giovedì 8 ottobre 2009

Marchisio ko, Lippi ridisegna l'Italia

FIRENZE - L'Italia va ridisegnata per colpa di un menisco. La diagnosi ufficiale per Claudio Marchisio l'ha fornita il medico azzurro, professor Enrico Castellacci. Lippi ha ascoltato, ha preso nota, e ha ripensato l'assetto della sua nazionale. "Marchisio ha una meniscopatia al ginocchio sinistro - ha spiegato Castellacci - starà con noi due o tre giorni, prima di partire per Dublino valuteremo se le cure mediche hanno avuto effetto". Altrimenti il centrocampista tornerà a Torino, la Juve lo sottoporrà a un esame clinico (dopo quello che, assicurano dal club bianconero, aveva già escluso lesioni gravi) e valuterà cosa fare.

La meniscopatia, ha aggiunto infatti Castellacci, è una sofferenza del menisco esterno che può voler dire semplice infiammazione o lieve lesione: nel primo caso il recupero del giocatore anche solo per la partita con Cipro è comunque difficile, nel secondo (ma al momento l'operazione resta ipotesi lontana) è assolutamente impossibile. Al momento, spiegano in nazionale, non è stato necessario un nuovo esame. Il giocatore comunque è pessimista: "Va così così, fa ancora un po' male". Continuo il contatto con lo staff medico della Juve, e di lì il tentativo estremo di tenere Marchisio ancora 48 ore in ritiro azzurro.

Ma è chiaro che Lippi prepara le alternative al 4-4-2 provato con successo nell'ultima partita, contro la Bulgaria. In difesa, le scelte sono obbligate dall'assenza dello squalificato Cannavaro. Zambrotta e Grosso la coppia dei terzini, Legrottaglie e Chiellini quella dei centrali. De Rossi si piazzerà di fronte alla difesa per consentire a Pirlo di giocare qualche metro più avanti, dietro la coppia di attaccanti. E qui tre azzurri si giocano due maglie: tra loro Iaquinta è in pole per il posto di centravanti, con lo juventino autore del gol dell'andata all'Irlanda dovrebbero far coppia uno tra Di Natale e Gilardino. A favore del primo gioca il momento d'oro, la necessità di sfruttare il contropiede, la disponibilità a giocare in sacrificio anche sulla fascia sinistra. E' quello, vista l'assenza di Marchisio, il lato scoperto dell'Italia. Palombo è la soluzione più concreta, ma allora sarebbe piuttosto un 4-2-3-1. Più o meno quello che ha provato nell'allenamento a porte chiuse oggi Lippi, con Camoranesi a destra, Iaquinta a sinistra e Gilardino centravanti. Se si sostituisce Gilardino con Di Natale e si sposta Iaquinta centravanti, l'alternativa per Dublino è pronta. Un'altra chance potrebbe essere con Camoranesi spostato a sinistra con Pepe a destra. Ma pare un'Italia troppo offensiva. C'é poi la carta Gattuso. Il milanista è punto fermo in azzurro, ma viene da un periodo difficile. E poi, Lippi valuterà anche le 'diavolerie' di Trapattoni. "Ma nel calcio - notava De Rossi - non si inventa nulla: lui è stato bravissimo a trasformare l'Irlanda, non credo abbia altre magie da tirar fuori". Nelle due sessioni di allenamento di oggi, Lippi ha lavorato soprattutto sulla velocità e il ritmo, alternando sia a centrocampo sia in avanti molto azzurri. Intanto, la nazionale tiene sempre alta l'attenzione sulla severità arbitrale. "Hauge è il direttore di gara che ha espulso Balotelli in Champions? Sappiamo bene che in campo internazionale si lascia di più giocare per certi versi, ma si é molto più intransigenti per altri - il commento di De Rossi - Noi italiani ci portiamo dietro il nostro stress e il nostro nervosismo: però qualcosa dovremmo cambiare. Io dopo la brutta esperienza del Mondiale 2006 l'ho fatto: ho cambiato approccio agonistico, ed approccio in campo". In pratica, a Dublino occhio ai cartellini gialli.

Nessun commento:

Posta un commento