mercoledì 30 settembre 2009

firenze sogna

FIRENZE - Tutti aspettano Fernando Torres, "El Nino", l' uomo delle meraviglie, ma in una sera magica per Firenze la Champions scopre un altro fenomeno: Stevan Jovetic, 19 anni da Podgorica, un montenegrino che Prandelli ha fatto crescere piano piano e ora ha consacrato alla gloria calcistica. E' lui che regala gol ed emozioni: con una doppietta stende il Liverpool. Ma il merito non è solo suo. La Fiorentina gioca da favola e il merito è del suo tecnico. Lezione di calcio a Benitez che prende due scoppole e torna a casa mesto. Mentre la Fiorentina, già bella, ma sfortunata a Lione, ora può fare sogni di gloria. Se sarà sempre quella di questa sera il futuro il cammino in Champions è garantito. Nei primi minuti di gara più Fiorentina che Liverpool, sia nel palleggio che nella pressione. Gli inglesi faticano a impostare: i viola sono compatti, organizzati e abili a ripartire. Il frutto del gioco della squadra di Prandelli si vede al 17', quando su invito di Jovetic, Marchionni, a centro area, calcia in rovesciata poco sopra la traversa, ma l' ala era di poco in fuorigioco. La Fiorentina gioca con personalità. La difesa è attenta e non va in sudditanza psicologica davanti a Torres e alle incursioni di Gerrard, che Benitez schiera dietro "El Nino". La cerniera di centrocampo, con Zanetti e Montolivo regge e costruisce; sulle fasce Marchionni e Comotto a destra e Vargas a sinistra dettano legge. Così la difesa dei Reds è sempre sotto pressione. Senza Gilardino, squalificato, la Fiorentina gioca palla a terra e tocca a Zanetti, con le sue verticalizzazioni, cercare di liberare Mutu e Jovetic. Insomma, la Fiorentina gioca da prima della classe: i campioni sono i viola e il Liverpool recita il ruolo della vittima sacrificale. Incredibile. Ma il campo dice questo: una squadra, quella di Prandelli, che domina; e il Liverpool alla corde come un pugile suonato. I colpi ai fianchi che porta la Fiorentina lo logorano fino all' uno-due tremendo. Protagonista Jovetic. E' lui il killer. Il ragazzo montenegrino, non ancora ventenne, con le sue realizzazioni dà lustro alla serata viola. "Benvenuti Reds, la vostra storia è per noi una leggenda". Ma da stasera i Reds saranno un po' meno leggenda e nella storia del calcio entrerà di diritto anche Stevan Jovetic, una montagna di riccioli portati a spasso per il campo, due piedi magici e una freddezza da attaccante di razza: un primo della classe. Segna al 28', Jovetic, sfruttando una verticalizzazione di Zanetti, con la difesa ferma a guardare la posizione di fuorigioco di Mutu, ma non attenta dalla sua percussione. Segna al 37', quando come un falco si getta sulla conclusione di Vargas e con il suo tocco beffa Reina. Un gol da rapinatore d' area, un colpo alla Paolo Rossi, alla Pippo Inzaghi. Insomma, come chi ha fatto e fa la storia del calcio. Tutta Firenze si stroppiccia gli occhio e si spella le mani per questo ragazzo che non ha patito l' ombra di Mutu e in una notte magica regala sogni a tutta Firenze. Per lui ci sono sei gol in dieci partite, quattro nelle ultime tre. Con Mutu non ancora brillante e Gilardino assente, Jovetic si è preso le responsabilità ed è divenuto decisivo in campionato e in coppa. Il Liverpool è brutto, ma dopo aver regalato un tempo torna in campo trasformato. Ora i reds giocano da campioni e la Fiorentina soffre, aggrappata al suo portiere (decisivo su Benayoun al 2'), ai salvataggi di Gamberini (19' frena Torres lanciato in porta), Dainelli (25' recupero in scivolata su Torres) e Gobbi (17' respinge una conclusione di Gerrard a due passi da Frey). Ma la squadra di Prandelli appena può gioca e tutte le volte che lo fa arriva sempre in modo pericoloso dalle parti di Reina, grazie alle folate di Marchionni, incontenibile, che scarica palloni al centro per Mutu, su cui Reina deve sempre stare attentissimo. Il Liverpool colleziona angoli, ma la difesa viola resta sempre concentrata. Benitez toglie un difensore, Insua, e mette Babel (27'), per aumentare la pressione. La 'viola' è anche fortunata quando al 31' la conclusione in girata di Torres su invito di Skrtel finisce di poco a lato. Ma é un premio all' ardore, alla concentrazione, alla sagacia tattica con cui la squadra di Prandelli sta in campo. Ma c'é bisogna di energia nuova e il tecnico toglie Mutu per Donadel dopo aver fatto entrare anche Jorgenses per Vargas. Il Liverpool continua nel suo arrembaggio, sfiora il gol con Gerrard (colpo di testa al 39'), ma la Fiorentina non si arrende. L' attacco bomba dei reds è reso sterile. Onore a Prandelli. E da stasera i complimenti di Benitez al collega non saranno solo fair play della vigilia, ma una medaglia vera. La Fiorentina ha dato lezione di calcio. Cesare Prandelli festeggia la sua 200/ma vittoria da allenatore. Batte ancora il Liverpool come nella maledetta notte dell'Heysel. Ma stasera evocare Liverpool significa solo gioia.

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