lunedì 28 settembre 2009

FISCHI A BRUTTO MILAN, PARI STRETTO PER IL BARI

MILANO - Il Milan perde l'occasione di sfruttare le battute d'arresto di Inter e Juve per riavvicinarsi in classifica alle posizioni importanti. Un bel Bari gli impone il pari casalingo e alla fine a recriminare possono essere addirittura i biancorossi di Ventura. C'e', invece, tanto da preoccuparsi per Leonardo che si ritrova in mano una squadra che ha smarrito la via del gol (tre centri in sei gare sono media da retrocessione) e che non trova i correttivi giusti. Ronaldinho e Huntelaar - la soluzione tentata oggi - non parlano la stessa lingua calcistica, Pato e' leggero e discontinuo, Inzaghi si batte ma non e' sempre serata da Champions.La serata e' storta al punto che suona perfino un po' ridicola la lodevole intenzione di Leonardo di non puntare al terzo posto come traguardo della stagione. Se non arriva un attaccante vero a gennaio, questo Milan potrebbe naufragare pure fuori dall'Europa. Quella grande che ama tanto, ma anche quella piccola che non gradisce. Leonardo risolve i dubbi della vigilia scegliendo Ronaldinho al fianco di Huntelaar e destinando alla panchina Pato. E quando cambia, la musica resta piu' o meno la stessa: pochi pericoli per gli avversari. Il Bari fa subito la sua bella figura e lo zero a zero va sicuramente stretto alla squadra di Ventura. I biancorossi, con la velocita' di Alvarez e Barreto nelle ripartenze costringono gia' al 9' Ambrosini al fallo da giallo per impedire a Barreto di presentarsi in area. Il Milan con Seedorf che accusa pure problemi di stomaco, sbatte sempre contro la barriera predisposta ai 25 metri e, anche quando raramente la supera, non riesce a concludere pericolosamente. Al 20' un cross corto di Huntelaar potrebbe essere sfruttato meglio da Seedorf che invece spara a lato. Ma e' il Bari a comandare il gioco tenendo larghissimi gli esterni e trovandoli con precisi cambi di gioco. Rivas in slalom si beve Gattuso, Ambrosini e Nesta e tira alto di poco, Kaladze sfiora l'autogol e Pirlo leva di testa un pallone dalla sua porta vuota.Sull'altro fronte Ronaldinho trova conferme alla teoria dell'impenetrabilita' dei corpi non superando mai in dribbling un avversario in cento tentativi. Nella ripresa, Leonardo pazienta 10' e poi cambia Seedorf con Pato ma nel frattempo il Milan aveva ancora subito una percussione centrale di Barreto che, stretto tra Nesta e Abate chiedeva il rigore senza trovare d'accordo l'arbitro Brighi. Il Milan si era visto con un calcio di punizione battuto da Pirlo da 30 metri. Sulla respinta di Gillet, Ronaldinho in fuorigioco ha spizzato la traversa. Pato da' l'illusione di far cambiare passo ai rossoneri. Il baby brasiliano va in dribbling e poi scarica per Ronaldinho che gira verso l'incrocio. Stavolta il miracolo lo fa Gillet , ma quella di Pato sara' l'unica fiammata. Dentro anche Inzaghi per un Huntelaar che i compagni proprio non riescono a trovare mai. Il portiere piu' impegnato comuunque resta Storari che si disimpegna a dovere su Kutuzov e Barreto. E allora fuori Ronaldinho, fischiato a dovere dal suo pubblico come a fine partita il resto della squadra, e dentro Oddo per vedere se si riesce a dare ampiezza al gioco del Milan scalando Abate piu' avanti. Ma il risultato non cambia perche' Meggiorini, subentrato a Rivas, si divora un rigore in movimento consentendo a Storari di salvare coi piedi e lo stesso fa Abate che consente la presa a terra a Gillet dopo che Inzaghi aveva creato lo scompiglio nell'area pugliese. Bello il Bari che va prendersi gli applausi sotto la curva dei suoi tifosi, brutto il Milan che adesso deve sperare di nuovo di svegliarsi mercoledi' in Champions contro lo Zurigo. BOLOGNA FRENA JUVE, SAMP SOLA IN TESTAUn gol di Adailton, vecchio cuore genoano, gela la Juventus e regala il primato solitario in classifica alla Sampdoria confermando il grande momento del calcio sotto la Lanterna. La Juve non riesce a sfruttare appieno il passo falso dell'Inter, sconfitta a Marassi dai blucerchiati. Il rigenerato Trezeguet illude ancora una volta la squadra di Ferrara, che però prende un gol in pieno recupero da Adailton (ma al Bologna è stato anche annullato un gol). Il ko della banda Mourinho e il pareggio di della Juve hanno però il pregio di rendere più aperta la corsa scudetto rispetto agli ultimi tornei dominati dall'Inter. I campioni d'Italia scivolano addirittura al terzo posto e nelle prime posizioni ci sono quattro formazioni in due punti, con la Fiorentina che grazie a Jovetic raggiunge l'Inter.Dietro alle prime quattro si rivede l'Udinese dei tempi migliori. A spingere la squadra di Marino sono i gol di Di Natale, che con la rete al Genoa apre le porte della vittoria friulana e consolida il suo primato nella classifica marcatori (già otto i gol messi a segno dall'attaccante). Sempre a suon di gol Hamsik salva (per ora) la panchina di Donadoni: il presidente De Laurentiis ha lanciato oggi un segnale di sfiducia al tecnico affermando che se potesse tornare indietro non rifarebbe la stessa scelta, ma soprattutto 'congeda' il dg Marino: sofferto il 2-1 del Napoli sul Siena con Hamsik che segna una doppietta (il secondo gol sulla ribattuta di un calcio di rigore). Oltre a quella della Fiorentina a Livorno l'altra impresa della giornata è quello del Cagliari, che vince meritatamente a Parma 2-0 con il solito Jeda (già al suo terzo centro) e Dessena. Continua a stupire il Bari: contro la squadra di Ventura il Milan in casa non va oltre lo 0-0, i 70' di Ronaldinho in campo non incidono, anzi ad andare più vicino alla vittoria è proprio la neopromossa pugliese. Finisce invece in perfetta parità la doppia sfida tra Roma e Sicilia: 1-1 per la Lazio all'Olimpico contro il Palermo, stesso risultato per la Roma al Massimino con il Catania.Le due romane vanno ambedue sotto, rimediano Zarate per la Lazio e De Rossi per la Roma nei minuti di recupero. Clima al solito molto teso a Catania e il gol giallorosso è stato seguito dalle proteste dei padroni di casa (a loro giudizio l'angolo da cui è scaturito il pari romanista non c'era) con l'espulsione per proteste di Delvecchio. "Quella del primo tempo era una squadra morta", la dura analisi di De Rossi Ancora un pari (1-1), infine, per la nuova Atalanta di Conte, con gol dell'ex di Tiribocchi e pari del Chievo del solito Pellissier favorito da un clamoroso errore difensivo dei nerazzurri.

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