sabato 9 marzo 2013

genoa-milan 0-2

Il Milan continua a vincere implacabilmente, in questo suo straordinario avvio di 2013, nel quale non ha ancora perso. Non potrebbe esserci migliore approccio alla partita di Barcellona, dove il secondo ciclo di Allegri vivrà il momento più importante e significativo: eliminare dalla Champions la squadra più spettacolare del mondo e il pluriPallone d'oro Messi non sarebbe un'impresa qualsiasi, quale che sia l'attuale stato di forma del Barça, immerso in una preoccupante vacanza di potere, molto simile all'autogestione tecnico-tattica, per la lontananza del suo allenatore Vilanova.

I presupposti sono i più favorevoli possibili, anche perché l'andamento del campionato sta via via spingendo il Milan, con insospettabile anticipo, verso l'obiettivo minimo dichiarato di ogni grande club: la qualificazione alla prossima Champions. Anzi, ora che il terzo posto dei play-off agostani non è più un miraggio, diventa sempre più plausibile l'inseguimento di un obiettivo assai meno scontato: il secondo posto, che vale la qualificazione diretta alla fase a gironi di quello che è ormai diventato, a tutti gli effetti, il campionato d'Europa e che garantisce un business praticamente vitale.

Le condizioni per affrontare il duello del Camp Nou sono le migliori possibili proprio perché la Champions in corso non è più la vetrina alla quale restare aggrappati, come pareva al momento del sorteggio, per rifugiarsi in Europa sotto la tenda ad ossigeno che l'Italia
aveva tolto all'erigenda squadra del futuro, all'epoca un tantino immatura. La partita di Barcellona è adesso diventata uno specchio nel quale rimirarsi senza paura.

Il campionato sta fornendo al Milan certezze e autostima. La certezza principale è che l'attacco segna sempre e che i tre attaccanti più forti sono, a turno o tutti assieme, decisamente implacabili: stavolta è toccato a Pazzini e Balotelli, ma i 34 gol complessivi segnati finora dal terzetto dimostrano che, prima o poi, Allegri potrà tentare di schierarli contemporaneamente, senza che il suo appaia un azzardo. Non è un caso che adesso aspetti con molta apprensione di sapere se al Camp Nou potrà avere a disposizione Pazzini: tutti sono utili, in questa squadra, però i tre attaccanti sono indispensabili, soprattutto se già uno di loro (Balotelli) in Champions non può giocare.

C'è, infine, un altro dato che conferma come la stagione milanista sia arrivata a una svolta. La fortuna ha preso a girare dalla sua parte, arbitri compresi. Ma aveva davvero bisogno dei regali di Damato e dei suoi assistenti, che hanno fatto legittimamente infuriare il Genoa, penalizzato per la seconda partita consecutiva? Si impone, quanto meno, una riflessione sul ruolo del giudice d'area.

Genoa-Milan 0-2 (0-1)
GENOA:
Frey - Granqvist (79' Jankovic), Portanova, Moretti - Cassani, Bovo (67' Jorquera), Toszer, Vargas, Antonelli - Bertolacci, Borriello. All. Ballardini
MILAN: Abbiati - De Sciglio, Zapata, Mexes (46' Yepes), Constant - Flamini, Montolivo, Muntari - El Shaarawi (67' Abate), Pazzini (23' Balotelli), Niang. All. Allegri.
ARBITRO Damato
RETI: 22' Pazzini; 61' Balotelli.
NOTE: Terreno sconnesso, pioggia. Ammoniti: Antonelli, Bovo, Grandqvist, Portanova, Flamini e Muntari. Espulso: Constant (doppia ammonizione). Recupero 2' e 4'

link-http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/milan/2013/03/08/news/milan_batte_genoa-54161769/
              

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