lunedì 28 settembre 2009

napoli-siena 2-1


Un doppio Hamsik è tornato utile al Napoli per avere la meglio sul Siena, compagine toscana ben messa in campo. Un Hamsik che da solo però non può coprire le indiscusse carenze degli azzurri, ancora privi di quella velocità che serve ad una squadra di calcio. Il probabile addio di Pierpaolo Marino, lascia una scia di interrogativi sul futuro scenario che si prospetta in casa-Napoli. Un De Laurentiis deciso e voglioso di dare un cambiamento definitivo alla società e alla squadra. Nella gara contro il Siena ricorderemo la grinta di Gargano , la duttilità di Quagliarella la voglia di segnare di Lavezzi e la classe di Marek Hamsik.Il 2-1 finale (in gol per i senesi Maccarone) fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi che già intravedono un possibile cambiamento societario.Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un'intervista a: "Tutti quanti sono curiosi di sapere cosa faro'. Io sono tornato per fare. Ho grande rispetto per i tifosi del Napoli, ai quali voglio dare un calcio vincente. Sono il primo ad essere dispiaciuto. Sto seguendo due film importanti all'estero, per cui non dovevo tornare in Italia. Ho capito pero' che c'era qualcosa che non andava. Ho un incontro in programma con Marino nella giornata di lunedi' per chiarire il nostro rapporto. Io non voglio vincere con la ragione. E' un chiarimento per fare il bene del Napoli. Le mie decisioni saranno prese solo per il bene del Napoli. Non so cosa puo' venire fuori da questo incontro. Se mi aspetto le dimissioni? Non e' questo il punto. Mi aspetto delle spiegazioni. Se qualcosa non ha funzionato voglio capire cos'e' che non va. Negli ultimi anni quando chiedevo qualcosa le mie domande sono state disattese. Spesso e volentieri dicevo: "Perche' non facciamo così?", e mi si rispondeva che in base ai 35 anni di esperienza non era possibile fare in quel modo. Per me non e' una frattura, ma un'esigenza. Io non sono quello che mette sulla graticola e che ha bisogno di prendersi rivincite. Io sono per il gruppo di lavoro. Al momento in cui arrivai sottolineai la necessita' della figura del direttore sportivo, oltre al direttore generale: a suo tempo mi disse "se prendiamo il d.s. allora me ne vado". E per togliere occasione tolsi di mezzo. Il Napoli, nel tempo, e' diventato troppo un club monocratico. Io ho 30 societa'. Ho sempre avuto un grande rapporto con Reja: quando si sara' stancato, non ci sono problemi. Ho detto a Marino che volevo sfondare anche nel calcio scozzese e americano, ma non abbiamo mai fatto un tubo. Per cui ho capito che Marino lavorava a mezzo servizio o come d.g. o come d.s. Nella sede del club c'erano i pavimenti color vomito: in un attimo ho fatto cambiare tutto. Marino ha 52 anni e io 60. Non e' possibile gestire un club di A in maniera provinciale. Quest'estate, da maggio con il sig. Formisano, mi sono messo a lavorare sullo stadio: con un d.g. si fa squadra, si fa team. Se il d.g. e' in Lega, serve un d.s. sul campo di allenamento. Perche' non ci sono altre figure nel club? Bisognerebbe chiederlo a Marino. Io chiudo con un utile, quest'anno, di 18 milioni di euro: solo la Lazio e' riuscita ad andare bene come il Napoli. A livello direzionale io non ho in societa' una persona che parla in inglese e francese. Perche' a Roma non ho mai ricevuto il resoconto settimanale della rete degli osservatori? Io, prendendo il numero 1, pensavo di arrivare in alto, al primo posto. Devo ringraziare Formisano che ha creato 450 prodotti: gli ho fatto venire le emorroidi al cervello. Abbiamo inventato le biciclette, il profumo, l'auto, le barche e la motocicletta del Napoli. L'impostazione monocratica non l'ho data io. A un certo punto mi sono chiesto: perche' devo pagare i calciatori con un valore eccessivo e poi non riesco nemmeno a piazzarli ad altre squadre? Se nel cinema non riesco a vendere un film all'estero rimuovo in due minuti il responsabile. Non voglio attaccare Marino. A Castelvolturno ho fatto interventi precisi per evitare malattie: mancavano i bocchettoni alle docce. La palestra? L'ho pagata 110mila euro, me l'ha chiesta Donadoni ma doveva chiedermela Marino. La situazione e' chiara a tutti. Quest'anno ho fatto una settimana di vacanze. Non e' che si chiude il mercato e allora me ne vado 15 giorni in vacanza... Che uomo societa' sei? Cosi' non sei sul pezzo. A Marino diro' che forse l'entusiasmo e' finito, la mission si e' esaurita. Non e' che perche' ho scelto io Donadoni, allora me ne vado in vacanza. Che discorso e'? Non oserei mai pensare che uno come Marino, che ha dato tanto al Napoli, possa compromettere questa sua fede per sposare posizioni poco obiettive. Donadoni fa l'allenatore. Ho comprato i diritti dei Gormiti, per il film alle Hawaii: sono in concorrenza con la Disney e la Pixar. Il problema non e' Donadoni: Donadoni e' un professionista. Bisogna capire solo se il gioco va bene o no. Da anni chiedo di giocare con il 4-4-2 e non con il 3-5-2. Un allenatore libero che mi piace? Non ci ho pensato, lo faro' con calma. Un direttore libero che mi piace? Non ho pensato a un direttore, ma a una struttura societaria. Ad esempio su Obinna abbiamo aspettato inutilmente un mese per capire che non cedeva i diritti d'immagine. De Ceglie non e' arrivato cosi' come quell'altro esterno (Dossena, ndr), allora e' chiaro che scommetto su Datolo. Non mi fate ricordare il giro di campo con Datolo... Mannini? Nel 4-4-2 si esprime bene: se e' andato via solo al 50%, e non a titolo definitivo, e' stato perche' l'ho voluto io. Voglio parlare con Donadoni per capire come mai ha utilizzato Pia' e poi ha mandato Datolo in tribuna perche' gli ha risposto male. Era meglio se si risolveva tutto velocemente con uno schiaffetto. Il Napoli ripartira' il 6 ottobre, prima che ripartiro' per Los Angeles, con Donadoni o con un altro allenatore".Roberto Donadoni, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista : "Ringrazio Lavezzi per le belle parole che ha avuto nei miei confronti: lo ringrazio perche' si e' impegnato tantissimo, cosi' come Fabio Quagliarella. Hanno capito il momento particolare della squadra. Ringrazio il pubblico per l'affetto. So che la situazione non e' facile. Le dichiarazioni di De Laurentiis? Vado avanti per la mia strada, sia per la squadra che per il mio staff. Il primo tempo e' stato difficile: c'e' stato un gol annulato valido. Con le reti diventa tutto piu' facile. Siamo stati premiati in maniera eccessiva sul gol di Hamsik. Io cerco di avere sempre equilibrio. La vittoria? Sono molto felice per la squadra. Abbiamo fatto 3 punti. Ho visto Marino fino all'ultimo istante prima di entrare in campo, anche se poi non era in panchina con noi. Se penso di parlare con il presidente? Per me e' un piacere, sono a disposizione. Se mi vuole telefonare, non ci sono problemi. Se ho pensato di dimettermi? Non mi e' passato nemmeno per l'anticamera del cervello".Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista : "Per noi giocatori Donadoni non e' in discussione. Dopo questa vittoria lavoreremo piu' tranquilli. Ora pensiamo alla gara con la Roma. Non abbiamo giocato benissimo, ma abbiamo fatto risultato. Il calcio e' cosi'. Dobbiamo migliorare tantissimo. Contro l'Udinese abbiamo tirato tanto senza trovare la via del gol. In settimana cercheremo di lavorare sui nostri errori. Il rapporto con il presidente? E' buono, cosi' come quello con i tifosi. Quando si vince siamo piu' sereni e tranquilli: torniamo a casa con maggiore tranquillita'. La vittoria e' dedicata a tutti noi. Siamo stati criticati troppo. Non abbiamo giocato malissimo fino alla gara con l'Inter, dove invece siamo stati colpevoli. Fino al match con i nerazzurri sono mancati solo i risultati. Siamo al 100% con Donadoni: ha uno staff tecnico eccezionale. I giocatori sono contenti di avere Donadoni. Napoli in Europa? Dipende soltanto da noi. Contro il Palermo abbiamo giocato bene, come contro l'Udinese. Con il Siena abbiamo giocato male, ma abbiamo vinto. L'Argentina? Speriamo di riprenderci. Io lavoro anche per puntare al Mondiale. Io sto bene a Napoli: continuo a lavorare tranquillo. Ho un contratto da rispettare con il Napoli. Non sono scappato in estate: sono sempre stato tranquillo. Prima di andare via ho parlato prima con il mister. Magari molti non lo sapevano, ma io sono sereno. Mi manca il gol al San Paolo, ma sono piu' contento se la squadra vince".

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