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mercoledì 14 ottobre 2009
Diego esclusivo: «Juve, ti faccio vincere tutto»
Allora Diego, come ci trova? Davvero siamo una terra di calciofili impazienti e smemorati? «Vezzo o vizio che sia, non è solo italiano: fa parte del pallone a qualsiasi latitudine. Tiro dritto, so che funziona così: se i risultati non t’aiutano, finisci nell’occhio del ciclone. E’ una regola universale, ancora più marcata con riferimento ai grandi club: devi vincere sempre perché lo impongono tradizioni e ambizioni, perché la qualità del gruppo è elevatissima. E se non vinci, ti chiedono spiegazioni...»
Bene, ci spieghi allora l’involuzione bianconera...
«Abbiamo commesso delle ingenuità imperdonabili in rapporto alla forza della squadra: se sei la Juve, se pensi in grande e ne hai pieno diritto, non puoi buttare via una vittoria all’ultimo respiro come è successo sul Bologna. Detto questo con sincerità estrema e rifiutando perciò comodi alibi, sono convinto che a incidere davvero sia stata la casualità. Capitano, a volte, momenti così. E non necessariamente diventano spie di crisi o di ridimensionamenti. Sono pronto a scommettere sul progetto con la stessa convinzione di un mese fa, quando fioccavano soltanto complimenti».
Juve favorita per lo scudetto, sentenziò...
«Tra le favorite per lo scudetto, a voler essere precisi. Non me lo rimangio, anzi lo ripeto con forza. Ed è tra le favorite anche per la Champions».
Juve pronta a ribellarsi all’Inter.
«Questo lo sento dire da altri. Avverto una rivalità forte, sentita. Mi raccontano di sfide lontane, di Calciopoli, di scudetti scuciti. Onestamente però, non mi soffermo più di tanto: io, per carattere, non penso mai agli altri, non bado ai risultati dell’Inter oppure alle parole di Mourinho. Io voglio soltanto “ganar”, vincere sempre senza guardarmi attorno».
La Juve l’ha scelta anche per questo: determinazione e fame, non soltanto talento.
«E io ho scelto la Juventus perché ho colto questa straordinaria fiducia, non solo per la sua grande storia, per i campioni che schiera e i successi che promette: i dirigenti bianconeri mi hanno inseguito un paio d’anni, volevano me perché contribuissi a un progetto importante. Li ripagherò, statene certi. L’infortunio mi ha un po’ frenato, ma adesso sono pronto a ricominciare»
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