domenica 29 maggio 2011

Leo: "Voglia di vincere", Rossi "gara importante per noi"


Fiorisce a maggio. La Coppa Italia è una competizione stagionale. In inverno e nei primi mesi dell’anno è vissuta da tutti al limite del fastidio. Quando si arriva a maggio, però, diventa bellissima, ambitissima. O per fare da contorno ad altri trofei raggiunti, o come consolazione quando il bersaglio grosso è andato. A maggior ragione quest’anno, con Inter e Palermo. "Sarà l’ultimo trofeo che si alzerà nella stagione europea, basta questo per spiegare l’importanza" dice Leonardo. "Sarebbe un traguardo storico per il Palermo, e si sa che vincere al sud è sempre più difficile" fa eco Delio Rossi.


LEONARDO — E poi per i nerazzurri c’è sempre l’idea del "tripletino". Che non vale come il triplete originale, ma per Leonardo sarebbe un inizio: "Io ho cominciato il 29 dicembre, sarebbe bello e importante chiudere il 29 maggio alzando un trofeo. Per noi ha massima importanza. Questo è stato un anno non facile, anche se io lo considero positivo, chiuderlo vincendo sarebbe fondamentale". E sarebbe un bel puntello alla sua panchina, salda comunque per volere presidenziale: "Non c’è voglia di riscatto da parte mia, io non la vedo come una cosa personale. La mia situazione conta poco. Abbiamo faticato tanto per arrivare fin qui, ora abbiamo voglia di vincere". I trofei consegnati alla fine saranno due, c’è anche una coppa per i 150 anni dell’Italia. E Leo trova il modo di mandar anche un messaggio politico: "E’ bello vedere che questa ricorrenza è sentita. Questo è un paese che ha bisogno in un futuro prossimo di trovare una nuova etica". Poi, però, si torna al calcio giocato. E all’analisi dell’avversario: "Il Palermo gioca in un certo modo da anni, pur cambiando interpreti. Sono una squadra offensiva, davanti con Pastore, Ilicic, Miccoli, Pinilla ed Hernandez hanno tante risorse e tante alternative. E poi credo che recupereranno Migliaccio, un giocatore importante".



zanetti e il nuovo ciclo — Leo scappa prima che gli si possa chiedere dei giocatori in dubbio, da Ranocchia a Sneijder. Di sicuro in campo ci sarà Zanetti, diventato "alzatore di trofei" recentemente: "E’ bello ritrovarsi a giocare un’altra finale. Sappiamo quanto Leo ci tiene a vincere questo trofeo. Speriamo di aprire domani con lui un altro ciclo. Siamo pronti per giocarcela alla grande".

rossi e il sogno — Non dice "partiamo alla pari", Zanetti, perché sa anche lui che questa gara ha una favorita d’obbligo. Lo ribadisce anche il tecnico dei rosanero Rossi: "Non è un match che sulla carta è pari, le squadre non sono dello stesso livello, loro sono ancora per oggi i campioni d’Europa, e sono campioni del mondo. Conterà comunque chi avrà il cuore più caldo e soprattutto la testa più fredda. Per noi non servono particolari motivazioni, per molti di noi sarà la partita della vita. Sarebbe bello regalare una gioia ai nostri tifosi. So che sacrifici stanno facendo per venire qui. Anche col Milan sulla carata eravamo inferiori, poi abbiamo tirato fuori il coniglio dal cilindro. Ora dobbiamo essere all’altezza di tante aspettative, con corsa, entusiasmo e abnegazione. Spero che basti, noi daremo il 110 per cento". Paradossalmente, però, Rossi ha già vinto questa coppa in panchina, l’interista no: "Son passati due anni dalla mia ultima finale con la Lazio. Bella sensazione, qui col Palermo è diverso perché è una realtà emergente, con meno storia. Leonardo? Mi sembra un’ottima persona, ha avuto la fortuna e la capacità di allenare il Milan e l’Inter. Io ho avuto un percorso più tortuoso, ma non invidio nessuno. Chi va in panchina si mette sempre in discussione, con i risultati e col modo in cui si ottengono". La pancina di Delio Rossi, poi, è davvero traballante. Esonerato e richiamato, il suo futuro è un’incognita: "Le situazioni personali in questo momento non contano nulla. Poi ci sarà modo di parlare con Zamparini del mio futuro. Oggi è troppo importante".

miccoli — Potrebbe essere l’ultima col Palermo anche per il capitano Fabrizio Miccoli: "Il mio futuro? Io ho già deciso, ma non è questo il momento in cui parlarne. Oggi conta solo la coppa". Per il leccese può essere un perfetto completamento di un percorso col Palermo: "In questa stagione ci credevo come non mai, visto il calendario: sono anni che sogno di alzare un trofeo con il Palermo, ed ora ci siamo vicini. Sarebbe bello scrivere la storia di questo club. In mente ho una immagine di come andrà, e soprattutto spero di alzare la coppa da capitano. Certo, dopo quattro anni di alti e bassi qui sarebbe il massimo giocare la finale". Poi ride, e ammette che non crede che Rossi lo farà giocare: "Bastano anche 10 minuti. Pure cinque. In fondo basta vincere". Già, quella coppa è diventata bellissima.

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FONTE: GAZZETTA DELLO SPORT

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