sabato 28 maggio 2011

Mamma di Sarah: Cosima e Sabrina invidiose di tutti

"Ma che gente è, ma come hanno potuto, ma cos'hanno dentro? Era una bimba, era debole, non era in grado di difendersi. Io sapevo bene che Sabrina e Cosima sono due persone gelose, invidiose, di tutti, non solo di noi. Ma come potevo immaginare? Hanno agito come belve!". Lo afferma Concetta Serrano, mamma di Sarah, la 15enne uccisa ad Avetrana, in un'intervista al quotidiano 'Il Messaggero. "Io devo capire, io non riesco a spiegarmelo - continua Concetta Serrano - Gelosia? Ma può bastare la gelosia, per uccidere una bimba? Ma com'è possibile? Sembravano persone normali. Cosa può averli trasformati in assassini? Credo che le ragioni siano tante. La principale è una: è gente senza Dio". "Non ho mai creduto che Michele fosse un pedofilo e un assassino - sottolinea la mamma di Sarah - Mio cognato non è stato altro che uno schiavo, sin dall'inizio, in quella casa. Stava lì solo per obbedire. ma ora vorrei chiedergli: che uomo sei? Perchè non l'hai aiutata? Perchè non l'hai salvata? E come hai potuto gettare il corpo di una bimba dentro un pozzo?"

"Solo Dio può perdonare, perchè legge nell'anima, comprende se c'è pentimento o no. Io non vedo nessun pentimento. - conclude Concetta Serrano - L'ho ascoltata in televisione, Concetta, era fredda, non ha pronunciato nessuna parola di rimpianto per qualla bambina. Si preoccupava. Io non posso perdonare, non spetta a me. Il persone arriverà solo con il governo di Dio , quando saranno cacciati tutti i malvagi dalla Terra. Quel giorno tornerà anche Sarah".
SARAH COSTRETTA A SALIRE IN MACCHINA/ Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri avrebbero costretto Sarah Scazzi a salire nella loro auto e poi l'avrebbero condotta nella loro abitazione dove sarebbe stata strangolata con una cintura, per i pm della procura di Taranto. Le due avrebbero poi condotto la ragazza nella loro abitazione dove sarebbe stata strangolata con una cintura. Il gip Martino Rosati però non ha accolto l'accusa di sequestro di persona nei confronti delle due donne. Anche intercettazioni ambientali durante i colloqui in carcere con Michele avrebbero dimostrato il tentativo di Cosima di convincere il marito a ritrattare le accuse fatte a Sabrina.

LE INTERCETTAZIONI/ I giornali parlano di una macchia di sangue ritrovata sulla porta di collegamento tra la casa e il garage di casa Misseri. La porta dalla quale secondo l'accusa è stato fatto passare i cadavere di Sarah. E Cosima si precipita in carcere dal marito (colloquio del 7 marzo scrive Repubblica):

Cosima: "Va bè, ma quando l'hai chiusa...".
Michele: "No, da allora non va nessuno, non mi sono ferito io...".
C.: "Però voglio dire una volta quando...".
M.: "A meno che se non ti sei fatta tu quando sei passata... Quando hai aperto la porta ti sei fatta male".
C.: "Uhm, che la porta basta che la spingi con lo zinnu, sta mantenuta per chiudere".

Cosima poi si lascia andare a uno sfogo. "Sarebbe stato meglio - dice in dialetto salentino - che un fulmine fosse caduto sulla casa ed avesse fulminato tutti noi quel giorno, prima dell'arrivo della ragazza".

Secondo il gip gli incontri tra Cosima e Michele in carcere erano dettati da un solo obiettivo: la donna voleva fare pressioni sul marito perché scagionasse Sabrina. "Più che ad un colloquio tra colui che ha assassinato una bambina senza motivo e la sua disperata moglie - scrive il gip - pare di assistere ad un controesame di un tenace avvocato difensore che bene ha studiato gli atti, che contesta al dichiarante le sue precedenti affermazioni, facendo appello alle registrazioni dei verbali" (L'ordinanza nel box a destra).

IL MOVENTE/ Secondo il giudice non c'è dubbio che sia la gelosia verso Ivano. "Sabrina aveva un movente - scrive Rosati - e cioè la sua gelosia per Ivano Russo, del quale era innamorata ma non completamente ricambiata e che temeva le venisse soffiato dalla più avvenente cugina, ormai non più bambina". Il tutto è cementato secondo gli investigatori dalla mole di sms (cinquemila in cinque mesi) che Sabrina e Ivano si sono scambiati, prova inconfutabile della fragilità emotiva di Sabrina (parla di suicidio, si dice depressa per il suo aspetto fisico, si lamenta delle continue liti in casa tra i genitori indicando papà Michele come vittima).

I messaggi testimoniano inoltre la relazione tra Sabrina e Ivano e l'ossessione per lui della ragazza. Sabrina gli scriveva: "Sei unico, devi essere fiero di come sei... per me sei come 1 dio". Oppure: "Buonanotte Dio Ivano, ti voglio un mondo di bene". Ivano (che ogni tanto si lasciava andare a tenerezze, chiamandola per esempio "Amore") non ricambia: "Ma perché ti sei innamorata di me? Se vuoi del sesso va bene, ma io non mi innamoro!".

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