sabato 30 luglio 2011

CALCIO NAPOLI: DE LAURENTIIS "NESSUNO PUÒ TOGLIERMI LA LIBERTÀ DI ESPRIMERE IL MIO DISSENSO"


Ciclone De Laurentiis ravviva la Val di Sole”: così ha titolato L’Adige che al Napoli, in ritiro a Dimaro, ha dedicato un’'intera pagina. E non si è assolutamente sbagliato perché il ciclone Zio Aurelio ha travolto e stravolto tutti, di nuovo. Dalla mattina, quando è sceso dal cielo con l’elicottero, sino a notte fonda dopo che Michele Caputo di Zelig ha dato spettacolo in piazza Madonna della Pace. Il sacro e il profano. A mezzogiorno la Santa Messa celebrata dal cardinale Crescenzio Sepe al campo e nel pomeriggio l’amichevole con il Barletta. Ma non solo. Il presidente del Napoli ha rubato la parola persino all’arcivescovo con un attacco a Sky che francamente non tutti hanno capito, cominciando proprio dal cardinale, ma c’ha pensato il Padre Eterno con una spruzzatina di pioggia a interromperlo e a costringere tutti ad una rapida fuga per il pranzo della stampa organizzato da Trentino Marketing al ristorante La Spléuza di Monclassico. Però ci vuole ben altro per zittire Aurelio De Laurentiis che prima del 2-0 rifilato dalle seconde linee partenopee ai pugliesi di Prima Divisione, si è incontrato con i tifosi sulla tribuna del comunale di Carciato e poi con i giornalisti nel teatro di Dimaro. Una giornata piena per chiudere in bellezza questo fortunato ritiro del Napoli in Trentino anche se oggi gli azzurri di Walter Mazzarri sosterranno l’ultimo allenamento solandro, pranzeranno allo Sport Hotel Rosatti che li ha ospitati in queste due settimane di intenso lavoro e infine scenderanno a valle per disputare la terza amichevole della stagione, stavolta contro il Grosseto, che è stata anticipata alle 16.30 e che si giocherà allo stadio Quercia di Rovereto. Crescenzio Sepe ha lasciato il santuario della Madonna di Pietralba, dove è in vacanza da qualche giorno e ha raggiunto ieri mattina la Val di Sole giusto in tempo per assistere alle ultime rifiniture dell’allenamento della squadra di Mazzarri. Si è quindi incontrato con il tecnico e i giocatori a bordo campo prima di celebrare la Santa Messa assieme al vescovo ausiliare, monsignor Lucio Lemmo e a un gruppo di una ventina di sacerdoti ospiti pure loro del rifugio altoatesino tra le Dolomiti. È stata una cerimonia religiosa davvero suggestiva e rasserenante con l’altare in legno d’abete allestito sulla pista in tartan e uno dei prelati che ha accompagnato alla chitarra la funzione. Nel corso dell’omelia l’arcivescovo ha avuto parole di stima nei confronti del presidente e ha strappato sinceri applausi al popolo dei fedeli, stipati in tribuna, che assistevano alla Santa Messa insieme ad Aurelio De Laurentiis e a buona parte dei giocatori schierati in piedi davanti all’entrata degli spogliatoi. “Il Napoli è un bene comune, un bene di tutti e tutti dobbiamo essere fieri di appartenere a questa squadra e a questa città. Dunque Dio benedica il Napoli e il suo presidente”. Il cardinale ha fatto gli auguri a Hamsik per i suoi ventiquattro anni e si è augurato che lo slovacco ne resti altri ventiquattro all’ombra del Vesuvio. “L’anno scorso dissi che il Napoli era una Ferrari. Adesso aggiungo che la benzina è De Laurentiis e il motore Mazzarri. E così, visto che la macchina è stata perfezionata con degli ottimi buoni acquisti, spero che possa fare di nuovo una bella figura in campionato ma anche in Champions. Lo scudetto? Dio solo lo sa chi lo vincerà: io spero il Napoli”. Infine Crescenzio Sepe ha assolto Aurelio De Laurentiis: “Le parolacce le dico anche io e poi mi autoassolvo. Il Signore guarda al cuore degli uomini e quello del mio amico presidente è pieno di amore per Napoli e per la squadra”.

Su Preziosi il Presidente De Laurentiis è laconico: "Non sparo sulla Croce Rossa". Riguardo una domanda postagli da una bella ragazza napoletana sul ritorno di Lavezzi, De Laurentiis fa una battuta:"Se tu ti metti nuda, vedi che torna il 4 agosto!".
E ancora: "Il calcio italiano e immaturo e non merita di essere annoverato fra i primi nel mondo. Il nostro calcio è in mano a un despota che ordina tutto e tutti. Ma non è Berlusconi"

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