giovedì 18 marzo 2010

champion's : approfondimento barcellona bene bordeaux


Tre fenomeni si aggirano per l'Europa, con score individuali da fare paura: Cristiano Ronaldo, Rooney e Messi. Il primo ha dovuto lasciare anzitempo la Champions, l'Inglese sta sopperendo alla grande alla partenza del portoghese da Manchester, l'argentino ci mette in più la capacità di vincere da solo le partite. Trentuno gol in stagione per Leo, 21° in carriera in Champions, e nel 4-0 sullo Stoccarda l'ennesima dimostrazione di essere inarrestabile anche con pochi metri a disposizione. E' una sua accelerazione, partendo a destra e convergendo verso il centro, che apre la partita per il Barcellona. Azione personale chiusa al 14' da un sinistro potente sotto la traversa. E' un suo suggerimento per l'inserimento di Touré a chiudere di fatto il discorso qualificazione contro i tedeschi. Al 22' pesca Yaya in area, che serve al centro Pedro, per il secondo gol del Barça e il 17° della splendida stagione del gioiellino blaugrana. Ed è ancora Messi a chiudere sul 3-0, dopo un tacco di Alves: Messi si gira e colpisce col sinistro, Lehmann non è perfetto. Rispetto ad altre uscite, Messi agisce più al centro, e fa la differenza partendo da lì: un buon segnale anche per Maradona, che tende a schierarlo lì, come rifinitore puro. Guardiola sconfessa le politiche estive mandando in panchina Ibrahimovic: davanti piazza Henry centravanti, rigenerato nel ruolo in campionato in assenza di Zlatan, e Pedro a completare il tridente. Ibra, un giorno dopo il gol di Eto'o, resta seduto per 65', gli altri non fanno sentire la sua assenza. Poi entra per Busquets, riceve una buona accoglienza dal Camp Nou e nel finale manda in gol Bojan per il 4-0, con un bell'assist. La partita presto in discesa facilita il Barça, che può usare una delle sue armi migliori, il possesso palla, e corre davvero pochi pericoli. Gran gara di Yaya Touré, solito Dani Alves sulla destra, positivo anche Maxwell, che sta approfittando degli spazi aperti dall'infortunio di Abidal. Quando poi lo Stoccarda si sbilancia un po', ecco una lezione sull'arte della ripartenza e dell'uso delle fasce (specie con Pedro): i catalani escono sempre bene e arrivano ai cross pericolosi. In generale, una recita all'altezza della stagione perfetta, quella scorsa. Per l'Inter, come per tutte le altre, sarà meglio fare gli scongiuri e cercare di evitare i campioni nei quarti. Lo Stoccarda esce dalla Champions e non può avere nemmeno troppi rimpianti: enorme la differenza tecnica fra le due formazioni. Per un po' la squadra di Gross prova a coprirsi e cercare un episodio, i due gol fanno saltare il piano, ma non arrivano comunque rifornimenti per Pogrebnyak e Cacau (meglio Marica nella ripresa). Manifesta inferiorità e poche sortite in attacco: Molinaro prova qualche volte a salire, con tanta corsa, ma rifinisce male e in fase difensiva tiene poco Pedro.

Dopo il Lione, tocca al Bordeaux entrare fra le otto bellezze d'Europa. Il ritorno degli ottavi di Champions contro l'Olympiacos termina infatti 2-1. Entrambe le squadre chiudono in 10: espulsi nella ripresa Derbyshire (15') e Diarra (23'), il capitano che era assente per infortunio nella gara d'andata. L'imperforabilità francese cade dopo 509 minuti: al gol iniziale di Gourcuff (5') risponde Mitroglu al 20' della ripresa, prima che Chamakh raddoppi al 43'. I greci già sapevano che sarebbe stata dura, vista la sconfitta casalinga dell'andata per 1-0. Ma da lì a pensare che per loro il primo tempo sarebbe durato 5 minuti ce ne passava comunque. Invece così è stato: ci ha pensato Gourcuff, su punizione, con Nikopolidis non prontissimo sulla conclusione dalla distanza. E' l'1-0. Il portiere greco si riscatta col passare dei minuti, evitando che il primo tempo finisca in goleada. Dal vantaggio in poi (ma diciamo pure dall'inizio) il Bordeaux si annoda alla gara con grande nonchalance, estromettendone completamente l'Olympiakos. Il match si trasforma in una passerella per le qualità balistiche e di impostazione di gioco di Gourcuff su tutti, ma è tutta la squadra a saper giocare di prima e a macinare gioco offensivo di qualità ed efficacia. I greci si rassegnano e si affidano a Nikopolidis, che ci mette parecchie pezze, come quando al 38' Gourcuff salta Papadopoulos ma il portiere lo ferma in extremis. E proprio l'ex milanista sfiora il raddoppio, al 43', ancora su punizione. Stavolta sono traversa e palo a dirgli di no. I greci danno qualche segno di ripresa nei minuti finali del primo tempo, e al 46' Derbyshire centra anche la porta difesa da Carrasso: ma è in fuorigioco e il portoghese Benquerença se ne accorge. L'Olympiakos comincia la ripresa senza la carica che ne aveva contraddistinto i minuti finali del primo tempo. Così sono più i cartellini gialli e rossi ad animare la gara più che occasioni da gol ed emozioni. Derbyshire viene ammonito due volte nel giro di 7 minuti e quindi espulso (15'), al 23' stessa sorte per Diarra: al 21' il primo cartellino, due minuti dopo arrivano il secondo e il rosso. Nel frattempo arriva anche il pareggio greco: Mitroglu, entrato al 18', al 20' inventa un gran destro dal limite e trova l'1-1. La gara riprende quota e ritrova anche un ritmo accettabile. L'Olympiacos sfiora il raddoppio al 32' ma Sané devia in angolo una conclusione di Raul Bravo, così al 38' vanno vicini al gol i francesi, con Nikopolidis abile nel fermare un lanciato Chamakh. Ma al 43' l'attaccante la spunta, e di testa devia in rete un cross di Tremoulinas. E' il definitivo 2-1, con i francesi promossi ai quarti di Champions League.

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