domenica 29 settembre 2013

Serie A: la Juventus vince il derby, steccano Inter e Lazio. Vola il Verona


ROMA – Sesta giornata del campionato italiano di calcio di Serie A.

La Juventus ha vinto il ‘derby della Mole’ tra le polemiche: 1-0 al Torino con un gol irregolare di Pogba. Successo prezioso per i bianconeri che hanno agganciato il Napoli a quota 16 punti.

Pomeriggio amaro per Lazio e Inter. I nerazzurri di Mazzarri non sono andati oltre all’1-1 a Trieste contro il Cagliari. Nainggolan ha risposto a Icardi.

Male la Lazio sul campo della matricola Sassuolo. I biancocelesti hanno subito una clamorosa rimonta: Schelotto e Floro Flores hanno risposto a Dias e Candreva.

Sogna il Verona. Gli scaligeri hanno vinto 2-1 contro il Livorno grazie ad un rigore trasformato da Jorginho e si sono portati nelle zone alte della classifica.

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Tutte le partite del giorno.

TORINO-JUVENTUS 0-1 Pogba 54'.

Il gol di Pogba è stato viziato dal fuorigioco di Tevez. Clicca qui per guardare le immagini.

Per guardare le foto con gli striscioni e le coreografie del derby della Mole (clicca qui)

La Juventus di Antonio Conte ha agganciato il Napoli di Rafael Benitez a quota 16 punti in classifica.

E’ questo il verdetto della sfida delle 12.30 della quinta giornata del massimo campionato, il derby di Torino, dove i bianconeri hanno battuto per 1-0 i cugini granata al termine di una gara molto “tattica” e molto combattuta.

Una sfida che ha visto il solito coriaceo Torino rispondere colpo su colpo alla Juventus, senza pero’ impensierire mai Buffon (6-0 per i bianconeri i tiri in porta al termine del match).

A condizionare il risultato finale, pero’, ancora una volta, una svista arbitrale in occasione del gol decisivo dell’incontro, siglato da Pogba al 9' della ripresa.

Sugli sviluppi di un corner, Bonucci ha anticipato Darmian e ha “spizzato” il pallone: a quel punto Tevez, che era in chiara posizione di off side, non segnalata, ha colpito la traversa da due passi.

La sfera è poi tornata nel cuore dell’area piccola e il francese ha insaccato di testa.

TORINO: (3-5-2): Padelli; Glik, Rodriguez, Moretti; Darmian, Brighi, Vives, El Kaddouri, D’Ambrosio; Cerci, Immobile.
A disp.: Gomis, Berni, Basha, Pasquale, Farnerud, Bovo, Masiello, Maksimovic, Bellomo, Meggiorini. All.: Ventura.

JUVENTUS (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Marchisio, Asamoah, Tevez, Giovinco.
A disposizione: Storari, Citti, Ogbonna, De Ceglie, Peluso, Motta, Padoin, Pirlo, Isla, Quagliarella, Vucinic, Llorente.

ATALANTA-UDINESE 2-0 Denis 45' e 63'

Una doppietta del tanque Denis piega l’Udinese (2-0): vittoria meritatissima per l’Atalanta.

Da segnalare una curiosità: ad inizio ripresa l’arbitro Giacomelli assegna un rigore all’Udinese e ammonisce Stendardo, l’autore del fallo.

Poi l’arbitro torna sui suoi passi dopo aver ascoltato il guardalinee: c’era un fuorigioco precedente.

Atalanta (4-3-3): Consigli; Raimondi, Stendardo, Lucchini, Del Grosso; Carmona, Baselli, Cigarini; Moralez, Denis, Bonaventura.
A disp.: Sportiello, Polito, Scaloni, Bellini, Brivio, Livaja, Canini, Brienza, Marilungo, Kone, De Luca, Nica, Gagliardini. All. Colantuono
Squalificati: Yepes (1)
Indisponibili: Cazzola, Giorgi, Migliaccio

Udinese (3-5-2): Kelava; Heurtaux, Danilo, Naldo; Basta, Lazzari, Allan, Badu, G.Silva; Di Natale, Maicosuel
A disp.: Benussi, Scuffet, Bubnjic, Widmer, Douglas, Pinzi, Mlinar, Pereyra, Merkel, Fernandes, Ranegie, Zielinski, Lopez. All. : Guidolin
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Domizzi, Brkic, Muriel

CAGLIARI-INTER 1-1 Icardi 74' , Nainggolan 83'

L’Inter rallenta la corsa in testa alla classifica portando a casa solo un punto dalla sfida con il Cagliari. A Trieste finisce 1-1 dopo una partita giocata più dall’Inter che dai rossoblù, molto attendisti.

L’Inter parte con più grinta: la prima occasione arriva dopo due minuti, con un esterno di Nagatomo che costringe Agazzi in corner. All’11' i nerazzuri insistono sulla destra, con uno scambio Nagatomo-Belfodil, il giovane attaccante crossa: in mezzo Guarin calcia bene, ma il portiere cagliaritano salva.

La palla gol più ghiotta è per Belfodil: Nagatomo crossa bene da destra, l’algerino incrocia bene di testa, ma Agazzi respinge, e sulla replica l’attaccante calcia fuori. Nella prima mezz’ora, insomma, si vede solo l’Inter. Poi il Cagliari si fa notare: Pinilla calcia bene al 30', ma Handanovic para in due tempi, e al 33' un contropiede bruciante di Ibarbo costringe Juan Jesus al fallo. Sulla punizione, Conti buca la barriera ma Handanovic trattiene senza problemi.

Nella ripresa Mazzarri aumenta la capacità d’attacco con le due punte: esce Alvarez, autore di una buona prova, e entra Icardi che va a fare coppia con Belfodil. Il pubblico del Rocco è più di fede interista che rossoblu – quella di oggi dovrebbe davvero essere l’ultima gara dei sardi a Trieste – e sostiene gli uomini di Mazzarri. L’Inter guadagna terreno minuto per minuto: si gioca per lo più nella metà del Cagliari, ma le occasioni non sono mai nitide.

Al 19' entra Palacio e le cose cambiano: l’argentino ha qualità anche sul terreno appesantito dalla pioggia, e in poco arriva il vantaggio. I nerazzurri trovano un bello scambio sulla destra dopo un’azione insistita: Palacio crea lo spazio per Nagatomo che crossa forte in mezzo, Icardi è davanti alla porta e non puo’ sbagliare. Gli ospiti sembrano avere la partita in pugno e anche in buona forma fisica, nonostante Mazzarri continui a lamentarsi del gioco troppo arretrato.

Al 38', però, un Cagliari poco convinto trova l’insperato pareggio. Nainggolan, il migliore tra i suoi con Agazzi, prova la botta dai trenta metri, Rolando la devia e Handanovic non può nulla. Mazzarri prova a vincere togliendo un difensore, Ranocchia, concedendo i minuti finali a Milito. Le occasioni arrivano, nel cuore dell’area, ma non il gol, lasciando i nerazzurri a recriminare per i 2 punti buttati.

Cagliari (4-3-1-2): Agazzi, Perico, Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Conti, Nainggolan; Cabrera; Pinilla, Ibarbo
A disp: Avramov, Ariaudo, Avelar, Ibraimi, Oikonomou, Rui Sampaio, Eriksson, Nenè, Sau. All.: Diego Lopez
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Cossu, Pisano, Ekdal

Inter (3-5-1-1): Handanovic; Juan Jesus, Ranocchia, Campagnaro; Nagatomo, Kovacic, Cambiasso, Guarin, Jonathan; Alvarez; Palacio
A disp.: Castellazzi, Andreolli, Samuel, Rolando, Pereira, Wallace, Taider, Kuzmanovic, Belfodil, Icardi, Milito. All.: Mazzarri
Squalificati: nessuno
Indisiponibili: Mariga, Chivu, Zanetti

CATANIA-CHIEVO 2-0 Plasil 22' , Castro 50'

La sesta è quella buona. Dopo cinque tentativi andati a vuoto, il Catania riesce a sbloccarsi. La prima vittoria stagionale arriva contro il Chievo ed è una boccata di ossigeno puro per il morale e la classifica dei padroni di casa, ora a quota quattro in compagnia dei veronesi, che non trovano la benzina necessaria per ripartire dopo la tanto discussa sconfitta interna con la Juventus.

Punti pesanti, quelli incamerati contro i gialloblù, e non solo perchè permettono agli etnei di interrompere un digiuno che li aveva portati in fondo alla graduatoria.

I rossazzurri rompono il ghiaccio in una domenica difficile, complicata dalla numerose assenze che costringono Maran a schierare una difesa del tutto inedita e a forzare l’impiego dal 1' di Izco, reduce da uno stop di venti giorni a causa di un infortunio.

Nonostante l’emergenza, il Catania mostra quei segnali di crescita, sul piano del gioco e della tenuta mentale, che la piazza si attendeva. Il ritorno al 4-3-3, storico modulo di riferimento, è producente e restituisce alcuni punti fermi sui quali basare la manovra.

Che non è ancora brillante, complice la regia con troppe sbavature di Tachtsidis, ma in fase di miglioramento grazie ai progressi nell’inserimento di nuovi acquisti come Plasil, bravo a sbloccare il risultato con un sinistro calibrato su appoggio di Bergessio e poco dopo a un soffio dal bis con un colpo di testa ravvicinato fuori bersaglio su cross di Castro.

Il ritorno tra i titolari di Legrottaglie, sempre puntuale nel dare sicurezza al reparto arretrato, e di uomini come gli stessi Castro e Bergessio fa il resto.

Già pericoloso sullo 0-0 con un tiro cross di Castro e un sinistro a giro di Barrientos, il Catania rischia poco e raddoppia in avvio di ripresa proprio con Castro, il cui cross dal vertice dell’area finisce direttamente in fondo al sacco con l’aiuto di un mancato intervento di Bergessio che inganna Puggioni.

Rischiano poco, gli etnei. Sotto il sole del Massimino, il Chievo non ingrana mai la marcia giusta. Il 4-4-2 di Sannino non decolla perchè gli mancano le ali: Estigarribia e Sestu si vedono poco, si scambiano inutilmente di posizione e finiscono sostituiti entrambi. In avanti Pellissier non trova spazi e Thereau svaria a lungo in cerca di palloni e spazi vitali.

Andujar resta inoperoso per 90' o quasi limitandosi a mandare in angolo un tiro di Radovanovic da trenta metri e a liberare l’area un paio di volte in uscita alta.

E’ invece il Catania con Barrientos, ben imbeccato da Plasil, a sfiorare la terza rete: Puggioni si oppone alla conclusione poco convinta del Pitu. Al Catania, dopo tanto penare, può comunque bastare così.

Catania (4-2-3-1): Andujar; Rolin, Legrottaglie, Spolli; Alvarez, Plasil, Almiron, Guarente, Monzon, Barrientos, Bergessio
A disp.: Frison, Ficara ,Capuano, Biraghi, Gyomber, Castro, Tatchsidis, Freire, Keko, Leto, Izco, Petkovic, Maxi Lopez All: Maran
Squalificati: Bellusci (1), Lanzafame
Indisponibili: Peruzzi
Chievo (4-4-2): Puggioni; Sardo, Papp, Cesar, Dramé; Sestu, Radovanovic, Rigoni, Estigarribia; Théréau, Pellissier
A disp: Silvestri, Squizzi, Bernardini, Claiton, Bentivoglio, Lazarevic, Hetemaj, Pamic, Improta, Frey, Acosty, Samassa, Paloschi, Ardemagni. All.: Sannino.
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Dainelli, Kupisz

SASSUOLO-LAZIO 2-2 Dias 49', Candreva 53', Schelotto 54', Floro Flores 76'.

Il Sassuolo dopo il pari di Napoli rivitalizzante è un’altra squadra, viva e pericolosa, la Lazio no. E’ sempre la stessa. Un’incompiuta che Petkovic riesce a raddrizzare solo a tratti. Non bastano due gol di vantaggio, maturati ad inizio ripresa, alla squadra biancoceleste: la meritata rimonta degli emiliani – che potevano anche vincere nel finale – mette a nudo i difetti di una Lazio che senza Klose soffre troppo davanti e che concede sempre troppo in difesa.

Finisce 2-2 e va bene più agli ospiti. Ci si aspetta la Lazio che deve dare continuità al successo sul Catania ma è il Sassuolo a fare la partita. È bugiardo lo zero a zero del primo tempo, visto che Zaza ha fatto venire spesso i brividi a Marchetti mentre i biancocelesti sono resi realmente pericolosi solo poco prima dell’intervallo con un colpo di testa di Ciani che termina di un amen a lato.

Cambia tutto nella ripresa perché con una fiammata di quattro minuti la Lazio si ricorda di essere qualitativamente superiore e piazza un 1-2 da possibile ko. Segna prima Dias con un colpo di testa che supera Pegolo e raddoppia Candreva con un sinistro dal limite dell’area. Niente goleada, però, proprio perché questo è un altro Sassuolo e quella è la solita Lazio.

Così si riaprono i giochi già al 9', quando Schelotto anticipa Cavanda di testa e mette in rete il gol della speranza. I sogni diventano realtà al 32' quando il neo-entrato Floro Flores con una punizione spettacolare dalla distanza beffa Marchetti. Il portiere laziale sarà decisivo subito dopo ed eviterà la beffa ancora su un tentativo di Floro Flores ed il risultato non cambierà più.

Sassuolo (3-5-2): Pegolo; Marzorati, Acerbi, Ziegler; Kurtic, Magnanelli, Missiroli; Longhi, Schelotto; Berardi, Zaza.
A disp.: Pomini, Rosati, Rossini, Masucci, Bianco, Chibsah, Laribi, Pucino, Floro Flores, Alexe, Farias. All.: Di Francesco
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Marrone, Gomes, Valeri, Terranova, Gazzola
Lazio (4-5-1): Marchetti; Cavanda, Ciani, Dias, Pereirinha; Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Ederson; Floccari
A disp.: Strakosha, Guerrieri, Vinicius, Onazi, Keita, Lulic, Tounkara, Crecco, Biglia, Felipe Anderson, Perea. All.: Petkovic
Squalificati: Mauri
Indisponibili: Radu, Biava, Novaretti, Konko, Klose

VERONA-LIVORNO 2-1 Iturbe 40' , Rinaudo 45' , Jorginho 73'

Un primo tempo di pura sofferenza, una ripresa garibaldina: il Verona batte il Livorno che recrimina. La squadra di Nicola gioca una grande prima frazione, sfiora ripetutamente il vantaggio che non trova solo perche’ Rafael e’ in vena di prodezze, spettacolare quella su Paulinho.

A far saltare in aria il Bentegodi ci pensa una magia del talentuoso sudamericano Iturbe. Punizione da trenta metri e palla che sorvolando la barriera si insacca alla sinistra di Bardi. E’ un vantaggio bugiardo perche’ il Livorno dopo un primo quarto d’ora di studio ha letteralmente preso in mano il match.

Un Livorno bene organizzato, ma un Verona anche privo di idee con una sola opzione, la palla lunga a cercare Toni troppo solo e in balia dei centrali toscani.

Il calcio e’ bugiardo, ma la bugia dura poco. Il Livorno riprende il Verona grazie ad una capocciata in mischia di Rinaudo proprio all’ultimo secondo dei 60' concessi di recupero.

Ma chi si attende la stessa prima frazione, assiste a tutt’altra partita. Il Livorno cede campo, il Verona cambia modulo tornando al tradizionale 4-3-3, allargando Gomez e Iturbe, ma soprattutto appoggiando maggiormente con il centrocampo l’unica punta Toni. Vero e’, tuttavia, che il Verona guadagna solo metri, ma non infastidisce piu’ di tanto Bardi.

A farlo e’ una decisione di Tommasi che reputa falloso il contatto tra Schiattarella e Toni. Rivisto, defire il rigore generoso e’ corretto. Jorginho ha freddezza e batte Bardi.

Qui il Verona costruisce con merito il successo perche’ non permette piu’ al Livorno di ripartire, fa ottimo possesso palla e sfiora anche il tris. Il Verona vince e conquista tre ottimi punti, il Livorno resta al palo, ma certamente non demerita.

Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Moras, Gonzalez, Agostini; Romulo, Hallfredsson, Jorginho; Jankovic, Toni, Martinho.
A disp.: Nicolas, Mihaylov, Bianchetti, Laner, Longo, Cirigliano, Albertazzi, Iturbe, Cacia, Marques, Toni, Donadel. All.: Mandorlini.
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Maietta
Livorno (3-5-2): Bardi; Coda, Emerson, Ceccherini; Schiattarella, Luci, Greco, Duncan, Mbaye; Paulinho, Emeghara.
A disp.: Anania, Aldegani, Decarli, Valentini, Rinaudo, Lambrughi, Mosquera, Piccini, Belingheri, Benassi, Borja, Siligardi. All. Nicola
Squalificati: De Lucia
Indisponibili: Botta, Biagianti, Gemiti

ROMA-BOLOGNA ore 20.45 PROBABILI FORMAZIONI

Roma (4-3-3): De Sanctis; Dodò, Benatia, Castan, Balzaretti; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi, Totti, Ljajic
A disp.: Skorupski, Lobont, Ricci, Burdisso, Romagnoli, Jedvaj, Torosidis, Taddei, Marquinho, Caprari, Gervinho, Borriello. All: Garcia
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Destro, Bradley, Maicon, Lobont
Bologna (4-2-3-1): Curci; Garics, Antonsson, Mantovani, Morleo; Pazienza, Della Rocca; Kone, Diamanti, Laxalt; Cristaldo
A disp.: Agliardi, Stojanovic, Cech, Crespo, Christodoulopoulos, Moscardelli, Perez, Gimenez, Acquafresca. All: Pioli
Squalificati: Natali (2)
Indisponibili: Bianchi, Cherubin, Sorensen

Arbitro: Russo.

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