venerdì 29 gennaio 2010

Coppa Italia: Inter in semifinale

MILANO - Milan o Juventus, campionato o Coppa Italia, per l'Inter di Mourinho non c'é alcuna differenza. Liquidati i rossoneri nel derby chiuso in 9 contro 11, i nerazzurri riservano lo stesso trattamento ai bianconeri rispediti a casa con un buon 2 a 1. La vendetta più dolce per la sconfitta subita all'Olimpico torinese il 5 dicembre: l'ultimo vero hurrà juventino prima dell'avvitamento che sta costando il posto a Ciro Ferrara.

Nella serata che spinge l'Inter in semifinale di Coppa Italia, dove incontrerà la Fiorentina scossa oggi dal caso Mutu, Mourinho mette in campo una squadra molto italiana, con Toldo in porta, Santon e Materazzi in difesa e Balotelli a fianco di Pandev, pochi metri più avanti del 'talismano' Sneijder. Ferrara risponde con un 4-4-2 che vede in avanti la coppia Diego-Amauri sostenuta da una robusta cerniera di centrocampo composta da Sissoko, De Ceglie, Melo e Candreva - al debutto in bianconero dal primo minuto - a svariare dietro le punte. In un Meazza vietato ai tifosi juventini per ragioni di ordine pubblico la prima emozione arriva da Sneijder, con un tiro alto sulla traversa da fuori area ma è la Juve a fare male. Diego lascia partire una conclusione senza particolari pretese, Toldo si accartoccia ma lascia scivolare la sfera in mezzo alle gambe regalando ai torinesi la più classica delle papere. Il vantaggio - inaspettato nella sua dinamica - corrobora gli uomini di Ferrara che stringono le maglie a centrocampo e aggrediscono i portatori di palla nerazzurri. Per una decina di minuti gli interisti girano a vuoto, prima di farsi pericolosi con Maicon - che spara alto davanti a Buffon sprecando un delizioso assist di Pandev - e Balotelli che appoggia da pochi passi sul portiere juventino. Riprese in mano le redini del gioco, l'Inter alza i giri del motore ma la maggiore pressione e il maggior possesso palla appaiono sterili di fronte a un centrocampo juventino aggressivo - nonostante un Sissoko sofferente per una botta alla spalla destra, poi fasciata all'intervallo - pronto a rintuzzare, colpo su colpo, le sortite nerazzurre. Proprio in una di queste, Felipe Melo - in piena area di rigore - tocca con una mano scatenando le ire di San Siro: per l'arbitro Damato, solo calcio d'angolo, per i tifosi, ma anche per Mourinho e tutta la panchina interista rigore senza se e senza ma. Il mancato penalty - che scalda gli animi anche nel tunnel che riporta i giocatori negli spogliatoi - carica l'Inter che, fin dai primi minuti della ripresa inizia a spingere a testa bassa con Balotelli e Pandev a mettere in apprensione la retroguardia avversaria.

Come nel primo tempo, però, la pressione degli uomini di Mourinho appare sterile. Al 10', Chiellini scheggia il palo di testa, al termine di una buona azione di Diego. Nel tentativo di rimonta - mentre dalla curva Nord nerazzurra piove qualche buu all'indirizzo di Sissoko - Mourinho richiama Cambiasso per inserire Milito a fianco di Pandev e Supermario. Una mossa azzeccata: quando la Juve sembra controllare la gara, l'Inter raggiunge il pari con un tocco di Lucio su punizione di Sneijder deviata da Amauri. Spostato il baricentro in avanti, l'Inter guadagna fette di campo e si fa pericolosa con un paio di diagonali di Santon e Milito e una punizione di Sneijder sventata d'istinto da Buffon. E' il prologo al gol-vittoria. Thiago Motta fa partire una saetta da fuori deviata da Buffon, irrompe Balotelli e segna: per Supermario è il quarto gol alla Juventus, il terzo in Coppa Italia. Ferrara ha qualcosa da ridire sia sul primo che sul secondo gol In attesa di incrociare i viola, l'Inter si appresta a inserire a centrocampo il portoghese Manuel Fernandes - in arrivo in prestito gratuito dal Valencia - mentre la Juventus potrebbe risvegliarsi, nei prossimi giorni, con un nuovo tecnico.

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