sabato 14 novembre 2009

I giovani per il test con l'Olanda


PESCARA - C'é profumo di Mondiali nell'Italia-Olanda, test in cui Marcello Lippi un po' per scelta e un po' per necessità schiera due volti nuovi, Palladino e Candreva, senza per questo aspettarsi alcun tipo di sconto da chi dovrà giudicare. "Al pubblico di Pescara non chiediamo nessuna immunità, di questi tempi poi... - spiega il commissario tecnico - Siamo campioni del mondo ed è tanto, ma non per questo pretendiamo di aver guadagnato chissà quale sconto. Pagano il biglietto, i tifosi possono dire quel che vogliono: ma almeno aspettino la fine, se ci sarà un momento di difficoltà ci aiutino. Per il resto, quel che verrà non sarà un problema". Non è un mettere le mani avanti per i rischi di una sfida piena di suggestioni e ricordi, un eterno duello tra due modelli di calcio: orange contro azzurro, spregiudicatezza contro pragmatismo.

Piuttosto è la fotografia del momento. Senza tre titolari chiave (De Rossi, Marchisio, Iaquinta) e con un'identità definitiva ancora da trovare, Lippi non se la sente di mettere in parallelo questo test con l'Olanda del 2005, quattro anni esatti orsono, quando uno scintillante 3-1 ad Amsterdam diede la misura di quanto fosse solida quella nazionale lanciata verso il Mondiale di Germania. Ora il freno a mano non è stato ancora tolto ma Lippi è convinto di aver percorso più strada della volta precedente. "Considerate normale l'accostamento a quella partita, ma di uguale c'é solo il nome dell'avversario - sostiene prima dell'amichevole - Rispetto a quattro anni fa, ora abbiamo più certezze su quel che potremo dare in un mese di mondiale. Per questo non é indispensabile fare una grande partita".

Quel che verrà, sottintende dunque Lippi, è il rischio di una scivolata contro l'Olanda di Sneijder e Huntelaar: niente a che vedere con il calcio totale di Cruyff e i suoi fratelli ma pur sempre la prima europea a staccare il biglietto per i Mondiali con otto vittorie su otto. Uno scivolone azzurro, a voler vedere il bicchiere mezzo vuoto, vorrebbe dire di sicuro una nuova petizione popolare per Cassano, come un mese fa a Parma contro Cipro, prima ancora che eventuali fischi o inviti ad andare a lavorare.

"Ma dai pescaresi mi aspetto la 'capienza', nel senso che capiscano", sdrammatizza il ct. Lippi è comunque determinato a seguire altre strade rispetto alle più popolari, come dimostra il debutto del ventiduenne trequartista Candreva. Ed è probabile che stavolta sia preparato a trattenere la sua ira in caso la sua nazionale non incontri i favori del pubblico. Di sicuro, l'Italia disegnata per domani ha più spessore di quella improvvisata a Parma per la festa qualificazione contro i ciprioti.

"Due giocatori nuovi e nove titolari è un bel mix: una gran prestazione non è indispensabile, ma sia chiaro ci piacerebbe eccome. Da tutti mi aspetto una crescita, individuale e collettiva". Mentre in giro per il mondo altri sono ancora a caccia di un posto in Sudafrica ("chi tifo in Irlanda-Francia? Trapattoni e Tardelli, ovviamente, senza aver nulla contro i Blues", dice Lippi a proposito degli antichi rivali), l'Italia può insomma permettersi qualche esperimento; e questo è il bicchiere mezzo pieno. I nomi da seguire sono quelli di Palladino, attaccante scuola Juve ora al Genoa e frenato finora dagli infortuni, e soprattutto Candreva. "Palladino - sottolinea Lippi - l'avrei chiamato già a giugno. Il destino in vista del Mondiale è tutto nelle sue mani. Candreva mi ha sorpreso alla prima di campionato, la facilità di corsa, il tiro, ha tutto: l'ho seguito, non ha ruoli definiti. E' semplicemente uno che sa giocare a centrocampo, e può stare ovunque. L'ho detto anche a lui, se un allenatore ti mette in diverse posizioni vuol dire che sei giocatore vero".

Al giovane romano del Livorno, Lippi chiederà di fare la mezzala sinistra con frequenti spostamenti dietro le punte, Gilardino centravanti e Palladino esterno sinistro nel quattro-tre-tre. "Vedrete più spesso Palombo e Pirlo centrali", ha detto Lippi in insolita vena di spiegazioni tattiche, dopo aver annunciato a uno a uno gli undici titolari e prima di lanciarsi nell'elogio di Pirlo.

"In questo momento è talmente forte che può giocare ovunque - le sue parole sul milanista - in rossonero fa il centrale, e lo fa benissimo". Starà a lui prendere per mano un'Italia dai passi ancora incerti, ma che con l'Olanda vuole sentirsi più vicina al Mondiale 2010.

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