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domenica 2 maggio 2010
Serie A - La Juve dice addio alla Champions
ALTRI VERDETTI NELLA DOMENICA DI A - La terz'ultima giornata di campionato consegna nuovi verdetti al campionato 2009-2010. Dopo la retrocessione matematica del Livorno di settimana scorsa, i match della domenica regalano amarezza ai tifosi del Siena, cui ora nemmeno l'aritmetica lascia speranze di salvezza, e a quelli della Juventus, che dice addio al sogno di un posto in Champions League.
PRIMA RETROCESSIONE PER IL SIENA, PALERMO SOGNA - Fatale ai toscani la sconfitta interna con il Palermo, che stenta e soffre un po' nella prima mezz'ora, poi trova il gol del vantaggio (immeritato) con Cavani e riesce a controllare gli assalti di un Siena comunque generosissimo. Al 58esimo arriva anche il raddoppio, con il solito Miccoli, che diventa così il cannoniere più prolifico nella storia del Club rosanero (43 reti) e permette ai siciliani di tenere il passo della Samp. Il gol di Calaiò a 10 minuti dalla fine è l'atto di addio alla Serie A del Siena, che conosce così la sua prima retrocessione dalla massima serie dopo 7 stagioni.
NIENTE CHAMPIONS PER LA VECCHIA SIGNORA - La Vecchia Signora, invece, ancora una volta non riesce a dare continuità al suo campionato, e dopo la bella prova di domenica scorsa contro il Bari viene fermata dal solito spumeggiante Catania in versione Massimino. I bianconeri sbagliano qualche occasione di troppo nei primi 20 minuti (clamorosa quella fallita da Del Piero), e vengono puniti in mischia da Silvestre al 24esimo. Il successivo forcing juventino non produce granché, e prima dell'intervallo sono anzi i padroni di casa a sfiorare per due volte il raddoppio, sempre con Silvestre. In apertura di secondo tempo, Marchisio regala il pareggio a Zaccheroni, ma da quel momento la squadra si spegne (complice anche un Diego in giornata no... ma non è il solo), e solo una paratona di Buffon su una straordinaria azione di Maxi Lopez evita una nuova sconfitta.
CASSANO SHOW, SAMP IN EUROVISIONE? - Chi al sogno Champions è più vicino che mai è la Sampdoria, che non sbaglia il facile appuntamento casalingo contro il Livorno già condannato, e mantiene due punti di vantaggio sul Palermo. Match ipotecato subito in apertura grazie al gol di Cassano, che gioca su livelli degni della sua classe regalando perle assortite ai compagni e ai tifosi. I doriani però non trovano il raddoppio e rischiano qualcosa di troppo, fino all'85esimo, quando Ziegler azzecca la punizione della tranquillità. Il sogno è lì, ma per farlo diventare realtà serve non fallire il grande spareggio col Palermo di settimana prossima. Nell'attesa, i tifosi di Marassi salutano la squadra intonando la sigla dell'Eurovisione...
IL GRIFONE CROLLA A BARI - Chi invece non deve aspettare nulla, e può iniziare fin da stasera a maledire una stagione da cui ci si aspettava qualcosa in più, è proprio il Genoa, che crolla a Bari e saluta le residue speranze di Europa League. Gli uomini di Ventura tornano al successo dopo oltre un mese: dopo un primo tempo denso di occasioni non sfruttate, contro un Genoa inesistente, i pugliesi trovano la strada del gol per ben tre volte nel secondo. Riccardo Meggiorini firma con la quinta rete stagionale il vantaggio biancorosso. Il Grifone accenna la reazione, ma proprio nel momento di massimo forcing viene punito da Castillo, entrato in campo sotto i fischi ed uscito dal terreno di gioco a suon di applausi. Al 3-0 pensa Barreto, con un sinistro letale che chiude i giochi nel finale.
NAPOLI SOFFE, MA L'EUROPA C'E' - Le notizie in arrivo da Bari rendono felice il Napoli, che grazie ai tre punti sofferti conquistati in casa del Chievo è ora sicuro di un posto in Europa League. Non rimane ora che vincere lo sprint finale con la Juve per mantenere il sesto posto che consente di evitare i preliminari. A decidere il match è un punizione di Lavezzi (su cui Sorrentino non è impeccabile), a 5 minuti dal termine, dieci minuti dopo che Granoche, approfittando a sua volta di un'incertezza di De Sanctis, aveva pareggiato il gol di Denis. Onore comunque al Chievo che pur privo di obiettivi se l'è giocata, dando vita a un match equilibrato e fin troppo intenso, come dimostrano i tanti ammoniti, e il rosso nei minuti conclusivi a Morero
ATALANTA A UN PASSO DALLA B, TRA BEFFA E POLEMICHE - Il match più caldo del pomeriggio era però lo spareggio salvezza tra Atalanta e Bologna, con i bergamaschi costretti a vincere per tenere vive le speranze salvezza. Gli uomini di Mutti partono forte e dominano nel primo tempo, sbagliano un rigore con Valdes, ma trovano il vantaggio grazie a una gran punizione di Guarente. A fine primo tempo però l'episodio chiave della partita, che farà discutere all'infinito: su un calcio d'angolo per il Bologna, la palla esce ma Tagliavento vede una trattenuta di Pellegrino che costa al difensore di Mutti il primo giallo. Le proteste del giocatore portano al rosso, anche se il rigore non viene concesso perché il gioco era appunto fermo... Nella ripresa, i padroni di casa si difendono con ordine nonostante le 4 punte schierate da Colomba, e riescono pure a pungere in contropiede. Ma a 5 minuti dalla fine arriva la beffa atroce, con lo sfortunato autogol di Peluso su una respinta corta di Consigli. A questo punto resta solo la speranza di un miracolo
UN CAPOCANNONIERE DI NOME TOTO' - Un punto per uno, infine, nel match più inutile della giornata, quello del Sant'Elia tra il Cagliari e l'Udinese. Inutile per tutti tranne che per Di Natale, che al 26esimo pareggia il vantaggio iniziale di Lazzari segnano il 26esimo gol del suo campionato e ipotecando, salvo clamorose sorprese, il titolo di capocannoniere. Due minuti dopo i friulani passano addirittura in vantaggio con Sanchez, a 15 dal termine Jeda fissa il 2-2 finale
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