venerdì 8 marzo 2013

Europa League, Tottenham-Inter 3-0

È notte fonda per l'Inter a Londra, una notte da incubo: a White Hart Lane il Tottenham travolge i nerazzurri ipotecando la qualificazione ai quarti. Alla vigilia Andrea Stramaccioni aveva ammesso che l'Europa League non era una priorità per la sua squadra. Con ogni probabilità tra una settimana non sarà più neppure un appuntamento infrasettimanale. Perché il verdetto emesso questa sera è impietoso per i nerazzurri, affondati da tre gol che potevano essere anche di più. Enorme il divario tecnico-tattico tra le due squadre, nerazzurri distanti anni luce dagli inglesi per motivazioni e condizione fisica, ordine tattico e aggressività. E le molte assenze non possono giustificare la scoraggiante partita dell'Inter, a tratti imbarazzante per pochezza di idee e remissività. Incapace di arginare le folate inglese, ancor meno di imbastire azioni manovrate.

Fulmineo il vantaggio dei padroni di casa, alla prima vera accelerazione: sul cross dalla sinistra di Gylfi Sigurdsson, Gareth Bale insacca di testa. Il più atteso, il più temuto, viene colpevolmente dimenticato dalla difesa nerazzurra al centro dell'area, e può così insaccare la sua quarta rete personale all'Inter. Partenza in salita, nerazzurri sotto shock, Tottenham in trance agonistica: Jermaine Defoe confonde Andrea Ranocchia ma Samir Handanovic respinge con i pugni.

Stramaccioni perdona Antonio Cassano e lo schiera dal primo minuto. Ma l'attaccante di Bari Vecchia gioca la sua personale partita nella partita, avulso quanto abulico. La timidissima reazione dei nerazzurri passa dai piedi di Ricardo Alvarez che libera Mateo Kovacic: conclusione alta. Inevitabile arriva così il raddoppio: veronica di Defoe, Handanovic respinge come può ma Sigurdsson non può sbagliare. C'è solo il Tottenham, con le sue vertiginose triangolazioni sulle corsie laterali, l'asfissiante fraseggio a centrocampo. Casuale l'unica vera palla-gol dell'Inter: Cassano libera nello spazio Alvarez ma solo davanti a Brad Friedel l'argentino non inquadra la porta. Stramaccioni azzarda nella ripresa e passa alla difesa a tre, inserendo anche Rodrigo Palacio. Ma al di là dell'impianto tattico è l'Inter ad apparire inadeguata, lenta e imprecisa, insufficiente per intensità ed corsa.

E con pochissima concentrazione. Perché solo così si spiega il terzo gol degli Spurs: sull'angolo di Bale, Jan Vertonghen schiaccia indisturbato in rete, sotto gli occhi della difesa nerazzurra immobile. Spettatrice non pagante. Il Tottenham non rallenta e cerca il poker, solo Handanovic evita l'umiliazione: prima su Defoe quindi in uscita bassa su Aaron Lennon. L'Inter ha un sussulto con Rodrigo Palacio che si divora una clamorosa occasione. Ma sarebbe stato un premio immeritato per questa Inter.

link http://www.ilmessaggero.it/sport/calcio/europa_league_tottenham_inter_bale/notizie/256720.shtml

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