sabato 26 settembre 2009

Juve: pari a Genova, Inter agganciata

GENOVA - Al quarto gol dei bianconeri il guardalinee non ha alzato piu' la bandierina e la Juventus e' riuscita a riagguantare il Genoa in extremis (2-2) e cogliere un punto prezioso al Ferraris, dove ha giocato una ottima partita che stava finendo pero' con una bruciante e immeritata sconfitta. Prima del pari per due volte il guardalinee aveva infatti fermato due azioni da rete juventine, una giustamente, l'altra sbagliando. Prima del 2-2 finale di Trezeguet, ai bianconeri era stato infatti negato il 2-1 per un fuorigioco segnalato in modo errato un attimo prima del tiro. Sul capovolgimento di fronte, la squadra di Ferrara e' subito andata sotto per il gol di testa di Crespo. L'assalto finale, lanciato con piu' disperazione che lucidita', ha portato a un altro gol annullato, questa volta giustamente, al nuovo entrato Trezeguet. Al terzo tentativo, Ferrara e i suoi hanno tirato un sospiro di sollievo.I bianconeri sono ora primi insieme con l'Inter e, vista la gara del Ferraris, con pieno merito. In casa del Genoa era iniziata bene, con il gol a freddo di Iaquinta dopo pochi minuti, ma la squadra di Gasperini era stata brava a soffrire e a rimettersi poi in piedi con le prodezze di Mesto e Crespo. A quel punto recuperare sembrava molto difficile.Sul fronte opposto c'e' la grande delusione per avere gettato tre punti che gli uomini di Gasperini avevano conquistato con grande fatica ma tutto sommato con merito. I rossoblu' hanno sofferto la maggiore forza fisica degli avversari ma nei momenti decisivi del match hanno saputo giocare al meglio le loro carte, a cominciare da una tecnica notevole in ogni reparto.Il Genoa rimette in squadra alcuni titolari come Zapater e Moretti e schiera Floccari dal primo minuto al posto di Crespo. La Juventus e' quella annunciata, con Diego a riposo e la coppia Amauri-Iaquinta davanti a cercare di sfruttare le invenzioni di Marchisio.Il Ferraris e' esaurito e in tribuna si vedono tra gli altri John Elkann, Marcello Lippi, Loris Capirossi.Il Genoa inizia alla sua maniera, veloce e aggressivo, ma dopo due affondi senza esito subisce subito il gol della Juventus. I rossoblu' sono sbilanciati in avanti e Amauri e' bravo al 6' a fare velo su un passaggio rasoterra per Iaquinta, che dal limite trafigge Amelia incrociando rasoterra sul primo palo.La Juventus cerca di approfittare di uno sbandamento degli avversari (che creano solo una occasione con Mesto), per dare il colpo del ko, ma l'imprecisione di Amauri e Iaquinta e' notevole. E' l'italiano a sprecare la palla migliore mandando a lato di testa un bel cross su punizione. Ripreso il filo del gioco, i rossoblu' pareggiano al 31' con una prodezza di testa di Mesto su cross di Sculli.Nella ripresa Gasperini mette Crespo per Floccari, che e' stato poco in partita.La Juventus inizia col piglio giusto e preme il Genoa nella sua meta' campo creando due pericoli con Marchisio (parato) e Amauri, che spreca davanti ad Amelia. I bianconeri riescono a giocare molto corti senza lasciare spazi agli avversari, fanno un pressing spietato con Poulsen e Marchisio e creano costante tensione a Moretti e Biava con Amauri e Iaquinta.Gasperini vede che i suoi non riescono piu' a spingere, capisce il pericolo e mette forze fresche in mezzo al campo: Sokratis per Modesto e Kharja per Milanetto. C'e' una fiammata rossoblu' che porta a un gran tiro di Sculli deviato da Buffon, poi di nuovo Juve, con il fuorigioco fischiato prima del possibile 2-1. Sul rovesciamento di fronte arriva la prodezza di Crespo, che infila nel set in corsa di testa il cross di Mesto.Nel finale la gara si infiamma: un gol di Trezeguet viene annullato per fuorigioco, ma un minuto dopo la difesa del Genoa rimane immobile su una punizione e Chiellini di testa fa ponte per Trezeguet che tutto solo di testa segna il 2-2.PRANDELLI RILANCIA FIORENTINA, DELLA VALLE LASCIALe dimissioni di Andrea Della Valle dalla carica di presidente della Fiorentina ricoperta dal 18 dicembre 2004 hanno inevitabilmente messo in secondo piano la bella vittoria ottenuta ieri dai viola con la Sampdoria riscattando così la figuraccia di Roma. Se Prandelli ha saputo, cambiando la formazione titolare per quasi il 50% rispetto a domenica, ritrovare la Fiorentina artefice di una delle migliori prestazioni di tutto il 2009, dall'altra parte la decisione di Della Valle annunciata stamani nel corso del Cda straordinario e le motivazioni da lui stesso addotte in una lunga lettera aperta ai tifosi diramata dal sito della società stanno provocando reazioni a catena. Andrea Della Valle fa capire che il legame con Firenze non è più idilliaco. "Da alcuni mesi ravviso in modo forte che non c'é più la necessaria condivisione del nostro 'Progetto' che con coerenza e serietà ho cercato di portare avanti in questi anni - scrive l'imprenditore - e sentire mancare la fiducia mi ha portato a questa pausa di riflessione nella gestione diretta del club". Ci sono in ballo la questione della Cittadella Viola, progetto da 300 milioni di euro cui i Della Valle legano la crescita autofinanziata della Fiorentina e il sì condizionato del sindaco Matteo Renzi. E come fecero capire giorni fa ad esempio il vicepresidente viola Mario Cognigni cui è stata affidata oggi la delega alla presidenza (ad ora non sarà nominato un nuovo presidente), il ds Corvino e Prandelli, c'él'amarezza per il malumore avvertito in una parte dei tifosi: l'episodio clou é riconducibile alle critiche lanciate da alcuni spettatori di tribuna sul mercato estivo durante Fiorentina-Sporting Lisbona il 25 agosto e riportate ai Della Valle, quella sera assenti. "Progetti ambiziosi come i nostri si possono realizzare solo se ci sono enorme fiducia e condivisione forte degli stessi obiettivi e degli stessi principi, altrimenti l'insuccesso, la confusione ed il malumore saranno sempre in agguato - scrive ancora Andrea Della Valle - Riguardo l'indispensabile rapporto di fiducia reciproca, con grande franchezza voglio che Firenze e tutti i tifosi sappiano che se si ritiene che ci sia qualcun altro più adatto di noi a portare avanti questo progetto si faccia avanti ora e, se avrà le necessarie garanzie per attuarlo, siamo pronti a farci da parte e consegnargli in mano la società se questo è ciò che serve. A me più di tutto sta a cuore che la Fiorentina raggiunga obiettivi sempre più alti". Persone vicine ai Della Valle hanno escluso che al momento ci sia da parte loro volontà di disimpegnarsi e allontanarsi dal club viola. Mentre tra i rappresentanti del tifo organizzato si avvertono stupore e perplessità anche perché una contestazione vera e manifesta nei confronti dei Della Valle in questi 7 anni non c'é mai stata: "Spero ci sia un ripensamento" dice Stefano Sartoni, uno dei leader della curva Fiesole. Su Facebook é nato un gruppo per ringraziare Andrea Della Valle mentre il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani propone la cittadinanza onoraria per Diego e Andrea in segno di riconoscenza da parte della città e Sebastien Frey, uno dei big viola, invita i tifosi perché ora stiano più che mai vicini alla squadra. Invito subito raccolto: a Livorno sabato saranno oltre duemila a sostenere una squadra sempre più trascinata da Gilardino e Vargas. Gli interpreti principali della rinascita viola. Il presidente non sente più la fiducia intorno a sé, ma Prandelli ha fiducia in un' altra impresa.

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