lunedì 10 gennaio 2011

NAPOLI-JUVENTUS 3-0


NAPOLI-JUVENTUS 3-0
Cavani-tris ed il Napoli vola in alto
Come accennato in precedenza, la sfida di questa sera è protesa completamente ad un riscatto. Il “riscatto”, già, motivazione che alimenterà molto il gioco delle due compagini e che infiammerà l’animo dei tifosi durante l’arco della partita. Si prevedeva il tutto esaurito tra gli spalti: previsione completamente azzeccata, S. Paolo pieno. L’unico elemento imprevedibile è il risultato di una gara che profuma di fortissima rivalità. Napoli contro Juventus, “ciuccio” contro “zebra”! Ancora tutti ricordano le gesta dei gladiatori azzurri, quando nella notte di “Halloween” del 2009 furono protagonisti di una clamorosa rimonta ai danni dei bianconeri, arrivando persino alla conquista della vittoria. Una notte stregata come quella che portò gli juventini ad un’ennesima sconfitta contro i partenopei in quel dì di marzo. Tre “patacche”, come si dice in gergo, quelle che vennero rifilate ai piemontesi da parte dei campani, forse pronte per essere riservite stasera. Intanto fanno il loro ingresso in campo le rispettive formazioni: nulla di nuovo in quella partenopea; novità in quella juventina, con Traorè a completare il reparto difensivo e Amauri che viene preferito a Del Piero in prima linea. Si parte con il Napoli che sembra avere un approccio mentale diverso rispetto a quello avuto contro l’Inter, molto più carico e aggressivo. Erroraccio di Gargano che spesso si mostra insicuro nel gestire palla, ma la Juventus non approfitta, intanto Krasic simula. Dopo il clamoroso retropassaggio di Maggio a De Sanctis che rischia l’autogol, occasione ghiotta per la Juventus con Toni colto in posizione di fuorigioco all’8’. In questi ultimi minuti si vede una compagine bianconera che si è assestata e cerca di proiettarsi in modo molto offensivo. Bianconeri che attaccano con Pepe che si dimostra molto aggressivo; soggezione per il Napoli che ora non è molto preciso e sembra in difficoltà. Al 15’ cross di Dossena diretto ad Hamsik, ma è troppo tendente a Storari, si evidenziano molti falli, poca precisione e lucidità nella metà campo. 20’, il minuto dello sblocco: sullo 0-0 arriva Cavani a portare in vantaggio il Napoli con colpo di testa. Non finisce qui, Hamsik tenta il raddoppio con sua azione personale, la Juventus sembra in bambola ma poi al 22’ prova con Amauri a pareggiare, ma su di lui interviene un impeccabile De Sanctis che blocca il tiro del brasiliano. I bianconeri non ci stanno e ci riprovano con Toni che segna, ma il suo gol viene annullato per fallo dello stesso giocatore su De Sanctis. Il Napoli, in questo frangente di partita, sembra disorientato, ma non si accontenta, rischia e cerca ancora il gol che arriva al 26’: ancora Cavani che su cross di Dossena beffa Storari nell’esultanza dei tifosi partenopei. Lavezzi, Hamsik, Cavani rientrano tutti a supportare in fase difensiva, lavoro discreto per Maggio che ora sembra supportare bene il reparto arretrato e spingere la squadra in avanti. Il Napoli fa un ottimo lavoro sulle fasce con l’esterno destro e lo stesso Dossena che oggi sembra essere in ottima forma, buona la prestazione per l’esterno sinistro che al 37’ prova anche un siluro sul quale Storari deve mettere una pezza. Col disimpegno un po’ rischioso di Gargano al 40’, sul quale il pubblico s’infiamma e che tutela la metà campo partenopea, termina un primo tempo avvincente per i campani: azzurri concentrati, lucidi, totalmente in partita. Una compagine di qualità quella partenopea che si vede stasera al S. Paolo davanti ad una Juventus dalla prestazione discreta ma non in grado di incidere.
Si torna in campo per gli ultimi 45 minuti con la sostituzione tra le fila bianconere di Grosso che va a prendere il posto di Traorè, intanto si scalda anche Del Piero. La Juventus sembra avere tutta l’intenzione di recuperare, il Napoli deve riprendere la carica e la concentrazione del primo tempo, ma la sveglia viene da un colpo di testa di Amauri al 48’ che viene arpionato da De Sanctis. Il Napoli prova a costruire l’azione, ma Gargano dà qualche problema di troppo. Vita facile per i partenopei in questo momento che trovano ampia strada proprio sulle corsie laterali, non perdono tempo favorendo giocate splendide con gli attaccanti che non hanno posizione e che rendono sempre più difficili le marcature ai bianconeri che non hanno punti di riferimento. Proprio una di queste giocate favorisce il terzo gol del Napoli che al 53’, con slalom di Lavezzi verso Hamsik e assist dello slovacco per Cavani, consentono all’uruguagio di fare il “tris”. Ora i partenopei cercano di rallentare il ritmo e stemperare gli animi, più calma per il grosso quantitativo di ammoniti tra le fila azzurre. Lavezzi però è irrequieto e vuole mettere la sua firma sulla partita quando al 64’ fa un triplice slalom imbrigliando gli avversari, un numero degno di Maradona al quale manca solo il gol che non arriva. Si procede con la sostituzione di Dossena, splendida prestazione sia nel primo tempo che in buona parte del secondo per lui, con Aronica, poi con Yebda che va a prendere il posto di Hamsik. Qualche calcio piazzato insidioso dei bianconeri che trovano in De Sanctis una vera e propria muraglia davanti alla porta partenopea, il tutto però si risolve in un nulla di fatto. E’ impressionante come i giocatori azzurri cerchino di ammorbidire il gioco e riescano al contempo a sfruttare le ripartenze e gli spazi lasciati dai piemontesi. Brillantezza, gioco pulito che continua a vedersi anche quando esce Cavani per lasciare il posto a Sosa. Lavezzi sembra voler recuperare in questo secondo tempo il brutto infortunio che lo ha lasciato fuori un mese. E’ col sorriso sornione di De Laurentiis e con la gioia dei tifosi partenopei che termina la partita. Amnesie difensive dei bianconeri che sono costate care agli juventini, che restano stabili al quinto posto con soli 31 punti accanto al Palermo. E’ un piacere, invece, vedere la compagine azzurra giocare in questo modo: certamente deve ancora migliorare, ma la sua compattezza, il suo spirito di gruppo, la sua unione tra singoli, sono caratteristiche peculiari di un lavoro di Mazzarri che sta riuscendo e di un Napoli che ora, con 36 punti, può davvero incominciare a sognare.

"Credo sia un record storico, è la quarta volta che battiamo la Juventus" esordisce così Aurelio De Laurentiis, visibilmente soddisfatto, nella conferenza stampa al termine della straordinaria ed emozionante vittoria sulla Juventus. "Avevamo fatto le prove generali più volte, questa sera c'era una atmosfera magica. Sono contento che i tifosi siano venuti allo stadio, queste immagini ti rimangono negli occhi. Il pubblico è stato il dodicesimo uomo in campo".
Subito interrogato sul mercato, il presidente ha frenato su eventuali rinforzi: "Non si vuole capire che il mercato di gennaio è un mercato riparatorio. Noi cosa dobbiamo riparare? Siamo secondi con 36 punti, che se rifatti nel girone di ritorno ci porterebbero a grandi traguardi. Io ero fuori, ma i quotidiani mi arrivano sul mio Ipad e sembrava dovessimo comprare tutti. Non permetterò che qualcuno possa sfasciare questo giocattolo, il teatrino del mercato non mi interessa. Noi cosa abbiamo sempre detto? Che ci serviva un difensore dal piede sinistro, quello stiamo cercando. Ma poichè noi stiamo alla finestra e c'era un difensore centrale (Fernandez, ndr) tra i migliori in prospettiva lo abbiamo preso e arriverà a giugno. Quando un allenatore ha un nuovo giocatore a disposizione, farà giocare il giocatore che conosce anche se meno bravo se l'altro non ha avuto possibilità di averlo in ritiro, nelle prime amichevoli e inserirlo in un discorso di squadra e di gioco".
De Laurentiis chiude la porta all'arrivo di Gokhan Inler, tormentone di mercato delle ultime settimane, riservando una piccola frecciatina alla famiglia Pozzo e svelando un retroscena su Criscito: "Il centrocampista lo prenderemo a luglio. I Pozzo sono bravissimi a fare mercato, il nome di Inler gira perchè probabilmente vogliono venderlo. Per loro vale 14mln, per noi qualcosa in meno. Non c'è bisogno di dire a qualche amico di giornalista di accostare il Napoli al giocatore. Tra l'altro è vicino ai 27 anni, io voglio una squadra giovane. Criscito? Bisogna chiedere al tecnico. Poteva essere inserito nell'affare che ha portato Quagliarella alla Juventus, non so ora se Mazzarri ha cambiato idea".
Alla domanda sugli obiettivi di squadra, il presidente ha focalizzato l'attenzione sul comportamento dei giocatori non risparmiando un piccolo attacco per la sconfitta di Milano con l'Inter: "La squadra deve solo migliorare. Deve arrivare a chiedere al president edi non andare in vacanza, restare qui per un secondo ritiro, per preparare le partite dopo la sosta. Questo chiedo nei prossimi anni. Con l'Inter la squadra era irriconoscibile, loro erano motivatissimi e sembravano giocare la finale di Champions ma solo perchè i nostri non erano in partita. Se io mi vado a sposare e vado a festeggiare trascinandomi quello e quell'altro dopo i conti non tornano. Stasera invece i conti sono tornati".
De Laurentiis non vuole neanche pronunciare la parola scudetto ma si tiene stretto il matador Cavani sempre più decisivo: "Il Napoli secondo oggi non vuole dire nulla, dobbiamo vedere dove sarà il Napoli verso la fine di marzo. lo scudetto lo vuole Berlusconi e farà di tutto pur di portarlo a casa. Con lui non si può competere e fin quando le regole saranno queste non vale la pena. Cavani? Non lo vendo neanche per 50mln, poi se arriva il Real con un'offerta da 100 è un altro discorso.
In chiusura Aurelio De Laurentiis difende le scelte estive della società: "Non dimentichiamo che c'è anche la Coppa Italia e Dumitru e altri potranno dimostrare il loro valore. Parlare di poche alternative quando senza Lavezzi abbiamo vinto per tre volte mi sembra riduttivo. Poi se Mazzarri mi chiede un altro attaccante non mi sono mai tirato indietro".
Alessandro Lugli

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