto

Una rete al 46’ della ripresa di Emanuele Giaccherini permette alla Juve di piegare il Catania quando il match sembrava incanalarsi verso il pari senza reti. La squadra di Conte riesce ad allungare in classifica sul Napoli, ora a -9 dopo il ko con il Chievo e mette una seria ipoteca sullo scudetto. I partenopei confermano le loro difficolta’ a Verona e cadono sotto i colpi di Drame’ e Thereau nel primo tempo, con De Sanctis non del tutto estraneo in occasione delle reti. Nella ripresa, Cavani si fa respingere un rigore da Puggioni. Nei posticipi serali, la Fiorentina vince a Roma contro la Lazio (reti di Jovetic e Ljajic) e si porta al quarto posto solitario in virtù della contemporanea sconfitta interna dell’Inter con il Bologna, condannata da una rete di Alberto Gilardino. Una rete di Santana nella ripresa sembrerebbe spianare la strada al Torino impegnato al Tardini contro il Parma, ma l’orgoglio della squadra di Donadoni si materializza con la rete di Amauri che permette ai ducali di pareggiare e poco dopo in quella di Sansone che porta la squadra di casa in vantaggio. Poi Amauri firma altri due gol (tripletta per lui), fissando il punteggio sul 4-1 finale. Nello stadio di Is Arenas chiuso al pubblico, il Cagliari trova una vittoria importante in chiave salvezza contro la Sampdoria. Ibarbo realizza una tripletta che permette alla squadra di Pulga di conquistare tre punti importanti da dedicare ancora al presidente Cellino. Tra i blucerchiati da segnalare il ritorno al gol di Maxi Lopez, che realizza il rigore del 3-1 finale. Nella sfida salvezza di Palermo, il Siena batte i rosanero 2-1 e fa un importante balzo alla ricerca del quart’ultimo posto. Anselmo aveva portato in vantaggio la squadra di Gasperini, che nella ripresa prima viene raggiunta da una rete di Emeghara (uscita a vuoto di Sorrentino) e poi superata grazie ad un penalty trasformato da Rosina dopo un fallo in area di Von Bergen su Emeghara. Per i siciliani e’ notte fonda, ora ultimi in classifica col Pescara. Nel giorno dell’esordio di Bucchi in panchina, gli abruzzesi si illudono a Bergamo con D’Agostino nell’anticipo delle 12.30 ma Denis firma una doppietta e l’Atalanta si allontana dalla zona calda.

sabato 9 marzo 2013

genoa-milan 0-2

Il Milan continua a vincere implacabilmente, in questo suo straordinario avvio di 2013, nel quale non ha ancora perso. Non potrebbe esserci migliore approccio alla partita di Barcellona, dove il secondo ciclo di Allegri vivrà il momento più importante e significativo: eliminare dalla Champions la squadra più spettacolare del mondo e il pluriPallone d'oro Messi non sarebbe un'impresa qualsiasi, quale che sia l'attuale stato di forma del Barça, immerso in una preoccupante vacanza di potere, molto simile all'autogestione tecnico-tattica, per la lontananza del suo allenatore Vilanova.

I presupposti sono i più favorevoli possibili, anche perché l'andamento del campionato sta via via spingendo il Milan, con insospettabile anticipo, verso l'obiettivo minimo dichiarato di ogni grande club: la qualificazione alla prossima Champions. Anzi, ora che il terzo posto dei play-off agostani non è più un miraggio, diventa sempre più plausibile l'inseguimento di un obiettivo assai meno scontato: il secondo posto, che vale la qualificazione diretta alla fase a gironi di quello che è ormai diventato, a tutti gli effetti, il campionato d'Europa e che garantisce un business praticamente vitale.

Le condizioni per affrontare il duello del Camp Nou sono le migliori possibili proprio perché la Champions in corso non è più la vetrina alla quale restare aggrappati, come pareva al momento del sorteggio, per rifugiarsi in Europa sotto la tenda ad ossigeno che l'Italia
aveva tolto all'erigenda squadra del futuro, all'epoca un tantino immatura. La partita di Barcellona è adesso diventata uno specchio nel quale rimirarsi senza paura.

Il campionato sta fornendo al Milan certezze e autostima. La certezza principale è che l'attacco segna sempre e che i tre attaccanti più forti sono, a turno o tutti assieme, decisamente implacabili: stavolta è toccato a Pazzini e Balotelli, ma i 34 gol complessivi segnati finora dal terzetto dimostrano che, prima o poi, Allegri potrà tentare di schierarli contemporaneamente, senza che il suo appaia un azzardo. Non è un caso che adesso aspetti con molta apprensione di sapere se al Camp Nou potrà avere a disposizione Pazzini: tutti sono utili, in questa squadra, però i tre attaccanti sono indispensabili, soprattutto se già uno di loro (Balotelli) in Champions non può giocare.

C'è, infine, un altro dato che conferma come la stagione milanista sia arrivata a una svolta. La fortuna ha preso a girare dalla sua parte, arbitri compresi. Ma aveva davvero bisogno dei regali di Damato e dei suoi assistenti, che hanno fatto legittimamente infuriare il Genoa, penalizzato per la seconda partita consecutiva? Si impone, quanto meno, una riflessione sul ruolo del giudice d'area.

Genoa-Milan 0-2 (0-1)
GENOA:
Frey - Granqvist (79' Jankovic), Portanova, Moretti - Cassani, Bovo (67' Jorquera), Toszer, Vargas, Antonelli - Bertolacci, Borriello. All. Ballardini
MILAN: Abbiati - De Sciglio, Zapata, Mexes (46' Yepes), Constant - Flamini, Montolivo, Muntari - El Shaarawi (67' Abate), Pazzini (23' Balotelli), Niang. All. Allegri.
ARBITRO Damato
RETI: 22' Pazzini; 61' Balotelli.
NOTE: Terreno sconnesso, pioggia. Ammoniti: Antonelli, Bovo, Grandqvist, Portanova, Flamini e Muntari. Espulso: Constant (doppia ammonizione). Recupero 2' e 4'

link-http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/milan/2013/03/08/news/milan_batte_genoa-54161769/
              

venerdì 8 marzo 2013

Europa League, Tottenham-Inter 3-0

È notte fonda per l'Inter a Londra, una notte da incubo: a White Hart Lane il Tottenham travolge i nerazzurri ipotecando la qualificazione ai quarti. Alla vigilia Andrea Stramaccioni aveva ammesso che l'Europa League non era una priorità per la sua squadra. Con ogni probabilità tra una settimana non sarà più neppure un appuntamento infrasettimanale. Perché il verdetto emesso questa sera è impietoso per i nerazzurri, affondati da tre gol che potevano essere anche di più. Enorme il divario tecnico-tattico tra le due squadre, nerazzurri distanti anni luce dagli inglesi per motivazioni e condizione fisica, ordine tattico e aggressività. E le molte assenze non possono giustificare la scoraggiante partita dell'Inter, a tratti imbarazzante per pochezza di idee e remissività. Incapace di arginare le folate inglese, ancor meno di imbastire azioni manovrate.

Fulmineo il vantaggio dei padroni di casa, alla prima vera accelerazione: sul cross dalla sinistra di Gylfi Sigurdsson, Gareth Bale insacca di testa. Il più atteso, il più temuto, viene colpevolmente dimenticato dalla difesa nerazzurra al centro dell'area, e può così insaccare la sua quarta rete personale all'Inter. Partenza in salita, nerazzurri sotto shock, Tottenham in trance agonistica: Jermaine Defoe confonde Andrea Ranocchia ma Samir Handanovic respinge con i pugni.

Stramaccioni perdona Antonio Cassano e lo schiera dal primo minuto. Ma l'attaccante di Bari Vecchia gioca la sua personale partita nella partita, avulso quanto abulico. La timidissima reazione dei nerazzurri passa dai piedi di Ricardo Alvarez che libera Mateo Kovacic: conclusione alta. Inevitabile arriva così il raddoppio: veronica di Defoe, Handanovic respinge come può ma Sigurdsson non può sbagliare. C'è solo il Tottenham, con le sue vertiginose triangolazioni sulle corsie laterali, l'asfissiante fraseggio a centrocampo. Casuale l'unica vera palla-gol dell'Inter: Cassano libera nello spazio Alvarez ma solo davanti a Brad Friedel l'argentino non inquadra la porta. Stramaccioni azzarda nella ripresa e passa alla difesa a tre, inserendo anche Rodrigo Palacio. Ma al di là dell'impianto tattico è l'Inter ad apparire inadeguata, lenta e imprecisa, insufficiente per intensità ed corsa.

E con pochissima concentrazione. Perché solo così si spiega il terzo gol degli Spurs: sull'angolo di Bale, Jan Vertonghen schiaccia indisturbato in rete, sotto gli occhi della difesa nerazzurra immobile. Spettatrice non pagante. Il Tottenham non rallenta e cerca il poker, solo Handanovic evita l'umiliazione: prima su Defoe quindi in uscita bassa su Aaron Lennon. L'Inter ha un sussulto con Rodrigo Palacio che si divora una clamorosa occasione. Ma sarebbe stato un premio immeritato per questa Inter.

link http://www.ilmessaggero.it/sport/calcio/europa_league_tottenham_inter_bale/notizie/256720.shtml

giovedì 7 marzo 2013

Europa League: Stoccarda-Lazio 0-2

La Lazio ipoteca il passaggio ai quarti di finale di Europa League vincendo 2-0 a Stoccarda nell'andata degli ottavi. I biancocelesti soffrono in avvio ma riescono a passare in vantaggio al 21' con una girata di sinistro di Ederson. Lo stesso brasiliano fallisce il raddoppio al 40' quando manda alto di testa da pochi passi.

Stoccarda vicino al pari con un colpo di testa di Okazaki al 42'. Il 2-0 arriva al 56' ed e' realizzato da Onazi al termine di una travolgente azione personale.
ANSA