Finisce 1-1 all'Olimpico, ovvero Roma già fuori dall'Europa League mentre prosegue la corsa dello Slovan Bratislava. Sotto gli occhi del neo presidente Di Benedetto, al debutto all'Olimpico (presenti 45 mila spettatori), la Roma impiega 10 minuti per riequilibrare lo 0-1 dell'andata, grazie al tocco vincente di Perrotta, sul corner pennellato da Totti, che forma il trio d'attacco con Bojan e Caprari. Lo Slovan accusa il colpo e subisce, sino all'intervallo, i frequenti quanto sterili assalti della Roma, che non va oltre qualche tiro da fuori ( Simplicio e Caprari i più volitivi), pur creando una buona mole di gioco.
Danno il meglio di sè in avvio di ripresa i capitolini, a partire dal destro di Totti sventato da Putnocky, proseguendo con Caprari che mette appena a lato, sino al sinistro del 58' di Josè Angel che calcia a botta sicura ma oltre la traversa. Si rivelerà un errore pesante, quello dello spagnolo, così come Luis viene pesantemente fischiato, dall'Olimpico, quando toglie Totti, al 79', per Okaka. Il capitano va diretto negli spogliatoi senza salutare il mister, la mossa di Luis Enrique ha forse l'effetto di dare nuova linfa e coraggio allo Slovan.
E anticipa di 8 minuti il piattone vincente di Stepanovsky che punisce, al termine di una valida trama corale, una Roma fattasi cogliere tutta sbilanciata in avanti. Fischi per Luis Enrique anche a gara appena finita, come la stagione europea della sua nuova Roma. Il peggior debutto possibile all'Olimpico per lui e per la nuova proprietà americana.
Lazio sul velluto. E' stato poco più che una formalità il ritorno col Rabotnicki per la Lazio, che si presentava a Skopje forte del 6-0 dell'andata. I biancocelesti si sono imposti anche in Macedonia per 3-1, con doppietta di Rocchi e rete di Hernanes. La Lazio resta così l'unica formazione italiana a qualificarsi alla fase a gironi di Euriopa League, assieme all'Udinese "retrocessa" dalla Champions League.
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